Moschino Pre-Fall 2019: un omaggio a Federico Fellini

 

La location è lo Studio 10 di Cinecittà. Al suo interno, una scenografia che replica fedelmente quella della festa più memorabile de “La Dolce Vita”: i fotogrammi in cui, tanto per capirci, Celentano intona “Ready Teddy” e Anita Ekberg/Sylvia si scatena al ritmo del rock’n roll. La ricostruzione delle millenarie Terme di Caracalla fa ora da sfondo a una sfilata d’eccezione. E’ la sfilata della collezione Pre-Fall 2019 di Moschino, in scena per la prima volta a Roma, che rende omaggio a Federico Fellini ed alle sue leggendarie pellicole. L’ immaginario onirico, surreale, poetico del grande regista rivive in un fashion show spettacolare, dove la contemporaneità più sciccosa e sporty si fonde esplosivamente con l’ iconografia (e con l’iconoclastia) felliniana: armature da centurione rivisitate e scritte latine ornamentali rievocano l’ antica Roma di “Satyricon”, l’ abito con cui la Ekberg fa il bagno nella Fontana di Trevi si tinge di rosso ciliegia, le dame di “Casanova” ispirano sontuose creazioni settecentesche con tanto di corpetto e crinoline. Opulenza e cura per il dettaglio fanno da leimotiv ad ogni look. La magia di “Otto e mezzo” riaffiora negli scenografici boa di struzzo simili a quello indossato da Claudia Cardinale, un tripudio di lustrini celebra il glamour de “La Dolce Vita”. Non mancano parka, bomber iper decorati, cappotti stretti in vita da ampie fasce in raso rosso, viola e oro che rimandano alla sontuosità del défilé clericale immortalato in “Roma”. A quello stesso film fanno pensare i preziosi scheletri ricamati sugli outfit, ma anche i pantaloni multicolor da centauro che sembrano citarne il gran finale. E poi, ancora, un impalpabile abito nero adornato da due battenti a testa di leone posati sul seno. Mi piace immaginarli associati al portone che Anna Magnani si chiude alle spalle in una delle ultime scene della pellicola: lo splendore di un palazzo patrizio e la travolgente veracità di “Nannarella”. Ovvero, due emblemi supremi di Roma che neppure Fellini avrebbe potuto ignorare.

 

 

Non si possono tralasciare le acconciature mozzafiato che l’hairstylist Jimmy Paul ha ideato per l’occasione: troneggianti parrucche rococò, chiome ramate alla “Gradisca” si alternano a updo anni ’60 in stile “Otto e mezzo” e vengono impreziositi da corone, elmi romani, maxifiocchi, copricapo in piume da autentica diva. Il risultato? Un’ ode alla visionarietà felliniana che esalta ed avvalora il tributo di Jeremy Scott all’ immaginifico regista di Rimini. (Guarda qui la sfilata completa)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il close up della settimana

“Tu sei tutto, Sylvia! Ma lo sai che sei tutto? You are everything, everything! Tu sei la prima donna del primo giorno della creazione, sei la madre, la sorella, l’amante, l’amica, l’angelo, il diavolo, la terra, la casa…”

Marcello a Sylvia ne La Dolce Vita (F.Fellini, 1960)

 

