Il close-up della settimana

 

Da Burberry approda Riccardo Tisci:  la sua nomina a Direttore Creativo dello storico brand britannico è stata ufficializzata in questi giorni. Sarà Tisci, dunque – e non Phoebe Philo come volevano i rumours – a prendere il posto di Christopher Bailey, che ha dato forfait dopo 17 anni trascorsi al vertice stilistico della griffe. L’ ingresso ufficiale del designer tarantino è previsto per il 12 Marzo, quando inizierà a lavorare alla collezione che porterà in passerella il prossimo Settembre; il suo incarico lo vedrà al timone creativo di tutte le linee del brand. A un anno dal divorzio da Givenchy, Riccardo Tisci si prepara ad affrontare un’ avventura che lo affiancherà di nuovo a Marco Gobbetti, attuale CEO di Burberry: fu proprio Gobbetti, allora Presidente e Amministratore Delegato di Givenchy, a volere Tisci come creative director della Maison nel 2005. Entrambi hanno speso parole entusiaste per la rinnovata collaborazione, che per il designer arriva dopo una partnership con Nike e una serie eclettica di impegni quali la direzione artistica del party The New Beginning di VOGUE Italia, la realizzazione dell’ artwork di un album di Jay Z e Kanye West e l’ ideazione delle mise che popstar del calibro di Madonna, Rihanna e Beyoncé hanno esibito in tour. Il sodalizio con Burberry coinciderà inoltre, per Tisci, con un progetto che lo coinvolgerà nella creazione dei costumi dell’ opera “Seven Deaths” che l’ artista Marina Abramovic metterà presto in scena. “Sono onorato e felice di unirmi a Burberry come chief creative officer e di ritrovare Marco Gobbetti.”, ha dichiarato il designer riguardo la sua nomina presso il brand londinese, “Ho un enorme rispetto per l’ heritage britannico e l’ appeal globale di Burberry e sono entusiasta del potenziale di questo marchio eccezionale”. E’ fuor di dubbio: per Burberry inizia un nuovo corso, e il nome di Riccardo Tisci sarà sicuramente foriero di straordinarie sorprese.

 

Photo: via Robert Shele (  https://www.menswear-market.com) on Flickr, CC BY 2.0

 

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