Il close-up della settimana

 

Tomas Maier ha lasciato Bottega Veneta. La notizia è arrivata neppure un paio di giorni fa, del tutto inattesa. Maier era al timone creativo del brand da ben 17 anni, durante i quali ha svolto un ruolo decisivo nel definirne l’ estetica e l’ identità stilistica: tedesco di Pforzheim, classe 1957, il designer era stato nominato Direttore Creativo nel 2001, quando Bottega Veneta è entrato a far parte del gruppo Kering. Dopo il debutto con una collezione di soli accessori, Meier ha rilanciato la Maison a livello globale adottando uno stile sobrio e sofisticato che è a tutt’ oggi il suo trademark. “E’ in gran parte dovuto alle esigenze creative di alto livello di Tomas, se Bottega Veneta è diventata la casa di moda che è oggi. L’ha ricollocata sulla scena luxury e ne ha fatto un riferimento indiscusso. Con la sua visione creativa, ha valorizzato magnificamente le competenze degli artigiani della Maison. Gli sono profondamente grato e lo ringrazio personalmente per il lavoro che ha svolto e per l’ eccezionale successo che ha contribuito a farci ottenere.”, ha commentato il Presidente e CEO di Kering François-Henri Pinault. Maier ha un background di tutto rispetto: formatosi alla Chambre Syndicale de la Haute Couture di Parigi, ha intrecciato successivamente collaborazioni con Guy Laroche, Sonia Rykiel e Hermès. Nel 1997 ha fondato in Florida un brand che porta il suo stesso nome, mentre in partnership con Uniqlo, di recente, ha creato una capsule collection dedicata alla Primavera/Estate 2018. In seguito al divorzio da Bottega Veneta, il designer si consacrerà a tempo pieno alla propria label; proprio poche ora fa, invece, è stato svelato il nome del Direttore Creativo che prenderà il posto di Maier presso la Maison vicentina: si tratta di Daniel Lee, già Design Director del ready-to-wear griffato Céline. Trentaduenne del Regno Unito, Lee annovera nel suo CV una laurea al Central Saint Martins College of Art and Design ed esperienze professionali in Maison Margiela, Balenciaga e Donna Karan precedenti al suo ingresso in Céline nel 2012. François-Henri Pinault ha speso parole entusiaste per il nuovo Direttore Creativo di Bottega Veneta: “La singolarità della sua visione, ispirata a un approccio creativo molto personale, mi ha convinto che sarebbe stato il miglior interprete di un nuovo capitolo nella storia della Maison. Il suo lavoro è caratterizzato da un grande rigore, da una grande padronanza dell’ expertise in atelier, da un’ autentica passione per i materiali e da un’ energia  che non vedo l’ora di veder prender forma in Bottega Veneta. “, ha affermato in un comunicato stampa. Daniel Lee, da parte sua, si è dichiarato ” onorato ed entusiasta di portare avanti l’eredità forgiatasi in Bottega Veneta negli ultimi 50 anni. Mantenendo codici radicati nella Maison come l’ artigianalità, la qualità e la raffinatezza, non vedo l’ ora di rielaborarli apportando, al tempo stesso, una nuova prospettiva e un nuovo senso della modernità”. Non ci resta che augurargli buon lavoro!

 

Nella foto: un look dalla collezione AI 2018/19 di Bottega Veneta

 

Vintage & contemporary trends: il ‘peekaboo bang’

 

Bette Davis la definì “La persona più bella mai arrivata a Hollywood“: a quei tempi (fine anni ’30), non a caso, sfoggiava già la pettinatura peekaboo bang che le avrebbe procurato il primo contratto cinematografico grazie all’ aura di sofisticato mistero che le conferiva. Veronica Lake, attrice hollywoodiana rimasta famosa, oltre che per la sua filmografia, anche per la ciocca di capelli che lateralmente le ricopriva metà del viso, si tramutò in icona di stile da subito: le donne americane rimasero affascinate dalle sue chiome ondulate e ben curate, dall’ acconciatura ‘a schiaffo’ che esibiva e che l’avrebbe per sempre identificata nell’ immaginario collettivo. In moltissime corsero dal parrucchiere richiedendo il ‘peekaboo bang’, tanto da rendere successivamente necessario un appello del governo -rivolto  alla stessa Veronica – a cambiare pettinatura: sembra che alle operaie la lunga ciocca di capelli laterale creasse numerosi problemi sul lavoro, rimanendo incastrata nei macchinari. Un ‘incidente di percorso’ che non interruppe la moda del ‘peekaboo’, negli anni a venire tramutatosi in un classico dell’hairstyle tanto da venire adottato in diversi tempi e a più riprese. I suoi ultimi significativi avvistamenti, oltre a riguardare celebrities varie, si sono verificati in concomitanza con le recenti Fashion Week: Guy Laroche, per presentare la sua collezione Primavera/Estate 2013, ha infatti mandato in passerella modelle pettinate ricalcando il Veronica Lake style senza eccezioni, elaborando una contemporanea versione del peekaboo. Ma le ultimissime versioni della pettinatura si sono addirittura mixate al punk e alle avanguardie musicali, creando contaminazioni di stile che ne hanno rivisitato, attualizzandole al 2000, le caratteristiche in modo estremo: Alice Dellal – icona Chanel e musa di Karl Lagerfeld – e Rihanna, sfoggiano lunghe e morbide onde laterali accompagnandole con la rasatura totale della tempia opposta, rendendo l’effetto ‘a schiaffo’ decisamente rock. In un modo o nell’altro, il peekaboo rimane lo stile che connota una lady enigmatica e raffinata, le cui reminescenze anni ’40 non fanno che accrescere la singolare preziosità del suo look. Non possiamo, dunque, che ringraziare l’iconica Veronica Lake per il suo incomparabile contributo.

 

Backstage Guy Laroche s/s 2013


Dalla passerella Guy Laroche s/s 2013

 

Buon martedì.