New York Fashion Week: 10 flash dalle collezioni Autunno Inverno 2023/24

 

Le Fashion Week delle quattro capitali della moda – New York, Londra, Milano e Parigi – si sono concluse il 7 Marzo, ma non è mai troppo tardi per fare il punto della situazione. Cominciamo con New York, dove le collezioni di ready-to-wear per l’Autunno Inverno 2023/24 hanno sfilato dal 10 al 15 Febbraio. I fashion show sono stati oltre 70, contraddistinti da un turbinio di sorprese: esordi ed assenze eccellenti, grandi ritorni, emergenti in quantità. Qualche esempio? Thom Browne, dopo la nomina a Presidente del Council of Fashion Designers of America, ha abbandonato il catwalk parigino per tornare a calcare quello della Grande Mela. Il designer spagnolo Palomo Spain e l’americano Heron Preston, che si ispira allo streetwear, hanno debuttato a New York in grande stile. Rodarte e Anna Sui, dal canto loro, sono stati protagonisti di due attesissimi comeback. Tra gli habitué della Fashion Week newyorchese non sono mancati nomi come Proenza Schouler, Area, Michael Kors Collection, Tory Burch, Coach, Eckhaus Latta, Altuzarra, Dion Lee, LaQuan Smith, Puppets & Puppets, Collina Strada, Khaite. Marc Jacobs ha invece sfilato il 3 Febbraio, fuori calendario, mandando in scena una collezione in onore di Vivienne Westwood. Anche Christian Siriano ha disertato il calendario ufficiale, presentando le proprie creazioni il 9 Febbraio. L’ assenza di Tom Ford, Tommy Hillfiger, Peter Do e Maryam Nassir Zadeh non è passata inosservata: Ford ha comunicato che, da quando il suo marchio è stato acquisito da Estée Lauder, è più orientato al format della presentazione on line. Passiamo ora ai 10 flash di altrettante collezioni che hanno sfilato a New York. Nei prossimi giorni, i flash riguarderanno anche le Fashion Week di Londra, Milano e Parigi. Stay tuned su VALIUM!

 

RODARTE Fate gotiche in total black. Un glamour che attinge a un mix tra lo stile anni ’30 e le suggestioni vittoriane.

DION LEE Look per un rave di lusso, intrisi di sensualità. Tessuti a rete e stampe rettile sottolineano e svelano il corpo con audacia.

PROENZA SCHOULERLo stile signature del brand tra passato e presente. Proenza Schouler compie 20 anni e rivisita i suoi cult tramutando il daily wear in un’opera d’arte.

AREA Ispirazione frutta che, scultorea, plasma l’abito. Simbolizza la rinascita, un nuovo inizio, ma se si tinge di colori tie-dye evoca le suggestioni mortifere associate alla frutta in procinto di marcire.

CAROLINA HERRERA Un inno alla gioia di vivere originato da un connubio di full color e antiche stampe, sfarzo e rigore sartoriale.

THOM BROWNE – Browne si rifà al racconto “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. A narrarlo sono abiti poetici e meravigliosi sublimati da uno sguardo fanciullesco.

VERONICA BEARDUn’ eleganza molto campus-oriented, che strizza l’occhio allo stile collegiale e lo rivisita in chiave luxury alternando felpe, pelle e denim sartoriale.

CHRISTIAN COWAN Omaggio a Judy Garland, icona queer ante litteram, in un tripudio di lustrini, colori ipnotici (lilla, turchese, rosa, argento…) e piume a profusione.

MICHAEL KORS COLLECTION Kors guarda agli anni ’70 e a icone dell’epoca come Gloria Steinheim, Jane Fonda, Cher e Ali McGraw. Hot pants abbinati a stivaloni in pelle, miniabiti con frange e pantaloni a zampa vengono rivisitati in chiave glam grazie a nuovi materiali e ad elementi ornamentali quali le micropaillettes.

HOUSE OF AAMA L’eredità caraibica delle due designer e il racconto di “Anansi il ragno” (che affonda le radici nella tribù africana degli Ashanti) sono i motivi ispiratori. Stampe floreali, un color-block vibrante e ragnatele di cristallo ricamate sul denim rientrano tra i leitmotiv della collezione.

