Fendi presenta Kan I, la it bag deliziosa

 

Si chiamano Kan I, un nome che è una vera e propria dichiarazione di intenti: suona come l’ inglese “Can I”, posso, ed è un’ ode all’ autostima. A una consapevolezza che non prevede l’ equazione di “grinta = negazione della femminilità”. Non a caso, la nuovissima collezione di borse Fendi risalta per una deliziosa palette pastello e per l’ abbondanza di fiocchi, applicazioni floral e ricami in 3D che si ispirano a una Marie-Antoinette in piena fase “Petit Trianon“, il rifugio dove si sentì libera di esprimere la sua essenza più autentica. Fendi ne riprende il mood e lo enfatizza in un mix ad alto tasso di giocosità e raffinatezza: le linee essenziali delle borse sono impreziosite da bordi che sembrano merletti,  le patte si adornano di borchie e di bouquet di fiori, nastri e arabeschi si alternano a intarsi variopinti in una profusione di decori iper-girly. Tra le cromie leitmotiv risaltano il rosa confetto, il menta, il color ghiaccio, l’ azzurro polvere e gradazioni gourmand che rievocano quelle dei macarons tanto adorati dalla Marie-Antoinette del film di Sofia Coppola.

In versione standard o mini, le Kan I vantano uno straordinario eclettismo nei materiali – che spaziano dalla pelle tradizionale a quella pitonata e metal –  e una ricercatezza che rivela il savoir faire artigianale Fendi nella quintessenza. Ma un atout aggiuntivo di queste it bag è rappresentato dalla personalizzazione: tutti gli accessori intercambiabili della Maison, come la celebre tracolla Strap You e moltissimi altri ancora, tramutano la Kan I in un must have assolutamente unico. E da valorizzare ulteriormente con una buona dose di charms.

Per saperne di più: www.fendi.com

“Photography: 4 ICONS” da oggi in mostra a Bologna

Rajasthan, India, 1983 © Steve McCurry

 

Chi ama la fotografia d’Arte, e sottolineo Arte con la A maiuscola, non può lasciarsi sfuggire questo appuntamento imperdibile: a Bologna, negli spazi di ONO Arte Contemporanea in via Santa Margherita 10, è fissato alle 18,30 l’ opening della mostra Photography: 4 ICONS. Steve McCurry, Christian Cravo, Gian Paolo Barbieri, Eolo Perfido.  L’ esposizione, organizzata da ONO Arte in collaborazione con Sudest57, fino al 27 Maggio 2017 metterà a confronto 4 grandi Maestri della fotografia contemporanea evidenziando le concezioni e gli stili tramite cui si approcciano all’ espressione artistica.

Italy; 2012© Steve McCurry

STEVE MCCURRY, uno dei fotografi più autorevoli al mondo, è solito utilizzare forme e cromie quasi di stampo pittorico. Le sue foto raccontano storie: i suoi celebri ritratti, con i protagonisti che puntano immancabilmente lo sguardo verso l’ obiettivo, racchiudono un vero e proprio universo di eventi e di percorsi: spetta a McCurry il compito di indagarlo a fondo. La sintesi è il denominatore comune dei suoi paesaggi e dei suoi scatti di reportage, dove “natura” e “uomo” incarnano una dicotomia costante tra “naturale” versus “artificiale”.

Jodhpur, Rajasthan, India, 2007 © Steve McCurry

 

EOLO PERFIDO è ritrattista, fotografo pubblicitario e street phographer tra i più stimati e celebri. La sua serie Clownville ha come leitmotiv la maschera. Una maschera che più che coprire rivela, convoglia in superficie il lato più oscuro ed intimo dei soggetti immortalati. Il tema, lungi dal rimanere circoscritto all’ “individuale”, diviene “universale”: in quei personaggi potremmo identificarci, la loro perturbante realtà potrebbe essere la nostra. Il realismo sprigionato dagli scatti di Perfido è indiscutibilmente potente.

  Rocker © Eolo Perfido

GIAN PAOLO BARBIERI è il top name della fotografia di moda italiana, internazionalmente celebrato da icone del calibro di Diana Vreeland, Yves Saint-Laurent e Richard Avedon. Eleganti, raffinati, i suoi scatti sono un tripudio di immaginifica e scenografica compostezza formale. Nei ritratti di Barbieri il soggetto è il protagonista assoluto di una narrazione che l’ obiettivo riassume in un incipit, lasciando intravedere uno snodo più complesso.

