Sulle tracce del Principe Maurice: ritorno al Cocoricò e magia pre-natalizia

Il Principe al Memorabilia del Numa Club (Bologna)

Al Natale manca qualche settimana, ma per il Principe Maurice l’ aria è già carica di magia. Dal giorno del suo compleanno, il 15 Novembre, è come se i festeggiamenti non fossero mai finiti: colpi di scena, eventi inediti, progetti mozzafiato sono i leitmotiv che lo accompagnano in questo Autunno inoltrato.  Ci ha sorpreso con una news spettacolare, quella del suo ritorno al Cocoricò dopo quattro mesi di crisi, e venerdì scorso è riapparso alla grande insieme a Cirillo, ai Datura e a Ricci Jr in occasione del Memorabilia in programma al Numa Club di Bologna (leggi qui l’ annuncio dell’ evento). Impossibile dimenticare una simile rentrée:   sfoggiando robe-manteaux strepitosi, gonfi come mongolfiere ad ogni alito di vento, il Principe ha dato ancora una volta prova del suo incredibile carisma scenico. I fan che da sempre lo seguono, smaniosi di assistere ad un riavvicinamento tra la Piramide e la sua leggendaria icona, sono stati accontentati. A loro, Maurice ha anticipato il più bel regalo natalizio. E non è finita qui: l’ 8 Dicembre potremo riammirarlo proprio nel tempio riccionese della techno grazie ad un Memorabilia che si terrà in loco! L’ ultimo mese dell’ anno, insomma, sancisce il ruolo mitico del Principe Maurice prima di un 2019 all’ insegna di una grande svolta. Quale? E’ lui stesso a raccontarcelo nella conversazione che segue.

Iniziamo con la notizia clou di questo incontro: la tua “riconciliazione” con il Cocoricò. Più che di un ritorno di fiamma, si può parlare di un amore mai finito. Con quale stato d’animo hai affrontato il Memorabilia al Numa di Bologna?

Effettivamente non si può parlare di ritorno di fiamma in quanto non si era mai spenta… Sono sempre stato e sempre sarò innamorato del Cocoricò e di tutte le sue emanazioni, Memorabilia in testa. C’era stato un malinteso con la gestione che è stato chiarito e appianato quindi nulla ostacolava la ripresa dei rapporti artistici e di lavoro, tanto più che pare foriera di interessanti sviluppi. Molto emozionante poter nuovamente proclamare al pubblico del Numa la fatidica frase: “Ieri, oggi e domani: Memorabilia”. La serata è stata bellissima perché tra di noi si è ricreata quella sintonia che rende speciale il lavorare insieme sotto l’egida del Cocoricò.

 

 

Avremo quindi il piacere, oltre che la grande opportunità, di riammirare il tuo Teatro Notturno nel mitico luogo che l’ha visto nascere. Dell’ evento bolognese mi hanno colpito molto anche i tuoi costumi, decisamente spettacolari. Chi firma le creazioni mozzafiato che sei solito sfoggiare durante le performance?

