Tendenze PE 2023 – Total denim: il boom del “bleu de Gênes”

Blumarine

La bella stagione vede il denim protagonista assoluto: non solo jeans, ma anche gonne, abiti, ensemble, giacche e top nel celebre “bleu de Gênes” entrano a far parte del nostro guardaroba. E in tutte le tonalità possibili. Il délavè predomina, alternandosi ad effetti degradé che sono autentiche sperimentazioni sulla tela di cotone. Vita alta o vita bassa fa lo stesso; le cuciture si moltiplicano, il jeans a zampa si rinnova grazie a un tripudio di balze e di volants. Borchie, perline, ricami e cristalli impreziosiscono ogni singola creazione, decretando il trionfo di un denim versione gioiello.

 

Blumarine

Trussardi

Burberry

Burberry

Vivetta

Y/Project

Diesel

Marco Rambaldi

 

 

“Haute Fantaisie”, la Rave Couture di Viktor & Rolf

 

La pandemia di Covid, e tutto quel che ne consegue, è uno dei motivi ispiratori predominanti nelle collezioni Primavera Estate 2021 di Haute Couture. Viktor & Rolf, per esempio, hanno preso spunto dall’ “assembramento” che ci manca di più: buttarci nella mischia e ballare, sfrenatamente, travolti dal ritmo di un sound martellante. “Haute Fantaisie”, la collezione del duo olandese, rievoca il mondo delle feste e in particolare dei Rave party, senza eguali in quanto a euforia collettiva. Il mood underground dei look, però, anzichè coincidere con la trasgressione, incarna una fuga nella fantasia all’ insegna della libertà più totale. La “Rave Couture” di Viktor & Rolf fonde l’audacia, l’ ebbrezza, l’ impetuosità di un Rave con la bellezza e con i fasti della Haute Couture. L’ irriverenza incontra l’ eleganza, la crudezza si combina con la meraviglia pura: viene esaltata l’ importanza della festa, del librarsi collettivamente sulle ali della musica, per dimenticare la cupezza dell’ era del Covid e l’attitudine al “doom scrolling” (l’ addiction alle brutte notizie riportate dallo smartphone). Il fil rouge delle creazioni di “Haute Fantaisie”, non a caso, è un incredibile mix and match di epoche e materiali. Frammenti di capi, tessuti e dettagli attingono all’ archivio di Viktor & Rolf con un duplice intento: omaggiare la filosofia sostenibile abbracciata dal duo e rievocare i “vecchi tempi”, quando scatenarsi sulla pista era un’attività liberatoria, sognando i party del futuro al tempo stesso.

 

 

La mescolanza di stili e materiali rimanda proprio alla voglia di far festa. Sembra che le modelle abbiano amalgamato più capi alla rinfusa prima di dirigersi, in tutta fretta, a un rave immaginario. Il patchwork della collezione Couture Primavera Estate 2020 del brand riappare sotto un’ altra forma, con un significato differente. “Haute Fantaisie” decreta il predominio del tulle, maestoso e in grandi balze: lo ritroviamo sui bolerini con gorgiera che amplificano le maniche e lasciano la pancia scoperta, sulle vaporose gonne da ballo, sulle maniche a sbuffo adornate di fitte ruches. Per contrasto, viene abbinato a calze che mixano pizzo e rete, top patchwork monospalla o reggiseni composti da un groviglio di fili dorati, perline in vetro e fiori tagliati al laser. Vige una regola su tutte: se un look è voluminoso dalla vita in su, diventa lineare dalla vita in giù e viceversa. Questo diktat riguarda esclusivamente la silhouette, non intacca la preziosità dell’ outfit. Perchè gli abiti sfoggiano una ricercatezza indescrivibile. Fiocchi argentati sulle spalline e sulle cinture, ricami in pizzo a profusione, tessuti floreali matelassè, applicazioni finto-casuali di fiori e ruches costituiscono solo alcuni dei tasselli che Viktor & Rolf includono nel loro puzzle “festaiolo”. Le gonne sono longuette o rasoterra, oppure sfiorano il ginocchio in un tripudio di balze. Non esistono lunghezze mini: vengono sostituite da slip riccamente ornati indossati con calze a rete punkeggianti. Gli stessi slip insieme a un top, una sorta di lingerie versione rave, risaltano in un look che li affianca ad una lunga mantella cosparsa di fiocchi. A rivestire un ruolo chiave sono anche gli accessori, come l’ opera glove spaiato e le fasce in crochet dorato che cingono la fronte, tempestate di fiori metallici o miriadi di perle. Le scarpe meritano una menzione a parte: in plastica riciclata, declinate in golosi colori bonbon, rappresentano un inno all’ eco-friendly e al buonumore al tempo stesso. Perchè le vibrazioni positive sono un indizio di rinascita; rinvigoriscono il nostro presente mentre fantastichiamo sulle feste del futuro.