Rainbow © Gian Paolo Barbieri

CHRISTIAN CRAVO, classe ’74, nato da madre danese e da padre brasiliano, vanta un upbringing nel più effervescente ambiente artistico di Salvador di Bahia. In Danimarca, dai 13 anni in poi, inizia la sua liason con la fotografia e con le sue tecniche. Le immagini di Cravo traducono in un bianco e nero incisivo tutta la possente forza insita nel dato naturale. La sua è una fotografia dalle linee pure, pervasa da un formalismo che traspone la realtà in un reportage dove l’ unicità e l’ eccezionalità dei soggetti emergono  con grande vigore espressivo.

Elephant and Calf, Kenya 2011© Christian Cravo

La mostra, patrocinata dal Comune di Bologna, si compone di 25 fotografie e di una collezione di Art Box che Anders Weinar ha disegnato e personalizzato per ciascun autore: ogni Art Box include 5 stampe fine art ed è prodotta in 7 edizioni.

Per saperne di più:

www.onoarte. com

www.icons57.com

www.sudest57.com

Photo courtesy of ONO Arte Bologna

Tendenze PE 2017: la sottile seduttività delle spalle scoperte

Ports 1961

Per la Primavera/Estate, abiti e crop top rivalutano l’ intrigante raffinatezza dello “scollo Bardot“. Che sia un inno al minimal o impreziosito da balze e ruches,  l’ appeal non varia: leitmotiv di ogni modello, il glamour coniugato alla quintessenza di uno stile easy chic.

Vera Wang

Giambattista Valli

Alexis Mabille

Blumarine

David Koma

Off-White

Blugirl

Roberto Cavalli

Altuzarra

Glitter People

 

” Iniziare a fare la modella a 13 anni e l’ attrice a 15 mi ha reso molto matura e mi ha fatto capire il valore di avere delle responsabilità, ma l’ ho fatto in modo naturale perchè ho sempre voluto avere la mia indipendenza. “

Sophia Abrahão

 

 

Da un’ intervista a L’OFFICIEL  N.19, 20 Febbraio 2017, di Martina Manfredi.

Photo by Startabrahao (Own work) [CC BY-SA 4.0(http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons

Tra preziosismi e giocosità: Stephen Jones per Ryan Lo

 

Stephen Jones e Ryan Lo: un duo ad alto tasso di genialità creativa. Il leggendario cappellaio inglese e l’ immaginifico designer nato a Hong Kong, ma residente ormai da tempo a Londra, hanno unito il loro estro in un connubio d’ eccezione.  Per la collezione Primavera/Estate 2017 di Ryan Lo, il “couturier dei cappelli” ha infatti creato spettacolari faluche adornate di glitter e con bordature in marabù. Il copricapo tipico degli antichi gendarmi, ma anche dei pirati e di Arlecchino, si cala nell’ universo fiabesco e giocoso di Lo in un tripudio di nuance candy: in bicolor, a tinta unita o ad effetto mosaico ricco di bagliori, cattura con la sua allure flamboyant. Non è difficile cogliere la vena New Romantic, di vaga ispirazione vittoriana, che segnò l’ estetica di Stephen Jones ai suoi esordi. Per accentuarne il mood, una lunga piuma laterale dona ai “bicorni” una pittoresca raffinatezza d’antan.

La fantasia, il viaggio a ritroso nel passato, l’ avventura sono i temi base di una collezione in cui Ryan Lo ripercorre i suoi anni di formazione a Hong Kong imbevendoli di suggestioni mediorientali. Trademark stilistici del designer come le ruches e le stratificazioni si mixano a forme inedite, volumi sorprendentemente oversize. L’ avventura è un percorso verso Oriente a cavallo dei ricordi d’ infanzia, e in questo senso la feluca potrebbe incarnare il romantico emblema del cappello di un bucaniere. Ma l’ inventiva di Stephen Jones, stimolata dagli affascinanti temi ispirativi,  ha spaziato tra spunti ulteriori: a metà tra un nostalgico mood playful e i preziosismi di una principessa mediorientale, il cerchietto per capelli in sfere di cristallo e strass sottolinea con straordinaria potenza iconica lo spirito della collezione.