Sì e sono estremamente felice di tornare nella Casa Madre, la grande Piramide. Ti ringrazio di darmi l’opportunità, tu che sei appassionata e specialista di moda, costume e society, di rimarcare che i cosiddetti “travestimenti” sono frutto in realtà della professionalità di intere equipe di artisti ed artigiani al servizio della spettacolarità ma anche dei contenuti delle mie performances. Quelli di venerdì erano eseguiti da Placido Balzano del Dok Show il quale ha la particolarità, ispirandosi a collezioni iconiche di Haute Couture, di rendere quei concept ancor più teatrali rimarcando quanto effettivamente la Moda sia Teatro. In questo caso i bellissimi “robe-manteaux”,  che si gonfiavano al minimo soffio di vento in versione nero, rosso e bianco, riprendevano una celeberrima collezione di Alexander McQueen utilizzata anche da Grace Jones (tuttora) on stage. Una eccezionale costumista che in maniera ancor più continuativa collabora con me da 25 anni è Flavia Cavalcanti, brasiliana trapiantata a Milano. Le dico sempre scherzando (ma non troppo) che verrà schiacciata dal peso del suo incredibile curriculum (ahahaha!)… Basta cercarla sul web per capire l’importanza e l’innovazione anche tecnica del suo incredibile lavoro, frutto di ricerca continua e genialità vera e propria. Un altro artigiano/artista che considero un po’ una mia scoperta e che ha più recentemente cominciato a collaborare ai miei costumi è Sascha Sgualdini “FreeFoolery”, lui è anche il mio assistente di scena. Attingo spesso anche da Sartorie Teatrali prestigiose (Nicolao e Atelier Pietro Longhi a Venezia, Francesca Serafini Antico Atelier a Padova, Arrigo e Lo Bosco a Milano, Tirelli a Roma e Cerratelli a Firenze, per esempio), ma sempre contaminando con accessori e acconciature create ad hoc. Credo tu sappia, comunque, che ho una discreta collezione personale con pezzi unici sia antichi che vintage che provenienti da sfilate di alta moda (soprattutto di Miyake, Gaultier, Westwood, Mugler, Margiela..). Effettivamente la Couture e la Culture sono mie grandi passioni approfondite e implementate dalla condivisione con il mio compagno di una vita, stilista e costumista di grandissimo talento e autore dei primi mitici look del Principe MauricePierluigi Voltolina, prematuramente scomparso dieci anni fa.

 

 

Il Principe con Cirillo al Numa Club di Bologna

L’ 8 Dicembre il tuo ritorno al “cocco” sarà effettivo, sancito dal Memorabilia in programma a Riccione…Cos’hai in programma per quella serata speciale? Potresti anticiparci qualche dettaglio in esclusiva?

Una mia caratteristica è quella, quando possibile, di decidere all’ultimo momento ed improvvisare. Diciamo che in questo periodo sono affascinato dalla potenza dei quattro elementi: Aria, Fuoco, Terra, Acqua…più, ovviamente, il quinto: l’Amore! Vedremo….

 

 

Il 15 Novembre scorso è stato il tuo compleanno. Non ti chiedo quanti anni hai compiuto perché il Principe Maurice, in quanto leggenda, è per definizione senza età e immortale, però ti chiedo: qual è il tuo bilancio di vita? Guardandoti indietro, c’è qualcosa che non rifaresti o che faresti in modo diverso?

Ahahah! Non ho difficoltà a fomentare il “mito” dichiarando un’età di circa 3725 anni… Credo di potermi definire una persona “realizzata” non tanto per il successo ottenuto attraverso il mio lavoro, che è anche la mia passione, ma proprio perché posso con cuore sereno ammettere di non avere rimpianti di sorta. Ho avuto l’istinto di anteporre a qualsiasi altra cosa nella vita l’Amore ed è stata la scelta più giusta. Nulla è più importante dell’Amore in ogni sua espressione e per ogni forma di vita. Ciò che predico con convinzione è ciò che ho sempre vissuto sulla mia pelle: Libertà, Dignità e Amore… Ora voglio aggiungere: Condivisione. In un’epoca di sempre più stridenti differenze sociali e di torpore emozionale credo sia importante condividere.

Come ti poni nei confronti dei ricordi? Preferisci il conforto del passato, il “qui e ora” rassicurante del presente o le sfide del futuro?

Per me la vita e il tempo sono un flusso senza soluzione di continuità e ricordi, presente e aspettative per il futuro si fondono in un’unica grandiosa esperienza emozionale. Non avendo rimpianti il passato è una dolce (a volte melanconica, come per tutti) culla nella quale si conforta il presente e si confronterà il futuro. Un crogiolo di sensazioni ed aspirazioni che si fondono tutte in quel meraviglioso gioiello che è la Vita in sé.

 

La locandina del Memorabilia dell’ 8 Dicembre al Cocoricò di Riccione

Mi giunge voce che ti sei recentemente esibito in un travolgente “dinner show” – una delle tue forme di intrattenimento preferite – all’ Odissea Fun City di Spresiano, vicino Treviso…Confermi?

