Elizabeth Taylor: il beachwear sfizioso della Diva dagli occhi viola

 

La Diva dagli occhi viola ha amato farsi fotografare in beachwear sin dagli albori della sua carriera, incarnando brillantemente, in alcuni scatti, anche il ruolo di pin up che furoreggia alla fine dei ’40 e nei ’50. La pin up Elizabeth Rosemond Taylor (chiamata comunemente Liz Taylor), naturalmente, condisce di arguzia la sua rappresentazione di una delle tipologie femminili più amate dell’ epoca. La sensualità di Liz scaturisce infatti, in primo luogo, da due occhi magnetici incastonati in uno splendido volto, dallo sguardo intenso incorniciato da sopracciglia folte e ben curate. Uno sguardo che rivela una donna pensante e un’attrice che – con una carriera iniziata a soli dieci anni – sa il fatto suo. Lo swimwear della Diva comprende costumi simili a corpetti con tanto di lacci ed inserti in pizzo, scollature a cuore, costumi fascianti a pois e in colori pastello, seduttivi reggiseni a balconcino fino ad approdare al classico monopezzo bianco o nero, che esalta la silhouette evidenziandone le forme. Nel beachwear, la diva esprime lo stile sfizioso di un’ eleganza informale: shorts colorati, bluse attillate a mezze maniche, stampati Vichy, fuseaux e vita (ultrasottile) rigorosamente in evidenza., con l’agggiunta di sporadici cappelli di paglia a falda larga da vera star.  Famoso rimane l’ iconico abito verde smeraldo che indossa in Improvvisamente, l’estate scorsa (1959), associato ad una Spagna estiva torrida e assolata. Con il passar del tempo il suo abbigliamento da spiaggia si fa più disinvolto e funzionale, includendo ampie bluse con applicazioni floreali da abbinare a foulard in tinta. In ogni caso, il carisma e il fascino di Elizabeth Taylor vengono semplicemente esaltati dal beachwear, lungi dal dipendere da un elemento di corredo ad un appeal che brilla – illuminato da un talento e una sagacia non comuni – sublimemente di luce propria.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il beachwear di Claudia Cardinale: una Diva e i suoi must

 

Mora, occhi castani, forme generose quel tanto che basta, Claudia Cardinale è l’ emblema della donna mediterranea. Di origine siciliana, il suo inaspettato accento francese è il tocco esotico che rivela un’ infanzia trascorsa a Tunisi, dove Claudia peraltro è nata. L’apogeo del suo beachwear style lo raggiunge negli anni ’60, quando a swimsuit preferibilmente a pezzo intero alterna top aderenti, miniabiti a trapezio, super à la page sandali alla schiava ma, soprattutto, la fascia per capelli: un accessorio imprescindibile che abbina ad ogni outfit e che sceglie anche per la spiaggia. In svariati colori, sempre brillanti, la fascia si lega indissolubilmente alla figura di Claudia Cardinale: è uno sfizioso must che enfatizza mirabilmente la lunga e folta chioma di capelli scuri. Per il resto, le sue curve inguainate in costumi interi riconfermano l’assioma secondo il quale, per le dive d’antan, “less is more” dovrebbe tradursi più o meno con l’ equazione “più fascino = meno cm di pelle in mostra”, convalidando la teoria che identifca la sensualità con lo spazio lasciato all’ immaginazione. E Miss Cardinale è la prova vivente di quanto un costume ad hoc possa enfatizzare e rendere sommamente seducente anche il corpo più voluttuoso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il beachwear di Sophia Loren: tutto il fascino dell’ Italianità

 

Sophia Loren, un “monumento” all’ italianità. Il suo beachwear è un continuo omaggio alle forme generose, alla silhouette curvy – ma con vitino di vespa di rigore – che rappresentava il modello femminile dell’ epoca. Siamo nel secondo dopoguerra: la voglia di “rinascita”, di ricominciare è fortissima. Nell’ aria serpeggia un entusiasmo contagioso, e il cinema italiano raggiunge l’ apice con i suoi  capolavori. La donna – per reazione al periodo delle privazioni e degli stenti, ma anche sulla falsariga delle pin up americane –  piace prosperosa, curvilinea, avvenente. “Donna” Sophia, oltre a un indubbio grande talento recitativo, possiede queste caratteristiche e nell’ immaginario collettivo internazionale si tramuta, per eccellenza, nell’ emblema della donna italiana. Il suo beachwear risalta una prevalenza del costume intero (spesso con scollatura a cuore), la passione per gli shorts e per i top senza maniche, per gli attillatissimi bustier rosso fuoco che mettono in risalto il seno. Anche in spiaggia, la Loren sembra prediligere la vestibilità dei capi che indossa: “vestirsi”, anzichè “scoprirsi”, per l’ occasione. E nella pole position delle sue tenute estive troviamo, in puro stile anni ’50, abiti a pois, pantaloni Capri, t-shirt a righe, frequentemente abbinati ad accessori come cappelli e borse di paglia o a comode espadrillas. In ogni caso, sia in versione sensuale che ironica o scanzonata, la diva cresciuta a Pozzuoli non scalfisce di un millimetro il suo potente fascino, mantenendo alta la bandiera dell’ italianità sul grande schermo come in riva al mare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il close-up della settimana

 

 

