California Dream di Louis Vuitton: sognando la California e i suoi tramonti

 

Di tramonti, ultimamente, si è già parlato su VALIUM. Bene: provate ora a immaginare un tramonto californiano. Siamo a Los Angeles, la seconda quindicina di Giugno è appena iniziata. Nella metropoli rombano i motori in vista della sera, quando la gente, galvanizzata dalle atmosfere estive, invaderà i boulevard densi di locali e di variopinte insegne al neon. Venice Beach a quest’ ora è tranquilla,  ma non meno vivace del solito: le palme, altissime, sembrano sfiorare la volta celeste, trampolieri, giocolieri e buskers si esibiscono con il sottofondo di una melodia indie che proviene da chissà dove. Mentre le luci della ruota panoramica di Santa Monica si accendono in lontananza, uno stuolo di gabbiani vola in picchiata sulla battigia. Il mood è rilassato, decisamente easy. Potremmo essere in piena era Hippie; non sarebbe strano se all’ improvviso spuntassero Jim Morrison e il resto dei Doors. Libertà, voglia di vivere, fermento si respirano nell’aria, e il tramonto, che stempera i colori del cielo in un mix flou di azzurro e rosa, pervade lo scenario di magia. Jacques Cavallier Belletrud, maestro profumiere di Louis Vuitton, ha catturato l’essenza di questi istanti racchiudendoli in una nuovissima eau de parfum: si chiama California Dream ed appartiene alla Collezione di Colonie della Maison.

 

 

L’ aroma sprigiona l’ aura mistica del sole che cala nell’oceano, si impossessa dei suoi ultimi bagliori. California Dream ci avvolge in una scia olfattiva frizzante, deliziosamente agrumata, sublimata da calde cromie. Note inebrianti di mandarino introducono la fragranza, che subito dopo rivela un cuore di ambretta impalpabile e intriso di mistero. Il benzoino, con i suoi accordi vanigliati, sigilla il profumo impregnandolo di una sensualità vagamente orientale. L’ incanto di un tramonto estivo è tutto qui, concentrato in un jus che sfoggia anche nell’ involucro le magnetiche nuance del cielo prima del crepuscolo. Il rosa e l’ azzurro, sfumati tra loro, campeggiano sia sul flacone che sul pack di California Dream: entrambi portano la firma di Alex Israel, l’artista californiano a cui Louis Vuitton ha affidato l’incarico di rappresentare il mood della Collezione di Colonie. Israel ha immaginato le fragranze come tasselli del suo universo artistico,  delineando visivamente l’ anima di ognuna. Per California Dream, il tema scelto – battezzato “Sky Backdrop” – è stato il tramonto mozzafiato di Los Angeles. La conclusione? Se “California Dreamin'” dei The Mamas & The Papas è ormai una hit memorabile, il California Dream di Louis Vuitton si accinge a diventare altrettanto iconico nel settore della parfumerie deluxe. (qui di seguito, alcuni scatti tratti dalla adv del profumo)

California Dream è disponibile in versione eau de parfum nei formati da 100e 200 ml.

 

 

 

 

Desideri

 

Un sogno: un barattolo di vetro galleggia tra le onde. Solca il mare leggero, inafferrabile, senza una precisa direzione. Un momento sembra affondare, il momento dopo riemerge e, trascinato dalla corrente, prosegue la sua navigazione. Una sera, al tramonto, qualcuno lo scorge sulla riva di una spiaggia senza nome. Si avvicina al barattolo di corsa, perchè lo vede scintillare. E quando lo apre, fuoriesce un vero e proprio tripudio di luci: sembrano miriadi di stelle riunite in un vortice abbagliante. Ci mette qualche minuto ad accorgersi che quel barattolo contiene qualcosa. Travolto dalla spirale luminosa, confuso dai bagliori, non aveva visto il foglietto arrotolato nel contenitore di vetro: lo srotola, lo legge e scopre che si tratta di un desiderio. Ma un desiderio scritto col cuore, fortissimamente anelato. Solo allora capisce che lo spettacolo sfavillante  a cui ha appena assistito era un plauso, un’ apoteosi, un’ esplosione di giubilo: l’ode a un desiderio esauditosi tra terra e mare.

” Quando desideri una cosa, tutto l’Universo trama affinché tu possa realizzarla.”, ha scritto Paulo Coelho. E voi, che desideri vi accingete a formulare per questa estate che coincide con la Fase 3 dell’ emergenza COVID-19?