 

 

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Giambattista Valli Haute Couture PE 2021, volumi maestosi e sontuosità regale

 

Che cos’è l’ Haute Couture per Giambattista Valli? In primis, volume e maestose dimensioni. Come ha detto a Vogue.com: “L’ alta moda riguarda i volumi. Quando disegni prêt-à-porter, devi essere un designer. Quando crei Haute Couture, devi essere uno scultore. E’ la differenza che sussiste tra il costruire uno spazio e l’ arredarlo. ” Riporto questa citazione perchè mi sembra un’ affermazione chiave. A fare da fil rouge alla collezione di Haute Couture Primavera Estate 2021 di Giambattista Valli, infatti, è una sontuosità regale. I suoi celebri abiti di tulle ornati da un tripudio di balze e ruches vengono elevati a un ulteriore livello di opulenza, abbracciando una preziosità scultorea. I volumi (soprattutto delle gonne) si amplificano, gli strascichi regnano sovrani, le ruches si infittiscono e moltiplicano, sui capi in taffetà sembrano scolpite. Non è un caso che il mini film di presentazione della collezione sia ambientato a Siviglia, e che le immagini dei suoi monumenti, dei suoi patios spettacolari, si affianchino costantemente ai look sfoggiati dalle modelle. E’ un dialogo tra un’ architettura fastosa e delle altrettanto fastose creazioni, dove i colori che prevalgono rimandano a quelli del “traje de Flamenca” andaluso: rosso, nero e bianco, anche se non mancano il giallo, il pesca e il caratteristico rosa tenue delle nuvole di tulle griffate Valli. Gli abiti sono splendidamente teatrali, ma eterogenei. Risaltano modelli con gonna ampissima, ricca di balze impalpabili o miriadi di ruches, mise dotate di lunghe maniche piumate che rievocano la grazia di un cigno, corpetti rossi plasmati su grandi rose in tulle, gilet impreziositi da sofisticatissime applicazioni floreali, tuniche greche con tanto di strascico, soprabiti che ostentano cascate di volants eterei come zucchero filato. A predominare è una femminilità enfatizzata e potente, valorizzata dalle acconciature ideate da Odile Gilbert: le chiome, voluminose al pari degli abiti, diventano “importanti” grazie a un utilizzo massiccio dei toupet e si adornano di vistosi fiocchi e fiori. Riaffiorano alla mente gli hair look anni ’60 di top del calibro di Marisa Berenson, Isa Stoppi, Benedetta Barzini…reminiscenze che il make up firmato da Karin Westerlund, un trionfo di eyeliner per esaltare lo sguardo, rifinisce a regola d’arte.

 

 

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Giambattista Valli Haute Couture AI 2020/21: suggestioni parigine declinate in un tripudio di tulle

 

Come molti altri designer, Giambattista Valli ha concepito la sua collezione Haute Couture Autunno Inverno 2020/21 durante il lockdown, e delle atmosfere uggiose che hanno segnato quel periodo si rinvengono indizi nel video di presentazione. Valli ha scelto un’unica modella per sfoggiare tutti i look, Joan Smalls, mentre le scene si sdoppiano grazie allo split-screen: nelle sequenze a destra la Smalls indossa abiti regali,  in quelle a sinistra scorrono le immagini di una Parigi in transizione tra l’ inverno e la primavera. La Ville Lumière, riconoscibile dalla Torre Eiffel che si staglia sullo fondo all’ inizio del video, è immersa in un grigiore cupo e a volte greve, ma i mandorli fioriti che la cinepresa inquadra aprono la strada alla speranza. La natura va avanti comunque, segue il suo corso, i fiori sbocciano nonostante il dramma del Coronavirus. E anche la Couture di Giambattista Valli sboccia, splendida e maestosa: lo stilista punta sul suo capo cult, l’abito in tulle, declinandolo in una serie di creazioni spettacolari, voluminose ma impalpabili, impreziosite da balze, strascichi e miriadi di ruches.