Bet She Can e la nuova formula dell’ empowerment

 

Bet She Can, la giovane Fondazione nata con l’ obiettivo di incentivare le potenzialità e la consapevolezza di sé delle bambine in età pre-adolescenziale, ha appena concluso due innovativi percorsi di empowerment. “Zainotronico” e “Magie in casa” si sono contraddistinti per una inedita formula che ha visto coinvolte 24 bambine di quinta elementare (provenienti dagli Istituti Comprensivi Bruno Munari e San Giuseppe Calasanzio) e 32 studenti dell’ Istituto Tecnico-Professionale Galilei-Luxemburg di Milano.  I progetti hanno introdotto i giovanissimi partecipanti ai mestieri STEM (dall’ acronimo inglese che sta per “Science, Technology, Engineering and Mathematics”) e alla domotica:  un’ affascinante avventura nei meandri di discipline quali la meccanica, l’ elettronica e l’ automazione, tradizionalmente caratterizzate da un deficit di presenza femminile. Ed è proprio da questo dato  che ha preso spunto il corso. Bet She Can, da sempre impegnata nella lotta agli stereotipi di genere per garantire nuove opportunità e prospettive alle bambine, in sinergia con l’ Istituto Galilei-Luxemburg ha pensato ad una serie di incontri che si propone di avvicinarle alla tecnologia con un linguaggio accattivante, ludico. Gli studenti maschi, al tempo stesso, hanno modo di apprezzare il valore aggiunto apportato dalla diversità. Obiettivo comune per entrambi i sessi è l’ abbattimento dei pregiudizi: tutte le carriere sono possibili, senza distinzioni  di sorta tra “maschile” o “femminile”.

I due laboratori, terminati la settimana scorsa, hanno visto le bambine e gli studenti lavorare insieme alla realizzazione di  manufatti come 12 prototipi di casette “magiche” (animate, nella fattispecie, da impianti domotici) per il progetto “Magie in casa” ed un prototipo di carrello portazaino automatizzato per il progetto “Zainotronico”. Gli incontri sono stati arricchiti dalle testimonianze di alcune professioniste nel settore Meccanico ed Elettronico e da due racconti appositamente ideati dallo scrittore per l’ infanzia Giorgio Bagnobianchi. Ad immortalare il percorso hanno contribuito, invece, gli studenti di Fotografia dell’ Istituto con i loro scatti.

La collaborazione tra Bet She Can e l’ Istituto Galilei-Luxemburg di Milano proseguirà con nuove edizioni del progetto, ma la città meneghina non sarà l’ unica a beneficiare dell’ iniziativa: a partire dall’ anno scolastico 2017/2018 verranno coinvolte, infatti, scuole elementari ed istituti professionali di tutta Italia.

Per saperne di più: Fondazione Bet She Can  www.betshecan.com

Photo courtesy of Marie-Madeleine Gianni/Fondazione Bet She Can

Tendenze PE 2017: jeans couture

Dsquared2

I jeans di stagione si diversificano, declinandosi in sempre nuovi look. Scintillano di inaspettati bagliori, ostentano un effetto washed estremo, si adornano di arabeschi e di preziose applicazioni come fossero un capo couture. Ma non abbandonano il mood rock: inserti in pelle, borchie e lacerazioni evidenziano una grintosa allure. E se non dovesse sembrarvi abbastanza, imperano i modelli playful, patchwork, i suit con top e giacche in total denim look. Non c’è che l’ imbarazzo della scelta, per chi è in cerca del suo jeans ideale.


PREZIOSI

Alexander McQueen

Dolce & Gabbana

Ashish

Philipp Plein

ROCK

Versus Versace

Fyodor Golan

Fausto Puglisi

Roberto Cavalli

Elisabetta Franchi

PATCHWORK

Antonio Marras

PLAYFUL

Tommy x Gigi

Peter Pilotto

Manish Arora

IN TOTAL LOOK

Gucci

Marques’ Almeida

Moschino

Stella McCartney

Vivetta trionfa a Pechino

 

Vivetta Ponti torna da Pechino trionfante. La designer nata ad Assisi ha appena vissuto una delle esperienze più straordinarie della sua carriera: selezionata nell’ ambito del Mercedes-Benz International Designer Exchange Project (IDEP),  è stata infatti invitata a presentare la sua collezione Autunno/Inverno 2017/18 alla Mercedes-Benz China Fashion Week. Un traguardo importante che l’ ha vista primeggiare su una rosa di cinque stilisti italiani, selezionata tra i talenti creativi a cui Mercedes-Benz offre sostegno e visibilità internazionale. Insieme a Vivetta, protagonista dello scambio bilaterale previsto dal progetto è stata la designer cinese Angel Chen, che ha mandato in passerella la sua collezione il 23 Febbraio durante Milano Moda Donna. Con la genialità inventiva di Vivetta Ponti, invece, l’ appuntamento era fissato alle ore 17 del 30 Marzo nella central hall del distretto 751 D-Park di Pechino. Giocosa, a tratti eccentrica e vagamente surreale, l’ estetica della stilista si è  arricchita di due nuovi spunti ispirativi: l’ iconografia circense anni ’40 e una palette che rimanda alle cromie vibranti di Jean Metzinger, artista francese convertito al cubismo.