Due giorni fa, Roma l’ ha omaggiata affiggendo una sua gigantografia sul bordo della Fontana di Trevi, la location cult dove venne girata la famosa scena del bacio tra Sylvia e Marcello: una sequenza tra le più leggendarie della cinematografia mondiale. La scritta “Ciao Anita” campeggia sull’ immagine nell’ ultimo saluto a colei che, da allora, sarebbe rimasta identificata a titolo perenne con la pellicola felliniana, icona e simbolo di un film e di un mood che fecero storia. L’ iniziativa, opera dell’ Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, intende onorare così la splendida Anita Ekberg, attrice svedese e musa di Fellini, scomparsa l’ 11 gennaio scorso. Nata a Malmo, Kerstin Anita Marianne Ekberg – questo il suo nome per intero – iniziò la sua sfavillante carriera dopo essersi aggiudicata il titolo di Miss Svezia. Trasferitasi negli Stati Uniti, mosse i primi passi nel mondo del cinema grazie al produttore Howard Hughes e si fece notare in svariate pellicole girate negli anni ’50:  Viaggio sul pianeta Venere (1953) con Gianni e Pinotto, Artisti e modelle (1955) con Dean Martin e Jerry Lewis e Hollywood o morte! (1956), in un ruolo da protagonista che le valse un Golden Globe come Miglior Attrice Emergente. Prima di essere scelta da Fellini – che, pare, la volle a tutti i costi dopo essere rimasto folgorato da una sua foto in una rivista -la Ekberg recitò in due film in costume: il kolossal Guerra e Pace (1956) e Nel segno di Roma (1959).

 

 

Nel frattempo, la vita sentimentale della diva de La Dolce Vita si snodava tra la parentesi del matrimonio con l’ attore Anthony Steel ed una serie di flirt e corteggiamenti celebri che fecero la gioia dei paparazzi: tra i nomi apparsi sui rotocalchi, quelli di Frank Sinatra e Dino Risi. Ma la relazione sentimentale più importante che le venne attribuita vide coinvolto Gianni Agnelli, che pare avesse un ruolo di primario rilievo nella vita dell’ attrice: lei, “nordica” nel profondo, non ne fece mai menzione, mantenendo al riguardo il più vivo riserbo. Il 1960 segnò per la Ekberg il debutto nel cinema felliniano:  statuaria, biondissima, provocante è Sylvia, una  nota movie star del quale Marcello (Marcello Mastroianni), un giornalista romano, si innamora pazzamente dando il via a un corteggiamento calato in situazioni ed atmosfere in puro stile “dolce vita”, tra colpi di testa, locali notturni e risse con i paparazzi locali. Con Fellini, la Ekberg recitò anche in un episodio di Boccaccio 70 (1962), Le tentazioni del Dottor Antonio – memorabili le sue apparizioni come giunonica gigantessa che turba i sogni dell’ attempato bigotto intepretato da Peppino De Filippo – e, di seguito, ne I Clowns (1970) e in Intervista (1987). Dopo un suo breve ritorno ad Hollywood, dalla seconda metà degli anni ’60 in poi la star svedese si trasferì definitivamente a Roma, dove lavorò con Alberto Sordi e Vittorio De Sica prima della svolta nei film di genere: nei due decenni successivi apparve infatti in un buon numero di commedie sexy, spaghetti western e thriller all’ italiana. Più recentemente, nel ruolo di caratterista prese parte a pellicole dirette (tra gli altri) da Christian De Sica e Bigas Luna per dedicarsi infine alla TV con la serie Il bello delle donne. La morte, per Anita Ekberg, è arrivata una mattina dell’ anno appena iniziato: ricoverata da tempo in una clinica dei Castelli Romani, si è spenta all’ età di 83 anni lasciando riaffiorare suggestioni legate a un ‘epoca lontana, ma nell’ immaginario collettivo viva più che mai. A ricordarci che la sua stella non smetterà di brillare, icona ormai immortale e somma incarnazione di un’ era irripetibile a cui la pellicola di Fellini diede per sempre un nome: “la dolce vita”.

Reminescenze 50s: l’ inverno 2015 omaggia l’ era della “dolce vita”

Rochas

 

Scompare Anita Ekberg, iconica diva de La dolce vita, ed è  subito boom anni ’50: quei ’50s dallo stile seduttivo e glam esibito, sul grande schermo, dalla Ekberg come dalle altre grandi star dell’ epoca.  Non è difficile emularlo: nelle forme, nei colori, nei materiali più tipici,  le collezioni Autunno/Inverno 2014/15 citano gli anni del dopoguerra copiosamente. Le reminescenze 50s declinate in gonne a ruota, cinture strizzavita, corpini e pencil skirt rappresentano sicuramente le più gettonate, così come accessori quali décolletè a punta, cappello e guanti. Ma il mood di queste collezioni, e degli outfit ispirati alle silhouette d’antan, è tutto fuorchè rétro: la donna contemporanea si muove sicura e fascinosa, infatti,  in abiti che omaggiano lo stile dopoguerra rivisitato con uno spiccato gusto attuale. Focus sulla femminilità, dunque, ma senza leziosismi: la pin up odierna è sicura di sè, indipendente e veste innanzitutto per piacere a sè stessa. E del decennio che culminò, nel ’60, con La dolce vita felliniana, adora il coté ricercato che accentua la propria essenza femminile con raffinata eleganza.

