Summer Details: Dsquared2 e il ritorno degli hot pants

 

Nei primissimi anni ’70, ispirati dalla minigonna, scoprivano vertiginosamente gambe longilinee e svettanti in una escalation sempre minore di stoffa: gli hot pants, assecondando l’atout del proprio modello a pantalone, venivano considerati tanto più stilosi quanto più adottavano misure micro e aderenti al corpo. Grintosi, sexy, seducenti, divennero immediatamente dei must. Con la gamba nuda, rivestita di un collant o di sensuali cuissards durante l’ inverno, gli hot pants si autoproclamavano capo per ogni evenienza ed ogni stagione. Con l’estate 2013 tornano prepotentemente protagonisti, sia per un look vacanziero che più strettamente urban. Recuperando il coté sfrontato e vagamente “girl on a motorbike” d’ ispirazione Bardot (vedi il video di Harley Davidson, famoso motivo che compose per lei Gainsbourg), gli hot pants del 2013 triplicano la propria grinta e si abbinano a chiodo, catene de luxe, berretti in pelle con visiera declinandosi in molteplici modelli e materiali. Cortissimi e attillati,  hanno un’unica parola d’ordine per descrivere il loro impatto visivo: strong. La collezione spring/summer 2013 di Dsquared2 ne offre svariati esempi, proponendoli sexy, ‘insolenti’ ed ornandoli di una sovrabbondanza di accessori. Gli hot pants si accingono dunque ad imporsi nuovamente, quasi mezzo secolo dopo, come ultima ossessione fashion sotto il solleone.

 

MAC Cosmetics dedica una capsule collection ad Antonio Lopez

 

Marisa Berenson, Pat Cleveland, Jerry Hall: nomi evocativi di straordinaria bellezza, inequivocabile classe e glamour profuso in quantità extra. Tre indimenticabili top che, agli inizi della loro carriera, hanno gravitato attorno ad una figura comune: quella di Antonio Lopez – o semplicemente Antonio, come si faceva chiamare – che ne fu il pigmalione e lo scopritore del talento innato  più di qualsiasi fashion agent. Le sue muse (tra le quali troviamo anche i nomi di Grace Jones e Jessica Lange), erano continuo materiale di ispirazione creativa per l’ illustratore di origine portoricana che raggiunse l’ apice della fama nel decennio degli anni ’70. Adorato dal fashion biz, che adorava a sua volta, Antonio riuscì a elevare il concetto di glamour a motivo base che pervade tutta la sua opera. Oggi, MAC lo omaggia dedicandogli una esclusiva capsule collection che ne celebra i fasti e lo spirito prendendo a modello Marisa, Jerry e Pat, le tre iconiche Antonio Girls che hanno lasciato un segno inconfondibile e profondo nelle sue foto e illustrazioni. La capsule, dal packaging che cita i celebri disegni di Lopez, è composta da tre palette occhi, bocca e viso all’ insegna di differenti tipologie di colori, più un pennello con relativa pochette, uno specchietto e una make up bag.

 

 

Una collezione che cattura, tramite i suoi elettrizzanti ed intensi colori, tutta  l’ “ossessione” edonista dei ’70: “La nostra collezione su Antonio Lopez è simbolo di un’epoca in cui l’indulgenza era al suo apice.” spiega il direttore creativo di MAC Cosmetics James Gager. “Quel particolare periodo storico possedeva una magia che non è mai più stata catturata. Credo che la gente sia ancora alla ricerca di quel glamour, in cui è così difficile imbattersi oggi.”

 

 

In Italia, la Antonio Lopez Collection verrà distribuita solo a settembre e in due esclusivi punti vendita: a Milano, nel MAC Store di via dei Fiori Chiari 12, e a Roma, nel MAC Megastore di via del Corso 485. Occasione di lancio sarà la VOGUE Fashion Night milanese, il prossimo 17 settembre, all’ interno della quale verrà organizzato un cocktail party nel MAC store di via dei Fiori Chiari che prevede la presenza di Pat Cleveland. A Roma, la collezione sarà disponibile sin dal giorno successivo.

