Glitter People

 

” Il passato può essere una cosa bella, ma viverci dentro è un errore da non commettere. Ho imparato sin da ragazzina a non guardarmi mai indietro. Anch’io come tutti ho dubbi e qualche rimpianto, ma alla resa dei conti è con noi stessi nel presente che dobbiamo confrontarci. “

 Charlize Theron

Buon compleanno, BB

 

“Ho avuto successo nella vita. Ora, intendo fare della mia vita un successo.”

Brigitte Bardot

 

Dagli inizi come modella per ELLE France al debutto come attrice, passando per il matrimonio con Vadim – appena diciottenne – a cui ne seguono altri, ed altri amori. Dal boom di E Dio creò la donna (Vadim, 1956) al consolidamento come diva e assoluta icona di stile, passando per le disavventure canore di un Je t’aime (moi non plus) (1967) in duetto con Gainsbourg che vede la luce soltanto decenni più tardi per non inasprire i rapporti con il marito Gunter Sachs. Poi, nel 1974, l’ addio al cinema e l’ impegno a tempo pieno nei panni di attivista per i diritti degli animali che sfocia, dodici annni dopo, nell’ istituzione della Fondation Bardot: un percorso di vita e una folgorante carriera che Brigitte Bardot corona, proprio oggi, con un ottantesimo compleanno di cui parla il mondo intero. Unirsi al coro di “Auguri” è d’obbligo: un omaggio a colei che fu celebrata persino da un’ intellettuale del calibro di Simone de Beauvoir e che, a tutt’ oggi, rimane un simbolo sempiterno di emancipazione, un’ icona senza tempo e un’ attrice che seppe calarsi nei ruoli femminili più disparati con una allure inconfondibilmente aggraziata e sensuale. VALIUM la festeggia pubblicando alcuni tra i suoi ritratti più belli e insoliti e, naturalmente, augurandole uno splendido e sereno compleanno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Punta stretta: il ritorno

Elisabetta Franchi

Il trend calzature delle passerelle AI 2014/15 ha decretato il suo ennesimo, grande ritorno: la punta stretta diviene nuovamente protagonista e si declina in svariate versioni. Pumps, sandali intrecciati, ankle boots e stivali la scelgono come denominatore comune per la stagione fredda, abbinando al tocco rétro anni ’50 che la contraddistingue un twist innovativo e decisamente glam. Siete pronte a calarvi nel mood?

 

Fausto Puglisi

 

Ermanno Scervino

 

Versace

 

Dolce & Gabbana

 

Philipp Plein

 

Costello Tagliapietra

 

Duckie Brown

 

Alexander Wang

 

Antonio Berardi

 

Miu Miu

 

 

Ricordando Nannarella

(Photo by Bob Collins)

 

Il 26 settembre del 1973, esattamente 41 anni orsono,  ci lasciava una delle più grandi attrici di tutti i tempi: Anna Magnani, prima interprete italiana premiata con l’Oscar – nel 1955, grazie al ruolo di Serafina Delle Rose in La rosa tatuata – rimane una figura leggendaria e memorabile non solo della cosiddetta “romanità”. Il talento innato unito ad una forte, viscerale carica umana renderevano infatti “Nannarella” sublimemente coinvolgente sia nei ruoli drammatici che in quelli contraddistinti da una vena di comicità:  non per nulla, a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 il suo background professionale incluse una lunga esperienza nella rivista. Toccando l’argomento stile non si può fare a meno di commentare che, nel suo caso, venga completamente “soggiogato”, messo al servizio di una personalità straripante la cui impetuosa impronta caratteriale riduce l’abito alla stregua di strumento: ricordiamo ad esempio la Magnani “Egle” de Nella città l’ inferno (Renato Castellani, 1958), in sottoveste nera dall’ inizio alla fine del film o quasi, senza che mai perda il suo carisma e il suo magnetico appeal. E se Atelier Marras nel 2012 dedica all’attrice uno splendido abito couture incluso nella capsule collection con la quale celebra dieci grandi dive del cinema italiano, di Nannarella rimangono principalmente impressi nell’ immaginario collettivo il suo sguardo intenso, le occhiaie che rifiutò sempre di cammuffare con il trucco, la carnagione candida che bucava il grande schermo e il volto espressivo incorniciato da folti capelli neri. Ma più di ogni altra sua caratteristica, una su tutte la renderà a titolo perenne indimenticata icona: il suo essere così profondamente “vera”. Come disse di lei Tennessee Williams: ” Mi sono chiesto più volte come abbia fatto Anna a vivere nella società e a restare allo stesso tempo così libera dalle sue convenzioni. Era la donna pià anticonvenzionale che ho conosciuto nell’ ambiente professionale e fuori. Ritengo che la sua onestà fosse assoluta. “

Nella gallery che segue, alcuni tra i ritratti più incisivi di Anna Magnani alternati ad una serie delle sue frasi più note.

