Lo sfizio

Ampi e comodi, essenziali ma decisamente luxury: i pants argentati firmati Alyx definiscono a tutto tondo uno stile. Che risulta portabile, indifferentemente, sia di giorno che di sera grazie al riuscitissimo mix di caratteri distintivi. Coniugare una linea over ad un effetto scenografico, teatrale, viene naturale a Matthew Williams, giovane designer californiano che in dieci anni di carriera ha incrociato il suo percorso con quello delle star più fulgide della scena artistica, della moda e musicale. Una genialità creativa che ha contribuito a definire il look di Lady Gaga e Kanye West, profondamente appassionato del linguaggio visuale, Williams attinge alla street culture tramutandone i dettami in alta ricercatezza estetica. Con Alyx, il brand da lui fondato, è alla seconda collezione: dopo il debutto della scorsa stagione, senza calcare passerella alcuna ma avvalendosi della stretta collaborazione del fotografo Nick Knight che del suo progetto cura l’ aspetto visivo, è già enorme la risonanza ottenuta dalla linea Primavera/Estate. La sua cifra stilistica è completamente focalizzata sulla ricerca, sulla cura del dettaglio, sulla strutturazione dell’ abito. Ispirandosi a motivi ricorrenti quali il background californiano e l’ undergound giovanile, Williams traduce un potente showbiz sparkle nelle sue creazioni: forme grafiche, volumi che alternano l’ undersize a ben calibrate ampiezze, biker jackets innovativi, zip strategiche si accompagnano ad un accurato studio dei materiali che non disdegnano il cuoio nè i rivestimenti in paillettes. L’ allure è seducente ma grintosa, costantemente esaltata da un twist sporty. La donna Alyx adora gli spotlights urbani. E sfoggia pantaloni sfavillanti di bagliori argentei con la tipica cool attitude di chi brilla di una luce propria indiscutibile e del tutto speciale.

Photo by  Matthew Williams, dal lookbook della collezione.

In nome della rosa: le nuove fragranze si vestono di pink

 

L’ inverno è al suo culmine e il rosa, preludio di una Primavera ancora lontana, spadroneggia ovunque. Soprattutto sulle fragranze appena arrivate in profumeria: rosa nel mood e nel flacone, che sia “la regina dei fiori” a dominare la loro essenza o una sferzata di pink vibrante a delinearne l’ allure. Riflettori puntati, dunque, su un trio d’eccezione che oltre ad ammaliare l’ olfatto rappresentano una vera e propria delizia per gli occhi. Declinando un “rosa rosae” del tutto speciale.

DOLCE ROSA EXCELSA

La nuova evoluzione di Dolce di Dolce & Gabbana ne esalta incantevolmente la tradizione floreale. Racchiuso nel classico flacone tondeggiante, Dolce Rosa Excelsa tinge di un rosa pallido il vetro satinato e di cremisi il tappo a foggia di petali scolpiti. Sprigionando l’ essenza di una rosa nel pieno della fioritura, la fragranza con cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno inaugurato il 2016 è un tripudio olfattivo intenso e sensuale che alla “firma” di Amaryllis Bianco unisce, in un cuore inebriante, una doppia tipologia di rosa: la Rosa Canina Africana, al suo debutto in profumeria, e l’ Assoluto di Rosa Turca che evidenzia il cotè più contemporaneo e audace del fiore. Il risultato è un jus dalle molteplici sfaccettature, prezioso connubio di delicata purezza e seduttività nelle sue più alte note.

POISON GIRL

La variante aggiornata al 2016 dell’ ormai leggendario Poison si ammanta di rosa intenso dedicando i suoi accordi olfattivi  a una jeune-fille sfrontata, sexy e indipendente. Poison Girl evidenzia note di testa di Arancia amara che un fondo di Fava Tonka del Venezuela avvolge e potenzia prima di esplodere nella sensualità pungente della rosa di Grass, cuore dell’ elisir. Il naso François Demachy lo definisce “immediatamente riconoscibile, senza compromessi”: irresistibile, conturbante, il jus si vena di accenti legnosi grazie al Sandalo dello Sri Lanka e definisce la sua allure incantevole abbinandosi all’ essenza di Rosa Damascena. La nuovissima fragranza Dior si avvale di una scia olfattiva dolceamara che “lascia il segno” stimolando una deliziosa assuefazione: come un pregiato veleno dei sensi, cattura ed ipnotizza tramutandosi nell’ inebriante “firma” di chi la indossa.

