New Year’s Eve part 2: preziosismi in nero

Simone Rocha

A Capodanno, scegliere il nero: un classico? Piuttosto, un evergeen con cognizione di causa. Il colore della notte per eccellenza, emblema dell’ eterno ciclo di morte e di rinascita, rappresenta un vero e proprio statement di sofisticatezza. Prezioso, intenso, misterioso, esalta la silhouette e si declina in un’ infinita varietà di stili. La vigilia del nuovo anno lo vede scintillare di bagliori, inoltrarsi negli arabeschi del pizzo e adottare l’ impalpabile leggerezza del tulle: per iniziare il 2017 all’ insegna di un nero che rifugge da qualsiasi “cupa” definizione. “Black is black”, dopotutto. E non c’è bisogno di aggiungere altro.

Moschino

Giorgio Armani

Giamba

Blumarine

Ermanno Scervino

Dolce & Gabbana

Valentino

Alberta Ferretti

Alexander McQueen

New Year’s Eve part 1: argento lunare

Valentino

Se l’ oro viene tradizionalmente abbinato al Natale, l’ argento è l’ ideale per accendere di bagliori l’ ultima notte dell’ anno.  Tonalità lunare per eccellenza, si associa simbolicamente alle divinità femminili ed all’ intuito, all’ attività onirica, alla meditazione. Optare per un look in silver a Capodanno è come catturare, in toto, lo scintillio della luna: splendente con sofisticatezza, coinvolge lo sguardo in un vortice ipnotico di delicato fulgore. Ed esalta una allure magnetica e magicamente sensuale.

Roberto Cavalli

Jil Sander

Aquilano Rimondi

Marchesa New York RTW Fall Winter 2016 February 2016Marchesa

Giulietta

Philipp Plein

Michael Kors

Tommy Hilfiger

Cushnie et Ochs

Maison Margiela

 

L’ accessorio che ci piace

Capodanno è nell’ aria, e il desiderio di scintillio alle stelle! E’ proprio il caso di dirlo, parlando di una borsa come la Gucci Padlock Stars: in pelle e tinta di pastel pink, ha dimensioni mini (20 x 12,5 cm) ed è cosparsa di stelle squisitamente riprodotte in un tripudio di ricami, perle e cristalli. La Padlock Stars, impreziosita da finiture color oro, sfoggia la tipica chiusura con lucchetto Gucci e una tracolla a catena dorata che, in modalità scorrevole, lascia ampia scelta sul modo di portare la borsa. Ulteriori atout sono la chiave contenuta nell’ iconico portachiavi in pelle e il soffietto laterale, che ne accresce la capienza e rappresenta un aggiuntivo dettaglio di stile. Risalta, su tutto, la raffinatissima ricercatezza della lavorazione: un inno al Made in Italy tradotto secondo i crismi della Maison fiorentina. E il punto di forza di un must supremo per chi, avvolta dai bagliori dei suoi finissimi decori, ambisce a sentirsi una vera star.

Carrie Fisher e la Principessa Leila: un tributo stellare

Addio a Carrie Fisher, scomparsa ieri per le conseguenze dovute a un infarto. Nata nel 1956, figlia d’arte (suo padre era il cantante Eddie Fisher, sua madre Debbie Reynolds), aveva esordito prestissimo nello show business e sul grande schermo apparve per la prima volta con Shampoo (1975), dove affiancava Julie Christie e Warren Beatty. La sua fama esplose però nel 1977, quando interpretò la Principessa Leila nel celebre sci-fi di George Lucas Guerre stellari: fu un successo senza precedenti, l’ inizio di una saga che tuttora registra record d’ incassi. E il personaggio di Leila ne è diventato uno dei personaggi-emblema, senza dubbio il più iconico. La principessa ribelle, impavida gemella di Luke Skywalker e fine conoscitrice delle arti marziali, a Carrie Fisher è rimasta attaccata addosso come una seconda pelle. Nonostante le numerose pellicole a cui ha preso parte la diva di Star Wars sarà sempre, per il grande pubblico, un tutt’ uno con Leila: merito del talento della Fisher, certo, ma anche della forte immagine identificativa che ha reso Leila l’ eroina della Galassia per eccellenza. Il caratteristico hairstyle raccolto in cinnamon buns, l’abito bianco e gli accessori argento di Guerre Stellari l’ hanno fissata nell’ immaginario collettivo a titolo perenne, e il fashion world non cessa di adottarla come musa e fonte di ispirazione. E’ a partire da questo spunto che VALIUM le dedica un omaggio speciale, rivisitando il look della Principessa Leila alla luce delle più contemporanee coordinate di stile. Il tributo va ad un’ attrice che ha saputo infondere un’ impronta inconfondibile, del tutto unica, a un memorabile ruolo.