 

 

In tempi di Covid-19, il designer non lesina sui metri di tessuto e si mantiene fedele a un’ opulenza raffinata che è ormai il suo trademark. Un modo, forse, per sottolineare che lo stile non si arrende alla pandemia (sfilate a parte), che il gusto per la meraviglia ed il fiabesco “rifioriscono” ogni volta così come rifiorisce la natura. Ecco quindi che al tulle si affiancano materiali quali la seta, il taffetà magistralmente scolpito, tutti iper scenografici e adornati dal fiocco tipico del brand: quest’ ultimo, che sia un motivo ornamentale o parte integrante dell’ outfit, accentua la femminilità di look già di per sè aggraziati. Le lunghezze spaziano da quella maxi – con strascico o senza – a quella mini, non meno ricca: inserti o bordature di ruches, drappeggi, mantelle in chiffon multistrato, mega fiocchi e strascichi fluttuanti tramutano ogni abitino in un capolavoro supremo. Tra gli accessori risalta una gorgiera in tulle, indossata sul volto anzichè sul collo, che lascia scoperti solo gli occhi. Fa pensare a una mascherina protettiva deluxe; quel che è certo, è che corona l’ outfit in modo squisito. La palette cromatica alterna il rosa pastello al bianco, all’ avorio, al nero, al rosso e al fucsia: colori che valorizzano una collezione meravigliosamente in fiore nonostante il “fermo” imposto dalla pandemia globale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Springtime

GIVENCHY

Colori, suggestioni e reminiscenze di Primavera: è la triade che incarnano questi abiti di Haute Couture. I preziosismi e la sartorialità caratteristici dell’ Alta Moda si coniugano con gli elementi più tipici della bella stagione. Cromatismi floreali, ruche simili a petali di rosa, tulle impalpabile su cui si posano le nuance dell’ alba si alternano a balze che rievocano onde marine tinte di verde acqua e a long dress nella stessa tonalità del crepuscolo; una gonna vaporosa è cosparsa di piume gialle come ranuncoli, un outfit sfoggia decori che ricordano un erbario. Iniziamo il weekend celebrando la bellezza, riannodando il link tra natura e genialità creativa:  sarà un buon modo per immergerci in una dimensione dove il sogno non lascia mai spazio all’ incubo.

 

 

GEORGES HOBEIKA

GIAMBATTISTA VALLI

 

RALPH & RUSSO

 

VALENTINO

JEAN-PAUL GAULTIER

 

ARMANI PRIVE’

 

 

 

Feria de Abril

DOLCE & GABBANA

Quest’ anno, nonostante il nome, cadrà di Maggio: ma la sua suggestività non verrà certo meno. La Feria de Abril di Siviglia, che ha inizio la seconda domenica successiva a Pasqua, è una scoppiettante festa in cui la cultura flamenca regna sovrana. Per una settimana (nel 2019, dal 4 all’ 11 Maggio), nella città dell’ Alcazar sarà un tripudio di “jinetes” (cavalieri) che indossano il tipico cappello “cordobés”, “tablao” animati da “bailaoras” in lunghi abiti a balze tempestati di pois, luci disseminate in tutto il recinto – il “Real” – che delimita la Feria. Il ritmo delle nacchere cadenzerà la melodia delle “sevillanas”, colonna sonora non stop di celebrazioni all’ insegna delle più antiche tradizioni andaluse: la prima notte di festa verrete travolti dal delizioso odore del “pescaito” (pesce fritto), che nelle “casetas” si è soliti offrire insieme alle prelibatezze gastronomiche locali. Ai pregiati vini di Jerez de la Frontera e di Sanlùcar de Barrameda si alternerà il frizzante aroma del “rebujito”, cocktail per eccellenza della Feria de Abril, e tutto intorno saranno suoni, balli e canti che intrecciano la loro storia con il “duende” gitano, la quintessenza del flamenco. In omaggio alla Feria de Abril, VALIUM seleziona cinque outfit che sembrano inneggiare al suo mood: alternano un’ impronta gipsy alla spettacolarità del caratteristico “traje”, e vibrano di suggestioni ataviche, viscerali, dal fascino potente. Sprigionando una passionalità che racchiude lo spirito stesso del “duende”.

