Gucci Rouge à Lèvres Lunaison: l’incanto lunare dei glitter

 

Manca più di un mese alla Holiday Season, ma le collezioni make up natalizie già proliferano. “Stay tuned” su VALIUM, vi presenterò delle limited edition davvero da sogno! Il loro denominatore comune è lo scintillio: eh già, perchè come vedrete sarà un’ esplosione di riflessi a fare da leitmotiv. Gucci non sfugge alla regola e la applica ad un duo di lipstick portabilissimi sin d’ora, nonostante la “luccicanza”. Potremmo chiamarla proprio così, rievocando lo “shining” Kubrickiano: un bagliore che trascende la realtà, che si associa misteriosamente all’ ultraterreno. Non a caso, infatti, i due Rouge à Lèvres sono stati battezzati Lunaison, “lunazione”, ovvero il periodo che coincide con l’ avvicendamento delle fasi lunari. E della luna possiedono la magia eterea ma al tempo stesso sfolgorante, coniugando un tripudio di glitter iridescenti con due tonalità di forte impatto: il rosso e il turchese. La colorazione, tridimensionale e audace, viene accentuata da una pigmentazione intensa, la texture cremosa si fonde con il finish scintillante originato dai glitter e dalle perle cangianti. Brillantezza e cromatismo sono il binomio che contraddistingue i Rouge à Lèvres Lunaison, ispirati al glamour della Old Hollywood; fantasia, eclettismo e libertà rappresentano i valori che esprimono, i medesimi della Maison Gucci. Le loro nuance, 25 Goldie Red e 710 Fay Turquoise, conquistano anche grazie allo sfavillio che emanano: 25 Goldie Red è un “rosso Gucci“, scelto ad hoc da Alessandro Michele. I suoi emblemi sono il numero 25 e una stella, due leitmotiv nell’ iconografia del brand fiorentino. La preziosità dell’ astuccio, tinto di fucsia ed adornato di incisioni Déco, sbalordisce al pari del rossetto. 710 Fay Turquoise è un turchese “metafisico”, quasi mistico, che i glitter dotano di puro incanto. L’astuccio in cui è racchiuso, dal design identico a quello di Goldie Red, sfoggia un verde luminoso esaltato dal color oro del tubetto. Entrambi i lipstick sono arricchiti da accenti di violetta e da una soave fragranza fruttata.

 

 

Se poi volete lasciarvi contagiare ulteriormente dal fascino dei Rouge à Lèvres Lunaison, non perdetevi lo spot che Colin Dodgson ha realizzato per la Holiday Season di #GucciBeauty: una toeletta su cui è appoggiata una miriade di rossetti, bibelot che si alternano a candele accese, ghiaccioli che pendono dai lampadari mentre la neve infuria nella stanza…L’ atmosfera è fatata, tipicamente invernale. E trascina subito nel regno di un’ incantevole Ice Queen.

 

La ad di Colin Dodgson

 

 

 

La nuova era di Gucci Beauty

Uno scatto tratto dalla adv campaign della collezione (foto di Martin Parr)

Proprio ieri sera Gucci ha presentato la collezione Cruise con una iper suggestiva sfilata nei Musei Capitolini, a Roma (VALIUM ne parlerà nei prossimi giorni), ma il focus che dedico oggi allo storico brand fiorentino sarà incentrato sulla nuova era di Gucci Beauty. Fedele alla vena rétro che percorre l’immaginario di Alessandro Michele, quale prodotto più iconico del rossetto avrebbe potuto predominare nella sua prima make up collection? Gucci Beauty ha appena lanciato, infatti, una linea interamente consacrata alle labbra che inneggia al glamour della Old Hollywood: tonalità squillanti e audaci ne catturano il sinuoso fascino, preziosi astucci esaltano l’allure vintage. La ricca varietà delle nuance – 58 in tutto – si coniuga con tre formule diversissime tra loro (Rouge à Lèvres Satin, Rouge à Lèvres Voile e Baume à Lèvres), ma accomunate dalla versatilità. I Rouge à Lèvres Satin sono rossetti contraddistinti da un alto tasso di pigmenti, un finish satinato e un’ idratazione ad hoc (che si avvale di un mix di cere e resina) per una tenuta extra long. Racchiusi in un pack dorato adornato da un’incisione Déco, rievocano un vero e proprio “fetiche d’antan”, dove la soave fragranza di violetta dello stick si fonde con un mix floreal-fruttato e diviene il leitmotiv della collezione. I Rouge à Lèvres Voile puntano su un finish luminoso, idratante, impalpabile: il colore si posa sulle labbra impercettibilmente, ravvivandole con un’ incredibile lucentezza. Anche in questo caso, le proprietà idratanti sono un must che si abbina a una scorrevolezza estrema. Il risultato? Un rossetto dalla texture confortevole e leggera come un velo, prendendo in prestito il suo stesso nome. Per accentuarne il twist squisitamente femminile, il tubetto color oro è rivestito da un tappo con un pattern di rose che rimanda a certe stampe vintage datate Fifties. I Baume à Lèvres, sono, infine, dei balsami ultra idratanti. La collezione ne include uno trasparente e tre in tonalità delicate, tutti all’ insegna delle massime virtù nutrienti. Leggerissimi, i Baume à Lèvres scivolano sulle labbra scongiurando qualsiasi vischiosità; il consueto astuccio dorato, stavolta, vanta un tappo laccato di turchese quasi a ricordare una pregiata porcellana. Spetta invece al vasto range di colorazioni simboleggiare il mood profondamente eclettico, lo spirito unconventional e l’estro senza vincoli che caratterizzano l’ universo Gucci. Di seguito, una gallery di alcune shade: cliccate sulle foto per visionare la formula e la tonalità esatta.

 

 

La campagna pubblicitaria della collezione – scattata da Martin Parr e con le modelle Achok Majak, Ellia Sophia Coggins, Mae Lapres e la cantante della punk band dei Surfbort Dani Miller come testimonial – ha già fatto molto parlare di sè. In realtà, è in piena sintonia con i valori del brand: la rimessa in discussione dei clichè di bellezza, di ogni standard di perfezione. Nelle foto appaiono dei close-up di sorrisi sui generis, “corredati” di dentature irregolari e smorfie. Un’estetica “del brutto”? Piuttosto, dell’ imperfetto. Ovvero, del reale. Un inno alla “libertà” e alle “differenze” che soppiantano l'”ideale”, come da sempre proclama la filosofia di Alessandro Michele. Gucci Beauty non fa eccezione, riecheggiando i principi che hanno già coinvolto le collezioni di abiti e accessori firmate dal designer romano: il “nerd” che si contrappone al “cool”, il “no gender” in antitesi al “maschile” e al “femminile” tout court, il glam rock “à la Elton John“, eccentricamente ricco di glitter e piume, versus il glam patinato. La moda come “sogno” inteso nell’accezione di escursione onirica, più che di astrazione dal quotidiano. “Non è bello ciò che è bello”, insomma, potremmo dire parafrasando un vecchio proverbio: la bellezza ha connotati duttili, multiformi, sfaccettati. Che di certo si distanziano da una fissità stereotipata.