 

 

New York Fashion Week: 10 flash dalle sfilate Primavera Estate 2023

 

Oggi voliamo a New York, dove dal 9 al 14 Settembre si è tenuta la Fashion Week promossa, come sempre, dal Council of Fashion Designers of America. Con la Fashion Week newyorchese è stato inaugurato il cosiddetto Fashion Month, il mese delle sfilate nelle quattro capitali mondiali della moda: oltre che a New York, come ben sapete, i défilé vanno in scena a Londra, Milano e Parigi. A fare da protagoniste sono le collezioni Primavera Estate 2023, presentate in passerella dai vari brand. Nella Grande Mela hanno sfilato top names quali Proenza Schouler, Tommy Hilfiger, Carolina Herrera, Michael Kors, Tom Ford, Altuzarra, Coach, Jason Wu e molte altre griffe ancora. Anche due acclamati marchi del Bel Paese hanno optato per New York: si tratta di Marni e Fendi, che nella “città che non dorme mai” ha celebrato il 25esimo anniversario della sua Baguette bag. Ma andiamo subito a esplorare qualche show: in questo post troverete una selezione di 10 brand e dei sintetici commenti sulle loro collezioni Primavera Estate 2023. Nei prossimi giorni daremo spazio anche alle sfilate di Londra, Milano e Parigi (tuttora in corso, termineranno il 4 Ottobre). Stay tuned!

 

1. Proenza Schouler

 

Il 20simo anniversario del brand fondato da Jack McCollough e Lazaro Fernandez viene festeggiato con un tripudio di frange, pizzi, abiti in tessuto a rete, gonne a palloncino e una serie di outfit con pantaloni e maniche svasati e svolazzanti, preferibilmente a pois, che – rimandando alle origini cubane di Fernandez – inneggiano al Flamenco style. La palette sancisce il predominio di colori quali il bianco, il nero, il giallo, il kaki e il turchese.

 

2. Tom Ford

 

Una moda disco, dove gli hot pants e la giacca squadrata si indossano con la bralette in bella vista e il luccichio, onnipresente, viene emanato da una miriade di glitter e dal lamè in delicati colori pastello. La lingerie diviene parte integrante dei look grazie a reggiseni, slip e baby doll in pizzo nero trasparente.

 

3. Altuzarra

 

Una palette tipicamente autunnale (giallo, rosso, beige, vinaccia, verde, grigio, blu polvere e nero) contraddistingue look che spaziano dallo stile preppy al tie-dye impreziosito da accenti di misticismo orientale. Parka, maglioni a trecce in knitwear e minigonne a portafoglio si alternano ad abiti dal taglio esotico tinti a nodi. Le ultime uscite accentuano il mood ethno grazie alle enormi paillettes e ai mandala profusi sui parka oversize.

 

4. Dion Lee

 

Le creazioni si avviluppano attorno al corpo evidenziandolo tramite oblò, trasparenze e squarci audaci. I pantaloni sono a vita bassa, ampi e comodi, in pelle o tempestati di jais. Predominano lavorazioni accuratissime e tessuti hi-tech che sottolineano la silhouette. La foglia di monstera, un trait d’union tra la vita urbana e la natura, si declina in materiali tecnici plasmando minidress e stivali avveniristici che sfiorano il ginocchio.

 

5. Carolina Herrera

 

Wes Gordon si ispira al libro “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett e crea una collezione che è un’ ode al floreale. Grandi rose in stoffa vanno ad adornare abiti arricchiti da strascichi, spacchi e maniche a sbuffo quando non sfoggiano lunghezze mini. Stampe fiorite campeggiano su tessuti come il chiné, il faille e lo chiffon di seta. Le spalle sono costantemente scoperte. Al tripudio floral si alterna, e a volte si mixa, la sobrietà delle fantasie a righe.

 

6. Christian Cowan

 

Piume a profusione, paillettes, stampe leopardate, colore e audacia in dosi massicce: questi i punti cardine della collezione di Christian Cowan. Le lunghezze sono maxi o mini, senza vie di mezzo. Top e abiti abbondano di oblò, aperture strategiche e scollature inguinali. Alle fascianti silhouette degli outfit si sovrappongono i mega volumi delle pellicce e dei doposci di piume. La palette spazia dal fluo alle cromie arcobaleno. Due long dress con ampia gonna a corolla, l’uno in denim e l’altro in taffetà color fucsia, rivisitano una femminilità “old style” in chiave eccentricamente contemporanea.