Il Summer Jamboree Festival di Senigallia si è appena concluso ma la passione per il rétro non cessa di rappresentare una costante,  internazionalmente declinata in una molteplicità di  eventi e manifestazioni. Su tutti, la mostra Les Années 50: la mode en France (1947-1957) ospitata presso il Palais Musée Galliera di Parigi, offre un’ affascinante testimonianza di un periodo chiave della moda francese: a partire da quando, cioè, nell’ immediato dopoguerra, un giovane sarto di nome Christian Dior diede il via all’ era dell’ Haute Couture creando i suoi abiti della Linea Corolla. E’ il cosiddetto New Look a tracciare l’ excursus di stile che culminerà con un capo iconico, emblematico e senza tempo come il tailleur Chanel. I ’50 sono un decennio decisivo per la moda francese e per Parigi, che all’ epoca della moda è capitale indiscussa: daranno luogo ad una delle più significative trasformazioni del concetto stesso del “vestire”. Sono anni di rinascita in cui è potente il desiderio di lasciarsi la guerra alle spalle, di divertirsi, di conceder spazio alla frivolezza: la crisi del 1929 ed il conflitto bellico hanno segnato un periodo di ristrettezze e privazioni che – nel ’47 – la prima collezione di Christian Dior fa subito dimenticare, incarnando una importante svolta. Ribattezzata New Look da Carmel Snow. caporedattrice di Harper’s Bazaar, la linea è un inno alla femminilità esaltata da abiti sofisticati, con gonna scampanata ma stretti in vita ed adornati da un ampio decolletè. La donna ritrova il gusto di vestire, di abbigliarsi. Il modello a cui guardano i couturier è quello hollywoodiano, ricco di glamour, che estende l’ abito in lunghezza rimandando al look di provocanti dive quali Rita Hayworth. Negli anni ’50 il guardaroba femminile è alquanto differenziato. Esistono abiti da giorno, abiti da sera che rispettano una serie di dogmi, tenute specifiche per ogni occasione: dalle vacanze al mare alla gita in campagna, passando per i celebri abiti da cocktail. La preziosa traiettoria evidenziata dalla mostra ha inizio con il noto robe bon-bon incluso da Dior nella propria collezione AI 1947/’48: in lana color rosa, ha una vaporosa gonna a corolla ed è stretto in vita da una cintura. E’ un abito da pomeriggio che ridisegna la silhouette seguendo le innovative linee del New Look, tramite le quali il corpo torna ad essere protagonista dopo uno stile anni ’30 immolato quasi esclusivamente ad una funzionalità “informe”.  Di seguito, l’ esposizione presenta le divagazioni a tema di Maison divenute storiche: il neoromanticismo di Balenciaga – frutto di un mix tra chic squisitamente francese e audacia spagnola – il colore, le fantasie floreali, le gonne a vita alta, gli abiti aderenti come guaine, gli evening dress sfarzosi e i corsetti impreziositi da raffinati ricami che contraddistinguono le creazioni di Jacques Fath e Hubert de Givenchy delineano, senza ecceziioni, le coordinate di quel sogno d’incanto originato dal boom economico che è l’ Haute Couture. A corredarne  lo stile all’ insegna di una seduttività preziosa, cappellini, guanti, sensuali décolletè e borsette fungono da complementi di un’eleganza che enfatizza le femminilità avvalendosi anche della biancheria intima come imprescindibile strumento di seduzione. Una rivoluzione dalla quale, in parallelo, si sviluppa un’ ulteriore evoluzione nel gusto della quale Coco Chanel si rende progenitrice: i suoi tailleur in jersey lunghi al ginocchio,i mannish cardigan, le borse a tracolla sono consacrati alla praticità e dedicati a un nuovo tipo di donna che coniuga la vestibilità con la funzionalità. Affiancati allo stile futurista di Pierre Cardin, alle citazioni surrealiste di Elsa Schiaparelli e alla sobrietà di Jacques Heim, concludono una traiettoria creativa costellata dal lusso e dall’ innovazione evidenziando le prime avvisaglie che , dal 1957 in poi, costituiranno l’ irrinunciabile trait d’union con il prèt-à-porter.

 

“Les années 50: la mode en France (1947-1957)”

Dal 14 Luglio al 2 Novembre 1914

Palais Galliera, Musée de la Mode de la Ville de Paris

10, Avenue Pier  1er de Serbie, Rue de Galliera, 75116 Paris

Sito web: http://www.palaisgalliera.paris.fr/fr/expositions/les-annees-50

 

 

Grace Kelly e il beachwear: un binomio di classe

 

Classe e stile sono due atout che possono essere decisamente applicati anche al suo beachwear: Grace Kelly, neppure in spiaggia perse mai la sua allure. Di lei rimane famoso il castigato ma sensualissimo bikini bianco immortalato nel 1955 da Howell Conant nella serie di foto che le scattò in Giamaica: alte culotte, reggiseno a fascia e un cappello di paglia a falda larga hanno reso iconico il suo fascino di bionda “algida” convertita all’ appeal dei Tropici senza mai perdere la sua innata eleganza. Memorabili, inoltre, le sequenze di Caccia al ladro girate insieme a Cary Grant sulla Costa Azzurra: costume intero e mise monocolor sottolineano ed esaltano il cotè bon chic bon genre della futura Principessa di Monaco culminando con un beachwear a metà tra il preppy, il sensuale e il disinvolto: molte le camicie casual chic abbinate agli shorts, leggendario il prendisole black & white adornato da un enorme cappello bianco tramutatosi in  look cult. Anche al mare, insomma, Grace Kelly ribadisce il suo status di assoluta icona di stile. Con il valore aggiunto di una luminosità incomparabile e radiosa.