Loewe e il fascino avveniristico del monocromo: il backstage hair della sfilata Primavera Estate 2022

 

Close-up sul primo look del post sulle tendenze pubblicato ieri: è un look monocromo rosa griffato Loewe, e viene esaltato da un hair color nell’ identica tonalità. Ma a renderlo ancor più speciale è il taglio, un bob che sfoggia la stessa lunghezza da ovunque lo si guardi. Arriva alle orecchie e ricade sulla fronte fino a coprire completamente gli occhi. Sebbene, forse, non sia il massimo della comodità, l’ impatto visivo è straordinario: non è un caso che l’ abbia ideato Guido Palau, un autentico guru dell’ hairstyle. Considerando che il bob è il top haircut della Primavera Estate, la creazione di Palau acquisisce un alto valore aggiunto. L’ hairstylist più acclamato del fashion world lo reinterpreta in chiave innovativa, potentemente rivoluzionaria. Le nuance che sceglie sono il rosa bubblegum, il celeste baby, il pesca, il rosso, il turchese, il nero, il verde e il viola, da esibire in ton sur ton con il look o come colore a contrasto. Il look monocromo, tuttavia, lo valorizza appieno: il total pink, il total blue e il total red lo tramutano nell’ haircolor di una creatura aliena, dotandolo di un mood avveniristico che lascia senza fiato. E’ un bob chic ed eccentrico al tempo stesso, la rilettura di un taglio classico che Palau stravolge nella forma e nel colore. Niente riga nè frangetta, e una tonalità identica a quella dell’outfit per renderlo parte integrante del look.

 

Valentino Code Temporal PE 2021: l’ Haute Couture e il concetto di tempo

 

Pierpaolo Piccioli continua a perseguire un nuovo Umanesimo, abbracciando una visione che combina il sogno, l’ intuizione, la ricerca creativa con la manualità del savoir faire artigianale. Al momento di dar vita alla collezione Valentino Haute Couture Primavera Estate 2021, si è prefissato un’ ulteriore meta: esplorare la connessione tra la Couture e il concetto di tempo. Il nome della linea, non a caso, è “Code Temporal”, laddove “temporal” sta ad indicare l’ evolversi degli istanti, il loro fluire in relazione all’ abito e al creare. L’ epoca della pandemia ha rappresentato uno spartiacque anche per la Maison Valentino: prendendo il tempo come riferimento, Piccioli ha elaborato una filosofia che lo collega sì al “qui e ora”, alla condizione sociale, esistenziale e culturale del presente, ma simultaneamente sottolinea il valore dell’ atemporalità applicandola a creazioni svincolate da qualsiasi tendenza. Pensate, appunto, come capi senza tempo. Una concezione, la sua, associata al particolare periodo che stiamo vivendo, dove durevolezza e qualità vengono assurti a must imprescindibili. Partendo da queste riflessioni di base, il designer rivoluziona felicemente la Couture griffata Valentino. Innanzitutto, manda in scena la prima sfilata co-ed e stupisce abbigliando l’ uomo in puro stile gender fluid: cappotti cosparsi di rose ornamentali in rilievo, dolcevita di paillettes e guanti in pelle che oltrepassano il gomito. Poi, si avvale di splendide lavorazioni che si tramutano nelle superfici stesse dei vari capi. Non da ultimo, dedica lo stesso spazio al daywear (naturalmente, ricercatissimo) e a un eveningwear squisitamente “di alta moda”, ma che prende le distanze da tutte le collezioni passate. A fare da cornice alla sfilata è la sontuosa Sala Grande della Galleria Colonna di Roma, ricca di ori e lampadari di cristallo. Sulle note di “Ritual Spirit (temporal)” di Robert Del Naja, leader dei Massive Attack, vanno in scena look mozzafiato intrisi di contaminazioni.