 

7. Brandon Maxwell

 

Jumpsuit, gonne e abiti cosparsi di paillettes si abbinano a canotte bianche, cardigan e giacche squadrate tingendosi rigorosamente di cromie pastello: così potrebbe essere riassunta questa collezione ricca di spunti anni ’90. I look sono pratici e confortevoli, le linee pulite. Prevalgono i pantaloni comodi, le gonne asimmetriche oppure a corolla, in pelle. Una serie di t-shirt sleeveless e paillettate esalta un mood disco, mentre sulle mini e maxi gonne con lustrini proliferano sognanti applicazioni floreali.

 

8. Area Nyc

 

Il fetish del terzo millennio e le sue declinazioni. Area manda in scena creazioni spettacolari, sorprendenti, di fortissimo impatto: pantaloni composti da intrecci di nastri in denim, copricapezzoli dorati, miniabiti tempestati di grandi spunzoni a cono. I look sono scultorei, i volumi accuratamente studiati. Tra maxi fiocchi, pieghe scolpite e abiti modellati da un groviglio di fasce nei più svariati materiali, risaltano mise simili a origami. Le plasma un tripudio plastico di moduli piramidali in total black o total fucsia con dettagli oro, tre cromie ricorrenti nella collezione.

 

9. Marni

 

Marni debutta a New York con una collezione psichedelica in cui predomina il colore. Ispirata alle variazioni della luce nel corso del giorno, la palette cromatica evidenzia nuance come il giallo, l’ arancio, il rosso, il lilla, il panna, il bluette, inserendole in un contesto “allucinogeno” di grafismi e forme. Il cerchio (forse un richiamo all’astro solare?) è un elemento predominante: ritaglia oblò e decora look in cui gli hot pants, i top che lasciano scoperto l’ombelico, i pantaloni a zampa, le lunghe maniche unite allo strascico dell’ abito, i trench squadrati in pelle si alternano a ensemble arcobaleno di chiaro stampo neo-hippy.

 

10. LaQuan Smith

 

Sexy, brillante e audace: sono gli aggettivi che più si addicono alla collezione di LaQuan Smith, un designer che annovera Beyoncé tra le sue più fedeli clienti (e già questo dice tutto). Il corpo è protagonista. Creazioni fluide lo rivelano in continuo gioco di vedo-non-vedo accentuato dalle trasparenze, dalle asimmetrie e dagli squarci ricorrenti. Paillettes, vinile, chiffon e taffetà in seta regnano sui look. La vita rigorosamente bassa scopre il ventre, le bluse sono rigorosamente see-through; una vertiginosa scollatura con lacci “sprofonda” in pantaloni cargo cangianti e in minigonne dagli orli micro.

 

 

New York Fashion Week: flash dalle collezioni AI 2021/22

 