Certo! E’ un progetto che stiamo condividendo, sponsorizzati dal patron del locale Giannino Venerandi, al ristorante “Atelier” uno degli spazi dell’Odissea Fun City di Spresiano (Treviso). Dico stiamo perché al mio fianco c’è Simone Fucci (Simon the Prince) che è garanzia di eleganza e professionalità per ciò che riguarda il Varietà e il Burlesque venendo da esperienze quale il Salone Margherita di Roma (sede pure del Bagaglino) e di respiro anche internazionale come me. Se ne vedranno e sentiranno delle belle. Ogni sabato ci alterniamo con altre Guest Star per intrattenere il pubblico a cena lì.

 

Il Principe durante il dinner show all’ Odissea Fun City

Facciamo un passo indietro: nella puntata scorsa di “Sulle tracce del Principe Maurice” hai accennato ad un progetto cinematografico ancora top secret. Cosa ci racconti, oggi, dei suoi sviluppi?

Finalmente possiamo in modo intrigante e graduale spiegare la trama, il cast e il work in progress di questo importante progetto. Bisogna andare sulla pagina Facebook Ca’ Moon per addentrarsi in questo magico mistero che riguarda un principe squinternato… Io! Ahahahah!

 

 

 

Ci avviciniamo al Natale. Che troverà sotto l’albero il Principe Maurice, e come concluderà in bellezza il 2018?

Il regalo più bello che mi faccio ogni anno è di passarlo in famiglia, in particolare mia sorella cui tengo particolarmente. Vigilia e pranzo con loro e poi la sera del 25 dicembre una edizione on tour del Memorabilia by Cocoricò all’ANIMA, sala discoteca sempre dell’Odissea Fun City. Una soddisfazione essere riusciti a portare anche lì questo progetto importante per me! Con immenso piacere ho accettato pure l’invito nella splendida casa di Milano della contessa Pinina Garavaglia  – un salotto prezioso per livello intellettuale e mondano – per la sua tradizionale ed esclusivissima festa prenatalizia che quest’anno avrà un titolo per me intrigante: “Rococò Folie”, a cui parteciperò ovviamente in costume a tema. Per ciò che riguarda la fine dell’anno, più che l’inizio, la mia iniziativa più particolare sarà una cena spettacolo l’ultimo sabato del 2018, il 29 dicembre, questa volta a Venezia in collaborazione con l’artista francese Florence Aseult presso il bellissimo Palazzetto Pisani sul Canal Grande.Titolo, SENSO, una notte veneziana. Per saperne di più basta andare sempre su Facebook e seguire gli sviluppi dell’evento dallo stesso titolo… Ma ci sentiremo prima delle Feste per gli auguri, promesso!

 

L’ immagine associatata al party natalizio “Rococò Folie” della contessa Pinina Garavaglia

 

 

La locandina di “Senso”, cena spettacolo in programma a Venezia

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

Tendenze AI 2018/19 – Le mega spalline: il ritorno di un emblema 80s

MARC JACOBS

Amate o odiate, le spalline anni ’80 non conoscono mezze misure. Di certo, comunque, che passino innosservate è impossibile: squadrate, importanti, non di rado imbottite, sono diventate il dettaglio-simbolo di tutta un’ era. I corsi e ricorsi della moda non potevano non contemplare un loro ritorno, rivisitando il decennio edonista per eccellenza. Eccole quindi riapparire, trionfali, in passerella: le collezioni Autunno/Inverno 2018/19 le ripropongono a bizzeffe, tramutandole in un autentico leitmotiv. Geometriche o arrotondate, scolpite sugli abiti o sui capispalla, le mega spalline tornano ad imporsi. E senza distinzione di stili. Dall’ animalier al look più glamour, infatti, a fare da fil rouge sono proprio queste immarcescibili icone Eighties.

 

GARETH PUGH

FENDI

BALMAIN

PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI

GUCCI

SAINT LAURENT

VERSACE

TOM FORD

GENNY

 

 

Elan Cafe: un tripudio di rose per il bar più stylish di Londra

 