DAISY DREAM BLUSH

Ispirandosi all’ iconica Daisy Dream, il profumo appena lanciato da Marc Jacobs avvolge in un tripudio floreale in cui spiccano note di foglie di violetta, vetiver, ninfea e fresia. Un cuore che accentua lussureggianti accordi di rosa e di mughetto è il carattere distintivo dell’ essenza, resa ancor più intensa da un amalgama di bergamotto e muschi. Lanciata in limited edition, Daisy Dream Blush inebria l’ olfatto grazie ad un aroma che nel mix di accenti ariosi e persistenti rinviene il suo più prezioso atout. Il flacone è un inno a un’ eleganza eccelsa esaltata da tocchi naif: una miriade di stilizzate margherite in fiore si immerge nel rosa, petali satinati impreziosiscono la boccetta dalle forme giocose e tonde che contraddistingue, ormai, ogni profumo della famiglia Daisy. E’ il trionfo di una femminilità eterea e al tempo stesso incisiva, vibrante, che esplode in un jus seducente proprio come un fiore appena sbocciato espande tutto attorno a sè il suo aroma.

Il close-up della settimana

Più che mai impegnata in tematiche sociali e battaglie di salvaguardia per l’ ambiente, Vivienne Westwood lancia una advertising campaign completamente incentrata sulla tutela di Venezia e della sua laguna. Mirror the World, questo il nome della campagna Primavera/Estate 2016 scattata da Juergen Teller, nasce infatti con l’ obiettivo di sensibilizzare l’ opinione pubblica su problematiche strettamente inerenti alla città lagunare quali il transito delle navi da crociera, l’ imperversare del turismo di massa e l’ azione corrosiva dell’ acqua alta sui monumenti e sugli antichi edifici. Un’ iniziativa incisivamente anticipata nel concetto che ha ispirato la collezione Gold Label dedicata alla prossima stagione calda: in un tripudio patchwork che decreta Arlecchino supremo emblema del Carnevale veneziano, i look ruotano in toto attorno alla nozione di “Save Venice”. Una Venezia a “rischio decadenza” a causa dei dannosi effetti dei cambiamenti climatici e di tutti quei fattori che vanno ad intaccarne la straordinaria bellezza. La campagna Mirror the World ne amplifica ora i temi: realizzati nelle calli, lungo i canali, con lo sfondo dei cantieri navali e negli interni dei palazzi storici, gli scatti evidenziano uno splendore che urge di venir salvaguardato. “Il problema più grande sembrano ora essere le navi da crociera che distruggono la laguna”, ha dichiarato Vivienne Westwood all’ Hollywood Reporter, sottolineando la necessità di interventi che favoriscano la protezione dell’ intero territorio lagunare. Venezia diviene così uno “specchio del mondo”, un microcosmo che concentra in sè le “più importanti sfide globali”: e senza alcun dubbio, la sua salvaguardia rappresenterà una sfida nella quale Dame Westwood si farà valere.

Nella foto: una delle immagini della advertising campaign Mirror the World, by Juergen Teller

Tendenze Fw 2015/16: l’ irresistibile fascino degli opera gloves

 

Prada

 

I guanti lunghi, che arrivano ben oltre il gomito, sono un tassativo must dell’ inverno attuale: donano istantaneamente un tocco raffinato al look e proteggono dal freddo, anche nel caso si preveda di indossare uno dei tanti outfit sleeveless che imperano nelle collezioni. Gli opera gloves più nuovi, oggi, si tramutano in parte integrante della mise oltrepassando di gran lunga la funzione di “accessori”. In pelle, suede, velluto e declinati in una palette che spazia dal nero ai più vibranti colori rappresentano l’imprescindibile atout di un’ eleganza, al tempo stesso, eccentrica e sofisticatamente seduttiva: quel quid in più che fa la differenza in fatto di stile.

