Il close-up della settimana

 

New steps in fashion, nuovi passi nel mondo della moda. Mai come in questo freddo Autunno – ma sotto certi aspetti “caldo”, come vedremo – si sono avvicendate tante eclatanti news relative al fashion system:  cessioni, defezioni e nuove nomine ai vertici creativi, traslochi oltreconfine per i défilé…Tutto si si sussegue a una velocità che lascia non poco spazio ai colpi di scena. Cominciamo con Versace. A fine Settembre, la Maison della Medusa è stata acquisita da Michael Kors per circa 2 miliardi di dollari. A operazione conclusa, la holding americana verrà denominata “Capri Holdings” e includerà i Versace tra i suoi azionisti. In questo nuovo polo globale del luxury (Michael Kors rilevò anche Jimmy Choo) Donatella Versace rimarrà al timone creativo ed anche il CEO Jonatan Akeroyd manterrà il suo ruolo. Capri Holdings (così chiamata in onore all’ isola, un’ iconica meta del glamour) punta ad una crescita del marchio che all’ incremento dei fatturati abbini, tra gli altri obiettivi, quello della rete retail e dell’ omnicanalità. E se John D. Idol, chairman di Michael Kors,ha definito “una pietra miliare” l’acquisto del prestigioso brand del Made in Italy, parole di entusiasmo sono state spese anche da Donatella Versace: attraverso questa transazione la griffe “potrà esprimere il suo pieno potenziale”, ha commentato la stilista. A 40 anni esatti dalla fondazione, quindi, Versace diventa stelle e strisce. Un passo, il suo, che segue le orme di altri storici marchi italiani del fashion passati nelle orbite di colossi mondiali del luxury: qualche esempio? Pucci, Bulgari e Fendi rientrano ormai nell’ universo Lvmh, mentre Gucci, Bottega Veneta, Pomellato e Brioni fanno capo a Kering. E che dire di Valentino, rilevato nel 2012 dal fondo del Qatar Mayhoola? Sono solo alcuni tra molti, discusissimi esempi. Perchè, pur negli innegabili vantaggi finanziari che questi investimenti comportano, ci si interroga sulla tutela delle eccellenze del Made in Italy e sull’assenza di grandi holding del lusso nel Bel Paese. Nel frattempo, come dicevamo, altre breaking news hanno movimentato il pianeta moda: Josep Font lascia Delpozo dopo 6 anni alla sua guida stilistica, periodo cruciale in cui ha donato un’inconfondibile impronta al marchio. Joseph nomina Susana Clayton nuovo direttore creativo, mentre nello stesso ruolo Margherita Maccapani Missoni fa il suo ingresso in M Missoni. Anche Lacoste scommette “al femminile”, affidando a Louise Trotter (appena uscita da Joseph) il timone dell’ ufficio stile. E mentre il debutto di Hedi Slimane da Celine continua a registrare lodi e critiche, Gucci approda nella Ville Lumière e incanta il pubblico de Le Palace con un défilé ispirato al teatro off italiano anni ’70 di Leo de Berardinis e Perla Peragallo.

 

Nella foto: un dettaglio della collezione PE 2019 di Delpozo, Glicinia

 

 

Tra suggestioni acquatiche e Xavier Cugat: Musicalia, la collezione PE 2018 di Delpozo

 

Immaginate di immergervi nell’ azzurrità di una piscina immortalata dalla fotografa slovacca Maria Svarbova mentre un cha cha cha di Xavier Cugat impazza in sottofondo: affiora subito un mood giocoso, un pot-pourri di nuance pastello e forme morbidamente scolpite che sembrano seguire il flusso delle note. E’ questo mix di suggestioni a dare vita a Musicalia, la collezione che Josep Font, Direttore Creativo di Delpozo, dedica alla Primavera/Estate. Predominano atmosfere rétro, riemerge quel Waldorf Astoria che fu leggendaria cornice di soirée a ritmo di mambo e pomeriggi trascorsi a bordo piscina. Sensazioni di gioiosa leggerezza si diffondono con la brezza estiva, traducendosi in abiti dai volumi impalpalbili che coniugano geometrie minimal, asimmetrie, balze, increspature e ruches con incredibile armonia. Piume e ricami si posano con la stessa soavità sulle creazioni, accentuandone la vis poetica. Nel più puro stile Delpozo,  spetta poi ai colori delineare il mood della collezione: una palette che vibra di rosso, turchese, giallo, rosa e giada si affianca ai toni del bianco e raggiunge il top della briosità in una serie di stampe policrome. L’ acquamarina, il cipria e il giallo fluo catturano i riflessi dell’ acqua alternandoli a una luminosità profusa,  ed è sempre un tripudio di nuance a regnare su un Paisley rivisitato in chiave deliziosamente floral. I fiori esotici riappaiono nei ricami: a fare da leimotiv è la Diphylleia Grayi, i cui petali diventano del tutto trasparenti ogni volta che piove. Non poteva mancare il fiocco-signature del brand, che si declina in copricapo in paglia e tramuta l’ allure playful in potente iconicità.