“Io, tu e le rose”, parafrasando il titolo di una nota hit di Orietta Berti: pensare a Elan Cafe e alle rose, infatti, è un tutt’uno. Perchè in questo locale di Londra le rose sono un “trademark” declinato in ogni nuance della loro tonalità più romantica. Quale? Il rosa, naturalmente, che nel linguaggio del fiore omonimo simboleggia l’affetto. La scenografia che Elan Cafe offre allo sguardo del suo visitatore è di un impatto visivo tale da risultare mozzafiato. Miriadi di rose campeggiano tra gli arredi di design, uno stile ultrachic a metà tra il vintage e il moderno. Cromie pastello prevalgono: il rosa baby, il lilla, l’ azzurro polvere si alternano al color perla ed evidenziano l’ angolo clou del locale, una parete completamente rivestita di rose. Non c’è da stupirsi che Elan Cafe e il suo #wall siano instagrammatissimi. Quando Alexandra Miller lo fondò nel 2017, d’altronde, ad ispirarla fu proprio l’ assenza sul mercato di un bar che sembrasse creato apposta per essere ammirato sui social media. E i fatti le hanno dato ragione. Oggi, Elan Cafe viene considerato un locale top di Londra, un must assoluto per la degustazione del caffè e non solo: il suo menu, di ispirazione mediterranea, è appetitoso e raffinato quanto i suoi interni, orientato rigorosamente alla qualità. Contemporaneità e eleganza sono i leitmotiv di questa meta imperdibile per i londinesi oltre che per migliaia di avventori internazionali.Non è un caso che, in appena un anno, Elan Cafe si sia dislocato in quattro diversi indirizzi di Londra e che una prossima apertura sia prevista per Dicembre a Knightsbrige. Se avete in programma un viaggio in loco, non perdetevi il suo décor natalizio: un abete e ghirlande composti interamente di rose donano un ulteriore tocco stylish ad un locale che, come dicono gli inglesi, “is making its mark”. Eh già, a Londra Elan Cafe sta decisamente lasciando il segno!

DOVE:

48 Park Lane W1K
239 Brompton Road SW3
9 Market Place, Oxford Circus W1W 8AQ
4th Floor, Selfridges London

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Speciale Memorabilia on Tour: il ritorno del Principe

 

Il 23 Novembre sarà una data memorabile per tutti i fan del Principe Maurice e del Cocoricò: tra i due è pace fatta, e l’ icona della Piramide tornerà in grande stile in occasione del Memorabilia in programma al Numa di Bologna. Per chi volesse ripercorrere la genesi del divorzio, rimando alla seconda puntata della rubrica “Sulle tracce del Principe Maurice” che trovate qui. In breve, il Principe Maurice disse addio al Cocoricò quattro mesi fa, all’ indomani del trentennale del club di culto della riviera romagnola: un periodo di “crisi”, come lo definisce il Principe stesso, ormai giunto al termine. “La parola “crisi” non deve avere un’ accezione necessariamente negativa.”, ha spiegato a VALIUM. ” In realtà, etimologicamente è legata al concetto di crescita. Una crescita magari a volte un po’ dolorosa, ma pur sempre una crescita.”  La prima tappa di questo riavvicinamento sarà quindi sancita dal “Memorabilia on tour” che si terrà domani sera al Numa Club, locale trendy e dalle atmosfere fashion situato nella periferia bolognese. Lo show itinerante che celebra il Cocoricò e la sua leggenda vedrà protagonisti sul main stage Cirillo, i Datura, Ricci Jr., oltre che naturalmente il Principe Maurice con le sue “scenic performance”: tutti nomi che hanno fatto la storia del tempio della techno.

 

Ricci Jr Dj, il Principe Maurice e Cirillo

“Ritorno nella grande casa musicale ed emotiva del Memorabilia by Cocoricò. Sarà per me una gioia condividere col mio pubblico le mie visioni e il mio Teatro Notturno con la colonna sonora di Cirillo, Datura, Ricci Jr…Non vedo l’ora”, ha scritto il Principe Maurice su Instagram riguardo il grande evento del 23 Novembre. Per sapere quello che ha detto a VALIUM sul Memorabilia e su molto, molto altro ancora, non vi resta che attendere la prossima puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice”: la rubrica dedicata alla star del Teatro Notturno. Stay tuned!

