Happy vintage Halloween

Veronica Lake

 

Il nome, che è una contrazione di origine scozzese di All-Hallows-Eve (vigilia di Ognissanti) ha un suo equivalente ancora più remoto nel celtico Samhain. Il suo simbolo, la zucca, fu introdotto dagli immigrati anglosassoni in America del Nord a sostituzione delle rape che, in Irlanda e Scozia, venivano tradizionalmente intagliate, illuminate e poste di fronte alle case per ricordare i defunti. I suoi segni particolari, un’ iconografia macabra sintetizzata in pipistrelli, streghe e teschi, risale ad un’ antica credenza celtica che, la notte di Samhain, eliminava ogni barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Halloween, da ricorrenza mondialmente (ma erroneamente) riconosciuta come ‘statunitense’, coincide ormai con una data festeggiata anche nel nostro Bel Paese, accentuando l’ aspetto festaiolo e pseudo-orrorifico che caratterizza i party a tema e rigorosamente in maschera.  Un evento, per il popolo italico, che è pressochè una novità: al contrario, sfogliando gli archivi vintage americani della Old Golden Hollywood, scopriamo un numero incalcolabile di star e starlette che – come avveniva puntualmente ogni Natale – si accingeva a farsi immortalare in costumi da strega con i relativi gatti neri  e le zucche di ordinanza. Il look? Evidenzia una giocosità maliziosa e niente affatto maliarda, impostata più sull’ infantile cantilena del ‘Trick or threat‘ piuttosto che sulle coordinate di stile della tipica  femme fatale. Nella photogallery a seguire, un serie di immagini tra le più significative di alcune star in versione Halloween night. E, naturalmente…un felice Samhain/Halloween a tutti e a tutte!

 

Anne Nagel

 

Anna Maria Pierangeli

 

Ann Miller

 

Dusty Anderson

 

Judy Garland

 

Carole Lombard

 

Betty Grable

Cara Delevingne nuova testimonial di La Perla

 

Bellissima, quotatissima, a soli 21 anni già icona di stile: Cara Delevingne,  modella “nonsologlamour” ma dotata di forte carisma e personalità, è pronta per un nuovo ruolo da testimonial. Questa volta, la richiesta è arrivata da uno dei nomi – colosso della lingerie made in Italy: La Perla, azienda fondata a Bologna da Alda Masotti nel 1954 e da quest’ anno appartenente alla Holding Pacific Global Management, ha scelto l’ avvenenza intrigante ma sbarazzina della modella inglese  a rappresentare il  brand. Ed ecco che Cara già posta nei social network delle splendide foto-anteprima della campagna pubblicitaria, ideata da Ludivine Poiblanc e condotta da due Maestri della Fashion Photography come Mert Alas e Marcus Piggott. Nomi del calibro di Fabien Barona alla Direzione Creativa e di Charlotte Tilbury al make up, inoltre, rappresentano una garanzia rispetto alla qualità stilistica ed artistica del progetto.  Cara Delevingne non è nuova al settore della lingerie: la ricordiamo infatti, appena un anno fa, calcare le passerelle del celebratissimo Victoria’s Secret Fashion Show. Le due foto relative all’ ad La Perla, pubblicate su Instagram e poi su Twitter, hanno già destato una febbrile attesa da parte dei suoi fan e di quelli dell’ ultrachic brand italiano. Due immagini che  rappresentano anticipazioni decisamente invitanti: in una di esse, Cara posa in reggiseno e microslip in pizzo abbinati a uno chemisier trsparente. Lo sguardo seducente incorniciato dalle folte sopracciglia, le labbra dischiuse, i lunghi capelli che scendono ‘a cascata’ da un lato rivelano una allure sensuale nella sua quintessenza, lasciandoci scoprire una Cara diversa dall’ habituée del look grunge in berretti e felpe largotte a cui certi scatti ci hanno abituato. Ma proprio in questa dote risiede l’ incredibile versatilità della top inglese: la capacità di trasformarsi continuamente, rivelando di volta in volta un nuovo aspetto di sè. Quel quid tutto unico e particolare che rende la modella non più mero soggetto fotografico, bensì eclettica interprete di sè stessa.