 

 

“Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori.”

 

 

“A Trastevere io sono Nannarella, quella vera, sboccata e trasandata. Tra gli aromi e i sapori delle trattorie trovo il mio duplice volto, in perenne altalena tra le lacrime inconsolabili e le risate irrefrenabili.”

 

 

” Le grandi passioni non esistono: sono fantasie dei bugiardi. Esistono solo i piccoli amori che possono durare poco oppure a lungo. “

 


” Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire. “

 

 

 

” Non so se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto. “

 

 

L’ abito che Atelier Marras ha creato in suo onore

 

 

” Il fatto è che le donne come me si attaccano soltanto agli uomini con una personalità superiore alla loro: e io non ho mai trovato un uomo con una personalità capace di minimizzare la mia. Ho trovato sempre uomini, come definirli? carucci. Dio: si piange anche per quelli carucci, intendiamoci, ma sono lacrime di mezza lira.”

 

 

” E’ così ingiusto morire, dal momento che siamo nati. “

 

 

” L’ amore? Toglietemi pure tutto ma l’amore no, non portatemelo via: l’amore è pioggia e vento, è sole e stella. Lo ammetto, ho un carattere eccessivo e smodato. Non mi so frenare, ogni volta che amo mi impegolo fino ai capelli. Sapessi che strazio, poi, uscirne vivi, che tragedia scappare! E una mattina ti svegli nel letto e non hai più sangue. Ma poi ricomincia ed è meraviglioso. “

 




 

 

 

 

 

 

 

 

Yves Saint Laurent presenta Black Opium: scintillio dall’ anima rock

 

Una manciata di giorni fa, il film Yves Saint Laurent (Jalil Lespert, 2014) è stato selezionato dagli Academy Awards di Los Angeles per rappresentare la Francia in qualità di miglior film straniero. E il nome di Saint Laurent, stavolta privo del nome di battesimo, ricorre con frequenza nelle pagine patinate dei glossy modaioli anche in virtù di una luccicante collezione di scarpe che sembra creata per una contemporanea Dorothy de Il mago di Oz: una profusione di glitter che si sparge inoltre, come pioggia scintillante, sull’ elegante flacone dell’ ultima fragranza femminile lanciata dalla Maison, Black Opium. Il nome rimanda a quell’ Opium che, nel 1977, Yves Saint Laurent creò destinandolo a una donna sofisticata e dalla spiccata personalità, elegante per dote innata. Il profumo fu rilanciato 23 anni dopo da Tom Ford, associato a una advertising campaign con una Sophie Dahal senza veli come voluttuosa protagonista.  Oggi. l’ ormai iconica fragranza viene riproposta in un’ ennesima, nuova versione che ne esalta i toni dark, urban, rock ed evoca l’ incontro tra l’ oscurità ed una luminosità soffusa e morbida: Black Opium è legato all’ immagine magnetica e grintosa di Edie Campbell, che il fotografo Txema Yeste ritrae enfatizzandone l’ allure enigmatica e glam accentuata dai capelli corvini e  dagli ipnotici occhi azzurri in una campagna pubblicitaria già divenuta cult.