Il 14 Febbraio sono ufficialmente ripartite le Fashion Week nelle quattro capitali internazionali della moda. E come ogni anno, il “fashion month” è stato inaugurato a New York:  a sfilare (soprattutto virtualmente, data l’ emergenza sanitaria) sono le collezioni Autunno Inverno 2021/22, che vanno in scena anche a Londra, Milano e Parigi. L’ era del Covid, però, ha provocato degli stravolgimenti notevoli nelle modalità di presentazione e nella cronologia degli show. Sfilate a porte chiuse e lookbook diffusi via web sono stati pressochè la regola, nella Grande Mela, ma si è verificato un fenomeno ulteriore: la defezione di svariati brand dal calendario ufficiale. Non sono pochi, infatti, i marchi che hanno deciso di svelare autonomamente le proprie collezioni. In gran parte con l’ ausilio del social, dal momento che ormai rivestono un ruolo fondamentale. Differenziare le date e la prassi delle sfilate rappresenta un modo per svincolarsi dalla “maratona” modaiola e, al tempo stesso, per dirottare l’ interesse mediatico su una singola griffe, su un singolo evento. La Fashion Week newyorchese ha annoverato dei grandi assenti: top names del calibro di Michael Kors, Marc Jacobs, Tommy Hilfiger, Ralph Lauren, Proenza Schouler, Jonathan Cohen, Alexander Wang e Tory Burch presenteranno (o hanno già presentato, come Proenza Schouler) le loro creazioni in altre date, alcune di gran lunga posteriori a quelle – comprese tra il 14 e il 17 Febbraio – della Settimana della Moda. Se questo nuovo approccio, da un lato, permette una maggior libertà nel gestire il lancio delle collezioni, dall’ altro (almeno a mio parere) rischia di risultare un po’ caotico e di non ricevere il meritato risalto, vista la molteplicità delle informazioni in epoca pandemica.  Tom Ford, Presidente del CFDA (Council of Fashion Designers of America), ha prontamente ribattezzato il calendario “The American Collections Calendar”, sottolineando l’ intento dell’ associazione di “aiutare a promuovere e supportare la moda americana” a prescindere dalla tempistica degli show. Lo stesso Tom Ford, peraltro, ha scelto di posticipare al 26 Febbraio la presentazione della sua collezione. Tra i brand presenti nelle date “standard” della NYFW spiccano quelli di Gabriela Hearst, Jason Wu, Collina Strada, Coach, Carolina Herrera, Oscar De La Renta, Victoria Beckham, Zimmermann, Prabal Gurung e Anna Sui, per citarne solo alcuni. VALIUM, come ogni anno, fa scalo nelle quattro capitali del fashion per mostrarvi una serie di flash tratti dalle collezioni. Ecco la selezione relativa alle sfil…Pardon, ai lookbook di New York.

 

Adam Lippes 1

Colore, comfort e knitwear in abbondanza sono i cardini della collezione di Adam Lippes, che sceglie di coniugare portabilità e leggerezza (anche nei tessuti) per riportare un alito di gioia nella cupa era del Covid. Si fanno notare gli eleganti cappotti con orli rasoterra, i maxi fiocchi al collo e gli affusolati, ma fluidi, outfit in lana. Tra le cromie risaltano il lilla, il giallo e il rosa pastello, il marrone, il nero, il panna, il rosso. In particolare, conquista il blu Klein magnetico di un paio di pantaloni con piega abbinati a una giacca strutturata ma priva di maniche.

 

Adam Lippes 2

Adam Lippes 3

Victoria Beckham 1

Abiti pratici e portabili senza trascurare l’eleganza, denim e maglieria affiancati al tulle impalpabile e a creazioni che rielaborano lo stile militare: per Victoria Beckham l’ Autunno Inverno 2021/22 è all’ insegna della libertà. La sua collezione combina una sartorialità impeccabile con accessori sfavillanti di brio (come gli stivali, pressochè onnipresenti, cosparsi di glitter argentati). Cappotti e giacche giocano un ruolo chiave. La palette decreta il trionfo del nero e del blu notte alternandoli al rosso, al rosa pastello e a un beige luminoso che a volte sconfina nel nude.

 

Victoria Beckham 2

Victoria Beckham 4

3.1  Phillip Lim 1

Il comfort, un vero e proprio leitmotiv della New York Fashion Week, viene celebrato anche da 3.1 Phillip Lim. Il designer crea la sua collezione pensando alla quotidianità del post-lockdown, al ripristino di una vita in movimento e al ritorno in ufficio dopo lo smart working dilagante. Di conseguenza, propone outfit ad hoc: aleggia un mood anni ’70 e predomina la struttura ricercata, quasi scultorea dei capi; risaltano iconici colli alti in maglia che diventano accessori e dolcevita tempestati di ampi fori. Cromaticamente, ricorrono nuance neutre ravvivate da pennellate di giallo oro, celeste e blu oltremare.

 

3.1 Phillip Lim 2

3.1 Phillip Lim 3

Prabal Gurung 1

Gurung ha ideato la sua collezione la scorsa estate, e si nota: il temporaneo calo nei contagi aveva riportato in auge il glamour e la voglia di abiti “flamboyant”. Il designer ha elevato questo mood alla massima potenza, costellando le creazioni di pois, fiocchi, stampe floreali ed adornandole di strascichi, ruches, ampissimi orli a zampa e ricchi tessuti piumati. I colori? Una palette decisa composta dal rosso, dal bianco e nero e da un rosa ultra carico.