 

 

Si alternano mantelle e coat che ricordano gli origami giapponesi, affusolati abiti in colori vibranti, top tempestati di enormi paillettes abbinati a pantaloni al ginocchio in stile athleisure, scultoree gonne a corolla accompagnate da canotte sporty, jumpsuit dorate portate con un sobrio cappotto bianco, magliette “palloncino” a collo alto e con maniche inglobate, caftani dal taglio essenziale indossati a mò di soprabito, mantelline composte da una miriade di nastri circolari in radzmir, ensemble diurni in cui predominano un ampio paltò, pantaloni e tunica dalle linee nette. L’ attenzione per il dettaglio è straordinaria, la sartorialità sopraffina. Una palette cromatica che include il taupe, il bianco, il fucsia, il giallo oro, il marrone, pennellate di verde e di arancio fluo, esalta mise prive di orpelli ma di una preziosità sorprendente.  Il gran finale accende i riflettori sulle creazioni dedicate alla sera. Spiccano un coat completamente rivestito di frange oro, un fasciante long dress argentato con pettorina e cappuccio cosparsi di perle e strass, abiti drappeggiati costellati di lustrini iridescenti. Ma è l’ultimo look a lasciare a bocca aperta: uno spettacolare evening dress in organza, dalla gonna “esagerata”, che scintilla in un tripudio di paillettes color rame con riflessi perlescenti. Gli accessori, l’ hairstyle e il make up dotano ogni outfit di un’ iconicità potente. Gli “opera gloves” in pelle e i cuissardes laminati con vertiginosa zeppa fanno da fil rouge, così come le chiome lunghissime con la riga in mezzo ideate da Guido Palau e i “volti-maschera” dorati creati da Pat McGrath.

 

 

Visita il sito ufficiale della Maison Valentino per ammirare la collezione completa

 

 

“Oro” come parola d’ordine: il backstage beauty & hair PE 2020 di Valentino

 

Quando si parla di estro, di sontuosità, di sfavillio in fatto di make up, non si può fare che un nome: quello di Pat McGrath. Non stupisce che il connubio tra la make up artist più richiesta al mondo e una Maison prestigiosa come Valentino si ripeta, ormai, puntuale a ogni sfilata. La collezione Primavera/ Estate 2020 della griffe non sfugge alla regola. “Oro” è la parola d’ordine del beauty look da passerella: le modelle sfilano ostentando uno sguardo prezioso, ricco al pari di una corona regale, scintillante di bagliori in total gold. McGrath ha ideato quattro varianti del trucco, tutte en pendant con gli enormi orecchini-scultura a cui si accompagnano; il contorno occhi, le ciglia e le sopracciglia sono stati ampiamente coinvolti nell’ operazione. Per realizzare queste dorate “cornici”, la guru del make up non ha esitato a servirsi di prodotti cult tratti dal suo archivio. Il risultato? Un beauty look sfolgorante, perfettamente delineato e assolutamente teatrale. L’occhio viene circondato di oro puro, le sopracciglia diventano un punto focale: ispessite al massimo, tempestate di cristalli e gemme, prendono la forma di simmetriche ali. Il make up parte dall’ angolo interno dell’ occhio per poi allungarsi verso la tempia e ricongiungersi, a volte, con l’arcata sopraccigliare favolosamente decorata. E’ un vero e proprio trucco-gioiello di cui gli orecchini e le parure sono parte integrante, non più meri accessori bensì dettagli di una preziosità unica e globale.

 

 

A mò di “base” per i suoi virtuosismi dorati, Pat McGrath ha utilizzato l’ ombretto Blitz Astral Quad Eyeshadow di Pat McGrath Labs nella tonalità Nocturnal Nirvana. Dopodichè, lo ha ricoperto con stratificazioni di gemme dorate Swarovski creando uno straordinario effetto tridimensionale. Si tratta di gemme ormai fuori produzione, come d’altronde le ciglia finte color oro che adornano lo sguardo di alcune modelle. Servendosi di questi prodotti rari, ricercati, McGrath sembra voler accentuare l’ esclusività del make up che ha creato per la sfilata. Non tutte le varianti del beauty look, però, sono così sfarzosamente elaborate: una versione più “minimal”, ma altrettanto raffinata, si limita a tracciare un triangolo dorato sull’ angolo interno ed esterno dell’ occhio.  A fare da denominatore comune alle quattro tipologie è un mix di divino, di sofisticato e di spaziale. Le modelle potrebbero essere dee o regine, oppure ancora creature in arrivo da un altro pianeta. Quel che cattura l’attenzione, oltre naturalmente al make up, è il modo in cui Pat McGrath ha saputo tramutare l’ oro, leitmotiv dei suoi beauty look, nel fulcro di una miriade di suggestioni.

