Bold Colors

 

Il sole è arrivato, e anche se le previsioni meteo dicono che non durerà, nell’ aria aleggia un’ irresistibile atmosfera di Primavera. C’è voglia di uscire, di stare all’ aria aperta, di riscoprire la città. Di folleggiare, anche, per ritrovare una gioia di vivere che due anni di restrizioni hanno inesorabilmente smorzato. Ma soprattutto, c’è voglia di colore. Anzi, di colori: squillanti, potenti, audaci, seducenti, energizzanti. Un vorticoso caleidoscopio che riflette tutte le nostre emozioni. Il look diventa intrigante, calamita gli sguardi e mozza il fiato. Il mood è sfrontato. Le vie della metropoli si tramutano negli scenari di una danza sfrenata e inebriante, noncurante degli sguardi altrui. La Primavera, perennemente associata al ritorno alla vita, mantiene un legame fortissimo con il colore: lo sottolinea questa photostory, che fa da apripista a una serie di nuovi articoli inneggianti ai cromatismi. Stay tuned su VALIUM…e lasciati travolgere da un autentico turbinio in technicolor!

 

 

She comes in colours everywhere

She combs her hair

She’s like a rainbow

Coming, colours in the air

Oh, everywhere

She comes in colours “

(“She’s a Raimbow”, The Rolling Stones)

 

 

” We’re dreaming on and on, we’re dreaming on and on

The stars are all around, the stars are all around

I’m chasing all of the colors in my head, I wanna feel alive

I’m living high, high, high “

(“Chasing Colors”, Marshmello x Ookay ft. Noah Cyrus)

 

 

” All my life, one page at a time

I’ll show you my, my true colors

No-no, no-no, I won’t apologize

For the fire in my eyes

Let me show you my, my true colors

It ain’t your rainbow “

(“True Colors”, Zedd e Kesha)

 

 

” Now I don’t care what you dress like or what you wear

But please make sure, baby, you’ve got some colors in there

Now it’s all very well stepping out in black and white

But you’re no girlfriend of mine if you’re doing that right

Get some colors on

Get some colors on “

(“Colours”, Calvin Harris)

 

 

Now that the light is fading

Silver and purple at twilight

Scenes of the day remain with us

Bright as the fire is burning bright

Blue as the sky above the lake

And blue the water flowing

White birch drooping on the shore

Her leaves of emerald glowing

The night is robed in spangled black “

(“Colors Song”, Maggie Rogers)

 

 

Photos by Jace Oner via Pexels

Buti collezione AI 2021/22: la vibrante ad campaign firmata da Pier Fioraso

 

Come vogliamo la borsa ideale? Innanzitutto le chiediamo che sia bella, che ci soddisfi esteticamente. E poi la preferiamo stilosa, comoda, maneggevole. Desideriamo che sia capiente il più possibile, perchè in borsa infiliamo il nostro mondo, e al tempo stesso che sia minuta, aggraziata, mai ingombrante. Adoriamo le borse con il manico che, all’ occorrenza, possiamo indossare anche a tracolla. Se sono colorate, sfiziose ma eleganti e soprattutto sostenibili, è davvero il top. Queste riflessioni mi sono venute spontanee, mentre ammiravo le immagini della campagna pubblicitaria AI 2021/22 di Buti. La storica pelletteria fondata da Pilade Buti nel cuore della Toscana, un’ azienda a conduzione familiare, è attiva dal 1950 ma non ha mai sovvertito i propri valori: la creatività, la passione, un savoir faire artigianale di elevata qualità. Buti concepisce la borsa come uno squisito accessorio di design. La cura dedicata al prodotto è altissima, coinvolge l’ intero processo produttivo. I maestri artigiani prestano un’attenzione meticolosa ad ogni dettaglio della creazione, realizzando una borsa fatta a mano con amore e con la massima dedizione. Ciascun pezzo è unico, senza tempo, sfoggia materiali pregiati e una gamma di colori inesauribile; può essere personalizzato tramite accessori, finiture o pellami a scelta del cliente: l’ obiettivo è consegnargli una borsa che lo rispecchi, che esprima la sua personalità a 360 gradi.