 

 

 

The Bronzing Collection di NARS Cosmetics: colori e bagliori di un’ estate ai Tropici

 

Questa estate, a causa del Coronavirus, dovremo rinunciare ai viaggi ai Tropici, ma sognare e sperare è lecito. Le spiagge candide, l’oceano turchese dei Paesi esotici sono lì ad attenderci, non importa quando. NARS Cosmetics, intanto, ci trasporta in quelle mete grazie a una “torrida” make up collection che si ispira proprio ai loro colori: le nuance dorate e abbaglianti della sabbia, le ammalianti cromie acquatiche…The Bronzing Collection omaggia luoghi, ma anche stati d’animo, indissolubilmente associati alla stagione calda, e lo fa con una serie di prodotti – adatti ad ogni tipo di incarnato – seducenti persino nel packaging. Confezioni ultralucide, ondulate a “effetto spiaggia”, si declinano in un caldo bronzo e impreziosiscono terre abbronzanti da collezione, mentre il caratteristico design glam-minimal di NARS valorizza gli involucri dei pigmenti di colore puro e dei lip balm per labbra accese dal sole, coniugando un look intenso con un alto tasso di luminosità. Chi ama il fascino di un tramonto estivo, lasciarsi accarezzare dalla brezza marina, perdersi in un orizzonte che abbraccia ogni gradazione di azzurro, adorerà questa collezione. Perchè racchiude tutto il mood selvaggio dell’estate, il desiderio di evasione infiammato dal sole cocente, la sensualità di serate  che risplendono di bagliori metallici e scintillanti: provare per credere.

 

Paradise Found Bronzing Powder

E’ un pezzo cult, davvero luxury: Laguna, l’iconica nuance “abbronzata” di NARS, viene proposta in un cofanetto oversize e la sua polvere compatta, dorata e splendente, si arricchisce di striature che richiamano le ondulazioni della sabbia. Per rievocare le atmosfere tropicali anche olfattivamente, inoltre, questa bronzing powder da collezione sprigiona un delizioso profumo di Monoi di Tahiti, l’olio della Polinesia francese tanto caro al brand.

 

 

NARS Terra Abbronzante

In una collezione che inneggia a un’ estate esotica non poteva mancare una scelta di terre abbronzanti ad hoc. Le quattro tonalità della Terra Abbronzante di NARS regalano un colorito radioso e luminosissimo, mentre le sue micropolveri, fondendosi con la pelle, assicurano una lunga tenuta. Questi i  colori in cui viene declinata: San Juan (un bronzo chiaro con riflessi dorati), Laguna (marrone con riflessi dorati, disponibile anche in confezione mini), Casino (marrone intenso con riflessi dorati) e Punta Cana (mogano con riflessi dorati). L’ effetto abbronzante estremamente naturale rappresenta uno dei principali punti di forza di questo must have.

 

 

Balsamo Labbra Afterglow

Laguna è la nuance leitmotiv della Bronzing Collection. La ritroviamo anche sulle labbra, grazie al Balsamo Labbra Afterglow: la sua formula, ricca di antiossidanti, abbina un’azione spiccatamente protettiva alle incredibili proprietà idratanti e nutrienti fornite dal Monoi Hydrating Complex.

 

 

Tinta Labbra Oil-Infused (nella tonalità Reef)

Le labbra lucide e ben idratate sono un must della collezione che NARS dedica all’estate. Tinta Labbra Oil-Infused permette di ottenerle avvalendosi del Monoi Hydrating Complex incluso nella sua formula e di tinte a dir poco irresistibili: Laguna e Reef, entrambe nei toni del bronzo. Il colore si stende sulle labbra in un velo lucente, il finish è setoso, la texture si giova dell’ azione protettiva degli antiossidanti. Le due tonalità di Oil-Infused brillano nella notte incantando con le loro sfumature: Laguna sfoggia un bronzo luminoso impreziosito da perle dorate, mentre Reef ostenta un ipnotico color malva.