 

Beach Bunny Bride lancia il bikini da sposa

 

Avete in programma un matrimonio anticonvenzionale, magari in riva al mare, con il sottofondo delle onde che lambiscono la riva durante lo scambio dei voti nuziali? Beach Bunny Swimwear, brand leader californiano nel settore beachwear, ha pensato a voi: la collezione Beach Bunny Bride è stata infatti appositamente creata per la ragazza che sceglie di sposarsi in spiaggia. Designer della nuova ed esclusiva linea è Chrissy Teigen, avvenente modella di The Sports Illustrated che, in previsione delle sue nozze con il cantante e compositore John Legend, ha avuto l’idea di creare bikini e costumi da bagno ‘da sposa’ in modo da sentirsi, e far sentire le donne, al top del sexy in uno dei giorni più speciali.  La collezione è stata presentata alla Mercedes Fashion Week Swim di Miami, ed è lanciata da una campagna pubblicitaria in puro stile ‘all american’, californiano, con una protagonista del calibro di Kate Upton, altra bellezza biondissima e prorompente. Beach Bunny Bride Swimwear punta su motivi spiccatamente sensuali e decisamente sexy, come bikini ridottissimi abbinati al velo bianco o a decorazioni floreali da fissare sul capo. La scelta ideale per la sposa anticonformista che non rinuncia mai alla propria sensualità, sdrammatizzando la solennità di una data tanto importante. Solamente un quesito, sorge spontaneo: ma le immagini pubblicitarie che affidano a Kate Upton il lancio della collezione, registreranno maggiori visualizzazioni da parte della futura sposa, o del futuro marito? Chi vivrà, vedrà.

 

 

ShapeCouture di La Perla: il beachwear dal sensuale mood rétro

 

Silhouette ultrafemminile per un beachwear che veste il corpo alla perfezione evidenziandone curve e forme: sono i motivi base a cui si ispira la linea ShapeCouture di La Perla, lanciata nel gennaio scorso ma ora più che mai attuale. Il nome, ShapeCouture, è altamente esplicativo delle caratteristiche di questa collezione nata per fasciare seducentemente il corpo in bikini e costumi interi dal look fortemente anni ’40 che La Perla ha creato con la collaborazione di Invista, l’azienda che possiede il marchio Lycra. Tutti i capi sono infatti realizzati in un tessuto ad alta percentuale di fibra Xtra Life, che garantisce la vestibilità perfetta modellando le forme grazie a una mirata azione contenitiva. Sofisticata ed elegante, la linea esalta la sensualità valorizzando le curve nel ricoprirle, anzichè nel denudarle: in un sapiente gioco di aderenze ed abbracciando uno stile dal sapore rétro, ShapeCouture ha tutta l’allure di una collezione che potrebbe indossare una dark lady dei film d’antan, e non è un caso se la stessa campagna pubblicitaria punta ad evidenziare un’ aria di mistero. Chiaroscuri, veneziane abbassate, pesanti tende in stoffe pregiate e divanetti in velluto costituiscono gli elementi predominanti della location in cui è stata ambientata: una stanza dalla luminosità appena accennata, con la luce che filtra dalle tapparelle abbassate. Tutto il contrario delle spiagge assolate o degli scenari esotici a cui gli shooting di beachwear ci hanno abituato. Anche i capi risentono fortemente di un vintage mood: gli slip hanno un modello a culottes, i reggiseni sono a fascia o a balconcino nel più puro stile Gilda o Marilyn, i costumi interi hanno scollatura dritta e la vita ben sottolineata o fasce incrociate sul seno che vanno a esaltare le coppe imbottite. Il sex appeal è sottile ma intenso, e si profonde in modelli vincenti per classe e raffinata sensualità definendo un nuovo modo di vivere la spiaggia: con stile.

 

 

 

 

 

Schield e ‘The Exhibitionist’, la nuova photostory di Diego Diaz Marin

 