 

 

Guido Palau, Redken Global Creative Director, ha abbinato lo spettacolare make up di Pat McGrath a un hairstyle elegante ma volutamente essenziale. I capelli, pettinati con la riga in mezzo,  vengono lasciati sciolti e ricadono sulle spalle. L’ acconciatura è molto chic, pur nella sua semplicità apparente: instaura un equilibrio tra opulenza e sobrietà rievocando il look di una moderna madonna Rinascimentale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Do you remember New Romantic? Il backstage beauty & hair PE 2020 di Alexander McQueen

 

Chi è stato/a un/a teen negli anni ’80 ricorda molto bene il New Romantic, uno stile che fondeva suggestioni punk con reminiscenze vittoriane e si ispirava al look degli antichi pirati. Le band inglesi dell’ epoca erano emblemi viventi di quel trend: basti pensare ai Duran Duran, agli Spandau Ballet, ai Visage, agli Adam & The Ants…e, in Italia, a una Bertè che nel video di “Ninna nanna” sfoggiava una mise corsara molto cool. Oggi, il New Romantic continua ad intrigare il fashion world. E un brand modernamente romantico, profondamente British come Alexander McQueen non poteva non prenderlo come riferimento. E’ il top hairstylist Guido Palau, Global Director di Redken, a farlo rivivere in passerella: il beauty look della sfilata Primavera Estate 2020 è uno splendido tributo agli Adam & The Ants e allo stile pirata. Un dettaglio risalta su tutti, il trait d’union che connette il make up con i gioielli e con l’hairstyle. Tendenza chiave di stagione (come vedremo nei prossimi giorni), accomuna svariati backstage beauty. Ma che tipo di connubio unisce esattamente quella triade? Lo scopriremo subito.

 

 

Palau realizza un hairstyle cosparso qua e là di treccine, ma con un denominatore comune: la treccina sulla fronte. L’ ispirazione attinge ai pirati dell’ era vittoriana e agli Adam & The Ants per quanto riguarda la treccina frontale, poichè Adam esibiva spesso un look che la includeva. L’ hairstylist “sigilla” infine le treccine attorcigliando del nastro dorato attorno ad ognuna, un particolare che accentua il mood d’antan, e crea un “mix and match” di gioielli assai selvaggio ma molto chic. Gli orecchini sono spaiati e multipli per ogni lobo, le collane impreziosite da ciondoli antichi. A fare da fil rouge è l’oro, che si lega sia al nastro utilizzato sui capelli che al make up ideato da Lucia Pieroni. Per plasmare l’hairstyle delle modelle, Guido Palau si serve di dosi massicce di mousse spray Redken Guts 10. Una volta realizzate le trecce, poi, le vaporizza con Redken Shine Flash 02: l’ effetto bagnato rende ancora più suggestiva la pettinatura e la fa brillare sotto i riflettori.

 

 

La make up artist Lucia Pieroni completa il look con un trucco naturale, ma “spolverato” d’oro. Le sopracciglia sono folte, ben definite, le palpebre rivestite di una calda sfumatura dorata. Sulle labbra, color nude,  viene passato un velo di gloss che ne evidenzia la lucentezza e la polposità. I gioielli che fanno da cornice al volto si integrano alla perfezione con il make up, instaurando quasi una simbiosi. L’oro, in qualsiasi modo lo si declini (hairstyle, gioielleria, trucco), è il leitmotiv che dà vita a un beauty look luminoso, radioso e all’ insegna di una preziosità inedita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatralità e sobrietà fuse in un mix magnetico: il backstage hair & beauty AI 2019/20 di Valentino Haute Couture

 

Valentino, ormai, stupisce per dei beauty look da sfilata altrettanto splendidi delle sue creazioni. Non è un caso che al termine di ogni défilé si commentino sì gli abiti, ma anche il make up mozzafiato esibito dalle modelle: il che non sorprende, dato il sodalizio pluriennale che la Maison ha stretto con Pat McGrath. La top make up artist ha lasciato a bocca aperta il parterre svariate volte, e il fashion show Autunno Inverno 2019/20 di Valentino Haute Couture non fa eccezione. Gli straordinari look folk-chic di Pierpaolo Piccioli, perfettamente in linea con il mood fiabesco del Natale, si accompagnano ad un beauty look che li esalta grazie a un tripudio di grafismi e luccichii.

