Elogio del crossover: un nuovo incontro con Raffaello Bellavista

 

La seconda ondata di Covid-19 non ferma Raffaello Bellavista. E se ci priva (per il momento) delle esibizioni dal vivo che aveva in programma, non scalfisce nè la sua progettualità né la sua inventiva. Tant’è che, dopo un’estate artisticamente rovente, Raffaello è già al lavoro su una miriade di nuove iniziative: come di consueto fa le cose in grande, in linea con l’ obiettivo –  che ormai si prefigge da tempo – di valorizzare il “crossover” abbattendo i confini tra i generi musicali. Nel frattempo, dopo i concerti che nei mesi scorsi lo hanno visto protagonista in location quali la Tenuta Mara (sui colli riminesi), il Grand Hotel di Rimini, il Kursaal del Kurhaus di Merano e la Sala Corelli del Teatro Dante Alighieri di Ravenna, il suo nome è sempre più presente sul web. In attesa della pubblicazione della pagina che Wikipedia si accinge a dedicargli, Raffaello Bellavista figura tra i prestigiosi artisti inseriti nei siti di Google, Spotify, YouTube, Deezer e Amazon Music: un traguardo di tutto rispetto che contribuisce a rafforzare la sua popolarità e, al tempo stesso, a diffondere la sua produzione musicale. In una recente intervista (rileggila qui) abbiamo conosciuto Serena Gentilini, la cantante, stilista e modella alla quale è legato da un rapporto sentimentale oltre che artistico. Il duo a cui Raffaello e Serena hanno dato vita, un sodalizio che ha riunito i due più giovani – oltre che talentuosi – esponenti del genere classico e crossover, ha in vista progetti importanti che consolideranno ulteriormente l’ intesa della coppia. Raffaello vi parlerà a ruota libera di tutto questo, e di molto altro ancora, nella conversazione che segue: un pot-pourri di riflessioni, resoconti e programmi per il futuro che spaziano a 360 gradi dalla sua attività artistica alle considerazioni sul ruolo della musica durante i lockdown che si susseguono con sempre maggior frequenza.

Cominciamo con alcune considerazioni sul periodo attuale. Siamo di nuovo in lockdown: concerti, mostre, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche sono banditi. Mai come ora, tuttavia, pur penalizzata da una simile condizione, l’arte riesce a rimarcare il suo ruolo, a ribadire la sua importanza, e noi ne riscopriamo il valore. Cosa pensi di questa situazione?

Sicuramente questa situazione ci ha messo di fronte a uno scenario che nessuno poteva immaginare, privandoci del piacere principale della vita e mettendoci in una condizione molto penosa. Tuttavia appare chiaro come l’arte, pur essendo uno degli aspetti più importanti dell’uomo e fonte di ispirazione e motivazione della vita, oggi, a mio avviso, ricopre un ruolo più marginale. So che sono parole pesanti, ma me ne assumo la responsabilità. Infatti a mio parere il sistema teatri, e più in generale dell’arte, non è stato in grado in questi anni di fare quadrato, di fare di tante voci un coro intonato.Sono prevalsi gli individualismi, le rivalità, e ci siamo ritrovati a non avere più molto potere e capacità di essere ascoltati. Lo dimostrano tra l’altro le scelte prese in questo periodo di chiusure. Questo perché l’arte, in particolare quella colta, ha smesso di parlare all’uomo ed è inevitabilmente diventata autoreferenziale grazie anche alla formazione troppo indottrinante e totalmente antiquata. Dopo questo preambolo molto confidenziale, penso tuttavia che questa fase storica debba essere un motore di primaria importanza per la ripartenza. Se osserviamo i periodi più bui della storia, è stata sempre l’arte a riportare l’uomo sulla via dell’umanesimo e della rinascita. Personalmente ne faccio una missione di vita e quando si ritornerà nei teatri, mai come prima d’ora l’artista dovrà parlare con il cuore e non fare performance corrette ma senza cuore. Le mie, quanto meno, avranno dentro di loro il segno di quello che è successo a causa di questa pandemia.