 

 

Rochas

 

 

Monique Lhuillier

 

 

Alice + Olivia

 

 

Cushnie et Ochs

 

 

Dolce & Gabbana

 

 

John Rocha

 

 

Christian Siriano

 

 

Dior

 

 

Stella Jean

 

 

Vivienne Westwood Red Label

 

 

Elisabetta Franchi

 

 

Ermanno Scervino

 

 

Anita Ekberg: il seduttivo beachwear della diva de La dolce vita

 

Attrice-icona felliiniana per eccellenza, Anita Ekberg – divenuta celebre a livello planetario per la scena del bagno nella fontana di Trevi che contribuì a rendere La dolce vita un film immortale – si è sempre avvalsa della  sua bellezza prorompente come atout preponderante da affiancare alle qualità recitative. D’altronde, non bisogna dimenticare che fu il titolo di Miss Svezia ad aprirle le porte del cinema catapultandola immediatamente a Hollywood, dove fu lanciata da Howard Hughes e vinse peraltro un Golden Globe come “Miglior attrice emergente” grazie al film Hollywood o morte (1956) di Frank Tashin. Il ruolo di pin up si integra dunque in modo naturale nelle molteplici sfaccettature del suo personaggio, che Fellini “magnificò” con ironia, rendendolo maestoso nel suo potere seduttivo, in Le tentazioni del Dottor Antonio (da Boccaccio 70, 1962). Lo swimwear esibito dalla Ekberg è tipicamente anni ’50 e si basa prevalentemente su monopezzo che donano una marcata vestibilità: nero con le classiche spalline, in colori vivaci o pastello e con scollatura a cuore, il costume intero rimane – per lei, come per moltissime dive dell’ epoca – un leit motiv costante. Quando opta per il bikini, al contrario, che sia vistoso è un must: Anita sceglie preferibilmente modelli leopardati, con mutandina alta ma totalmente aperta sui fianchi e adornata da lacci intrecciati. Interessante e stiloso è il look tipicamente estivo della star de La dolce vita, composto da pantaloni Capri e shorts in quantità industriale che abbina a dolcevita, pulloverini e bluse a righe dal twist decisamente contemporaneo. Non esita, inoltre, a glorificare le sue curve esplosive in pantaloni neri aderenti come fuseax a cui accompagna reggiseni  a fascia in un vibrante rosso fuoco: degna esaltazione di un corpo e di un sex appeal che rappresentano, nell’ immaginario maschile, la quintessenza della donna nella sua figura più archetipica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pin Up on holidays

 

In omaggio al Summer Jamboree di Senigallia, rassegna dedicata alla musica, allo stile e alla cultura anni ’50, da oggi – e fino al termine del Festival – VALIUM pubblicherà le foto delle più carismatiche, radiose, fascinose pin up che hanno fatto la storia di un certo tipo di bellezza sbarazzina, ammiccante e tutte curve. Una perla rara: dai tempi del femminismo in poi, infatti, la stirpe delle pin up è venuta meno come una specie rara èd stato difficilissimo rivenirne le tracce, se non in qualche starlette. Forse perchè il contesto, lo spirito, la voglia di vivere di tutta un’epoca sono qualcosa di estremamente difficile, se non impossibile, da replicare. In questa immagine, la svedese Anita Ekberg, divenuta una star di caratura internazionele dopo il ruolo di primo piano che Federico Fellini le affidò ne La dolce vita.

Buon venerdì.