Tinta Labbra Oil-Infused (tonalità Laguna)

 

Powerchrome Loose Eye Pigment

I fantastici pigmenti metallizzati Powerchrome, in polvere ad alta concentrazione, entrano a far parte della Bronzing Collection con quattro nuove, stupefacenti shade. Impalpabili e luminosi, i Powerchrome sono colore puro che, steso sulla palpebra, dona uno straordinario effetto laminato. Il quartetto di sfumature proposte con la collezione definisce e accentua il suo mood tropicale: ecco a voi Stricken (un rosso annerito shimmer), Shock’em (un oro rosa shimmer), Castaway (un bianco traslucido impreziosito da perle arancioni) e Islamorada (un turchese dai toni acquatici), che personalmente adoro. Sulla pelle abbronzata (che sia dal bronzing o dal sole non importa), garantito, stanno da Dio. (cliccate sulle immagini qui sotto per ingrandirle)

Matte Terra Abbronzante

A chi preferisce intensificare al massimo l’effetto “sunkissed”, NARS  dedica una terra abbronzante matte a lunga durata. E’ disponibile in quattro nuance modulabili che permettono di scolpire il viso creando affascinanti suggestioni tridimensionali. Il mix di oli e di estratti vegetali contenuti nella sua formula mantiene la pelle setosa, morbida e levigata scongiurando la secchezza. Potete trovare Matte Terra Abbronzante nei colori Vallarta (marrone chiaro), Laguna (marrone caldo), Samoa (marrone dorato) e Quirimba (un profondo marrone rossiccio).

 

 

La Bronzing Collection include anche due pratici kit viaggio: Mini Laguna Cheek and Lip Duo inneggia alla nuance cult Laguna declinandola in una Terra Abbronzante e in un Tinta Labbra Oil-Infused in formato mini, mentre Mini Lip and Body Oil Duo contiene un Monoi Body Glow, lussuoso idratante per il corpo a effetto abbronzante e a base di olio di Tahiti, e un olio per labbra Tinta Labbra Oil-Infused nella tonalità Reef, entrambi in versione mini.

 

 

 

Una giornata d’ estate a Roma, tra realtà e percezione: la campagna pubblicitaria PE 2020 di Fendi

 

” Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, con l’aiuto della loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole. “
(Pablo Picasso)

La frase del Maestro di Malaga, icona assoluta della pittura, coglie l’essenza della campagna pubblicitaria Primavera/Estate 2020 di Fendi realizzata da Nick Knight. Come location è stata scelta la Città Eterna, e ce lo anticipa un video dal vago sapore felliniano. Ma se pensate che negli scatti vedrete maestosi scorci della capitale, vi sbagliate: gli scenari rievocano le sue atmosfere senza mostrarla neppure una volta. Tra l’altro – ed era fuor di dubbio, data la  maestria di Knight– riuscendoci in pieno.  Osservando le immagini, percepiamo che sull’ Urbe è appena spuntata l’alba e che si preannuncia una splendida giornata d’ estate; a “raccontarcelo” sono i pannelli in plexiglas dalle forme geometriche e nette che, avvicendando le loro cromie, fanno da fondale. Nuance pastello come il rosa, il lilla, il celeste e l’arancio ci invitano a immaginare l’aurora pur non vedendola direttamente. Un pannello turchese insinuatosi nei primi scatti, subito dopo campeggia accanto a un giallo brillante. Tanto per dire che a Roma, ormai, il sole svetta alto nel cielo terso. E’ il momento di godersi l’ estate all’ insegna di un “urban mood” luminoso e rigenerante: la terrazza di un palazzo patrizio diventa il luogo ideale dove assaporare qualche istante di relax. Chi direbbe che siamo nello studio londinese di Nick Knight? Il grande fotografo ricrea un’ ambientazione outdoor che riusciamo a decifrare solo attraverso indizi che stimolano la nostra immaginazione. Ecco allora la lunga sdraia un po’ rétro su cui prendere il sole, le sedie da giardino e il dondolo con tappezzeria floreale, in pendant con gli abiti. A fare da leitmotiv agli scatti, un technicolor armonioso che li rende sommamente originali.

 

 

Protagonista di questa afosa estate romana è un trio di modelle d’eccezione: Adut Akech, Jing Wen e Rianne Van Rompaey sprigionano una allure cosmopolita e inneggiano all’ inclusività, valore portante di Fendi. I look che le tre top esibiscono evidenziano uno chic “urbano”, disinvolto e sensuale, dove i capi matelassé (long dress, giacche, shorts) si alternano a tessuti check lucidissimi e a morbidi cardigan. Un dettaglio iconico? Le scarpe con tacco massiccio abbinate a gambaletti che reinterpretano il classico calzino da tennis. Accessori cult come la Peekaboo e la Baguette bag appaiono in svariate rivisitazioni e, oltre all’ eyewear, risaltano gli orecchini in plexiglas FF con il logo del brand, supercool soprattutto quando si declinano in full color. Tornando agli scatti di Nick Knight, la loro potenza evocativa si dirama in più direzioni: le suggestioni floreali profuse negli abiti e nella tappezzeria richiamano un lussureggiante giardino pensile, o quantomeno dei decorativi vasi di piante e fiori. Questo continuo gioco di rimandi, il suggerire anzichè il mostrare, l’ inesauribile intreccio tra realtà e percezione, costituiscono i punti di forza della campagna e accentuano il suo straordinario impatto visivo.