Esiste, a tuo parere, una ricetta per riportare la musica tra il pubblico sebbene sia impossibile organizzare dei live? Quali sono le tue opinioni sulle performance virtuali?

Personalmente, sulle performance virtuali allo stato attuale sono molto critico. Nel primo lockdown, assieme alla cantante Serena Gentilini, avevo realizzato dei live in streaming su importanti piattaforme come Lepida TV – la rete televisiva dell’Emilia-Romagna – al fine di raccogliere fondi per la lotta al Coronavirus. L’esperienza è sicuramente stata positiva, con un record di oltre 20. 000 ascolti e diversi fondi raccolti. Il punto è che era un periodo diverso da questo. Penso che fare concerti streaming allo stato attuale sia un palliativo di poco senso adatto a chi ha paura di scomparire in questo periodo buio. Credo invece molto di più nell’arricchimento della produzione discografica e nella sua distribuzione. Infatti lavorando proprio su questo si fa un lavoro di grande ricerca, di arricchimento e si mantiene vivo il rapporto con il proprio pubblico, che nel mio caso sta diventando sempre più internazionale aprendomi nuove vie e possibilità. Mentre il rischio delle performance virtuali è che si perda la dimensione del teatro, dell’ Auditorium, creando e alimentando un mondo finto. Non sarà mai la stessa cosa; proprio per questo, personalmente, ho preferito investire molto di più nella mia discografia e in quella di Serena Gentilini, facendo un lavoro importante di produzione di brani distribuiti sulle principali piattaforme. Dopo pochi mesi, oltre 40.000 streaming di ascolto sono un risultato che mi gratifica!

 

Raffaello in un recente ritratto fotografico

Veniamo a te e alla tua carriera. Nell’ ultima intervista che hai rilasciato a VALIUM, ci avevi accennato a un concerto-simposio estivo nella Sala della Musica dell’esclusiva Tenuta Mara, sui colli del riminese. Un evento a cui hanno partecipato, peraltro, anche Alessandro Cecchi Paone e Serena Gentilini, tua compagna oltre che partner artistica. Raccontaci com’è andata.

Dopo il primo lockdown è stato il primo importante appuntamento al quale ho preso parte. É stato un evento di grande successo, con un sold out totale e la massiccia partecipazione di un pubblico internazionale. Il simposio si è aperto con un magistrale intervento del celebre divulgatore scientifico Alessandro Cecchi Paone sul rapporto uomo-natura e sulla figura di Dante Alighieri. Dalle parole poi si è passati alla musica ed ho interpretato celebri composizioni per pianoforte, ed altre in qualità di baritono, tutte legate in maniera diretta oppure indiretta alla figura del sommo poeta. La parte finale, invece, ha visto esibirsi la cantante, stilista e modella Serena Gentilini, che si è presentata con abiti di alta moda da lei realizzati con le pregiatissime stoffe della Golden Group,  azienda di primo piano dell’imprenditore visionario Lucio Marangoni. Serena ha interpretato brani celebri rielaborati in chiave crossover come “Libertango“, “Billie Jean”… riscuotendo un enorme successo e stupore per le abilità che unisce. Questo evento mi ha dato un notevole slancio. Dopo diversi mesi di distanza dalla platea è stato un grande ritorno che ha dato senso a tutto il lavoro svolto sul piano artistico assieme a Serena Gentilini durante il lockdown.

 

 

In queste foto e nella foto di copertina, Raffaello insieme a Serena Gentilini durante l’ evento “Contagiati dalla paura” al Kursaal di Merano

I primi di Settembre, invece, hai aperto il Convegno Nazionale della Federpol cantando, in una versione per baritono, l’Inno di Mameli. Mi riallaccio a questo evento per esplorare il tema del sentimento patriottico: come lo vivi e in che modo pensi all’ Italia, sia da un punto di vista storico che relativamente all’oggi?