 

 

 

 

 

 

I leather trousers del nuovo millennio secondo Sonia Rykiel

 

Il pantalone in pelle nera: un grande ritorno che affonda direttamente le sue radici negli anni ’70, in quel periodo in cui gli esotismi e i colori psichedelici del Flower Power lasciavano spazio a un mood più cupo e introspettivamente tormentato che, nella musica, iniziava a far riferimento alle grandi metropoli europee e mitteleuropee -vedi Berlino – come fonte di ispirazione. Un periodo che, sfociando poi veementemente nel punk, si andava diramando in sonorità frutto di un’ inquietudine interiore crescente e vagamente angosciosa. Anche Lou Reed si incanalava in questa corrente: nel dar voce alla sua quotidianità in modo realistico e crudo, nell’ esplorare gli ambiti più reconditi e a volte bui della coscienza, nel cantare un’ umanità .variopinta e  fuori dagli schemi. Non era un caso che persino nel look in perenne total black, costantemente caratterizzato da un paio  di pantaloni di pelle nera e dai Rayban indossati ad ogni ora del giorno e della notte, esprimesse il lato wild e più duro della vita  e del vissuto descritti nelle sue canzoni. I pantaloni di pelle, oggi, vengono abbondantemente riproposti da  Géraldo de Conceicao, che nella collezione Autunno/Inverno 2013/14 per Sonia Rykiel ne ha lanciato una serie che affianca al classico nero altre due nuance: il rosso ed un celeste dai toni ipersmorzati.  L’ interpretazione che ne viene data è inedita, innovativa. Lascia spazio al dualismo contrastante ma complementare che denota l’ intera collezione: dalla linea dritta, con cavallo basso e leggermente svasati in fondo, i leather trousers pensati da de Conceicao si allontanano dal modello skinny o comunque estremamente attillato in vigore negli anni ’70 per diventare più comodi, appena più baggy mantenendo intatto ogni connotato grintoso. Ma l’eclatante novità risiede negli abbinamenti con delle sofficissime maglie in lana, prevalentemente angora, che seguono le forme del corpo disegnando linee morbide ed ultrafemminili, tratteggiando una fluida sensualità. Quanto basta per donare un’ aria totalmente ‘da nuovo millennio’ ad un basic che ha attraversato epoche e generazioni senza minimamente scalfire la sua valenza simbolica predominante: quella di capo legato tout court alla ribellione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riri Hearts Holidays MAC Collection: il make up del Natale firmato Rihanna

 

Rihanna e MAC: una partnership che ha dato vita a ben quattro collezioni make up, di cui l’ultima si preannuncia particolarmente preziosa. Riri Hearts Holidays Collection, infatti, verrà lanciata per il periodo delle feste natalizie ed include novità decisamente speciali. Non mancherà innanzitutto l’ iconico lipstick Riri Woo, nell’ ormai celebre nuance rosso freddo dal finish rétro/matte, ma con un novità: in questa linea si tramuta anche in uno smalto dallo stesso nome, nella stessa tipica gradazione di rosso ed in finish cream. Ma non basta: due ulteriori tonalità di lipstick andranno ad arricchire la collezione. Pleasure Bomb è un fucsia vivido, Bad girl Riri un nude sofisticato, e sono caratterizzati entrambi da un finish opaco. Per esaltare lo sguardo, la Riri Hearts Holidays Collection propone due palette di cinque ombretti ciascuna, le Veluxe Pearlfusion Eyeshadow: Presh Out, la prima, include una serie di toni caldi mentre 2 x Dare è composta esclusivamente da nuance fredde in modo da lasciare libera scelta nell’ orientamento dei colori sia in base alla propria carnagione, che alle occasioni di utilizzo. Due sciccosissimi eye-liner dal finish frost, inoltre, promettono di donare all’ occhio un bagliore speciale: sono i Superslick Eyeliners, nelle tonalità Pisces Persuasion – un bianco shimmer – e Cockiness, un prezioso rosa oro.

Rihanna pensa anche al nostro incarnato e lo riveste di una Bronzing Powder, Love, Rihanna,  in un caldo beige scuro denso di riflessi perlescenti nei toni dell’oro. A completare la collezione un raffinato set di accessori composto da 217/239 Double Ended Brush, un applicatore per ombretto dal doppio pennello, e  una sofisticata pochette matelassée color rosa oro, la Riri Hearts MAC Make Up Bag, in cui racchiudere i prodotti  come in un comodo beauty case. La Riri Hearts Holidays concentra in pochi prodotti essenziali, ma preziosi, tutto il magico quid di un look vibrante concepito ad hoc per farci ‘brillare’ durante le feste. E se si parla di ‘brillare’…con una star del calibro di Rihanna, l’effetto è assicurato!