Shiatzy Chen

Dries Van Noten

MSGM

Julien McDonald

Marc Jacobs

Alexander McQueen

Dsquared2

Badgley Mischka

Luisa Beccaria

Glitter People

 

” Non voglio essere uno di quei ragazzi che con la fama poi cambia e diventa arrogante. Ecco perchè è così importante per me cercare di scattare una foto con ogni ragazza che viene a trovarmi. Davvero non capisco il motivo per cui piaccio così tanto, ma se riesco a farle felici permettendo loro di rimanere e a rendere la loro giornata migliore cosa significano, per me, trenta minuti in più? “

 

Lucky Blue Smith

 

 

Photo by Cecps (Own work) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons

Tendenze Fw 2015/16: ritratto a tinte forti

Del Pozo

 

Verde mela, blu elettrico, giallo intenso, viola, arancio e ciclamino: il look del pieno inverno si accende di cromie sfrontate, decise, che sembrano appena uscite da una tavolozza pop. Al top del gradimento, i toni vibranti proseguono la loro escalation all’ insegna di un mood che sdrammatizza la grigia quotidianità. Per chi detesta i mezzi toni e ama imporsi grazie a una frizzante stilosità.

Moschino

DKNY

Ohne Titel

Versace

Roksanda

MSGM

Fyodor Golan

Emilio Pucci

Glitter People

 

” Io dico che facendo Accattone non ho fatto solo un film, ma ne ho fatti due: io l’ho fatto con il cuore e Pasolini con la fantasia. Col cuore, io, cioè all’insaputa di quello che io ho fatto: per inesperienza di cinema. Mentre la fantasia è l’esperienza che hanno gli artisti. “

 

Franco Citti

 

(Da un’ intervista di Pier Paolo Pasolini pubblicata nella rubrica “Il caos”, tratta da “Il Tempo” n.48 a.XXX, 23/11/1968)

 

I nuovi Colors of the Year: Pantone dice “sì” al Rosa Quarzo e al Serenity

 

Non un solo Color of the Year, bensì due: per la prima volta Pantone, leader internazionale della catalogazione dei colori, sceglie un binomio di nuance a rappresentare l’ anno appena iniziato. Saranno infatti il Rosa Quarzo e il Serenity ad incarnare il mood di un 2016 esordito all’ insegna di un generale desiderio di pace, sicurezza e serenità. In un mondo sempre più martoriato da violenza, conflitti, precarietà e distruzione il bisogno di ordine e stabilità si fa pressante, conditio sine qua non per il benessere interiore: captando appieno questo input, Pantone lo ha tradotto in due cromie che ne rispecchiano gli auspici alla perfezione. Rosa Quarzo e Serenity si associano in un accostamento inedito, che sfida i tradizionali abbinamenti dei colori. Entrambi delicati, riposanti, eterei, si complementano a vicenda ispirando un senso di relax e di pacifica compostezza. Alla tenue sfumatura del Rosa Quarzo, che accresce i sentimenti positivi evidenziando l’ empatia e la compassione, si affianca un Serenity dal nome più che mai evocativo: il suo celeste rassicurante riflette l’ infinita volta del cielo, lasciando fluttuare cuore e mente con leggerezza. Qualsiasi turbolenza sembra magicamente dissolversi nel suo tono tenue, che invita alla tregua ed a una pausa riflessiva. L’accoppiata dei due colori può senza dubbio definirsi vincente, emblematica della valenza metaforica che le viene affidata da Pantone: in un mix di fermezza e dolcezza persuasiva, il Rosa Quarzo e il Serenity combattono lo stress apportando rilassamento e una profonda tranquillità. Va da sè che, come ogni anno, sia nella moda che nel design si rinvenga un vero e proprio tripudio del nuovo duo cromatico del 2016. In questo post, una sintetica ma più che significativa anticipazione a tema fashion: per tutto il resto delle proposte, naturalmente…Stay tuned!