In ordine cronologico la mia partecipazione al Convegno Nazionale della Federpol è stato la seconda manifestazione di grande importanza alla quale ho preso parte dopo il lockdown. Il convegno ha visto la partecipazione di esponenti di primo piano del mondo politico e delle istituzioni e si è svolto al Grand Hotel di Rimini, in particolare nel magnifico Auditorium del centro congressi. A me è stata affidata l’apertura ed è stata una grande soddisfazione poter interpretare l’Inno di Mameli nella versione per baritono, rappresentando così il mondo culturale al quale appartengo e scaldando gli animi prima dell’inizio dei lavori. Personalmente, all’Italia guardo con un sentimento che oscilla tra l’amore, la nostalgia e a volte l’odio. Siamo il paese dell’arte e del buon vivere, ma ce lo dimentichiamo troppo spesso. Invece la ricerca del bello e dell’ arte dovrebbe essere la vocazione primaria del nostro paese, e – anche peccando forse di presunzione – dovremmo porci come meta e punto di riferimento mondiale per l’arte. Ma ciò non avviene. Sta di fatto che io porto avanti la volontà di perseverare in questi fini. Concludo affermando che per me nascere in Italia è stato un valore aggiunto importante, perché ho potuto respirare e sentire l’energia che c’era nei luoghi dove sono sorti elementi fondamentali per la musica: la notazione musicale con Guido d’Arezzo, l’opera con la Camerata dei Bardi a Firenze e il pianoforte con Bartolomeo Cristofori, sempre a Firenze. Tuttavia è rimasta una parte del contenitore, ovvero la bellezza e l’arte di varie città italiane, ma si è perso il senso e quindi ci ritroviamo in un paradosso vivente che è quello di aver dato i natali a cose incredibili ma di aver sepolto tutto ciò con scelte poco lungimiranti e via dicendo. Magari, in uno speciale di VALIUM scenderemo di più nei particolari.

 

Raffaello apre i lavori del 63mo Congresso Nazionale della Federpol cantando l’Inno di Mameli

Il Grand Hotel di Rimini, location dell’ evento

Per rimanere in argomento: Dante Alighieri è una delle pietre miliari della letteratura italiana. Recentemente, in occasione del VII centenario della sua morte, lo hai omaggiato con un concerto al Teatro Alighieri di Ravenna in cui ti sei esibito nella doppia veste di pianista classico e cantante lirico. Potresti dirci qualcosa di più?

L’ultimo concerto da me tenuto pochissimi giorni prima della chiusura è stato nella magnifica Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna, all’interno della prestigiosa cornice della stagione curata dall’ Associazione Angelo Mariani e sponsorizzata, per quanto riguarda il mio concerto, dal celebre Circolo Ravennate e dei Forestieri a Ravenna. Un concerto unico nel suo genere, perché mai prima d’ora un artista aveva unito il mondo del pianismo classico e quello del canto lirico nello stesso concerto. Nella prima parte ho interpretato composizioni per pianoforte solo e nella seconda, con il celebre pianista Enrico Zucca – maestro di alcuni dei più grandi cantanti lirici italiani – ho interpretato arie d’opera. Tutte le composizioni da me scelte sono state brevemente introdotte spiegando che erano state disposte in un ordine ascendente, dall’Inferno al Paradiso, sfruttando le sonorità e caratteristiche di ciascuna composizione, ognuna delle quali conteneva dei riferimenti al Sommo Poeta. Questo concerto è stata una grande soddisfazione, anche perché giungeva finalmente alla meta un progetto al quale avevo iniziato a lavorare proprio durante il lockdown assieme a Serena Gentilini.

 

 

Il concerto al Teatro Alighieri di Ravenna in occasione del VII centenario della morte di Dante

Il 24 Settembre, nella Sala Kursaal del Kurhaus di Merano, hai preso parte all’evento “Contagiati dalla paura” insieme ad importanti ospiti dello spettacolo italiano. La tua ascesa è inarrestabile…

E’ stata una grande manifestazione, voluta dall’imprenditore meratese Riccardo Daziale per raccogliere fondi da dare in beneficienza, e ha portato su uno dei palcoscenici più prestigiosi d’ Europa personaggi di primo piano come Pelazza delle Iene, Pamparana dal TG5, Giacalone da Rtl, il Comandante Alfa, il fondatore dei GIS italiani… la manifestazione, presentata da Loris Comisso, mi ha visto protagonista per la parte musicale. Devo dire che sono rimasto entusiasta per il successo riscosso, in particolare, dal mio arrangiamento di “Enjoy the silence” dei Depeche Mode, frutto di un mio pensiero musicale dove fondo sonorità classiche con altre pop. Inoltre, eventi di questo tipo sposano la mia idea che l’artista oggi deve essere un personaggio pubblico che interagisce con altri esponenti di vari settori per rappresentare, divulgare e portare un beneficio alla società sfruttando il proprio background di conoscenze.