 

L’ accessorio che ci piace

 

Una collezione dai toni scuri, caratterizzata da tocchi di monocolore e ravvivata qua e là  dai colori vibranti degli accessori. Era ciò che Karl Lagerfeld si prefiggeva di creare per la linea Chanel dedicata alla stagione fredda, e possiamo dire che i risultati collimano in modo fedele con i suoi intenti. Moltissimo grigio, soprattutto nelle nuance del perla e dell’ antracite, tonalità “senza vie di mezzo” – o molto tenui, o molto decise – tra cui risaltano soprattutto il rosa, il bianco e l’azzurro declinato in  tutta una serie di gradazioni: questa la palette cromatica di una collezione che punta, tra l’altro, anche sul forte impatto donato dagli iconici accessori. Spiccano su tutti diversi modelli di cuissardes ‘a tutta gamba’, composti da uno stivale a sè stante decorati con copiose catene silver. Ma i cuissardes non rappresentano gli unici dettagli cult di questa collezione: l’ inverno Chanel , infatti, si ravviva di coloratissime cuffiette in pelliccia caratterizzate da una consistenza soffice e da tonalità che richiamano quelle degli outfit. Dalla forma estrosa, simile a quelle particolari cuffie in pelliccia che da bambine usavamo allacciare al collo con dei nastri in stoffa adornati di un pon-pon finale, le cuffie di Karl Lagerfeld non hanno lacci ma sono caratterizzate da vividi colori, smorzati solo nei casi del bianco e del rosa. Curiosamente, in lontananza questi originali copricapo potrebbero addirttura sembrare  stravaganti parrucche di capelli a caschetto estrosamente tinteggiate: non mancano infatti gli abbinamenti con il cappello più tipicamente Chanel, da portare ben calzato sopra la cuffia di pelliccia. La morbidezza del materiale e le nuance supercool rendono questo originale accessorio uno dei più caratteristici dell’ inverno, vincente per unicità e nel suo twist inconfondibile: una stilosissima alternativa al classico cappello,  con il valore aggiunto dell’ esclusività e della praticità. Senza tralasciare, naturalmente, la non poco rilevante funzione antifreddo svolta dalla pelliccia: un atout in più che dona alla cuffia Chanel un appeal ancora maggiore, potenziandone i  deliziosi connotati.

 

 

 

 

 

 

 

E’ leopard print l’ animalier dell’ inverno

Dsquared2

Piace perchè è d’impatto, scenografico, glam e, last but not least, iconico: negli anni ’60 e ’70 era la stampa animalier preferita da modelle e rockstar , un atout che gli ha fatto  guadagnare una allure vagamente bohemien. Il leopardato, o leopard print, torna alla carica proponendosi come assoluto must have della stagione fredda. Oltre che da un incalcolabile numero di designer, inoltre, è stato massicciamente rilanciato – anche stavolta – da vere e proprie icone del fashion e dello show business: e come negli Swinging Sixties fu Edie Sedgwick a renderlo un cult, oggi Kate Moss fa strage di fan e di proseliti con il  cappotto leopard print indossato su un look total black. L’ inverno 2013/2014, insomma, si prepara a ruggire e a coinvolgerci nel nuovo animalier con la carica di…un leopardo.

 

Ermanno Scervino

MSGM

Moschino Cheap and Chic

Kate Moss in leopard print

Luisa Spagnoli

Jean-Paul Gaultier

 

‘Isabella Blow:Fashion Galore!’: Londra celebra un’ icona immortale

 

