La ballerina: una storia che risale al remoto 1932, quando Jacob Bloch aprì, a Londra, un atelier dove iniziò a commercializzare scarpette da ballo per danzatori classici ma introducendo alcune modifiche al loro design che ne aumentavano il comfort. Quindici anni dopo, a Parigi, nel suo laboratorio artigianale nei pressi de L’Opera, Rose Repetto – di origini milanesi e madre del ballerino e coreografo Roland Petit– decise di migliorare ulteriormente la portabilità delle scarpette da ballo grazie a una cucitura particolare, la cosiddetta back stitch, che le rendeva oltremodo resistente ma flessibili al tempo stesso. Da allora, il nome Repetto viene legato, per antonomasia, alle scarpette da danza. Fu solo nel 1956, però, che la ballerina si allontanò dall’ esclusivo mondo della danza per entrare a far parte della quotidianità: Brigitte Bardot, infatti, chiese espressamente a Mme. Repetto di creare per lei delle calzature identiche a quelle uilizzate dai danzatori classici, ma in un intenso rosso carminio. Erano nate le Cendrillon, che la Bardot calzò in alcune sequenze del film Et Dieu créa la femme. Fu allora che ballerine e scarpette da danza, pur nelle loro similitudini, si distanziarono definitivamente. Il successo delle Cendrillon fu tale che Repetto dovette avvalersi di un nuovo stabilimento, in Dordogne, dove venivano prodotte sia scarpette da punta che ballerine declinate in vari modelli. Il negozio parigino di Mme. Repetto al civico 22 di Rue de la Paix, intanto, a una manciata di anni dall’ uscita del film di Vadim si era tramutato nell’ indirizzo di riferimento non solo per le danzatrici, ma per le fan delle ballerine di tutto il mondo. Da quel momento in poi, il resto è storia: non solo BB, ma anche Audrey Hepburn e Jackie Kennedy delle ballerine furono appassionate sostenitrici. Per Audrey Hepburn venivano create appositamente da Gattinoni, e la mitica interprete di Colazione da Tiffany era solita abbinarle a dei pantaloni Capri. Della First Lady Jacqueline Kennedy, invece, si dice che ne possedesse una vera e propria collezione. Con ‘testimonial’ del simile calibro, la ‘ballerina’ divenne immediatamente una icona indossata non solo per la sua comodità, ma per lo stile originale e molto caratteristico che conferiva. E se mezzo secolo fa il riferimento era BB, oggi le ballerine si sono versatilmente diversificate in un’ ampissima varietà di modelli tesi a soddisfare qualsiasi gusto. Neppure il boom del tacco 12, così amato da un’ incalcolabile quantità di donne, è riuscito a surclassarle ed ogni designer, puntualmente, ne propone una versione. Con l’ imporsi del vintage, inoltre, le ballerine hanno conosciuto una nuova stagione di gloria. L’ introduzione delle ballerine ‘pieghevoli’ è venuta poi a soddisfare anche le esigenze di tutte coloro che, senza tacco, proprio non sanno stare: basta sfilarle e riporle in borsa al momento opportuno, per operare un velocissimo (quanto rocambolesco) cambio di scarpa! Sono innumerevoli le proposte, in tema di ballerine, lanciate dai vari brand. Tra esse, la nuovissima versione di Prada -che crea uno sfizioso modello bicolore per la primavera/estate 2013 – e quella di Butterfly Twists, del tutto simile a una classica scarpetta da ballo, corredata da nastro in raso da legare attorno alla caviglia e dotata di una particolare suola in gomma che ‘accompagna’ spontaneamente l’ arrotondato design della scarpa.
Buon giovedì.