 

Prabal Gurung 2

Prabal Gurung 3

Zimmermann 1

Anche Nicky Zimmermann pensa all’ estate, ma alla prossima. La immagina come un periodo che porterà con sè un forte desiderio di rinascita, di divertirsi,  di spensieratezza, tutti elementi che non ci abbandoneranno al ritorno della stagione fredda. Lo stile della collezione si rifà agli anni ’70 e ’80: alterna ampi pantaloni a vita alta, lunghi cappotti e abiti in stile New Romantic. Maniche a doppio sbuffo, frange adornate di coriandoli e colli alti ricamati impreziosiscono lo “Zimmermann signature dress”; la palette cromatica spazia dal burgundy al rosa pesca, dal senape al nero passando per svariate tonalità di blu e di marrone.

 

Zimmermann 2

Zimmermann 3

Y/Project 1

La collaborazione con il brand Canada Goose dona un vago tocco sporty ai look sperimentali di Glenn Martens. Asimmetrie, sovrapposizioni, arricciature che definiscono scolli o forgiano la silhouette dell’ abito…e poi, ancora, squarci strategici, colli alti e polsini da attaccare e staccare a proprio piacimento: fanno tutti da fil rouge ad outfit sorprendenti. I capi nascono con l’ intento di assumere nuove forme a seconda dei movimenti di chi li indossa; colpiscono un abito-mongolfiera color lilla (una delle top nuance di stagione), un ensemble burgundy composto da una lunga tunica con due “oblò” aperti sulle tasche dei pantaloni sottostanti, una mantella rasoterra in total black che sembra fondersi con l’abito nella stessa tonalità.

 

Y/Project 2

Y/Project 3

 

 

 

L’accessorio che ci piace

 

Estate uguale voglia di libertà, che è anche riscoprire il gusto di essere chic e ultrafemminili. Ma in modo mai scontato, of course. Puntare su un’ eleganza cool implica un’ accurata scelta degli accessori, da sempre elementi di spicco nella creazione del look: sperimentare, osare, conquistare, sono gli imperativi che accompagnano questa entusiasmante operazione. Un consiglio? Optate per il rétro, sprigiona un fascino immortale. Area NYC, il brand fondato nella Grande Mela sei anni fa da Beckett Fogg e Piotrek Pansczczyk, in tal senso si rivela il top. E non perchè sia una griffe specificamente incentrata sul vintage: il glam è il suo marchio di fabbrica, mixato con l’ irriverenza, con una decadenza avantgarde e una spumeggiante vena pop. Non è un caso che il nome del marchio riprenda quello dell’ omonimo, famosissimo club newyorkese operativo negli anni ’80. Per l’estate 2020, Area NYC viaggia a ritroso nel tempo e si ispira ad un cult dal deciso sapore Fifties, la scarpa con tacco gattino, ma la rivisita secondo i propri stilemi.

Il modello è a punta stretta, con un ” kitten heel” alto 6, 5 cm. Riguardo al colore, Area  sceglie una nuance iridescente virata al lilla ravvivandola con una fantasia di fiori viola. E poi ci sono le frange, una cascata di cristalli che rimanda a quelle, numerosissime, che fanno da leitmotiv alla collezione Primavera Estate 2020 del brand: partono dallo scollo della mule e la adornano come una preziosa collana. L’effetto è strepitoso, la quintessenza del glam; oltrepassa l’ ispirazione rétro per emanare una allure squisitamente contemporanea. Le Floral Crystal Fringe Kitten Heel coniugano un’ impeccabile manifattura Made in Italy con un design raffinato e scenografico, l’ideale per una magica serata estiva. Ci piacciono perchè sono favolosamente chic, sfavillanti, da vera diva, pur senza sconfinare in un mood ladylike in eccesso o pedissequamente calcato sulle reminiscenze Fifties.