 

 

Arlecchini, Pierrot, stelle ed unicorni finemente ricamati si alternano in look dalle soavi suggestioni rétro e declinati in materiali-emblema di Vivetta, come il popeline ed un fiabesco tulle. Ad affiancarli, il velluto e il vinile che risalta, grintoso, in una miriade di colori e di preziosi intarsi. “Sono lusingata di aver avuto la possibilità di presentare la mia collezione a Pechino questa stagione e di rafforzare la mia estetica italiana presso il pubblico cinese.”, ha dichiarato Vivetta. ” Sono grata a Mercedes-Benz perchè ha aiutato ad accrescere la presenza del mio brand in un mercato importante. Non vedo l’ ora di scoprire cosa succederà nei prossimi anni per Vivetta.” La designer ha debuttato con un’ esperienza triennale nell’ ufficio stile di Roberto Cavalli prima di fondare il suo omonimo brand a Firenze, nel 2009. Da allora, annovera tra le sue fan nomi del calibro di Anna Dello Russo, Alexa Chung, Elle Fanning, Portia Freeman e Felicity Jones. Il marchio è in continua crescita, valorizzato da una produzione rigorosamente Made in Italy, e conta su una distribuzione internazionale di tutto rispetto: Selfridges, Harrods, Barney’s NY, Bosco di Ciliegi, Moda Operandi, Avenue 32 e Le Bon Marché rientrano già nel suo prestigioso network. Il recente viaggio “sulla Via della Seta” di Vivetta non ha fatto che accrescerne la fama e l’ appeal.

 

 

Il Mercedes-Benz International Designer Exchange Program si è rivelato prezioso, in tal senso. Michael Bock, direttore della divisione Sport & Lifestyle Marketing di Mercedes-Benz, ha così commentato l’ iniziativa: ” Vivetta Ponti e Angel Chen sono i nomi sui quali abbiamo puntato per questa edizione dell’IDEP. Entrambe le stiliste coniugano una trascinante creatività con una maestria sofisticata, in linea con i principi chiave del nostro marchio. Siamo lieti di poterle presentare in uno scambio diretto che abbraccia due continenti e di fornire loro un trampolino di lancio per il successo futuro in nuovi mercati”.

 

 

 

 

 

Photo courtesy of GM/PR Press Office Milano

Preen by Thornton Bregazzi: quando il beauty look è in boccio

 

Un paio di giorni fa parlavamo di Flower Power. E cos’altro se non “Figlie dei Fiori” potrebbero essere definite, letteralmente, le modelle che hanno sfilato per la collezione PE 2017 di Preen by Thornton Bregazzi?   La top make up artist Val Garland ha cosparso di una miriade di fiori il loro volto, le loro labbra, il loro décolleté:  l’ effetto è sorprendente, un tripudio floreale in technicolor  che inneggia a tutto tondo alla Primavera. Gli ingredienti base di questo make up incredibile sono i petali delle margherite, dei non ti scordar di me, delle viole, tutti rigorosamente reali e sottoposti ad un’ operazione di essiccazione e pressatura. Per fissarli in modo efficace alla pelle, Val Garland ha utilizzato dosi massice di crema idratante e, successivamente, colla per ciglia finte. Ha composto così dei veri e propri arabeschi fioriti che sostituiscono il make up tradizionale: come preziosi ornamenti, i petali  risaltano sull’ incarnato con allure botticelliana.

Il volto diviene una tavolozza sulla quale la fioritura prende forma dalle impercettibili tonalità del nude. Le labbra “sbocciano” decise, senza tralasciare – in alcuni casi – piccole foglie e steli. Come cornice dell’ opera d’ arte creata da Val Gardner, il celebre hairstylist Eugene Souleiman ha ideato un look altrettanto intriso di mood 70s:  il focus è sulle trecce, lasciate semisciolte ed apparentemente scompigliate nel più puro stile hippy. Se cercate ispirazione per la seconda tranche del Coachella Music Festival (dal 21 al 23 Aprile), siete servite!