 

Il Principe durante una delle sue performance

 

MEMORABILIA COCORICO’ @ NUMA club
c/o: NUMA club – Via Maserati 9 – Bologna
Opening doors: 23:30

Per info: numaclub.com

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

 

Ashi Studio, l’ abito come un’ incantevole fiaba

 

Dire Ashi Studio equivale ad evocare una Haute Couture da fiaba: abiti sontuosi, squisitamente scolpiti e ricamati minuziosamente a mano incarnano l’ essenza di un lusso che diventa opera d’arte vera e propria. Fondata nel 2007 a Beirut dal designer Mohammed Ashi, la Maison è diventata subito un punto di riferimento per la clientela raffinata. E non sorprende, perchè le creazioni di Ashi sembrano uscite da un sogno. Si ispirano alle sue radici arabe, ma non solo: declinate in tessuti pregiati, arricchite da preziosissimi ornamenti, subiscono il fascino delle più disparate culture e ne reinterpretano le suggestioni. Ad accomunarle è il desiderio di raccontare una storia, una fiaba, attraverso ogni abito. Il designer libanese attinge al suo amore per l’arte e lo traduce in uno chic senza tempo, eppure assolutamente contemporaneo. Basti pensare alla collezione di Alta Moda Autunno/Inverno 2018/19 di Ashi Studio, che coniuga tonalità come il bianco, il panna, il blu, il nero e il grigio perla con una sartorialità che sfiora le vette del sublime. Da questa collezione VALIUM ha tratto alcuni look, capolavori accomunati da un ammaliante candore: non nascono come abiti da sposa, ma del bridal possiedono tutto l’ incanto. Voi che ne dite?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon compleanno, Topolino!

 

 

Oggi è un giorno speciale: Topolino, il topo più celebre e celebrato del mondo, compie 90 anni. L’ avreste mai detto? Eppure è in perfetta forma! I fatti, però, parlano chiaro. Era il 18 Novembre del 1928 quando “Steambot Willie”, il corto Disney che lo vedeva protagonista, venne proiettato al Colony Theatre di New York. Fu accolto con una vera e propria ovazione. Da allora, Topolino divenne il personaggio principale di una saga che narrava le sue avventure e quelle degli amici che Disney gli andava via via affiancando. “Steambot Willie” rappresentò una pietra miliare anche perchè fu il primo cartoon sonoro: un bel record per Walt Disney. A prestare la voce alla nuova star sarebbe stato proprio lui, e lo fece fino al 1946, quando il fumo danneggiò le sue corde vocali. Topolino, tuttavia, non debuttò con “Steambot Willie” nè in quel corto pronunciò le sue prime parole. Era apparso già in “Plane Crazy” e in “Topolino Gaucho” qualche mese prima, ma “Plane Crazy” incontrò difficoltà di distribuzione tali che i due corti apparvero solo un anno dopo sugli schermi. Corpo nero, guanti bianchi e orecchie tonde da qualunque angolazione le si guardino, Topolino indossava unicamente un paio di braghette con due bottoni e delle scarpe comode. Era simpatico, argusto, astuto, ma anche romantico e sognatore. “La gente si diverte con Topolino perchè è umano e questo è il segreto della sua popolarità”, disse suo papà Walt Disney.

 

Walt Disney

Il re dei cartoon lo aveva creato insieme al socio Ub Iwerks, nel 1928, dopo che la Universal si era appropriata dei diritti di Oswald the Lucky Rabbit, un personaggio che aveva precedentemente inventato ispirandosi alle fattezze del Gatto Felix. Ecco alcune curiosità sull’ icona oggi novantenne: all’ inizio avrebbe dovuto chiamarsi Mortimer Mouse, ma la moglie di Disney propose il più divertente Mickey Mouse (in Italia poi battezzato Topolino). Pochi sanno che il nostro eroe ha una sorella, Amalia Fieldmouse, apparsa solo nelle strisce a fumetti: Amalia è la madre dei più noti Morty e Ferdy, i Tip e Tap nostrani. Colei che viene considerata la sua fidanzata storica, Minnie, è in realtà sua moglie e affianca Topolino già in “Plane Crazy”, anche lei doppiata dallo stesso Disney. Nel corto “The Opry House”, del 1929, Mickey Mouse sfoggia per la prima volta i suoi iconici guanti bianchi e scopriamo che ha quattro dita anzichè cinque, una scelta dettata da motivi sia economici che estetici (Disney associava le cinque dita ad un casco di banane).