 

 

 

New York Fashion Week: flash dalle collezioni AI 2020/21

CAROLINA HERRERA. 1

Da qualche giorno, la parata delle Fashion Week ha ufficialmente ripreso il via. Dal 7 al 12 Febbraio sono state le sfilate di New York ad accendere i riflettori sulle collezioni Autunno Inverno 2020/21: 70 show in tutto, tra defezioni e grandi attese. La concomitanza con la notte degli Oscar ha fatto sì che alcuni designer, come Tom Ford (presidente del CFDA, Council of Fashion Designers of America), Christian Siriano, M Missoni e Baja East, si trasferissero a Los Angeles per presentare le proprie creazioni, mentre altri brand hanno privilegiato l’ Europa. Qualche nome? Jeremy Scott (che ha scelto di sfilare in occasione della prossima Paris Haute Couture Week), Telfar (sfilerà anche lui a Parigi, ma durante la Fashion Week), Tommy Hilfiger (che ha optato per Londra). Grande assente anche Ralph Lauren, un pilastro dell’ American Style, che ha rinviato il suo défilé ad Aprile. VALIUM, come ogni anno, segue le sfilate e ve ne propone un sunto: rispetto all’ Autunno Inverno 2020/21, la selezione riguarderà cinque brand per ogni Settimana della Moda. Iniziamo quindi con la Grande Mela per volare subito dopo a Londra, Milano e Parigi. Stay tuned!

Firmata Wes Gordon, la collezione Autunno Inverno 2020/21 di Carolina Herrera conquista per le nuance vibranti e per un riuscito mix di maestosità e minimalismo. I volumi sono perlopiù imponenti, predominano le svasature e i volant impreziosiscono gli outfit monospalla, ma la geometria delle linee sancisce una scultoreità priva di accenti “frou-frou”. La palette si compone di colori saturi e decisi come il giallo, il blu elettrico, il rosso, il fucsia, il turchese, l’arancio…Emerge una femminilità vagamente bamboleggiante, che alterna miriadi di ruches a fascianti abiti in maglina, dove i decori floreali appaiono sotto forma di intarsi o stampe. E se gli ampi minidress A-line sono enfatizzati da maniche balloon altrettanto ampie, mantelle e maniche a kimono inneggiano, parimenti, alle forme scampanate imperanti nella collezione.

 

CAROLINA HERRERA. 2

CAROLINA HERRERA. 3

 

SELF PORTRAIT. 1

Le spalle nude sono un leitmotiv della Fashion Week di New York. E quasi sempre a scoprirle sono maniche a palloncino, lunghe o corte: è anche il caso di Self Portrait, che le assurge ad emblema di seduttività in una collezione dove la raffinatezza degli abitini in pizzo si alterna ai volumi oversize dei pantaloni in vernice ed all’ appeal dei capispalla con cintura in vita. “Femminilità” è la parola d’ordine di tutte le creazioni. Giacche da smoking portate con i gambaletti, bluse con mantelline merlettate, tutine corte e bouffant, abiti in ecopelle ornati a punto smock, long dress a balze in un vibrante fucsia emanano una allure intrisa di charme, accentuata da un vago mood anni ’40 e da una palette che a nuance pastello come il celeste e il cipria affianca il bianco, il nero ed un intenso burgundy.

 

SELF PORTRAIT. 2

SELF PORTRAIT. 3

 

SALLY LAPOINTE. 1

Segni particolari: look rigorosamente monocromi. Oltre che tanto, tanto glamour. Sally LaPointe manda in scena una collezione fedele alla sua cifra stilistica ed alla propria interpretazione dell’ evening wear. Si ispira a due donne sicure di sè, a due icone supreme come Bianca Jagger e Grace Jones, creando look audaci senza scoprire un centimetro di pelle. Preferisce puntare sul fascino, come quello dei cappotti con le maniche adornate di piume, delle jumpsuit in glitter all over e degli altissimi cuissardes.Prevalgono i pantaloni, fascianti o a sigaretta, i colli sono in pelliccia e le gonne mini, oppure con un vertiginoso spacco. Super d’impatto il long dress drappeggiato che si apre su una coscia inguainata in una parigina sfavillante degli stessi bagliori dell’ abito. I colori, magnetici, includono il giallo chartreuse, il cipria, il giada, il violetto, il marrone, il rosso, il grigio perla. E poi, risalta un accessorio clou: il marsupio a forma di minibag incorporato alla cintura. Fa da fil rouge a svariati look ed è già candidato a must have di stagione.