Musa, editor, talent scout ma soprattutto icona: Isabella Blow, a sei anni dalla sua morte, rimane una figura indelebilmente impressa e mai dimenticata negli annali del fashion-biz internazionale e del mondo dello stile. Nata a Londra nel 1958, si trasferisce nel ’79 a New York dove studia Arte Cinese alla Columbia University. E’ il 1983 quando viene presentata ad Anna Wintour , di cui diventa l’ assistente a Vogue USA. Il periodo che Isabella trascorre a New York è movimentato e stimolante: conosce Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat, collabora -sempre per Vogue – con Andre Leon Talley,  ma già nell’ 86 è di nuovo a Londra, dove diviene  editor di Tatler. E’ in occasione del suo matrimonio con l’art dealer Detmar Hamilton Blow che conosce Philip Treacy, autore del suo cappello da sposa. Isabella, credendo nelle sue enormi potenzialità, intreccia con Treacy un lunghissimo rapporto di amicizia e professionale, lanciandolo come uno dei più geniali creatori di cappelli al mondo: lei stessa indossa le sue creazioni, divenute ben presto parte integrante del suo inconfondibile e stravagante look. Il talento innato di Isabella per lo stile si estende nella scoperta di sempre nuove giovani promesse che, puntualmente, otterranno fama e riconoscimenti a livello internazionale: nomi come quelli di Alexander Mc Queen -di cui acquistò al completo la prima collezione –  Julien Mc Donald, Stella Tennant, Sophie Dahl e Hussein Chalayan ne rappresentano i più calzanti esempi. Estrosa, brillante, iconica, Isabella vive una carriera di grandi successi ma, al tempo stesso, costellata di delusioni e dissapori. La sua vita privata, in parallelo , non le risparmia problemi di varia natura: un insieme di fattori che con il tempo diventerà letale, spingendola al suicidio a soli 49 anni.  Oggi, per celebrare la sua genialità immortale, Londra le dedica una mostra retrospettiva allestita presso la Somerset House: ‘Isabella Blow: Fashion Galore!’ verrà inaugurata il 20 novembre e sarà visitabile fino al 2 marzo 2014. La mostra, organizzata dalla fondazione alla Blow intitolata e dalla Central Saint Martins, verrà curata da Alistair O’Neill e Shonagh Marshall, mentre lo studio di architettura Carmody Groarke e la scenografa Shona Heath contribuiranno alle installazioni. L’ esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature di colei che, rompendo ogni schema, apportò nuova linfa e preziosi stimoli al mondo della moda, evidenziandone il lato artistico e valorizzandone il processo creativo. Strutturata in diverse aree tematiche, la mostra esporrà circa cento pezzi della collezione di abiti di Isabella Blow – attualmente di proprietà di Daphne Guinness,  che acquistò a un’asta tutto il suo guardaroba – e prevede una sezione appositamente dedicata ai cappelli ‘scultura’ di Philip Treacy:  tributo a un’ amicizia sempiterna e a un esclusivo rapporto professionale.

 

Isabella Blow: Fashion Galore!’

Londra, Somerset House

Dal 20 novembre 2013 al 2 marzo 2014

 

Milano Fashion week: mi è piaciuto…Vol.5

Eccoci all’ appuntamento settimanale con le  collezioni Primavera/Estate 2014 presentate durante la Fashion Week milanese: quattro designer, quattro collezioni, un outfit per ciascuna da commentare. Quest’ oggi, però, nella gallery ho inserito uno “Special Guest” d’eccezione. Non ha sfilato a Milano bensì a Parigi, ma era per me impensabile lasciare al di fuori dalle mie preferenze questo pilastro del Made in Italy. Provate a indovinare chi è…


Max Mara: tutta la raffinatezza del minimal declinato in monocolore. Linee essenziali che esaltano la silhouette in maniera elegante ed  illuminano l’ incarnato con un total look rosa cipria che, nel consueto tripudio estivo di colori strong, rappresenta il massimo della sofisticatezza: ‘sussurrata’ e senza orpelli per una concreta, lineare eleganza.

 

Fay: un blu elettrico vibrante, talmente vivido da ricordare le lacche cinesi, anche grazie ai motivi decorativi floreali presenti sull’ abito. Gli orli neri, in vernice, rappresentano un valido connubio di stile. Il minidress decreta il trionfo del bluette, un hit invernale ben deciso a condividere con noi anche la bella stagione!

 

Valentino: una collezione ispirata ai costumi teatrali custoditi al Teatro dell’ Opera di Roma, di cui emana tutta la magia. La struttura, i motivi decorativi, le frange dell’ outfit hanno un marcato sapore etnico, un gusto che va oltre il tempo mescolando epoche e culture, una maestosità data dall’ estrema ricercatezza sartoriale. E mentre il make up e l’ hairstyle fanno somigliare le modelle a delle donne Rinascimentali, l’ abito  racchiude in sè tutto un meraviglioso mondo di realtà e leggenda, di sperimentazione e fantasia: il mondo Valentino.