 

 

 

 

 

 

CREDITS

Fashion Design: Silvia Venturini Fendi

Photos: Nick Knight

Fashion Editor: Charlotte Stockdale

Hair: Sam McKnight

Make Up: Val Garland

Casting Director: Piergiorgio Del Moro

Set Design: Andrew Tomlinson

 

 

Il focus

 

Paillettes e spalline imbottite. Vi ricorda qualcosa? Non sbagliate: lo spunto è di matrice anni ’80, ma viene rivisitato inneggiando alla contemporaneità più assoluta. The Attico guarda alle paillettes, potente emblema di edonismo, per reinterpretare il tipico stile della “Milano da bere”. Le sparge a piene mani su un blazer, poi le ingrandisce al massimo tramutandole in tanti “dischetti lunari”. Solo i revers restano privi di lustrini, come se questa giacca ampia e geometrica fosse il facsimile di uno smoking in versione avantgarde. Infine, c’è il colore: un violetto ipnotico. Le paillettes, catturando la luce, lo accendono di bagliori e di riflessi iridescenti. A sottolineare il mood anni ’80 sono senza dubbio le spalline, imbottite, squadrate, enormi. Ma i parallelismi con il decennio dell’ effimero finiscono qui. Pensando agli abbinamenti, The Attico viaggia avanti nel tempo e si allontana da qualsiasi ridondanza: sotto il blazer spunta una semplice t-shirt bianca, le gambe rimangono completamente nude. I piedi, al contrario, si vestono di puro chic grazie alle slingback Venus, icone della Primavera/Estate del brand di Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini.

 

 

Se le associassimo a un aggettivo sarebbe “seduttive”, perchè la femminilità è il loro trademark: punta affusolata, tacco alto e sottile, laccio che cinge sensualmente le caviglie, le Venus sono un richiamo irresistibile anche per le donne che calzerebbero ciabatte dalla mattina alla sera. The Attico le sceglie nella stessa nuance di violetto della giacca, con cui fanno perfetto pendant. Il risultato? Un look “effetto glicine” che inebria di meraviglia e di euforia.

 

 

 

 

 

Glitter People

(Foto di Timothy Greenfield-Sanders)

” Come passa un individuo da un grembo non razziale al grembo del razzismo, come arriva ad appartenere a un’esistenza specifica, amata o disprezzata ma comunque influenzata dalla razza? Che cos’è la razza (oltre che immaginazione genetica) e perché ha importanza? Una volta che i parametri sono noti, definiti (ammesso che sia possibile), quale comportamento richiede/incoraggia? La razza è la classificazione di una specie, e noi siamo la razza umana, punto. “

Toni Morrison

da “L’ origine degli altri”

 

 

 

Photo by Timothy Greenfield-Sanders via ALA The American Library Association from Flickr, CC BY-NC-SA 2.0 – Derivative work (cropped) of the following image licensed with CC BY-NC-SA 2.0

 

 

Enchantment, il bridal incantato di Vera Wang

Larkspure

Nell’ era del Coronavirus, il rapporto tra VALIUM e la natura si fa sempre più stretto. Esaltare la bellezza del creato è rigenerante, ma sottolinea anche la necessità impellente della sua tutela: un mondo che vive in armonia con le proprie risorse, oltre a garantire la preservazione dell’ ecosistema, tiene lontane le minacce pandemiche. Per rimanere in tema “green”, oggi visitiamo una splendida serra fiorita. E’ qui che ammireremo la collezione Bridal Primavera/Estate 2020 di Vera Wang, spettacolari abiti plasmati sull’ incanto dei fiori. Il suo nome, Enchantment, sancisce un connubio perfetto tra le creazioni e lo scenario mozzafiato che le circonda. Piante di ogni specie si affiancano a cespugli di rose, miriadi di orchidee, cascate di glicine; immersi in questa rigogliosa location (di cui sembrano essere parte integrante), ecco gli iconici look che Vera Wang dedica alla sposa.