I quattro profumieri di fama internazionale che hanno creato la fragranza – Nathalie Lorson, Marie Salamagne, Honorine Blanc e Olivier Cresp – ispirandosi al black come colore fetiche del rock ed emblema dell’ eleganza metropolitana l’ hanno contrapposto ad una luce abbagliante, dando vita a un dualismo dal quale scaturisce una nuova dipendenza: la nota intensa e persistente che si accompagna ai chicchi di caffè nero esalta una vena adrenalinica che, unita alla fresca luminosità di un bouquet di fiori bianchi affiancati alla vaniglia, risulta in un’ alchimia quasi ‘elettrica’ di anima rock e femminità chic.  Ad introdurre la fragranza,  essenza di pepe rosa, mandarino e pera croccante che ne costituiscono le note di testa; il cuore irradia la profonda sensualità donata dai fiori d’arancio, dall’ accordo di eliotropio e del gelsomino di sambac per poi amalgamarsi con un fondo intenso di baccelli di vaniglia, essenza di cedro e di patchouli che, nel connubio con accordi di caffè, ispirano una vena di addiction vibrante. Ne risulta un’ essenza dal quid sfrontato e irresistibilmente travolgente, il profumo per la donna che ama vivere percorsa dall’ adrenalina pura di una vita piena, intensa, esaltando la propria indipendenza e sensualità. Una donna non convenzionale, libera e grintosa ma ricca, al tempo stesso, di classe e femminilità: Black Opium ne esalta e glorifica la forte personalità in un gioco di contrasti perfettamente calibrato, abbinando al lato più squisitamente dark/rock lo scintillio di infiniti bagliori. Innumerevoli come la pioggia di glitter che riveste il suo flacone.

Il close-up della settimana

 

La linea make up Gucci Cosmetics ha debuttato ufficialmente il 18 settembre scorso, a Milano, presso il Gucci flagship store di via Montenapoleone. Il lancio, avvenuto in concomitanza di un cocktail party in onore di Charlotte Casiraghi – testimonial della collezione con cui Gucci fa il suo ingresso nel settore Beauty – è stato tenuto a battesimo dal Creative Director della Maison Frida Giannini e si è avvalso di uno special display dei prodotti oltre che di svariati schermi al plasma che proiettavano il video della advertising campaign. L’ offerta make up della collezione è decisamente ricca: circa duecento pezzi, settantacinque dei quali sono costituiti da ombretti, suddivisi nelle quattro linee specifiche Gucci eye, Gucci lip, Gucci Face e Gucci Nail, più una dedicata allo skincare. Fedele allo stile luxury e all’alta qualità che caratterizzano da sempre le creazioni del marchio, Gucci cosmetics conta su un packaging prezioso e sulle competenze in materia di cosmesi di Pat McGrath, che ha coadiuvato Frida Giannini a concretizzare il suo progetto tramite un attento studio relativo alla palette cromatica ed alle texture. Fonte privilegiata di ispirazione sono state le nuance più magnetiche e ricorrenti nelle collezioni della Maison: una particolare sfumatura di ottanio, un blu pavone, un inconfondibile tono di rosso, tutte rigorosamente declinate in formule high tech che garantiscono il massimo rendimento di ciascun prodotto. “Il maquillage è importante per ogni donna. ” – ha dichiarato la Giannini a Glamour Italia – “La caratterizza come lo fa la moda. Aiuta a definire un look. Non si può immaginare una sfilata senza fondotinta, ombretti,  rossetti, smalti. Adesso, dopo quattro anni di lavoro, ho finalmente i miei. Legati per colori, texture ed eleganza alle mie creazioni. “

Al momento, la collezione Gucci Cosmetics è esclusivamente acquistabile presso le boutique del marchio di Milano e di Firenze.

Art Trend: quando la moda si fa doppiamente arte

Valentino

Dall’ Italian Pop Art di Giosetta Fioroni ai più disparati leit motiv che ingloba questa corrente artistica: abiti come involucri del cioccolato, loghi di fast food a sostituire quello della Maison, Biancaneve e Sponge Bob che fanno capolino dagli oufit. Ma anche grafismi ispirati alle geometrie optical di Bridget Riley, slogan, disegni che sembrano realizzati con l’aerografo, pattern rivolti al Costruttivismo russo o ai cromatismi  di Sonia Delaunay, suggestioni post-cubiste, moderniste e di matrice Art Nouveau, figure astratte o come fossero dipinte all’ acquarello: lo stile dell’ Autunno/Inverno guarda all’ Arte come fonte di ispirazione per la creazione di capi che abbinino forma e contenuti, valorizzando un connubio che quasi sempre si fa un tutt’uno. Perchè se la moda è arte, riprendendone gli assiomi sottolinea doppiamente il suo valore. Eccco alcune proposte a tema dei designer per la stagione fredda.