 

 

 

Il Rosa Quarzo di Emporio Armani

 

 

 

Il Serenity di Lanvin

 

 

Il close-up della settimana

 

“Non penso che David Bowie sia necessariamente così importante. Penso che il contenuto e l’atmosfera creati dalla musica che scrivo siano più importanti. Sono un narratore, un menestrello elettronico.” ha detto di sè nel ’73. E ha talmente tenuto fede alle sue parole da creare, durante tutta la sua carriera, atmosfere tradotte in musica che riflettevano nel profondo squarci di vita ed emozioni. Il primo approccio con la musica di David Bowie l’ ho avuto alle soglie dell’ adolescenza. Ero poco più che una bambina e mi affacciavo a quell’ età in cui i giocattoli vengono riposti nell’ armadio, sostituiti da trucchi e belletti. In città, ai contestatori in eskimo e agli hippies irriducibili si sostituivano i primi punk con il chiodo borchiato ed i capelli a cresta. Scary monsters è stato il primo album che io abbia mai ricevuto in dono: mi ha colpito subito il suo sound potente, tormentato, intramezzato da ballate cadenzate e dalle ipnotiche note di Ashes to ashes, che considero a tutt’ oggi uno dei più bei brani di Bowie. Sono rimasta letteramente catturata dalle sensazioni che, mentre la puntina scorreva sui solchi di vinile, in un crescendo di sublimata angoscia la title track dell’ album riusciva ad evocare. Quella musica esprimeva un pathos che scaturiva direttamente dall’ anima, ti prendeva alle viscere, rifletteva gli angoli più inesplorati dell’ interiorità alternando un buio cupo ad un caleidoscopio di colori: dovevo saperne di più su quel Pierrot futuribile avvolto in bagliori argentei. Il mio “viaggio” alla scoperta dell’ universo bowiano è iniziato così, un percorso a ritroso nel tempo che mi ha immerso nel “sound and vision” della trilogia berlinese e poco a poco condotto nei mondi paralleli in cui lo straordinario trasformismo di David, il suo background artistico, gli studi di mimo alla scuola di Lindsay Kemp hanno dato vita a personaggi rimasti nella storia per magica inventiva ed incisività. Ziggy Stardust, The Thin White Duke, Aladdin Sane, Major Tom univano in un connubio unico musica e creatività, declinavano le infinite sfaccettature della personalità bowiana,  abolivano le barriere tra l’ “umano” e l’ “alieno”rappresentando una creatura cosmica che trascendeva i confini di genere e qualsiasi realtà contingente. Di David Bowie ho adorato soprattutto la produzione che risale agli anni ’70: perle di brani che hanno tradotto in note le mie inquietudini di teen, quel tormento interiore derivato dal sentirmi perennemente alla ricerca di me stessa e di una direzione. Il cielo plumbeo di Berlino e le atmosfere evocate da album come Low mi hanno penetrato l’ anima, rispecchiando in modo sublime la mia essenza in continuo divenire. Sono passati anni da allora, ma il corso del tempo ha solamente accentuato il feeling, l’amore e la profonda ammirazione che nutro per Bowie come musicista, artista carismatico e indiscussa icona. E se due giorni fa la notizia della sua scomparsa mi ha provocato una fitta al cuore, mi conforta la consapevolezza che la stella di Starman continuerà, d’ora in poi,  eternamente a brillare: “forever and ever”.

 

Photo by AVRO (Beeld En Geluid Wiki – Gallerie: Toppop 1974) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Tendenze Fw 2015/16: iconici cuissardes

Emilio Pucci

 

Tornano i cuissardes, supremo complemento di uno stile ammiccante e sensuale ma non privo di funzionalità. Alti e affusolati come da prassi, “vestono” la gamba tenendola al riparo dai rigori invernali ogni qualvolta il look prevede minigonne e vertiginosi shorts. I modelli più trendy della stagione fredda sanciscono il trionfo del suede e del colore affiancati agli evergreen in pelle o vernice. Ma il leitmotiv resta, come sempre, la grintosa allure da diva che è in grado di evocare lo “stivalone” per eccellenza dei Sixties: non è un caso, che un’ icona del calibro di Brigitte Bardot lo annoverasse tra i suoi accessori cult.

Versace

Alberta Ferretti

Marc Jacobs

Elisabetta Franchi

Burberry Prorsum

MSGM

Isabel Marant

Dior

Philosophy di Lorenzo Serafini