 

Tulip

Ma li potrebbe dedicare anche a una donna che ama gli abiti lunghi, eterei, preziosi con un tocco rock. Perchè il Bridal di Vera Wang non è esclusivamente destinato all’ altare: il suo stile romantico e privo di leziosismi a un tempo, vagamente gotico, si adatta alle occasioni più disparate. Le spose griffate Wang sono inconfondibili, non hanno nulla della sposa classica. La collezione “Enchantment” ribadisce il concetto attraverso dei look impalbabili e intrisi di una squisita allure floreale. Grandi fiori in organza spuntano su una spalla, sullo scollo, sul punto vita, sono scenografici e altamente ornamentali. Dal punto di vista cromatico, intensificano la nuance dell’abito o creano dei deliziosi spot-colore, risaltando su una palette che alterna i toni neutri a delicatissime tonalità pastello: bianco, avorio, nude, azzurro polvere, lavanda, un rosa evanescente….Ad esaltarli, tessuti come il tulle, il pizzo macramé e il faille di seta, sognanti quanto basta per fondersi con quella tavolozza rarefatta.

 

Sage

Corpetti affusolati e profonde scollature a V fanno da leitmotiv, le maniche sono off-the-shoulder oppure mancano del tutto. Il clou è costituito dalle gonne, che lasciano davvero senza fiato. Ampissime e teatrali, spesso sovrapposte, si alternano a modelli affusolati impreziositi da drappeggi o da lavorazioni plissè, ma hanno tutte un denominatore comune: un fiabesco strascico. I fiori ritornano anche nel nome che viene dato a ciascun abito. Abbiamo così il Delphinium (Larkspure), la primula (Primrose), il tulipano (Tulip), la gardenia (Gardenia), l’ oleandro (Orleander), l’iris (Iris), il giacinto (Hyacinth), la camelia (Camellia), la petunia (Petunia) e così via. E’ un tripudio floreale che arricchisce il giardino di Vera Wang di puro incanto. O sarebbe meglio dire “enchantment”…

 

Iris

Cosmos

Primrose

Gardenia

Hyacinth

Delphinium

Hazel

Petunia

Camellia

Hazel

Aster

Orleander

Azalea

Primrose

Blossom

Hyacinth

Hazel

Azalea e Tulip

 

 

Azzurro

 

Azzurro come il mare, come il cielo d’estate. Azzurro come, dulcis in fundo, un’ immortale canzone di Adriano Celentano. Il Giugno di VALIUM inizia così, con l’ inno ad un colore che è da sempre l’ emblema della libertà, e ancor più in questa Fase 2 dell’ emergenza Coronavirus. Perchè l’azzurro, oltre che essere una tonalità, è uno stato d’animo. Lo associamo all’ orizzonte, alle distese sconfinate. Le montagne sembrano tinte di azzurro, quando le guardiamo da lontano. Azzurra è la vastità dell’ oceano. I campi di grano, sullo sfondo di un cielo azzurro, scintillano come oro. L’azzurro è una nuance metafisica, la declinazione cromatica dell’ armonia. Invita alla riflessione e alla meditazione. Ma nel periodo che stiamo vivendo, con la quarantena ormai conclusa e il desiderio di rimanere il meno possibile negli spazi ristretti delle nostre quattro mura, viene spontaneo collegarlo soprattutto al cielo e al mare: come il cielo rapisce lo sguardo e come il mare fluttua, sinuoso e ipnotico, tra la realtà e l’onirico. In questo post troverete una carrellata di look, accessori e prodotti beauty (tutti dedicati alla Primavera/Estate 2020) rigorosamente nelle gradazioni dell’ azzurro: turchese, cobalto, acquamarina…Per lasciarci travolgere dal loro fascino e respirare a pieni polmoni l’aria di libertà che l’azzurro sprigiona.

 

Staud

Versace

Hugo Boss

 

The Attico

Gucci, Rouge à Lèvres Lunaison 710 Fay Turquoise

 

Fendi

Chanel Le Vernis, 753 Melody

Blumarine

 

Amina Muaddi

 

Sies Marjan

 

Marc Jacobs

Zuhair Murad Haute Couture

By Far

 

Nars collezione Powerchrome, Naked City

Valentino

Natasha Zinko x Duo

Gabs

 

Marco De Vincenzo

Miu Miu

 

Dolce & Gabbana

Sally LaPointe

Gucci

 

Coccinelle

Caron Callahan

 

Prabal Gurung

Coach

 

jeremy Scott

Cesare Paciotti

Preen by Thornton Bregazzi

 

 

 

 

 

Viaggi

 

“Dal mio quarto piano sull’infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che dà sull’inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l’accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi a paesi ignoti, o ipotetici, o semplicemente impossibili.”

(Fernando Pessoa, da “Il libro dell’ Inquietudine”)