 

Red Valentino

 

Tsumori Chisato

 

Roland Mouret

 

Dries Van Noten

 

Manish Aurora

 

Issey Miyake

 

Fausto Puglisi

 

MSGM

 

Moschino

 

 

Glitter People

Photo by Mario Testino

 

” Se sono consapevole di essere fortunata, so anche che bisogna lottare. Non è ciò che si eredita o ciò da cui si parte a fare una vita. Una vita è qualcosa che si costruisce… Ed è ciò che se ne fa ad essere importante.”

Charlotte Casiraghi

L’ accessorio che ci piace

 

Regina, l’ iconica borsa di Roberto Cavalli, si declina in svariate e sempre splendide versioni. Ma il modello in soffice pelle di agnello, impreziosito da una cascata di frange con borchie dorate è decisamente da 10 e lode: rock, grintoso, sofisticato e sfrontato al tempo stesso, si impone come uno dei must al top dell’ Autunno/Inverno. Regina con frange è nera, caratterizzata da un’ artigianalità ricercata e si contraddistingue per gli angoli manualmente lavorati a incastro che ricordano il pitone, forse il materiale maggiormente identificativo del brand. La borsa ha un’ altezza di 25 cm,  larghezza di 40 cm e  si avvale di un doppio manico in pelle intrecciato a una catena diamantata con infilature fatte a mano. La chiusura consta di un bottone magnetico sulla patta.

 

 

Capiente, al suo interno Regina ha uno scomparto e una tasca con zip, due tasche applicate e due ulteriori scomparti in cui riporre, comodamente, tutto l’ utile e il superfluo. La pelle di agnello al 100% si alterna ad accessori in metallo con finitura oro per un tocco di preziosità glamour in più: lo stile, nel suo insieme rock/chic, è denotato da una versatilità che rende la borsa la star di svariate occasioni. Ci piace perchè esprime un’ eleganza disinvolta, vagamente bohemienne, e con la cascata di frange borchiate che si muovono cadenzando ogni nostro passo non corre certo il rischio di passare inosservata: come suggerisce il nome, Regina senza dubbio rappresenta l’accessorio sovrano con cui affrontare l’ autunno appena iniziato.

 

Anita Ekberg: il seduttivo beachwear della diva de La dolce vita

 

Attrice-icona felliiniana per eccellenza, Anita Ekberg – divenuta celebre a livello planetario per la scena del bagno nella fontana di Trevi che contribuì a rendere La dolce vita un film immortale – si è sempre avvalsa della  sua bellezza prorompente come atout preponderante da affiancare alle qualità recitative. D’altronde, non bisogna dimenticare che fu il titolo di Miss Svezia ad aprirle le porte del cinema catapultandola immediatamente a Hollywood, dove fu lanciata da Howard Hughes e vinse peraltro un Golden Globe come “Miglior attrice emergente” grazie al film Hollywood o morte (1956) di Frank Tashin. Il ruolo di pin up si integra dunque in modo naturale nelle molteplici sfaccettature del suo personaggio, che Fellini “magnificò” con ironia, rendendolo maestoso nel suo potere seduttivo, in Le tentazioni del Dottor Antonio (da Boccaccio 70, 1962). Lo swimwear esibito dalla Ekberg è tipicamente anni ’50 e si basa prevalentemente su monopezzo che donano una marcata vestibilità: nero con le classiche spalline, in colori vivaci o pastello e con scollatura a cuore, il costume intero rimane – per lei, come per moltissime dive dell’ epoca – un leit motiv costante. Quando opta per il bikini, al contrario, che sia vistoso è un must: Anita sceglie preferibilmente modelli leopardati, con mutandina alta ma totalmente aperta sui fianchi e adornata da lacci intrecciati. Interessante e stiloso è il look tipicamente estivo della star de La dolce vita, composto da pantaloni Capri e shorts in quantità industriale che abbina a dolcevita, pulloverini e bluse a righe dal twist decisamente contemporaneo. Non esita, inoltre, a glorificare le sue curve esplosive in pantaloni neri aderenti come fuseax a cui accompagna reggiseni  a fascia in un vibrante rosso fuoco: degna esaltazione di un corpo e di un sex appeal che rappresentano, nell’ immaginario maschile, la quintessenza della donna nella sua figura più archetipica.