 

La collezione Autunno Inverno 2021/22 del marchio include tre differenti linee. New Energy è un’ ode alla sostenibilità. Buti abbraccia una filosofia eco-friendly finalizzata ad instaurare la massima armonia tra l’azienda e l’ambiente. Fortemente radicato nel territorio e fautore di una politica aziendale che valorizzi il talento degli artigiani toscani, il brand si avvale di materiali innovativi come l’ Apple Marlene, un tessuto realizzato con gli scarti della lavorazione della mela, e il cuoio vegetale. Entrambi, a poco a poco, sono andati affermandosi al pari dei pellami signature di Buti, iconici e inalterabili nel tempo. Innovazione e tradizione si intrecciano sapientemente, apportando nuova linfa alla ricercatissima lavorazione artigianale. Flaw-Less si incentra invece sul patchwork: rombi di materie prime di scarto vengono cuciti l’uno accanto all’ altro per creare uno stile versatile e splendidamente sfaccettato. Regenerated Design, infine, mira a dare nuova vita ai tipici pellami del brand. Le materie prime si rigenerano attraverso cicli produttivi successivi e riducendo al minimo gli scarti, con la massima attenzione affinchè non si verifichi un impatto negativo sull’ ambiente. Per facilitare il processo, Buti ha progettato un nuovo design dei prodotti: il riutilizzo delle risorse primarie viene incentivato e coniugato con la qualità.

 

 

La advertising campaign della collezione è stata ideata da un nome prestigioso. I lettori di VALIUM lo ricorderanno molto bene: si tratta di Pier Fioraso (rileggi qui la sua intervista), Art-Creative Director e Consultant che vanta oltre dieci anni d’esperienza in progetti creativi e di forte impatto nei settori della moda, del lusso e del lifestyle. Pier ha sviluppato concept in collaborazione con brand del calibro di Alexander McQueen, Balenciaga, Emilio Cavallini, LuisaViaRoma, Max Mara, Missoni, Opening Ceremony e Stefanel, per citarne solo alcuni. A capo di WeAreCreative, agenzia creativa-digitale che si avvale di un vasto network di fotografi, storyteller, stylist e creativi ad ampio spettro, Fioraso elabora proposte visionarie e innovative. La campagna per la collezione Autunno Inverno 2021/22 di Buti ne è un pregnante esempio: scattata dal fotografo Raffaele Grosso, inneggia ai segni distintivi del brand. Uno su tutti? Il colore, che ritroviamo sia nelle borse che negli sfondi e nei look indossati dalle modelle. L’ azzurro, il lilla, il fucsia, il giallo, il turchese, l’ ottanio e l’arancio sono le nuance più ricorrenti, vivaci e molto potenti visivamente. L’ attitude è altrettanto strong. Descrive la disinvoltura, la spigliatezza, il brio della donna Buti, un marchio che ha oltrepassato il 70esimo anniversario. Come dire: “70 anni e non sentirli”! L’ energia e il dinamismo sono gli stessi del brand, lo stare al passo coi tempi pur mantenendo uno chic di base, uno stile fortemente caratterizzato, anche. La gioia di vivere pervade ogni scatto, ed è rigenerante in un periodo ancora rabbuiato dal Covid. Le immagini ci mostrano una donna indipentente, attiva, che predilige le mini borse ma non disdegna le shopping bag.

 

 

A unire le tre linee Autunno Inverno 2021/22 è un denominatore comune: il desiderio di esibire una borsa che esprima se stesse e la propria personalità. Se ci fate caso, in effetti, la borsa che scegliamo rivela molto di noi. Perchè ci accompagna in ogni momento, fa parte della nostra vita e del nostro quotidiano. La borsa, insomma, racconta chi siamo: un concetto che viene sottolineato tramite foto vibranti e con straordinaria efficacia dalla spumeggiante campagna pubblicitaria Buti firmata da Pier Fioraso.