Schield Collection lancia la sua nuova campagna pubblicitaria Autunno/Inverno 2013/14 optando per la formula della photostory e presenta The Exhibitionist, raccontata dalle immagini del giovane e talentuoso fotografo Diego Diaz Marin. Con la modella Anna Rudenko come protagonista, The Exhibitionist immortala in sequenze fotografiche progressive la vicenda di una bellissima donna, affetta da un disturbo di personalità che la spinge compulsivamente a mettersi in mostra: un bisogno che la stimolerà ad entrare, furtivamente,  in un museo per fingersi protagonista di un fashion shooting nella location di una giungla artificiale. Nell’ immaginario servizio fotografico, assume pose che mettono in risalto la sua statuaria bellezza  impreziosita dai gioielli Schield, esibiti scatto dopo scatto. Il suo ‘delirio’ verrà infine placato dal personale di sicurezza del museo, che la allontanerà con forza dalla teca di vetro esotica. Ancora una donna ‘disturbata’, ancora una personalità patologica legata ad  una delle manifestazioni caratteriali più pertinenti al nostro tempo: l’esibizionismo, l’ ossessione morbosa del mettersi in mostra. Diego Diaz Marin, riprendendo un topic che accomuna le protagoniste di The Exhibitionist e di Psychotic Love di Roberto Cavalli – di cui è stato il celebrato autore – sembra affascinato da donne ‘problematiche’ e lievemente megalomani: quel che lo attira, come egli stesso afferma, è la loro dignità, mai scalfita neppure dalle più assurde azioni, la loro superiorità morale rispetto ai gesti stravaganti compiuti. Il formato della photostory è l’ideale per raccontare personaggi e vicende esprimendone la dinamicità, la fluidità, il movimento nella serie di scatti in sequenza cronologica, piuttosto che in una singola foto.  Il colore vivido, forte e profuso, è un elemento costante nella fotografia di Diaz Marin: The Exhibitionist sancisce il predominio dell’ azzurro, un turchese brillante quasi da fondale marino che crea un link tra background, occhi della protagonista e dettagli del suo look come lo smalto alle unghie dello stesso colore. Su questo sfondo dalla tonalità  monocroma, la esibizionista e gli animali imbalsamati del museo risaltano in modo particolare, avvolgendosi nella velatura onirica della realtà parallela da lei vissuta. La sensualità e il glamour vengono abbondantemente emanati da una Rudenko che indossa top attillati,  reggiseni a fascia, pantaloni in pelle, camicie bianche perfettamente ‘aggiustate’ al corpo e con i capelli biondi, liscissimi, accuratamente pettinati all’ indietro.

 

 

La sua sofisticatezza, la sua eleganza ci spingono a parteggiare per lei condividendo la sua fantasticheria con l’indulgenza  che si riserva a chiunque deleghi all’apparenza un ruolo supremo anche se fittizio: un leit motiv della nostra contemporaneità, dopotutto. Il fascino ammaliante mantenuto nella compulsività stimola condivisione, ammirazione dell’ audacia al di là di qualsiasi condanna, un sorriso divertito nei confronti di chi, con caparbietà e sventatezza, tenta comunque di vivere un proprio sogno. La photostory di Diego Diaz Marin si rivela dunque, oltre che un perfetto veicolo pubblicitario, ottimo strumento indagatore della realtà che si avvale di due motivi fondamentali: il glamour e la fantasia. Il che, non guasta.

 

 

The Exhibitionist

Fotografo: Diego Diaz Marin

Stylist: Roberto Ferlito e Diego Diaz Marin

Modella: Anna Rudenko

Hair Stylist: Nino Maiorana

Make Up Artist: Carla Sorrenti

L’accessorio che ci piace

 

Le perle: un classico, tra i bijoux più amati. Chi non ricorda le lunghe collane, gli orecchini, le spille che le nostre madri riservavano alle serate importanti? Per la Maison Chanel, le perle incarnano una forte valenza simbolica e identificativa: M.lle Coco non si separava mai dalla sua collana a un filo di perle rigorosamente false, a dimostrare che la classe non fosse appannaggio esclusivo di benestanti e aristocratici e dunque il privilegio di una élite, bensì la prerogativa di chiunque possedesse l’ audacia di imporre uno stile proprio e personale. Oggi, con la collezione primavera/estate 2013, Karl Lagerfeld intende omaggiare Coco Chanel attraverso una linea in cui le perle sono indiscusse protagoniste. Si tratta di maxiperle, numerose e raggruppate tra loro, distinte per dimensioni e materiali, proposte nella versione girocollo e bracciale. Voluminose, in pasta di vetro e madreperlate, si uniscono a grappoli per andare a costituire la gioielleria più preziosamente sofisticata dell’estate. Cingono delicatamente il collo riattualizzando il classico ‘filo di perle’ d’antan, scendono sui polsi esibendo in un ciondolo il logo della Maison, si diversificano nei materiali: ne esiste una versione in metallo argentato altrettando chic, ma il leit motiv che le accomuna è il tema Bubble Pearls, intrecci dinamici di perle di differenti dimensioni che creano riflessi luminescenti e giochi di volumi sia nell’ opzione in pasta di vetro che metallizzata. E’ il collier il grande protagonista della collezione: elegantissimo nella sua modernità, corposo nei grappoli di perle che lo compongono, incantevole nell’ abbinamento con gli outfit minimal e dalle linee nette indossati dalle modelle in passerella, si autoproclama simbolo di una nuova classe che attinge alla tradizione rielaborandone gli atout e i temi base. I valori più tipici della Maison Chanel vengono così creativamente trasposti a una visione contemporanea senza mai venir meno alla cultura stilistica lanciata dalla grande Coco.