 

CAROLINA HERRERA

CARMEN MARCH

PACO RABANNE

RODARTE

 

 

 

Tendenze PE 2019 – Come una bambola

DICE KAYEK

Look bamboleggianti, deliziosamente frou-frou come quelli delle pupe d’antan: gli abiti della Primavera 2019 indulgono a una leziosità ricercata. Fiocchi, balze e ruche si coniugano con forme over, ma mai massicce, rese leggiadre da tessuti impalpabili e da lavorazioni che rievocano, di volta in volta, la corolla di una rosa o le ali di una farfalla in procinto di librarsi in volo. Denominatore comune, la grazia scaturita da una femminilità che non teme di accentuare i suoi crismi atavici. Perchè dopotutto, citando la doll artist Gayle Wray, “Ci sono due tipi di persone, coloro che amano le bambole e coloro che ancora non sanno che amano le bambole “.

 

MARC JACOBS

GUCCI

MOLLY GODDARD

VALENTINO

LUISA BECCARIA

BROGNANO

VIVETTA

BORA AKSU

RODARTE

 

I “Fashion Statements” di Viktor & Rolf

 

Da un “No photos, please” che evoca il conflittuale rapporto tra paparazzi e star allo spiazzante “Trust me I’m a liar”. E poi, via via sempre più corrosivamente: “Sorry if I’m late, I didn’t want to come”, “Leave me alone”, “Go f…k yourself” e una miriade di ulteriori slogan a metà tra ironia e sarcasmo. Sono i “Fashion Statement” di Viktor & Rolf, il leitmotiv della loro collezione di Haute Couture Primavera/Estate 2019. Pensavate di essere abituate ai “claim” che invadono le creazioni di moda? Questa è tutta un’ altra storia. Viktor & Rolf li tramutano in spettacolari ossimori, dicotomie che fanno del contrasto il loro principale atout: i loro slogan campeggiano su long dress vaporosi come nuvole di tulle, eterei e rarefatti al punto tale da rievocare gli abiti delle Principesse delle fiabe. Pensate solo che, per realizzare questa collezione, il duo olandese ha impiegato ben otto chilometri di tulle! Forme scultoree, capolavori impreziositi da volant, fiocchi, balze e fitte ruche si svasano ad A o assumono una linea a clessidra accentuando una allure fortemente onirica, dove l’ elemento surreale si concentra nella contrapposizione tra le frasi “caustiche” e la leggiadria del tulle. La palette cromatica è deliziosa, un arcobaleno di colori pastello che non di rado virano al degradé e al fluo. Sul catwalk, le creazioni sono state accompagnate a un hairstyle “preraffaellita”, chiome lunghissime e ondulate come in un dipinto di Dante Gabriel Rossetti. Look imponenti, maestosi ma soavi al tempo stesso hanno stupito il pubblico grazie alla loro magnificenza scenografica: non è un caso che questi abiti abbiano già ammaliato celebrity del calibro di Julia Roberts, Poppy e Caroline Vreeland (la nipote della leggendaria Diana). Le foto di backstage del défilé risaltano la minuziosissima cura riposta da Viktor & Rolf nel definire ogni minima gradazione, ogni minima ruche. E’ il trionfo di una Couture avantgarde, contemporanea, che fonde sapientemente il sogno con la dimensione street. A suggellare il tutto, un regale long dress in balze di tulle rosa sul quale spicca la scritta “Less is more”: l’ ironia si converte nel cardine attorno a cui ruota una bellezza inedita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“L’Interdit” di Givenchy, eau de parfum dal proibito incanto

 