 

 

CREDITS

Project:
Buti Bags | AW 2021-22 Collection
@buti_italia #ButiBags #AW21 #Digital #Campaign #Adv
Art Direction & Styling: @PierFioraso
Photographer: @Raffgrosso
Digital Operator: @Frneri_
Fashion Assistant: @JaqueVuelma @Gabri_Casari
Hair & Make-up: @Clo.fba at @RockandRoseAgency
Produced by: @WeAreCreative.Agency
Models:
@KorlanMadi at @FashionModel.it
@AmbersHall at @EuphoriaFashionAgency

 

 

Equinozio di Primavera

 

Buon Equinozio di Primavera! Oggi, la Primavera fa il suo ingresso ufficiale. Giorno e notte avranno una durata identica – Equinozio deriva dal latino “aequus nox”, ovvero “notte uguale” – e il Sole, giunto allo Zenit dell’ Equatore, irradierà i suoi raggi perpendicolarmente rispetto all’ asse di rotazione terrestre. In sintesi, l’Equinozio rappresenta il preciso istante in cui il movimento della Terra attorno al Sole coincide con il posizionamento di quest’ ultimo allo Zenit. Ma l’ Equinozio non è solo astronomia: l’ arrivo della bella stagione è associato a miti, rituali e leggende che risalgono alla notte dei tempi. Non è difficile immaginare, infatti, che il trionfo della luce sul buio e il risveglio della natura abbiano assunto delle forti connotazioni simboliche presso le civiltà più antiche. In Mesopotamia, secoli e secoli orsono, l’ Equinozio di Primavera e il Capodanno combaciavano: rappresentavano entrambi un nuovo inizio. Nel mondo occidentale, dove un numero incalcolabile di popoli celebrava  i cicli della Natura con feste e rituali, il mito della Dea Persefone riveste un’ importanza fondamentale. Racconta la leggenda che Persefone, figlia di Demetra (la Dea della Madre Terra), venne rapita da Ade, il signore dell’ Oltretomba, che la portò con sè negli Inferi. Demetra ne fu così addolorata che minacciò di condannare la Terra alla distruzione, se sua figlia non avesse fatto ritorno.  Zeus ordinò quindi che fosse liberata. Ma quando Persefone riabbracciò sua madre, Demetra si accorse che era ormai una donna, non più la sua bambina. Allora, Zeus stabilì che Persefone avrebbe trascorso metà dell’ anno nel Regno dei Vivi, con Demetra, e l’ altra metà con Ade nelle profonde viscere della terra. Fu così che la natura divenne ciclica e che ebbero inizio le quattro stagioni. La Primavera celebrava, al tempo stesso, la natura che rifiorisce e il ritorno di Persefone, che riportava la vita e ripristinava il rinnovamento. In onore di Demetra e di sua figlia, nella Grecia antica si istituirono i Misteri Eleusini: si svolgevano da metà Febbraio a metà Marzo ed erano riti misterici di tipo iniziatico che accompagnavano gli adepti alla scoperta della Conoscenza, della Verità e dell’ Immortalità. Le due Dee, emblemi di fertilità e rinascita, si identificarono per sempre con la bella stagione. L’ Equinozio era una data cruciale anche per gli antichi romani, che proprio a Marzo (il mese dedicato al dio Marte, padre di Romolo e Remo) facevano iniziare l’ anno,  mentre i nordici Celti preferivano festeggiare la rinascita a Beltane, il 1 Maggio.