 

 

 

Il close-up della settimana

 

Un trio che è scontato definire ‘d’eccezione’: Mario Testino, Sasha Pivovarova, Vivienne Westwood sono i prestigiosi nomi legati al ritratto fotografico di questa settimana. Tratto da un Christmas Tale per immagini realizzato da Testino nel 2007 per il numero di Dicembre di VOGUE UK,  vede la top russa Sasha Pivovarova protagonista di questo e dei rimanenti scatti. Una location suggestiva, onirica, che rimanda a un bosco autunnale nei suoi colori più caratteristici tracciandone simbolicamente i tratti salienti – come il ramo di foglie secche, che diviene un tutt’uno con il maxicappello della modella – è lo scenario in cui viene immortalata una donna in abito da sposa. Lo sfondo è un sipario di fortuna in tela grezza, a terra pelliccie e pellame fittizio evocano la tipica fauna dei boschi. L’abito è indossato con il corpetto slacciato sulla schiena in modo disinvolto, casuale, apparentemente trasandato. E suscita clamore venire a sapere che il wedding dress ritratto è uno dei più celebrati, ammirati, quotati della nostra contemporaneità: il concupitissimo abito da sposa di Carrie in Sex and the City, creato da Vivienne Westwood e replicato, in seguito a richieste provenienti da ogni parte del mondo, in numerosi esemplari. Inserito nella collezione Westwood Cave girl Autunno/Inverno 2007/2008,  l’abito è uno splendido modello in duchesse di seta avorio che si avvale di un attillatissimo corpetto asimmetrico, senza spalline, doppiato in oro, e  una voluminosa gonna resa ancora più ampia dal tulle sottostante presente in abbondanza. Dopo essere stato scelto dalla Produzione di Sex & The City come wedding dress della Carrie Bradshaw interpretata da Sarah Jessica Parker, il modello della Westwood si è tramutato in un cult sperimentando altissimi livelli di popolarità e gradimento. Testino lo ritrae smorzandone tutto il glamour, eliminando l’oro, vagamente sgualcito e in un contesto essenziale, ma proprio in virtù di ciò donandogli un ancor maggiore appeal. Abbinato al cappello ad ampia falda di Ca4la diventa bohemien, hippy, spontaneamente in sintonia con la natura che lo circonda e quindi ‘vero’, quasi primordiale. La pompa magna e gli orpelli azzerati, rimane il valore simbolico, atavico, naturale di un abito che dai secoli più remoti incarna una promessa d’amore eterno. Un significato espresso nella sua quintessenza, che non necessita di lussi e opulenza e che, per contrasto, appare persino più splendido e ‘ricco’: proprio perchè, stravolgendone le sovrastrutture, ne ridefinisce il valore più autentico e puro.

Back to the Past

 

Per la collezione Primavera/Estate 2011 di Jil Sander, Raf Simons profondeva color blocking a piene mani e operava una decisa svolta nella scelta delle lunghezze e dei volumi: le prime in prevalenza maxi, i secondi giostrati alternativamente tra ampiezze ed aderenze costruite sulla linearità più assoluta. Al fine di forgiare i suoi outfit ‘di design‘, Simons si serviva di tessuti ad hoc quali le mischie di cotone e di seta, il cotone, il taffetà, il nylon setificato, il popeline di cotone, l’ organza. Il risultato, evidenziava quella ridefinizione delle forme che la stagione successiva portò il brand ad abbracciare il trend oversize con una cospicua predominanza di silhouette ‘a uovo’. Dalla collezione del 2011, riproponiamo un outfit che con estrema essenzialità ne riprende i temi principali: un abito in total pink strutturato come il petalo di un fiore, che lascia scoperte le spalle e acquista volume progressivamente per poi restringersi nel fondo. Un piccolo capolavoro di semplicità e sofisticatezza, perfetto per la bella stagione e aderente ai nuovi dettami stilistici che Simons decise di adottare per l’ intera collezione. Ma anche un calzante portabandiera della nuance – il rosa – che Jil Sander sempre più spesso, negli anni, renderà propria. E’ un rosa mai squillante eppure deciso, in una sfumatura confetto che illumina il viso ed esalta la femminilità laddove i volumi l’hanno stravolta. L’ abito che richiama a un petalo di rosa ci piace per la sua valenza innovativa e per la sua delicata allure estiva, fresca ma ricercata. Con questo post VALIUM inaugura una rubrica che proporrà, di volta in volta, un outfit scelto tra le collezioni del passato a rappresentare un significativo esempio di evoluzione stilistica e creatività. Una rivisitazione che ci permetterà, alla luce delle creazioni d’antan, di interpretare e decodificare le coordinate stilistiche attuali approfondendone i percorsi e gli sviluppi. Stay tuned!