Ermanno Scervino: uno splendido maxidress color pesca, drappeggiato e fluttuante come quello di una dea greca. Ricorda anche certi outfit estivi di inizio anni ’70, quando dopo il boom del mini si rivalutava il lungo in un’ottica decisamente hippy chic. Il corpetto attillato unito alla gonna ondeggiante, l’ ornamento jewel che segna la vita rendono questo abito elegante e prezioso, décontracté e di classe al tempo stesso.


Il sandalo d’ inverno di Miuccia Prada

Quest’anno, all’ interno di una collezione scarpe estremamente variegata, Miuccia Prada include un buon numero di sandali. Una notizia non particolarmente eclatante, se non si riferisse alla collezione Autunno/Inverno del brand: il che è sufficiente a lasciar presupporre che sia già in atto il lancio di una nuova, originale tendenza. Il ‘sandalo d’ inverno’ Prada include ben 43 modelli declinati nei più disparati materiali: cuoio, cocco, vernice, suède, stoffa, pelle shining, ed è caratterizzato, in prevalenza, da un massiccio plateau ‘a carrarmato’ innestato nella parte anteriore della scarpa. Come dire: sandalo sì, ma iperattrezzato di tutti i confort più spiccatamente invernali! Accanto a questo modello,  risalta un open toe dal tacco largo e in fasce di pelle shining unite a cinturini che fissano il sandalo al collo del piede. In entrambi i casi, materiali e colori si mescolano e intercambiano versatilmente evitando ogni schema fisso. Le tonalità abbracciano nuance vibranti come il turchese, il rosso, il giallo ocra, l’oro e l’ arancio, ma si declinano anche nei più classici nero e marrone o in fantasie a quadretti. La palette, però, registra un deciso trionfo del silver: futuribile omaggio ad uno stile all’ avanguardia che esprime nell’ audacia il suo senso di innovazione. E se fa troppo freddo, studiare abbinamenti e combinazioni tra sandali e calze o calzini non può che incentivare la nostra fantasia, rappresentando  il gesto di un’ ennesima sperimentazione stilistica.

Nelle foto, alcuni tra i principli modelli di sandalo della collezione.

L’absolu desir: la nuova collezione Lancome all’ insegna dell’ effortless chic

 

Glamour, eleganza, mistero: è data da questa triade l’allure che emana una luminosa Kate Winslet in veletta immortalata nella nuova campagna pubblicitaria Lancome firmata da Mario Testino. L’absolu desir, la collezione make up Autunno/Inverno 2013/14 del brand di cui l’attrice britannica è testimonial, si presenta con le stesse caratteristiche di femminile sofisticatezza, ispirandosi a quell’ effortless chic made in Paris che amalgama lusso ed estro in un connubio di classicismo e modernità, dando vita a uno stile denso di fascino e un pizzico ‘femme fatale’. La collezione esprime i suoi caratteri  base sin dal packaging molto ricercato, che abbina case in nero laccato agli arabeschi dorati delle illustrazioni (e viceversa) raffiguranti la Tour Eiffel, una rosa, delle labbra femminili. Il modello a cui L’absolu desir fa riferimento è la donna parigina: con il suo incarnato impeccabile, le labbra evidenziate da lipstick in toni decisi e la manicure accurata è un inno vivente allo chic e alla sensualità uniti al glamour allo stato puro. Per ottenere questo look la collezione punta su un blush, sulla serie di sei rossetti L’Absolu Rouge e su un tris di smalti, denominati Vernis in love. Blush Rose Desir è un blush bicolore che propone un delizioso rosa da stendere sugli zigomi ed una nuance aranciata con cui scolpire il viso. I rossetti, composti da un’alta concentrazione di pigmenti, hanno una consistenza cremosa e una palette cromatica vibrante: Caprice è un rosso vermiglio con sottotono arancio, Prune Desir un porpora intenso, Rose Nu un nude appena rosaceo. La serie prosegue con il fucsia radioso di Rose Desir, il rosso granata di Rouge Desir e il cremisi di Rouge Rayonnant. Gli smalti optano invece per tonalità profonde e dark declinando il nero in tre diverse sfumature: Purple Fiction lo impreziosisce di riflessi prugna, Grey Lumière di un sottotono grigio e Black Sepia di bagliori marroni. L’ Absolu desir, disponibile in profumeria, si candida già a collezione must have dell’ autunno e c’è da scommettere che la ritroveremo, tra breve, in un numero incalcolabile di wish-list natalizie.