 

 

Al di là dei resoconti storici, comunque, ciò che conta è la valenza simbolica dell’ Equinozio di Primavera, chiamato Ostara dai popoli germanici (dal nome di Eostar, Dea della fertilità) e Alban Eiler, “Luce della Terra”, in lingua gallese. Alle connotazioni di rinascita e ritorno della luce si affianca quella di un’ unione cosmica tra divinità maschile e femminile: il Dio Sole e la Dea Terra si accoppiano, la loro fusione è sinonimo di vita. Un’ antica tradizione equinoziale prevedeva che si accendesserò dei falò in collina, la cui durata sarebbe stata direttamente proporzionale alla fecondità del terreno. L’ Equinozio rappresenta anche una svolta che ci riguarda personalmente, che coinvolge la nostra esistenza e la nostra interiorità. A Alban Eiler rinasciamo a nuova vita: è il momento di fare progetti, di concretizzare i sogni, di andare incontro ai sentimenti senza remore. Dovremmo sentirci un tutt’ uno con la natura che germoglia, sbocciare a nostra volta per seguire questo flusso rigoglioso e inarrestabile. L’ Universo è in armonia perfetta. Le ore diurne e notturne si equivalgono, il sole torna a splendere e la terra a rinverdirsi.

 

 

Ostara, inoltre, è il nome da cui deriva il termine Pasqua nelle lingue germaniche: in tedesco Ostern, in inglese Easter. Ciò rimanda all’ opera di sostituzione e di “riassorbimento” adottata dalla chiesa cristiana nei confronti delle ricorrenze pagane. Nel 325 d.C., il Concilio di Nicea stabilì di contrapporre le celebrazioni per la risurrezione di Cristo ai rituali in onore del riveglio della natura; la Pasqua, di conseguenza, fu fissata alla domenica successiva al primo plenilunio dopo l’ Equinozio di Primavera. A Ostara i popoli germanici inneggiavano alla Dea della fertilità con l’ accensione di un cero, emblema della fiamma dell’ esistenza, che veniva fatto ardere nei templi fino all’ alba. A proposito di Ostara, sapete quali sono i suoi colori? Tonalità pastello come il rosa, il celeste, il giallo, il verde. Suoi caratteristici simboli sono invece le uova, i nidi delle lepri, la luna nuova e le farfalle. Non vi ricordano un po’ le cromie e l’ iconografia tipicamente pasquali? Per concludere, alcuni elementi collegati al significato spirituale dell’ Equinozio: un’ audacia, un entusiasmo, una gioia di vivere rinnovati che portano al desiderio di abbracciare nuove svolte e nuovi progetti. La positività, l’ apertura nei confronti degli altri, l’ evoluzione, l’ incremento della consapevolezza di sè. Vi auguro di far vostri questi input, e che possiate trascorrere un Equinozio di Primavera assolutamente speciale.

 

John William Waterhouse, “Gather ye rosebuds while we may”, 1909

John William Waterhouse, “A song of Springtime”

John William Waterhouse, “Spring spreads one green lap of flowers”, 1910

John William Waterhouse, “Persephone”, 1912

 

 

 

Foto: quinta immagine dall’ alto via Sofi, “Ida Rentoul Outhwaite, “Spring””, from Flickr, CC BY-NC 2.0

Felice Anno Nuovo

 

Vi auguro un 2021 sfavillante, scoppiettante, pirotecnico, che spazzi via ogni cupezza. Che il nuovo anno sia un anno all’ insegna di un rinnovato fermento, di una ritrovata armonia. Della gioia di vivere messa a dura prova nei mesi scorsi.

Buon 2021 di rinascita a tutti gli habitués di VALIUM, a chi ci legge di tanto in tanto e a chi non ci conosce ancora!

 

 

 

 

 

Agatha Ruiz de la Prada e Cosima Ramirez, lo stile come un surreale sogno in technicolor

 

