Addio a Luis Sepùlveda

 

” «Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali» miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L’umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. «La pioggia. L’acqua. Mi piace!» stridette. «Ora volerai» miagolò Zorba. «Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono» stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra- «Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo» miagolò Zorba. “

Luis Sepùlveda, da “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”

Nell’ era del Coronavirus non è raro ascoltare notizie che spezzano il cuore. E proprio ieri è arrivata quella della morte, a causa del Covid-19, dello scrittore cileno Luis Sepùlveda. Voglio ricordarlo con una citazione tratta da “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, un romanzo famosissimo e ricco di riflessioni sul coraggio, sulla diversità, sulla natura umana. Credo che la produzione favolistica di Sepùlveda, che ebbe inizio nel 1996 proprio con questo libro, esprima a tutto tondo il suo pensiero e la sua sensibilità: gli animali che ne sono protagonisti si rifanno all’ antico genere in cui autori come Esopo, Fedro e La Fontaine eccelsero, e hanno molto da dire sull’ uomo e sul suo comportamento. Lo trovo un argomento più che mai attuale, su cui meditare a lungo. E anche se sono ancora ammutolita dalla tristezza, non posso fare a meno di ricordare l’impegno di Luis Sepùlveda, il suo grande amore per la poesia e per la natura, la fiducia che riponeva nell’ umanità. “Sogniamo che un altro mondo è possibile e realizzeremo quest’altro mondo possibile.”, scrive ne “Il potere dei sogni”: una convinzione che è insieme un monito e un auspicio per il futuro.