Barry Lategan: tra Twiggy e psichedelie anni ’60

 

Barry Lategan, britannico, è uno degli artisti della fotografia che ha vissuto a tutto tondo gli anni immensamente fervidi e creativi della  Swinging London: tutte le sue opere sono impregnate, dense di atmosfere irripetibili e di un fascino potente che ne enfatizza i leit motiv ricorrenti, rendendo le sue immagini espressione e simbolo di tutta un’ epoca. E’ una foto di Lategan che consacrerà Twiggy suprema star del suo tempo: il famoso ritratto in bianco e nero che la immortala in primo piano – gli enormi occhi enfatizzati dalle ciglia finte, le sopracciglia ben disegnate, lo sguardo lievemente malinconico e i capelli rigorosamente tagliati in un bob – appare il giorno dopo nel Daily Express accompagnato dalla scritta “Il volto del ’66: Twiggy”. Da allora, la più famosa tra le donne “grissino” diverrà modello femminile e icona di tutta un’epoca, e lancerà il mito della magrezza slacciando con forza tutti i legami che tenevano la donna ancorata a figure prevalentemente atte a compiacere l’ immaginario maschile, come la maggiorata -in voga fino a solo un decennio prima -, delineando nuovi input di seduzione e un rivoluzionario sex appeal. Oggi, due di questi iconici ritratti, sono esposti a titolo permanente presso il Victoria & Albert Museum, a Londra. Il ritratto e lo still life sono le modalità stilistiche preferite da Lategan: ha fotografato celebrities, altezze reali, intellettuali, colleghi (famosa una sua foto di David Bailey), politici cogliendone puntualmente il lato meno inflazionato, la particolarità saliente: la principessa Anna d’ Inghilterra, Linda e Paul Mc Cartney, John Major, Margaret Tatcher, Iman, Calvin Klein e Salman Rushdie sono solo alcuni tra i prestigiosi nomi che ha immortalato nei suoi scatti. La sua attività di fotografo di moda diviene preponderante e i suoi shooting occupano le pagine patinate di tutti i più quotati glossy da ormai quasi mezzo secolo. Tra le sue collaborazioni più fitte, quella con VOGUE e HARPERS BAZAAR in varie edizioni internazionali: con VOGUE UK stabilisce un rapporto privilegiato in virtù della sua collaborazione professionale con Grace Coddington: dapprima modella, poi fashion stylist per VOGUE, vuole fortemente Lategan tra i fotografi più assidui del cult magazine per antonomasia della moda e dello stile. E’ cosi che, dal bianco e nero degli esordi, Barry Lategan passa al colore assorbendo, cromaticamente, tutti i crismi della psichedelia: nella foto sovrastante, flower power, connotati psichedelici e una marcata, onirica evanescenza si mixano tra loro creando un mélange di tonalità arcobaleno che sfumano nel flou e delineano l’ immagine di moderne principesse degli swinging 60s tracciando l’ immaginario slogan di ‘fantasia – e colore – al potere’. Nel 1986, realizza gli scatti destinati al calendario Pirelli fissando immagini di danzatrici che, in aggraziati giochi coreografici, si contrappongono ad un uomo in tuta da pneumatico ad esse quasi asservito. Per il calendario Pirelli, Lategan vince l’Halina Award, ricevendo poi sempre più numerosi premi, tra i quali il ClioAward per il commercial TV di un profumo Armani. Negli anni ’80, per la sua fotografia di moda predilige spazi aperti dagli sfondi suggestivi e carichi di colore, come l’azzurro del mare ad esempio. Le modelle,dalla semistaticità dei ’60 sono passate a pose ‘in movimento’, ironiche, scattanti, e l’artista britannico asseconda il trend arricchendolo di un twist in più. Nei suoi ritratti, invece, continua a utilizzare il bianco e nero realizzando pose in studio: ricordiamo una giovanissima Jodie Foster appena travolta dal successo di Taxi Driver, sicura, determinata, in abiti maschili; un David Bailey “moltiplicato per tre”, ironico, giocoso; un Salman Rushdie in primo piano, pensoso, riflessivo; e poi, tra tanto black & white, ci colpisce il full color di un volto sorridente, radioso: una splendida donna che esprime tutto il magico, fulgido appeal di chi è in procinto di diventare madre: è Sharon Tate, moglie di Roman Polanski. Pochi giorni dopo lo scatto, sarebbe stata uccisa dalla banda di Charles Manson. Quella foto a colori, luminosa, solare, ha fissato per sempre uno stato di grazia, un fiore in boccio poi barbaramente recisi: il ritratto di Barry Lategan, li ha resi eternamente immortali.

 

Nella foto: Barry Lategan per VOGUE UK, 1971.

 

 

Ritratto di Twiggy, 1966