 

SALLY LAPOINTE. 2

SALLY LAPOINTE. 3

 

BRANDON MAXWELL. 1

Chic e portabilissima: potrebbe essere riassunta con questi due aggettivi la collezione di Brandon Maxwell. L’ allure disinvolta ma elegante ed una sensualità tipicamente urbana sono i punti di forza di ogni look. Un paio di stivali che arrivano al ginocchio fa da denominatore comune ad outfit centrati sia sulla gonna che sul pantalone, laddove le gonne sono cortissime e il pantalone, aderente, viene infilato dentro lo stivale. Jeans iper attillati, shearling in pelle bianca con mega revers, comodi maglioni, minitrench, pantaloni in pelle, giacche a doppiopetto sfoggiate sulle gambe nude sono i cardini dell’ easy-chic di Maxwell, che accentua il mood urban tramite i beanie indossati dalle modelle: un tocco di iconicità che raddoppia quella del marsupio leopardato portato a tracolla.

 

BRANDON MAXWELL. 2

BRANDON MAXWELL. 3

 

ANNA SUI. 1

Ispirazione eroine dell’ horror per Anna Sui, che fa sfilare una collezione “diabolica” e spettacolare. Abiti in stile vittoriano si declinano in vernice e pelle, le stampe Liberty si alternano a quelle floreali, “ossessive”, quasi psichedeliche  presenti su buona parte degli outfit, il nero spadroneggia. Il mood è dark, intriso di romanticismo gotico: basti pensare alla gonna in pelle a vita altissima, allacciata come un bustier, che si abbina ad un soprabito completamente lavorato in pizzo, o al completo damascato – in total black come l’oufit precedente – dove le piume ornamentali rievocano una preziosa ragnatela. Anna Sui non abbandona le reminiscenze tardo Sixties, ma le rilegge in chiave oscura. Ecco quindi che un long dress con mantellina incorporata sfoggia decori floreali multicolor sul velluto increspato tinto di un profondo nero. Formidabili anche i copricapo (by James Coviello) su cui svettano miriadi di piume a foggia di corna.

 

ANNA SUI. 2

ANNA SUI. 3

 

 

 

A Versace State of Mind: la prima volta newyorchese della Maison della Medusa

 

Versace trionfa nella Grande Mela. Il 2 Dicembre, giorno del compleanno di Gianni Versace (che avrebbe compiuto 72 anni), la Maison ha debuttato sulle passerelle newyorchesi in grande stile. Non potevano essere che l’energia, il travolgente mood della capitale del mondo ad animare una “prima volta”  tanto speciale. Un’ energia, peraltro, sublimemente irradiata dalle creazioni Pre-Fall 2019 mandate in scena. Ma non è l’unico tratto che New York e il brand della Medusa condividono. Li accomuna il costante intreccio tra passato e futuro, tra tradizione e modernità: valori di cui la sfilata del 2 Dicembre ha rappresentato il suggello. Nel video che precede l’evento, una giovane coppia si muove con disinvoltura nelle ampie e trafficate Avenue di Manhattan. Sguardo fiero, falcata sicura, l’ uomo e la donna Versace coniugano l’ imprinting mitologico della Maison con una allure squisitamente urbana, ed a partire da questo spunto si sviluppano i leitmotiv dell’ intera collezione. Pattern zebrati e di cuori multicolor si affiancano al mix di stelle, greche ed arabeschi profuso in una new version della stampa “Voyage Barocco”; le cromie spaziano dal nero alle nuance più sgargianti, rinsaldando il link tra mediterraneità e vivacità cosmopolita. Tra  i materiali, risaltano la vernice e molteplici dettagli in pelliccia. Non mancano le spille a balia, iconico emblema dell’ heritage Versace, mentre accessori come i foulard sofisticatamente annodati attorno al collo si contrappongono a beanie in lana molto “metropolitani”. Il mood predominante? Sexy, spumeggiante, audace. Aggettivi non solo riferiti a uno stile, bensì a uno stato d’animo vero e proprio. Un “Versace state of mind”, per l’ esattezza. La collezione – che ha incluso look maschili e femminili – ha sfilato all’ interno dell’ American Stock Exchange Building e si è conclusa all’ insegna dei festeggiamenti, con i modelli scatenati sul catwalk dominato da una mega scultura raffigurante la mano che sorregge la fiaccola della Statua della Libertà: un “the end” effervescente in linea con l’ esplosivo debutto di Versace nella Grande Mela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