 

 

Per realizzarlo, Pat McGrath ha tratteggiato due linee massicce sotto le sopracciglia ridisegnandone completamente la forma. Subito dopo le ha riempite di colore e, infine, di glitter luminosissimi: le nuance utilizzate sono prevalentemente nei toni del turchese, oppure fanno pendant con l’abito. Per evocare un’ allure drammatica, la make up artist ha poi sottolineato la rima ciliare superiore e quella inferiore con dell’ eyeliner nero che ha allungato “a virgola” verso le tempie. Lo sguardo si è subito caricato di intensità e di fascino, accentuati dalla luminosità dei  due grafismi glitterati che lo sovrastano. Un trucco occhi così d’impatto non poteva che accompagnarsi a labbra “au naturel” al pari del viso, unicamente adornato di punti luce sugli zigomi, sul naso e sull’arco di Cupido: in pochi passi, McGrath è riuscita a creare un beauty look dal potente magnetismo.

 

 

Valentino ha scelto un nome ben consolidato anche per quanto riguarda l’hairstyle: Guido Palau, direttore creativo globale di Redken, ha raccolto la chioma delle modelle in bassi chignon fissandoli alla nuca con una moltitudine di treccine che ha “sparso” anche tra i capelli. Ne è scaturito uno stile essenziale, ma iper sofisticato e ad hoc per essere abbinato ai copricapi di volta in volta etnici, eccentrici o simili a soffici parrucche in lana inclusi nella collezione. Il risultato? Un’ apparente sobrietà che si sposa mirabilmente con la teatralità del make up e con abiti meravigliosi in quanto a design e a colori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una allure Rock and Royalty per le nuove muse della Medusa: la campagna pubblicitaria AI 2019/20 di Versace

 

Lo spot a cui è collegata, condensa la campagna Autunno Inverno 2019/20 di Versace in modo perfetto. C’è un locale buio e fumoso, una rock band che prova i suoi brani. La batterista, una Donatella Versace scatenatissima, scandisce il ritmo dell’ intera scena: rotea le bacchette, pesta furiosamente sul pedale della cassa, è inguainata in un total black grintoso che risalta la sua chioma platinata. Insomma, da quelle parti si fa sul serio: le vibe sono rock a 360°, coinvolgono l’ attitude e non solo il look. Se poi pensiamo che potrebbe essere proprio Rock and Royalty (dal titolo di un famoso coffee table book di Gianni Versace) lo slogan associato all’ad, è tutto dire! La direzione creativa di Ferdinando Verderi e la fotografia di Steven Meisel si uniscono in un connubio esplosivo, dove gli scatti catturano la quintessenza dell’ iconografia Versace calandola in una scenografia insolita e volutamente a contrasto. Predomina un mood urban, accentuato da una location che sembra un loft newyorchese: i muri sono spogli, con i mattoni e le tubature a vista, i pavimenti alternano il cemento alle tavole di legno. Qua e là, però, spiccano pezzi di arredo d’epoca, poltrone e sofà rivestiti di prezioso velluto che si contrappongono alle atmosfere minimal degli interni.

 

 

E’ lì che posano i modelli e le modelle, seduti od appoggiati a quei sedili: ed è incredibile come risaltino, in un contesto tale, le audaci cromie dei look Versace, i vistosi gioielli e le faux fur maculate. Senza contare che i capelli colorati, le décolleté a punta indossate sui calzini e le borse in bella vista (come l’iconica Virtus) elevano l’allure Rock and Royalty alla massima potenza. Meisel fotografa “rockstar” dall’ aria disinvolta, vagamente languida, e le immortala singolarmente per rafforzare il concetto che identifica la modella con la suprema musa di Versace. Ma come ci si sente ad essere una musa di Versace in un’ era di “voyeur” come quella odierna? E’ questo l’ interrogativo che il grande fotografo si pone. La sua risposta si traduce in scatti dal forte impatto visivo e di un’ incredibile qualità artistica. I protagonisti della campagna sono una Kaia Gerber quasi irriconoscibile, che sfoggia lunghi capelli biondi con tanto di ricrescita, oltre a Anok Yai, Bente Oort, Hang Yu, Huang Shixin, Ilja Sizov, Maike Inga, Paul Hameline e Yassine Jaajoui. A firmare il beauty look, invece, troviamo Pat McGrath e Guido Palau, due guru del make up e dell’ hairstyling.