 

 

Sempre nel 1929, il leggendario topo parla per la prima volta in “The Karnival Kid”. Le sue parole? “Hot Dogs!”. Il personaggio subisce due cruciali trasformazioni: nel 1935 appare a colori nel corto “Fanfara” e dal 1940 in poi assume un aspetto sempre più simile a quello attuale. In Italia iniziamo a conoscerlo nel 1932, quando Walt Disney viene premiato con un Oscar proprio per la sua creazione; poco tempo dopo, un giornalino a fumetti (“Topolino”) consacra la fama di Mickey nel Bel Paese.

 

 

 

Nel 1933, Topolino è già un personaggio iconico. Esce il primo orologio con le lancette che ne riproducono le fattezze: il prezzo è di 3 dollari e 75 centesimi, mentre attualmente il suo valore ammonta a circa 6000 dollari. In occasione del 50mo compleanno, nel 1978, a Topolino viene intitolata nientemeno che una stella sulla Hollywood Walk of Fame. Oggi, può essere considerato una superstar a tutti gli effetti: protagonista di oltre 135 corti e di molteplici lungometraggi, strisce a fumetti e programmi TV, a lui sono dedicati anche parchi a tema  – Disneyland – sparsi in tutto il mondo. Al cinema e nelle varie Disneyland gli “hidden Mickeys” (sagome di Topolino nascoste) sono innumerevoli, basti pensare che ne sono state avvistate 376 nel solo parco di Los Angeles.

 

 

Ben visibili sono, invece, i tributi che il mondo dello stile ha sempre ideato in suo onore: dalla Topolino fever sono scaturite collezioni di moda, accessori, gioielli, oggetti di design – come la celebre sedia di Terence Cornan – che hanno sancito il ruolo di “musa” di Mickey Mouse. Inutile dire che le creazioni realizzate per il suo 90mo compleanno siano numerosissime. I designer si sono sbizzarriti nell’ omaggiare il celebre topo attraverso limited edition apposite, avvalorando una volta di più la fama e l’affetto che lo circondano. Non resta che augurare all’ icona Disney 100 di questi giorni, ma in un continuo loop. Perchè  una cosa è certa: Topolino è ormai immortale!

 

La sedia di Terence Conran

 

 

La capsule Disney x Karen Walker

La collezione eyewear di Italia Independent

L’ eau de toilette “Mickey Mouse” di Zara

 

Photo Mickey Mouse courtesy of Walt Disney Italia c/o Opinion Leader

 

 

L’ accessorio che ci piace

 

L’ argento: lunare, metafisico, vagamente spaziale. Se l’oro è per antonomasia associato al Natale, l’ argento si lega a doppio filo con l’ Inverno. Rievoca lande innevate, lo splendore di una Regina dei Ghiacci, i bagliori delle stelle che brillano nel cielo freddo. Non è un caso che, in ambito fashion, l’argento rientri tra le tendenze al top di stagione. MM6, la linea contemporanea di Maison Margiela, lo celebra dedicandogli la sua collezione Autunno/Inverno per intero: 25 look monocromi e risplendenti di raffinati fulgori. Gli accessori non fanno eccezione, contribuendo ad esaltare questa argentata allure. E’ così che l’ iconica pochette caramella abbandona gli squillanti colori “in vernice” per declinarsi in pura lucentezza laminata. Realizzata in pelle effetto stropicciato, misura 49 x 20 cm e ha i bordi zigzagati come l’ involucro di un’ autentica candy. La chiusura è a zip, l’ interno foderato. Non manca neppure il codice a barre, tocco finale che accentua e convalida il suo aspetto da caramella: è fuor di dubbio che l’ argento le doni un gusto del tutto speciale.

 

 

 

 

Tendenze AI 2018/19 – Wonder Tartan

VERSACE

In principio fu il kilt scozzese. Poi furono abiti ed accessori di ogni genere. Oggi, il tartan è un evergreen della stagione fredda: ma un evergreen che puntualmente si rinnova, sperimentando colori inediti e declinandosi nei più disparati stili. Le passerelle delle collezioni Autunno/Inverno 2018/19 lo hanno visto primeggiare, proposto in versioni che spaziano dallo chic al grunge. Il che non sorprende: la sua natura versatile si presta a una miriade di rivisitazioni, audaci a tal punto da mozzare il fiato. E da far decisamente ricredere chi considera il tartan un tessuto “classico”, stiloso ma ben poco propenso alle metamorfosi avantgarde.