Marc Jacobs e la zeppa urban cool

 

La zeppa, un classico nel panorama delle calzature estive, rivisitata da Marc Jacobs non può che farsi carico di un look del tutto speciale: rimodellata su un design che richiama a quello dei tradizionali zoccoletti olandesi, accessoriata di cinturini, ‘naifizzata’ da stampe che ricordano le tovaglie a quadretti delle trattorie, potenziata nel glamour da linee open toe che rialzano e slanciano il piede replicando un tipo di  femminilità anni ’40, diventa la vera protagonista di un’estate incentrata sullo stile nella sua quintessenza. Anche i materiali contribuiscono a ridefinirne i connotati: la vernice, la pelle  ‘satinata’ e la gomma ‘giocano’ con le fantasie a quadretti e a pois, donando il massimo risalto a una palette che comprende colori come i classici blu, bianco latte e nero, sì, ma anche il fucsia, un rosso ‘squillante’, una splendida tonalità a metà tra il rosa e il salmone, il dorato, identificando, nell’ immancabile cinturino che cinge la caviglia, un sofisticato dettaglio di stile. Ma un ulteriore leit motiv ha catturato l’attenzione in passerella: le zeppe della linea Marc vengono indossate, tassativamente, con spessi calzini. Particolarità che pone l’accento sul contesto urban cool di una collezione che fa dell’ originalità, del mix di materiali e stampe e delle vaghe reminescenze anni ’80 il suo cavallo di battaglia, all’ insegna di un disinvolto  look metropolitano che astrae l’estate da ogni scenario meramente, e limitatamente, vacanziero.

 

 

Summer Details: il fascino sottile di quella linea azzurra

 

Azzurro: il colore del cielo e del mare d’estate. In questo caso si tratta di un azzurro deciso, luminoso, che più del turchese fa sue le sfumature del glicine e del blu elettrico. Steso con la precisione certosina che offre l’ eyeliner, con la matita per occhi o con l’ ombretto in stick, il colore si concentra solo a bordo palpebra per un effetto più raffinato e contemporaneo, demarcando una linea di seduzione che sottolinea e dà pieno risalto allo sguardo. E’ Versus a lanciare questo nuovo trend estivo, presentato in passerella durante il défilè della collezione Primavera/Estate 2013 del brand: l’ occhio evidenziato da uno spesso tratto di eyeliner azzurro è stato infatti uno dei leit motiv adottato dalle modelle, che alternavano outfit a tinte strong e fluo abbinandoli, immancabilmente, a un make up occhi nei colori del mare, ‘rimescolandoli’ quel tanto da conferire un tocco ‘sintetico’ al look in accordo con i materiali della collezione. Magico calamitatore dell’ attenzione, centro focale del volto, magnetico a tal punto da non richiedere make up ulteriore per zigomi e labbra, l’azzurro permette di lasciare pressochè nude il resto del viso. Anche i capelli contribuiscono a questa essenzialità: scoprono il volto e lo rendono ben visibile, donando il maggior risalto possibile allo sguardo. Sono infatti completamente tirati indietro e raccolti in una lunga coda di cavallo che ricade, liscissima, sulla schiena. Le frangette, le ciocche sfilate non sono contemplate per questo look ‘grafico’, minimal, dal design ben preciso. Massimo rilievo, quindi, all’ azzurro, che non ha bisogno di ‘alleati’ per rivelarsi il nuovo, supremo colore-tendenza del make up targato estate 2013.