 

MONCLER GAMME ROUGE – I cinnamon buns rivisti e corretti in versione 2016

 

ALBERTA FERRETTI – L’ abito in total white si fa rarefatto e prezioso grazie alla stola in pelliccia

 

 

LOUIS VUITTON – Argento in bagliori metal per lo stivale con cui solcare le galassie

 

FENDI – La clutch ha linee minimal ma i toni luxury di un silver Space Age

bianco

 

VERSACE – Sulla fibbia della cintura risalta una Medusa mitologicoavveniristicabiancoPhoto di Carrie Fisher by Avi Solomon via Flickr, CC BY-NC-SA 2.0

 

 

Glitter People

” Non mi è mai dispiaciuto essere considerato una pop star. La gente ha sempre pensato che volevo essere visto come un musicista serio, ma io no. Io volevo solo che la gente sapesse che prendevo assolutamente sul serio la musica pop. “

George Michael

 

Photo: Wikimedia Commons (Public Domain)

Marc Jacobs lancia Daisy Shine Edition: sentori in full color moltiplicati per tre

L’ aria sparkling e multicolor delle feste contagia anche le fragranze, moltiplicandosi addirittura per tre: è quanto accade a Daisy, storico profumo di Marc Jacobs, che in versione Christmas season si declina in un terzetto tutto all’ insegna dell’ oro, del rosso acceso e di un bright pink vibrante. La Daisy Shine Edition – questo il nome della capsule – è un piccolo gioiello policromo ispirato al mood giocoso della Resort 2017 Collection. Ideata dal “naso” Alberto Morillas, è disponibile esclusivamente in limited edition da 100 ml e risalta per il pack ultrashiny e in rigoroso monocolor di ogni flacone: una vera gioia per gli occhi (oltre che per l’olfatto), con le margherite stilizzate scolpite sul tappo a fare da leitmotiv. Ma ad accomunare le tre fragranze sono anche i sentori fruttati e floreal-legnosi che si intrecciano in un mix effervescente, sofisticato, luminoso.

La scia olfattiva di Daisy Shine in Red, Gold e Pink Edition esordisce con gli accenti selvatici della fragola di bosco amalgamati con foglia di violetta e pompelmo rosso. Il cuore, marcatamente floreale, si fa vellutato affiancando la violetta agli accordi di gardenia e gelsomino. Il fondo è avvolgente e intenso, un sensuale connubio di muschio animale e legno bianco che la vaniglia addolcisce.

Il risultato è scintillante: raffinatezza e irriverenza si esaltano vicendevolmente dando forma ad un regalo speciale. E se Natale è già passato, che importa? Tra pochi giorni arriverà la Befana

Lo sfizio

Red velvet. Ovvero, optare per un suit in velluto la sera di vigilia. Meglio ancora se in una nuance di rosso intenso, come quello che propone Haider Ackermann in questo look della sua collezione FW 2016/17. Linee affusolate, aderenti al corpo, la giacca portata sulla pelle nuda con nonchalance: il suit di Ackermann sottolinea i riflessi di luce sulla stoffa, gioca con il suo aspetto cangiante. La giacca è lunga fino a oltrepassare i fianchi, si allaccia con un unico bottone in vita ed è dotata di un profondo scollo a V. Due tasche frontali, ampie, accentuano un mood décontracté. I pantaloni sono skinny come ad esaltare il design slanciato, la snellezza della silhouette. Ma attenzione al dettaglio: la banda laterale evoca un quid militaresco, una divisa. Non è un particolare a sé stante, bensì il leitmotiv di una collezione che trae dall’ uniforme la sua principale ispirazione; la studia, la rivisita, traduce le sue caratteristiche  con estrosità costante, stemperandone il rigore in asimmetrie e in accenti di femminilità pura. Il suit in deep red  risulta ipersensuale nei suoi abbinamenti a contrasto: struttura minimal e preziosità del velluto, banda militare e  V-neck abissale, sofisticatezza costruita su un’ apparente linearità. Ai piedi, un paio di semplici stivali neri non fa che valorizzare l’ effetto luxury d’ insieme.