 

COMME DES GARCONS

KAIMIN

 

MICHAEL KORS

CALVIN KLEIN

MAX MARA

BURBERRY

N. 21

NICOPANDA

ERMANNO SCERVINO

 

 

Pizza, obsession and diamonds: Vennari “raccontato” da Diego Diaz Marin

 

Un uomo, una donna. Niente a che vedere, però, con il film omonimo di Claude Lelouch: in questo caso, sono i gioielli gli autentici protagonisti di un racconto surreale e ipnotico. E’ un racconto per immagini che porta l’ inconfondibile firma di Diego Diaz Marin; chi segue VALIUM avrà già riconosciuto l’ irriverente cifra stilistica, l’ ironia fortemente pervasa da venature oniriche del fotografo nato a Torre del Mar, in Andalusia. La photostory in questione si srotola in interni, tra le pareti azzurrognole di una stanza che fa da sfondo a tutta l’azione. Un uomo, una donna, dicevamo. Pizza a profusione per stemperare il mood “claustrofobico” che aleggia tra le quattro mura. E poi, le strabilianti creazioni di Vennari, storica Maison fiorentina di Alta Gioielleria: un savoir fare tramandato di generazione in generazione, iconico ed iper esclusivo, dove la raffinatezza allo stato puro si coniuga con un costante anelito al futuro.  E’ così che la vibrante lucentezza dei rubini, dei diamanti, degli smeraldi e degli zaffiri assume accenti avantgarde affiancandosi all’ estro esplosivo di Roberto Ferlito (leggi qui la sua intervista con VALIUM), il direttore creativo di Schield, che per Vennari ha ideato una linea di gioielli ispirata alle fascette di cablaggio utilizzate dagli elettricisti.  Diego Diaz Marin cala la preziosità di questi monili in atmosfere impregnate di una sensualità torbida, “afosa”: l’ uomo e la donna che li indossano si cercano, si studiano a vicenda, si incontrano nello spazio circoscritto della stanza, tra vagheggiamenti voyeuristici e pose plastiche che rievocano una contemporanea Pietà di Michelangelo. La donna risalta con intensità particolare. Che appartenga alla schiera di nevrotiche disseminate nel lavoro di Diaz Marin è evidente (è lei a spiare ossessivamente l’uomo dal buco della serratura, ancora lei ad  immobilizzargli i polsi con del nastro adesivo), ma il suo look suscita una miriade di reminiscenze e di suggestioni. Mora, labbra rosse, sguardo intenso, ha il volto incorniciato dai tirabaci e in più d’uno scatto sfoggia un cordobés, il tipico cappello del flamenco: ecco riaffiorare, in quei pochi indizi, l’ Andalusia che Diego porta nel cuore. Il paesaggio interiore che – sotto forma di umori, colori e suggestioni – delinea il fil rouge di tutta la sua dissacrante opera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CREDITS

Photographed by Diego Diaz Marin

Styled by Giulia Vennari

Hair and Make Up by Giulia Avarello

Featuring Cloe Casting Firenze

Jewellery Vennari

 

 

Dior en Diable, la make up collection che inneggia ai colori incandescenti dell’ Autunno

 

L’  arancio, il rame, il ruggine, il viola intenso dei frutti di bosco. Ma anche il beige, l’ oro, il rosa delle albe e dei tramonti intrisi di foschia: Dior cattura tutti i colori autunnali e li declina in una limited edition make up da mozzare il fiato. Le cromie incandescenti che la pervadono hanno ispirato l’ altrettanto spettacolare nome di Dior en Diable, omaggio a un antico slogan della Maison oltre che al mood radiosamente “diabolico” della stagione che fa da trait d’union tra Estate e Inverno. Basti pensare allo spettacolo del foliage, ai primi caminetti accesi, alle castagne che scoppiettano sul fuoco: suggestioni che si cristallizzano nei fotogrammi di momenti preziosi. La donna a cui si associano non poteva che incarnarne la prepotente, irresistibile fascinazione. A questa magnetica femme fatale Dior dedica una palette di nuance che accendono le labbra, lo sguardo, il viso. Andiamo a scoprirle tutte, nessuna esclusa.