New York Fashion Week: 10 flash dalle collezioni PE 2019

MARC JACOBS – Volant multicolor e collant”disco” in lurex

Settembre è un mese in cui le settimane della moda si susseguono a tambur battente: VALIUM non può mancare all’ appuntamento con le sfilate, e vi accompagna in dei puntuali toccata e fuga nelle capitali fashion internazionali. Oggi è la volta di New York, dove i défilé sono terminati venerdì scorso. Impossibile un resoconto collettivo, visto l’ alto numero dei brand coinvolti. Nei post dedicati alle Fashion Week della Primavera/Estate 2019 trovate, invece, un “résumé” condensato in 10 scatti, ognuno corrispondente al look di una data collezione: 10 flash che illustrano i mood, le tendenze, o – molto più semplicemente – i miei gusti personali. Sono fotogrammi che sintetizzano in una breve panoramica alcuni spunti tratti dalle passerelle. Dopo New York proseguiremo con Londra, la cui Fashion Week è quasi in dirittura d’arrivo. Non mi resta che salutarvi con un “Enjoy it” e lasciarvi ai look che ho selezionato per voi nella Grande Mela!

 

TOM FORD – Pizzi, stile sottoveste e faux crocodile

 

CALVIN KLEIN – Graduation cap e outfit urban con cintura a frange

 

PROENZA SCHOULER – Comfort-chic e linee sporty

 

ECKHAUS LATTA – Suit gilet e profondo grigio

 

PRABAL GURUNG – Technicolor e dettagli gym

 

BADGLEY MISCHKA – Rosa cipria in total look e piume argentee

 

CHRISTIAN SIRIANO – Linee 50s e raffinate guarnizioni in tulle

 

MICHAEL KORS – Stampe floral e cromie acquerellate

 

SIES MARJAN – Tessuti hi-tech e blu Klein in duplice sfumatura

 

 

Il close-up della settimana

 

Ormai è’ ufficiale: sarà New York ad ospitare Métiers d’Art, la sfilata tramite cui Chanel celebra ogni anno il savoir-faire artigianale. E nella Grande Mela, la Maison non poteva che scegliere una location d’eccezione come il Metropolitan Museum of Art, prezioso scenario – grazie alle mostre organizzate dal Costume Institute – di iniziative inneggianti alla moda nelle sue più disparate espressioni. Chanel era già approdato a New York: nel 2005, il brand aveva ambientato il défilé Métiers d’Art nella sua Boutique della Fifth Avenue, mentre risalgono rispettivamente al 2007 e al 2015 le sfilate della collezione Resort alla Grand Central Station e di una replica della Métiers d’Art Paris-Salisburgo al Park Avenue Armory. In un iter che ha spaziato tra l’ America del Nord, l’ Europa e l’Asia, l’ esclusivo show della Maison della doppia C ha toccato tappe come Edimburgo, Shangai, Roma e Amburgo – solo per citarne alcune. L’ edizione 2018/19 di Métiers d’Art, in programma per il 4 Dicembre, avrà invece lo sfondo di una metropoli (New York, appunto) associata ad un’ importante svolta nella carriera di Coco Chanel. Era il 1931, infatti, quando Mademoiselle si recò negli USA sollecitata da Samuel Goldwyn, che la volle ad Hollywood per vestire le dive dei suoi film. Il progetto prevedeva una collaborazione biennale ed in anticipo di sei mesi sulle tendenze fashion parigine, affinchè non risultassero anacronistiche nel lasso di tempo che intercorreva tra le riprese e la proiezione delle pellicole. M.lle Chanel soggiornò a New York prima di proseguire per Los Angeles, alloggiando all’ Hotel Pierre dove si tennero un’ affollatissima conferenza stampa ed un party di benvenuto in suo onore. La tappa newyorchese fu mantenuta anche al ritorno, sigillando un rapporto con la Grande Mela che vide Chanel campeggiare, negli anni a venire, nei department store di lusso oltre che nelle sue leggendarie boutique. In attesa della sfilata a stelle e strisce, intanto, a Parigi fervono i preparativi per la location che ospiterà Métiers d’Art a partire dal 2020: il megaspazio (ben 25.500 metri quadri!) di Porte d’ Aubervilliers, nel XIX arrondissement, progettato dall’ archistar Rudy Ricciotti.

 

Un look della sfilata Métiers d’Art Paris-Hamburg 2017/18

 

 

Foto del MET by (la prima dall’ alto e l’ultima) byTomàs Fano via Flickr, CC BY-SA 2.0