 

Raffaello mentre si esibisce alla Sala Kursaal di Merano

Un altro scatto relativo allo stesso evento

Con Serena Gentilini, che è stata ospite di VALIUM un paio di mesi fa, hai formato un fortunato duo sia artistico che sentimentale. Quali progetti vi vedono all’ opera, attualmente?

Nel 2021 abbiamo in programma un evento esclusivo in un Auditorium interamente ecosostenibile tra Rimini e San Marino assieme ad Alessandro Cecchi Paone e al guru dell’ingegneristica civile strutturale Attilio Marchetti Rossi che tra l’altro, avvalendosi della collaborazione di Renzo Piano, ha costruito il Parco della Musica a Roma. Stiamo poi lavorando con l’imprenditore dell’intrattenimento Tito Pinton ad un evento mondiale, dove sfonderemo barriere sonore con un super nome del mondo musicale… Tutto questo oltre a tante altre novità, che ovviamente saranno comunicate in anteprima su VALIUM.

 

Serena Gentilini e Raffaello Bellavista, il giovane duo più acclamato del genere classico-crossover italiano

Serena, tra l’altro, si occupa della creazione dei vostri abiti di scena e la sua passione per la sartoria l’ha portata ad ideare una vera e propria linea. Che news puoi darci, su questo fronte?

Con Serena, nel breve periodo faremo uno shooting per presentare la sua esclusiva linea di alta moda. Verrà scattato in una serie di location prestigiose, tra cui alcuni resort di una delle catene leader del lusso che si sono interessati a questa produzione artistica. Il rapporto di Serena con la Golden Group è sempre più stretto e a breve finirà di realizzare abiti con tessuti bellissimi forniti dall’imprenditore Lucio Marangoni. In parallelo, stiamo ideando un evento all’estero per mostrare la linea di Serena in un concerto-presentazione.

 

 

Serena e Raffaello con Alessando Cecchi Paone all’ evento che li ha visti protagonisti, presso la Tenuta Mara, lo scorso Agosto

Il sodalizio pianoforte-marimba che hai sancito con il Maestro Matteo Marabini è stato confermato. Ci sono progetti in vista?

Con Matteo Marabini sta continuando il sodalizio artistico attraverso l’ integrazione di brani rielaborati per pianoforte, marimba e la voce di Serena Gentilini. In ordine cronologico, se non ci saranno complicazioni legate alla situazione sanitaria, faremo un importantissimo concerto a metà Febbraio nel salone di Ca’ Sagredo sul Canal grande per i 1600 anni della nascita di Venezia.

A proposito di progetti, vorrei ritornare sul duo “Raffaello e Serena” per chiederti di farci sapere di più sui prossimi eventi che vi vedranno insieme sul palco.

L’idea è quella di creare qualcosa che prima non esisteva. Stiamo quindi lavorando a progetti molto interessanti come quello che ci sarà nei 2021 a Rimini, e alla collaborazione con grandi musicisti provenienti da altre dimensioni musicali per abbattere le frontiere dei generi ed arrivare a un pubblico totale ed internazionale. Le cose stanno evolvendo a grande velocità. Un artista ha sì il compito di lavorare ed affinare la propria arte in un lavoro di labor limae continuo, però deve anche contestualizzare ed attualizzare la sua produzione.

 

Alessandro Cecchi Paone durante il suo intervento al simposio della Tenuta Mara

La maestosa Sala Kursaal del Kurhaus di Merano

Raffaello Bellavista immortalato insieme a Serena Gentilini nel corso del concerto tenutosi il 18 Ottobre scorso nella Sala Corelli del Teatro Alighieri di Ravenna

 

 

Photo courtesy of Raffaello Bellavista

 

 

 

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