 

 

 

 

CREDITS

Chief Creative Officer: Donatella Versace
Photographer: Steven Meisel
Campaign Creative Director: Ferdinando Verderi
Stylist: Jacob K
Casting Director: Piergiorgio Del Moro e Samuel Ellis Scheinman24
Make Up: Pat McGrath
Hair Styling: Guido Palau
Set Design: Mary Howard
Models: Kaia Gerber, Bente Oort, Maike Inga, Anok Yai, Yassine Jaajoui, Ilja Sizov, Hang Yu, Huang Shixin, Paul Hameline

 

 

Poesia into the dark: il backstage beauty & hair AI 2019/20 della Haute Couture di Dior

 

Sarà che Halloween è dietro l’angolo, ma l’ atmosfera si fa sempre più oscura. Il nero regna sovrano e coinvolge in toto il look: è un nero raffinatissimo, quasi d’altri tempi, vagamente gotico. Il make up se ne appropria per donare intensi accenti al volto, sfoggiando zone d’ombra ad alto tasso di suggestività e di mistero. In passerella, il beauty look della sfilata AI 2019/20 di Dior Haute Couture ha evidenziato questi input attraverso un maquillage che difficilmente si farà dimenticare. L’autore è Peter Phillips, il Creative and Image Director di Dior Make Up: ispirato dalla tenebrosa palette della collezione, Phillips ha optato per un focus dark sugli occhi, uno smoky eye talmente scuro e denso da risaltare persino dietro le fitte trame a rete delle velette indossate dalle modelle. Per realizzarlo ha utilizzato il profondo nero della Diorshow Tri(o)blique 035 Smoky Canvas Palette sulla palpebra superiore e su tutto il contorno dell’ occhio, ma ha evitato il mascara per scongiurare un effetto troppo seduttivo a discapito del coté poetico del make up. Allo scopo di intensificare l’ alone scuro dello sguardo, poi, ha steso una riga di khol e ha rimarcato le sopracciglia con Diorshow Brow Styler e Diorshow Pump’n’Brow. La pelle del viso è rimasta quasi al naturale. Phillips ha voluto uniformarla e illuminarla, rendola traslucida: i prodotti di cui si è servito sono il Dior Backstage Face & Body Primer e il Dior Backstage Face & Body Foundation, che ha applicato in un velo sottile prima di fissare con la cipria in polvere Dior Forever & Ever Control Invisible Loose Powder. Nessun contouring nè punto di luce, solo una pelle puramente luminosa. Anche le labbra hanno esibito un look nude, sottolineate da pochi tocchi di Dior Addict Lip Maximizer Plumping Gloss.

 

 

A curare l’ hairstyle è stato un altro guru del settore: Guido Palau, Global Creative Director di Redken, che ha pensato ad una crocchia circondata da miriadi di treccine. Per donare un aspetto “satinato” allo chignon si è avvalso della lozione Satinwear 04 Heat Protectant Blow Dry di Redken, mentre le trecce sono state create con l’ausilio della Redken Rough Paste 12, una pasta ad hoc per plasmare e definire  qualsiasi tipo di acconciatura. In questo caso, il prodotto ha garantito la texture ruvida ideale su cui imbastire l’ intreccio. Il look, nel suo complesso, è apparso stupefacente: valorizzato da grandi mono orecchini pendenti, choker raffinatissimi e collier con preziosi ciondoli (tutti con perle opalescenti a fare da leitmotiv), hanno arricchito di iconicità pura le riflessioni sulla funzione degli abiti che Maria Grazia Chiuri ha elaborato ispirandosi all’ architetto Bernard Rudofsky.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il focus

 

VALIUM loves pink: e chi mi segue lo sa bene. Ma quando il rosa si abbina a una stupefacente creazione di Haute Couture, è allora che prende vita il sogno. Lo dimostra questo look di Valentino, un’ autentica nuvola di piume rosa che Kaia Gerber ha indossato al défilé della collezione di alta moda Autunno/Inverno 2018/19. Un défilé ambientato nel “secret garden” dell’ Hotel parigino Salomon de Rothschild ed esaltato dal suo incanto, dalla sua magica atmosfera; non poteva esistere location migliore per le mise mozzafiato ideate da Pierpaolo Piccioli. Un unico leitmotiv ad ispirarle, il “tempo”. Il tempo inteso nella duplice accezione della Grecia antica, laddove il “Kairòs” si identifica con l’ immaginazione e il “Kronòs” con il suo divenire tangibile e concreta. Nel processo creativo, allo stesso modo, fantasia e ispirazione prendono forma attraverso la realizzazione. E’ la loro messa in atto nel reale a plasmarle, la traduzione delle idee in materia. Il dualismo mitico del tempo confluisce quindi in una dimensione intima, atemporale, che sancisce il predominio dei sogni e delle emozioni: lo spazio della creazione. Da questi presupposti scaturisce una collezione a dir poco sbalorditiva. Piccioli segue l’ istinto senza riserve, orientato a una bellezza che è espressione delle sue personali suggestioni oniriche. Ecco allora il lungo abito rosa confetto, vaporoso, completamente cosparso di piume. Scopre le spalle e si svasa nel fondo amplificando armonicamente il suo volume. Regale e ricco, l’ abito viene sdrammatizzato e movimentato, al tempo stesso, dall’ impalpabile leggerezza delle piume: il look è ammaliante, di straordinario impatto visivo. Sembra uscito da una fiaba o – a scelta – da uno scatto che immortala un party del jet set anni ’60 in tutto il suo glamour. Ad avvalorare quest’ opzione contribuisce anche lo scenografico hairstyle “firmato” da Guido Palau insieme a Josh Wood: in passerella, le modelle hanno sfilato con parrucche di lunghi capelli lisci, ma cotonatissimi alla radice. Un omaggio ai Sixties che il cat-eye iper grafico pensato dalla make-up artist Pat McGrath ha ulteriormente enfatizzato. Il risultato? Una mise che si addentra a nei meandri del sogno a trecentosessanta gradi.