Il close-up della settimana

E poi, all’ improvviso, capita che in un freddo giovedì d’ inverno, moderatamente ravvivato dalle luci e dalla frenesia natalizia, arriva una notizia sconvolgente: Franca Sozzani è scomparsa ieri all’ età di 66 anni, dopo una lunga malattia di cui solo gli intimi erano a conoscenza. Non esistono parole per esprimere lo sgomento, lo stupore, il dolore che porta con sè questa breaking news. Se ne andata la “Signora della Moda”, come l’ hanno definita, ma anche un’ icona, una donna impegnata nel sociale, una mentrice. Non lo sapevo, allora, ma è a lei che è associato il mio primo incontro con la fashion press: era il 1980 e io – non ancora neppure una teen – diventai una fan assidua di Lei, che avevo scoperto in un negozio di “moda giovane” (all’ epoca si chiamavano così) della mia città. Proprio in quell’ anno  Franca Sozzani fu nominata Direttore del magazine, e non potrò mai più dimenticare l’ entusiasmo che provavo nello sfogliare quelle pagine effervescenti, la sensazione di sentirmi già grande. Dal timone di Lei a quello di Vogue Italia, per il super Direttore,  il passo è stato breve. E con Vogue si è imposta per la sua sovversiva impronta estetica, il coinvolgimento di fashion photographers che hanno mirabilmente tradotto la sua filosofia e la sua idea di stile, l’ audacia delle immagini e l’ impegno nei temi. Qualche esempio? Il Black Issue completamente dedicato all’ Afro-American glamour, o il numero in cui celebrava le curvy sfidando gli standard di bellezza. Oppure, ancora, l’edizione Cinematic, che denunciava – ancora una volta attraverso i memorabili scatti di Steven Meisel – la violenza sulle donne prendendo come spunto gli horror movies: dei veri e propri gesti rivoluzionari per chi riduce la moda a un mondo di lustrini. Alle sue battaglie sociali (che nel 2014 le sono valse, tra l’ altro, una nomina ad Ambasciatrice ONU contro la Fame del World Food Program) Franca Sozzani ha affiancato un’ intensa attività di fashion scouting. Intuitiva, propositiva, geniale, il suo ruolo di promotrice di talenti è proverbiale e si è concretizzato nel leggendario “Who’s Next” oltre che in innumerevoli iniziative. Non è un caso che noi aficionados la ricordiamo anche per il dialogo che aveva saputo instaurare con i lettori tramite il suo Blog di Vogue.it. Dal Blog del Direttore sono partiti straordinari progetti come la Vogue Encyclo, un’ enciclopedia ad ampio spettro realizzata con il nostro contributo, e tutta una serie di proposte e di collaborazioni. Un credo, quello di Franca Sozzani, che si fondava sulla libera espressione delle proprie peculiarità, sulla valorizzazione degli atout individuali. “La consapevolezza dell’ unicità è la base per poter lottare per i propri sogni”, scrisse nel suo Blog qualche anno fa: un insegnamento che conservo a tutt’ oggi come un tesoro prezioso. Grazie, Direttore.

biancoPhoto by Manfred Werner (Tsui) (Opera propria) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons

Tendenze FW 2016/17: un Natale in midi-long dress

Nina Ricci

Sere di festa, lunghezza perfetta: quella midi tendente al long si rivela l’ ideale per abiti chic ma non solenni, emblemi di una ricercatezza raffinata ma non impegnativa. L’ orlo che si colloca tra il polpaccio e la caviglia è un potente incentivo alla femminilità e alla seduzione, l’ atout di uno stile “elegante ma non troppo”. Il prezioso leitmotiv degli evening dress da indossare ai party di Natale.

Alberta Ferretti

Dior

Blumarine

Valentino

Fendi

Louis Vuitton

Tommy Hilfiger

Gucci

Dolce & Gabbana