 

 

Il make up occhi punta su due opzioni cromatiche. 837 Devilish e 087 Volcanic sono palette composte, rispettivamente, da cinque tonalità ammalianti e vellutate: la prima, Devilish, affianca un rosa delicato, un porpora ed un profondo viola all’ oro e al verde oliva. La seconda, Volcanic, alterna ai toni nebbiosi quelli più intensi e vividi delle foglie morte: il fumè, l’antracite, il marrone, l’ arancio e l’argento si uniscono in un affascinante connubio.

 

 

Alle labbra, Dior en Diable dedica sei nuove nuance del Rouge Dior, rossetto-icona della Maison. La sua formula iper cremosa e a lunga durata (almeno 16 ore) si coniuga con una varietà di finish che spazia dal satinato al matte. I colori del Rouge Dior in versione “diabolica” sono 344 Devilish Nude (un rosa che vira al pesca), 636 On fire (un rame vivido), 666 Matte Kisss (un rosso ipnotico), 785 Rouge en Diable (un ruggine seducente), 982 Furious Matte (un voluttuoso mix tra il prugna e il ruggine) e 995 Dark Devil (un viola talmente intenso da confondersi con il nero). Per chi ama le texture fluide, invece, Rouge Dior Liquid è il non plus ultra. In due shade infuocate come 635 Copper Lava (un arancio vibrante) e 784 Red Lava (la tipica tonalità di rosso del foliage), questo lipstick liquido triplica i suoi punti di forza. Cremosità, intensità cromatica e lunga tenuta si avvalgono di un finish declinato in tre varianti – metallica, satinata, matte – accomunate da un unico denominatore: il fascino potente.

 

 

Una collezione dalle cromie tanto incendiarie non poteva non sfoggiare un blush “a tinte forti”. Con Rouge Blush, le guance si rivestono di tonalità sgargianti. La palette evoca quella di Rouge Dior, così come la texture a lunga durata e ad alta densità di pigmenti, mentre il finish si fa di volta in volta iridescente, satinato o mat. I colori sono un tripudio di fiammeggiante sensualità: spaziano dal rosa al porpora, passando per il nude, e includono l’ iconico e stupefacente rosso 999. 459 Charnelle (un rosa antico satinato) e 643 Stand Out (uno zucca dal finish shimmer) sono le nuance dei due blush più prettamente associati alla limited edition Dior.

 

 

L’ Autunno è una stagione dalla luminosità particolare, soffusa, quasi madreperlata. Dior en Diable si appropria delle sue caratteristiche e le profonde in Diorskin Nudeskin Luminizer, una polvere illuminante ricca di pigmenti iridescenti che viene proposta in sei colorazioni: 001 Nude Glow (un sabbia), 002 Pink Glow (un rosa tenue), 003 Golden Glow (una delicata sfumatura oro), 004 Bronze Glow (un bronzo luminoso), 005 Rose Glow (un magico rosa) e 006 Holographic Glow (uno straordinario argento olografico). Diorskin Nudeskin Luminizer è perfetto per dar luce al viso e per scolpirlo con un effetto multidimensionale impreziosito da miriadi di riflessi cangianti.

 

 

Completano il look dell’ Autunno Dior cinque deliziosi smalti a tenuta estrema: il tocco finale per esaltare una femminilità intrigante e maliziosa. Il loro finish è levigato, la texture effetto gel, i colori brillanti. La formula, specificamente ideata per rafforzare le unghie. Cinque sfumature veicolano la dirompente carica seduttiva incarnata da Dior Vernis Fall Look: 531 Hot (un sensuale arancio), 655 Devilish Cute (un rosa baby), 703 Trigger (un grigio scuro), 411 Sulphurous (un giallo intenso) e, dulcis in fundo, 851 Rouge en Diable (un rosso profondo e incredibilmente ammaliante). Se avevate qualche dubbio, insomma, ormai è appurato: Dior ne sa una più del diavolo!