 

 

 

 

 

 

 

 

Photo: Delpozo

 

Lo sfizio

 

I “cropped pants” – o “pants culotte” – fanno il loro ingresso trionfale nelle collezioni Pre-Fall e si tramutano in un basic dello chic. Delpozo li tinge di rosa shocking e li dota di un design geometrico e lineare, aggiungendo maxi risvolti che esaltano le forme squadrate. La silhouette ben strutturata si riconferma uno dei trademark di Josep Font, sempre più ispirato dal suo background architetturale: non è un caso che sia l’ opera dell’ architetto brasiliano Oscar Niemeyer il riferimento dell’ intera collezione. Il promotore della “curva” contrapposta alla linea retta  e la sua estetica rappresentano la matrice a cui Font attinge per i suoi giochi di volume, per uno stile che di continuo evoca i concetti di “spazio” e “movimento”, per l’ uso del colore. Dai toni saturi che Niemeyer era solito accostare al bianco prende vita una palette in cui risaltano il turchese, l’ arancio, il rosso, l’off-white e il fucsia, declinato sia in abbinamenti strong che in total look. I cropped pants Delpozo seguono entrambe le opzioni, accostandosi in questo caso a un top in full red dal quale sgorga una cascata di fiori ricamati in lana che strizza l’occhio ai “paper mosaics” di Mary Delany. Seconda figura chiave della collezione, l’ artista che diventò famosa per il suo “découpage floreale” ha ispirato i ricercati decori profusi nei capi e negli accessori: applicazioni, intarsi e sagome di fiori nei più svariati materiali impreziosiscono i look avvalendosi di una minuziosa lavorazione artigianale. E’ invece un fiocco vistoso e “grafico” a campeggiare sulla mule rasoterra che, insieme alla Gret Tote in vernice nera intramezzata dal fucsia e dall’ arancio di due grandi petali, completa la mise.

Nell’ identica nuance di rosa shocking a far pendant con il pantalone, la Bow Mule Delpozo è completamente realizzata in feltro ed ha la punta affilata: la nuovissima flat del brand, senza dubbio, è candidata già ad accessorio must have di stagione.

L’ accessorio che ci piace

Dire Delpozo equivale all’ espressione più squisita di Prèt-a-Couture, ricercatezza “scultorea” mixata ad un supremo savoir faire artigianale. Al pari degli abiti, tutti gli accessori del brand riflettono il background architetturale di Josep Font: linee scolpite, iconici dettagli, decori sopraffini ma mai ridondanti sono da sempre il suo trademark, e anche questa volta si rivelano degli atout basilari. Le “flatform” in vernice rosa con fiocco laterale ne sono un significativo esempio. “Flatform” perchè concepite come “platform” dalla suola spessa, ma piatta, come vuole il nuovo trend Spring/Summer in una rivisitazione inedita delle classiche wedge: all’ insegna di sofisticate geometrie, la flatform Delpozo affila la punta e si adorna di un fiocco piatto laterale ad alto tasso di femminilità.

Al 100% in pelle di vitello vernice, viene declinata in una palette d’effetto che spazia da nuance pastello come il rosa Quarzo e il Limpet Shell (uno straordinario mix di celeste e verde acqua) eletti must estivi da Pantone, per approdare a un più deciso ma sempre raffinatissimo nero con venature blu. Ci piace perchè esprime l’ inconfondibile stile di Josep Font, reinterpreta la wedge con genialità e – last, but not least – forma e decori la rendono semplicemente deliziosa. La lucentezza della vernice esalta ulteriormente un design già messo in risalto da tonalità  sognanti: il platform piatto, la punta affilata e il fiocco sono i dettagli che definiscono una allure a metà tra il minimal e la preziosità estrosa. E che includono la flatform griffata Delpozo tra gli accessori cult di stagione.

 

 

 

 

 

 

Lo sfizio

 

Sostituire l’ abito boho, uno dei must have di stagione, con un long dress che coniuga le linee minimal ad un mood etereo e dreamy.  Optando per una sofisticata nuance rosa cipria, Del Pozo propone una creazione contraddistinta da un’ alta preziosità strutturale: il corpetto rigido, in satin di seta, è sleeveless e ha un taglio dal sapore anni ’60. La gonna, con orlo alla caviglia, ha una forma svasata che evidenzia tutta l’ impalpabile fluidità dello chiffon. A sottolineare il punto vita, due ornamenti simmetrici rimandano a sagome di ali – o virgole – che sublimano deliziosamente il design dell’ abito. Gli studi di Architettura di Josep Font vengono citati nella loro interezza, dando vita a un look che rivisita lo stile ballerina in un mix di rigore e ricercatezza sartoriale denotato da somma genialità creativa. I dettagli gold e i sandali dal vertiginoso platform con applicazioni floral arricchiscono l’ abito di femminilità aggiuntiva,  sottolineando il valore di una creazione che nell’ abolizione di ogni sorta di orpelli e ornamenti frou-frou individua un proprio, particolarissimo stile denso di connotazioni raffinatamente estrose.  .