Metti una notte a Parigi. Il mood frizzante nonostante l’ ora, modaioli che volteggiano nei corridoi della metropolitana…E una giovane, fascinosa donna che domina la scena. Ha i capelli a caschetto, neri come l’ abito che indossa: un evening dress con pizzi e balze, soave tulle che aleggia ad ogni sua falcata. La donna avanza nella notte, si addentra nella metro come una novella Alice che attraversa lo specchio. Apre una porta, entra, e un palpitante azzurro al neon la inghiotte. In quegli spazi magici, i corpi si dimenano al ritmo di un sound travolgente. E’ lì che la notte vibra, prorompe, ammalia, invita nei suoi antri misteriosi prima che spunti una nuova alba. Quando riemerge da quel mondo sotterraneo, la donna si imbatte nel cielo rosa dell’ aurora. L’ incantesimo è finito, ma l’ atmosfera è ancora intrisa della sua scia olfattiva: sentori ipnotici, audacemente sovversivi. L’ effluvio di momenti vissuti in totale libertà, infrangendo ogni divieto ed annullando la nozione stessa di “proibito”. Non è un caso che  sia proprio “L’ Interdit” il nome di questo profumo. Givenchy lo lanciò nel 1957 dopo averlo dedicato in esclusiva ad Audrey Hepburn, suprema musa della Maison, e ne fece subito la sua fragranza-icona. Oggi, L’ Interdit ritorna in un’ inedita versione ed a prestargli il volto è l’attrice americana Rooney Mara. E’ lei che, indossando uno splendido abito da sera Givenchy Haute Couture,  interpreta lo spot “raccontato” all’ inizio di questo post. Audace e disinvolta, Rooney si muove con naturalezza nello short movie che il regista Todd Haynes ha girato nella stazione della metropolitana Porte des Lilas, dove la notte parigina si tramuta in una poetica fiaba urbana.

 

 

 

L’ ambientazione è ideale per descrivere la femminilità incarnata dalla fragranza, un’ ode all’ unconventional ed alla propria unicità. Creato dai Maestri Profumieri Dominique Ropion, Anne Flipo e Danny Bal, L’ Interdit declina il suo jus in una duplice, suggestiva sfaccettatura: da un lato la luminosità di un candido bouquet floreale, dall’altro il fascino di una notturna oscurità. Ne scaturisce un connubio intrigante, sorprendente, audace, che flirta con i principi emblematici di “bianco e nero” per dare vita a una fragranza dal mood underground potente. Gli accordi bianchi di gelsomino, fiori d’arancio e tuberosa si fondono con i sentori intensi e “scuri” del patchouli e del vetiver: il risultato è un’ eau de parfum radiosa e al tempo stesso avvolgente, irresistibilmente raffinata. Una sfida alle regole che conquista e che travolge con il suo “proibito” incanto.

L’ Interdit è disponibile nei formati da 35, 50 e 80 ml.

 

 

 

 

 

Nelle foto, alcune sequenze dello spot diretto da Todd Haynes, il regista di “Carol” (2015):  il film valse a Rooney Mara il premio come migliore attrice alla 68ma edizione del Festival di Cannes.

 

 

Tra suggestioni acquatiche e Xavier Cugat: Musicalia, la collezione PE 2018 di Delpozo

 

Immaginate di immergervi nell’ azzurrità di una piscina immortalata dalla fotografa slovacca Maria Svarbova mentre un cha cha cha di Xavier Cugat impazza in sottofondo: affiora subito un mood giocoso, un pot-pourri di nuance pastello e forme morbidamente scolpite che sembrano seguire il flusso delle note. E’ questo mix di suggestioni a dare vita a Musicalia, la collezione che Josep Font, Direttore Creativo di Delpozo, dedica alla Primavera/Estate. Predominano atmosfere rétro, riemerge quel Waldorf Astoria che fu leggendaria cornice di soirée a ritmo di mambo e pomeriggi trascorsi a bordo piscina. Sensazioni di gioiosa leggerezza si diffondono con la brezza estiva, traducendosi in abiti dai volumi impalpalbili che coniugano geometrie minimal, asimmetrie, balze, increspature e ruches con incredibile armonia. Piume e ricami si posano con la stessa soavità sulle creazioni, accentuandone la vis poetica. Nel più puro stile Delpozo,  spetta poi ai colori delineare il mood della collezione: una palette che vibra di rosso, turchese, giallo, rosa e giada si affianca ai toni del bianco e raggiunge il top della briosità in una serie di stampe policrome. L’ acquamarina, il cipria e il giallo fluo catturano i riflessi dell’ acqua alternandoli a una luminosità profusa,  ed è sempre un tripudio di nuance a regnare su un Paisley rivisitato in chiave deliziosamente floral. I fiori esotici riappaiono nei ricami: a fare da leimotiv è la Diphylleia Grayi, i cui petali diventano del tutto trasparenti ogni volta che piove. Non poteva mancare il fiocco-signature del brand, che si declina in copricapo in paglia e tramuta l’ allure playful in potente iconicità.

 

 

 

 

 

 

 

 

Photo: Delpozo