Un’ esplosione rutilante di cuori, stelle, fiori, bonbon e bocche “daliniane” si tinge di cromie vibranti e di nuance pastello più soavi, ma altrettanto magiche: predominano il fucsia, il rosso, il turchese, il giallo, l’ arancio, alternati a squarci di verde mela, rosa e lilla non di rado metallizzati. L’ universo di Agatha Ruiz de la Prada è inconfondibile, ma ci stupisce puntualmente con la sua eccentrica giocosità. La collezione Primavera/Estate 2019 della stilista madrilena non sfugge alla regola, trascinandoci in un tornado di gioia di vivere: look che si declinano nelle incredibili forme citate a inizio articolo – non ultima, la sfera che ricorda quella tenuta in equilibrio dalle foche, nei circhi – anzichè mettere il corpo in secondo piano, lo esaltano tramite volumi inediti e sbalorditivi. Top convertiti in enormi caramelle, abiti come birilli, stelle al posto della gonna sembrano usciti da un surreale sogno in technicolor, dove persino i fuseax sfoggiano una palette vivida ed i cuori, che celano le labbra a mò di maschera, vanno a sostituirsi al lipstick in total red.

 

Cosima Ramirez e Agatha Ruiz de la Prada

Di questo pianeta onirico non poteva non far parte Cosima, la ventinovenne secondogenita di Agatha Ruiz de la Prada, che per il fashion show ha proposto le sue Zapatillas Cosmicas (VALIUM ne aveva già parlato qui) in un tripudio di policrome versioni: le chunky sneakers dalla vertiginosa zeppa sono ora in vendita nella boutique on line di ES Fascinante, il sito che vanta i brand più esclusivi e autentici del “Made in Spain”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Photo courtesy of Dream of Beach Night Madrid

 

 

“Lust for Life”: Lana Del Rey e la gioia di vivere

 

Al via il countdown all’ uscita di Lust for Life, la nuova fatica discografica di Lana Del Rey. Come la stessa Lana ha annunciato su Twitter, l’ album uscirà il prossimo 21 Luglio dopo essere stato anticipato da una manciata di singoli tra cui Love, Coachella-Woodstock on my mind e Lust for life, dove duetta con The Weeknd su una melodia che è già tormentone. Ma anche riguardo ai temi trattati nel disco è disponibile qualche anteprima: Lust for life volgerà lo sguardo a 360° sulla società attuale, sulla politica, su un concetto di felicità più completo e consapevole. “La felicità è l’ obiettivo finale della vita. Penso che sia l’ unica cosa importante”, ha detto Lana a ELLE UK (n. di Giugno 2017) durante un’ intervista. Tracciando un link tra l’ indivuale e il sociale, l’ icona pop ha sottolineato l’ importanza di un adeguato background educativo-esistenziale per il raggiungimento del benessere interiore. Perchè se  la felicità non è associata a una ricetta standard, per favorirla esistono premesse e basi. Il titolo dell’ album, d’altronde, la dice lunga sul mood radioso recentemente abbracciato dalla “regina del sadcore”: Lust for Life come “gioia di vivere”, un senso della vita più corposo, l’ approdo ad una fase di superamento delle difficoltà esistenziali.

Il giro di boa coincide con un’ immersione a tutto tondo nella realtà che la circonda. Compresa, of course, l’ attuale situazione politica americana, uno dei leitmotiv del disco in uscita. Non è un caso che il sound di Lust for Life abbia una vaga impronta anni ’60: il caratteristico rétro style di Lana, stavolta, guarda all’ era della contestazione e si rifà a Joan Baez. Anche sul versante dei sentimenti le turbolenze sono ormai acqua passata. Dopo la fine della sua relazione con Barrie-James O’ Neill, frontman della band scozzese Kassidy, la fascinosa cantautrice dichiara di vivere uno stato di grazia. E, come confessa ancora a ELLE UK, una lezione di certo l’ ha imparata: quella per cui, anzichè con il frontman, “dovresti sempre uscire con il bassista”. Non ci resta che attendere il 21 Luglio – data in cui l’album verrà pubblicato su iTunes e Spotify – per lasciarci contagiare dalla nuova “gioia di vivere” di Lana Del Rey.

Photo, dall’ alto verso il basso:

  • by Jaguar Cars MENA [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons
  • by Nicole Bentley via Elliott James on Flickr, “lana-del-rey-nicole-bentley-vogue-australia-02” , CC BY 2.0
  • via Themeplus on Flickr, CC BY-SA 2.0