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Corre l’ anno 2007 e Jean-Paul Gaultier ci manda in visibilio con una collezione di Haute Couture tra le più iconiche e indimenticabili. “Les vierges”, questo il suo nome, fonde stile e ispirazione sacra in creazioni celestiali, un aggettivo che non potrebbe essere più pertinente: a fare da fulcro è l’ iconografia mariana, per la quale l’ “enfant terrible” della moda prova una profonda fascinazione. In passerella sfilano modelle con l’aureola, i volti levigati come statue, le lacrime della “Mater Dolorosa” a solcare le guance. Nessun intento di dissacrazione in questi look, semmai l’ evocazione di una bellezza pura e luminosa. Ovviamente, riletta à la Gaultier. Basta pensare alle aureole, che si tramutano in eccentrici copricapi a metà tra il barocco e l’ ecclesiale: sono raggiere di piume, stellari simili a quelli dell’Immacolata Concezione, corone di cristalli policromi, nimbi che ricordano le vetrate colorate delle chiese. La mise che ho scelto a rappresentare “Les Vierges” è un sofisticato concentrato del mood che anima la collezione. La vaporosa leggerezza del tulle esalta la soavità di una figura incorporea, valorizzandola grazie a una delicata nuance di rosa polvere. Un grande fiocco, declinato nel color oro delle solennità mariane secentesche, stringe la vita e campeggia sul davanti. Sullo scollo, una sfilza di immaginette sacre adorna un orlo di ruches che impreziosisce anche l’ aureola “fiammeggiante” di lunghe piume dorate, ed è sempre l’ oro a delineare le lacrime che scorrono sul volto cereo della modella. Il risultato è un look sognante, sottilmente ambiguo: la “Vierge” di Jean-Paul Gaultier, con il suo abito voluminoso e il suo incarnato diafano, fa pensare ad un incrocio tra certe bambole decorative d’antan, in porcellana e sontuosamente vestite, e una creatura mistica. Tra sacro e profano, a trionfare è la divina Couture di Jean-Paul Gaultier.