 

Come una star dei “Roaring Twenties”: il backstage beauty & hair di Prada Resort 2018

 

Ispirazione “anni ruggenti” per il beauty look e l’hairstyle che Prada ha mandato in passerella con la collezione Resort: l’ ispirazione strizza l’ occhio all’ era del grande Gatsby e la rivisita in chiave contemporanea. Il top hairstylist Guido Palau raccoglie i capelli in due lunghe trecce, lasciando sciolte ciocche che sfiorano ed incorniciano il viso. Un’ acconciatura ancestrale si fa iconica, vagamente hippy, e punta, a contrasto, su un  cerchietto adornato di piume per esaltare una allure da star delle Ziegfeld Follies. Il risultato è un look soggetto a interpretazioni molteplici: che rievochi un’ indiana metropolitana o una diva dei Twenties, in fondo, non conta. Quel che è certo, è il forte impatto di un hairstyle che si è imposto tra i più cool delle sfilate Cruise 2018.

 

 

Il make up ideato da Pat McGrath (un nome che non ha bisogno di presentazioni) lo esalta alla perfezione: il focus sono le labbra, impeccabilmente tinte di un cremisi saturo. La pelle del viso è luminosa, fresca, eterea, le sopracciglia spazzolate con accuratezza. Qualche passata di mascara sulle ciglia completa un look che, con pochi tocchi, evoca raffinatezza allo stato puro.

 

 

 

 

Quando il wet look si fa gotico: il backstage hair & beauty PE 2018 di Alexander McQueen

 

Una giovane donna avanza. Ha lo sguardo torvo, i capelli intrisi d’acqua ed incollati attorno al viso. La sua allure magnetica è accentuata da un forte sapore gotico: ad esaltarla, antichi gioielli in pietre e argento che le adornano le orecchie e le cingono il collo copiosi. Da dove viene questa misteriosa ninfa delle acque? Potrebbe essere appena uscita dal mare o da uno stagno, ma è anche possibile che la pioggia l’ abbia colta di sorpresa. Oppure, ancora, che emerga da un mondo sotterraneo e oscuro. A commentare l’ input ispirativo è Guido Palau stesso, hairstylist-guru e autore del look che ha ideato per la sfilata PE 2018 di Alexander McQueen. Il tocco di Palau ha donato unicità a delle mise, già di per sé, preziose: la poesia floreale e l’ ode al British di Sarah Burton si fondono con il suo enigmatico wet style in un potente mix. Non è un caso che questo hair look abbia evocato reminescenze di un film-cult dell’ horror come “The Ring”. Sono i lunghi capelli fradici e buttati sul viso di Samara, la malefica bambina della pellicola, ad essere chiamati in causa. Ma  dal momento che siamo ad Halloween, perchè non tramutare lo spunto in un hairstyle a tema? Per replicarlo potete avvalervi di prodotti Redken come l’ Hardwear Gel 16, l’ Addict Color 28 Hairspray e lo Shine Flash 2, un trio che coniuga effetto bagnato e finish iper lucido. Il make up realizzato da Lucia Pieroni si è concentrato su un incarnato e su uno sguardo all’ insegna del “wet”: punto focale sono gli occhi, sottolineati da un eyeliner nero sbavato che .ribadisce le suggestioni acquatiche di questo look.