Giambattista Valli Haute Couture PE 2021, volumi maestosi e sontuosità regale

 

Che cos’è l’ Haute Couture per Giambattista Valli? In primis, volume e maestose dimensioni. Come ha detto a Vogue.com: “L’ alta moda riguarda i volumi. Quando disegni prêt-à-porter, devi essere un designer. Quando crei Haute Couture, devi essere uno scultore. E’ la differenza che sussiste tra il costruire uno spazio e l’ arredarlo. ” Riporto questa citazione perchè mi sembra un’ affermazione chiave. A fare da fil rouge alla collezione di Haute Couture Primavera Estate 2021 di Giambattista Valli, infatti, è una sontuosità regale. I suoi celebri abiti di tulle ornati da un tripudio di balze e ruches vengono elevati a un ulteriore livello di opulenza, abbracciando una preziosità scultorea. I volumi (soprattutto delle gonne) si amplificano, gli strascichi regnano sovrani, le ruches si infittiscono e moltiplicano, sui capi in taffetà sembrano scolpite. Non è un caso che il mini film di presentazione della collezione sia ambientato a Siviglia, e che le immagini dei suoi monumenti, dei suoi patios spettacolari, si affianchino costantemente ai look sfoggiati dalle modelle. E’ un dialogo tra un’ architettura fastosa e delle altrettanto fastose creazioni, dove i colori che prevalgono rimandano a quelli del “traje de Flamenca” andaluso: rosso, nero e bianco, anche se non mancano il giallo, il pesca e il caratteristico rosa tenue delle nuvole di tulle griffate Valli. Gli abiti sono splendidamente teatrali, ma eterogenei. Risaltano modelli con gonna ampissima, ricca di balze impalpabili o miriadi di ruches, mise dotate di lunghe maniche piumate che rievocano la grazia di un cigno, corpetti rossi plasmati su grandi rose in tulle, gilet impreziositi da sofisticatissime applicazioni floreali, tuniche greche con tanto di strascico, soprabiti che ostentano cascate di volants eterei come zucchero filato. A predominare è una femminilità enfatizzata e potente, valorizzata dalle acconciature ideate da Odile Gilbert: le chiome, voluminose al pari degli abiti, diventano “importanti” grazie a un utilizzo massiccio dei toupet e si adornano di vistosi fiocchi e fiori. Riaffiorano alla mente gli hair look anni ’60 di top del calibro di Marisa Berenson, Isa Stoppi, Benedetta Barzini…reminiscenze che il make up firmato da Karin Westerlund, un trionfo di eyeliner per esaltare lo sguardo, rifinisce a regola d’arte.

 

 

Visita il sito di Giambattista Valli per ammirare la collezione completa

 

 

Haute Couture AI 2018/19: flash dalle sfilate di Parigi (parte 2)

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Prosegue l’ excursus di VALIUM su una selezione dei défilé di Alta Moda parigini. Oggi, qualche flash sulle proposte mandate in passerella da Giambattista Valli, Chanel, Ulyana Sergeenko e Armani Privé.

 

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3. GIAMBATTISTA VALLI: piume, fiocchi e cristalli adornano abiti di una femminilità squisita che raggiunge l’ apice nelle enormi nuvole di tulle a balze declinate in nuance come il verde menta e il rosa fluo.

 

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3. CHANEL: fascino d’ altri tempi, allure rétro per una collezione che sfila sullo sfondo di un Lungosenna perfettamente riprodotto nel Grand Palais, tra la memorabilia e i libri usati venduti al mercatino dei “bouquinistes”.

 

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3. ULYANA SERGEENKO: un’ eleganza bon chic, ricca di dettagli in stile 40s e 50s. Alle linee pencil si alternano silhouette svasate e fluttuanti long dress a balze.

 

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3. ARMANI PRIVE’: un tripudio di nero, champagne ma anche tanto colore per creazioni che indagano l’ Alta Moda nella sua accezione più profonda e inneggiano ad un luxury che permea in toto la collezione.

 

(To be continued)

 

Haute Couture PE 2018: flash dalle sfilate di Parigi

Dior

Dal 22 al 25 Gennaio, a Parigi, torna in scena il  sogno: le sfilate della Haute Couture invadono le passerelle con la loro magia. Alta sartorialità, ispirazione ad ampio spettro e creazioni scenografiche sono i leitmotiv di quattro giornate all’ insegna della creatività più sublime. E’ il trionfo della moda nella sua quintessenza inventiva, il tributo a un’ iconografia che trascende il quotidiano per esaltare l’ esclusivo e lo speciale. In questo post – e in altri che faranno seguito –  una selezione di look tratti dai défilé parigini. Stay tuned!

 

Dior

Maria Grazia Chiuri per Dior guarda all’arte moderna, nello specifico al surrealismo di Leonor Fini. Sperimentazione ed elementi onirici, un viaggio alla scoperta nel femminile, visioni che continuamente si ribaltano e moltiplicano si intersecano con la fantasia immaginifica e con motivi come l’ esplorazione dell’ identità tramite l’abito che hanno dato linfa all’ opera della grande pittrice.

 

Dior

Dior

Georges Hobeika

Preziosa e impalpabile, un sontuoso intreccio di ricami scintillanti e di colori tenui, la collezione di Georges Hobeika si ispira all’ antica civiltà greca e al fascino che la sua magnificenza continua a esercitare: un appeal irresistibile, immortale, intriso di un sapere e un savoir faire divenuti supremi punti di riferimento culturali. Il risultato? Abiti degni di una vera e propria dea ellenica.

 

Georges Hobeika

Georges Hobeika

Georges Hobeika

Giambattista Valli

Un tripudio di volants, tessuti soavi e applicazioni floreali: nelle sale del Petit Palais, grazie a Giambattista Valli è esplosa la Primavera.  Miniabiti romantici portati con cuissardes rock, scollature off-shoulder, lunghi strascichi, fiocchi, piume e ruches ornamentali si alternano ad abiti botticelliani fino a un gran finale spettacolare, tre uscite come nuvole di tulle a balze declinate nelle golose nuance del pesca, del rosa confetto e del lime.

 

Giambattista Valli

Giambattista Valli

Giambattista Valli

 

Tutte le sfumature di rosa di Ryan LO

 

E’ Primavera, il sole è tornato a splendere e diciamo la verità, una buona dose di ‘Think Pink’ si fa largo spontaneamente. Non poteva non attrarmi, in un simile contesto, questo tripudio di rosa declinato in ogni sua possibile nuance, applicato a creazioni che sembrano nuvole di zucchero filato e uscite da un sogno dai connotati di fiaba: mi riferisco alla  collezione Primavera/Estate 2013 di Ryan LO,  giovane designer (ha appena 22 anni) emergente nato a Hong Kong ma trasferitosi ben presto a Londra. Nella capitale del Regno Unito, LO ha studiato moda al London College of Fashion e, contemporaneamente, svolto uno stage presso Charles Anastase che gli ha permesso di affinare le proprie competenze. Il suo universo creativo ingloba un mix di fantasia, romanticismo e pop culture abbinandoli a una nozione quasi archetipa, nella sua quintessenza, della femminilità: LO impara a lavorare a maglia tramite dei tutorials di YouTube, e da quel momento la sua artigianalità diventa parte integrante -e fondamentale – del suo concetto di stile. Con una manualità impeccabile riesce a modellare qualsiasi materiale, esprimendo la sua sensibilità ‘massimalista’ tramite dosi massiccie di tulle e amalgamandole, tra fiocchi e orpelli, alle sue splendide creazioni fatte a maglia. Ryan LO è uno dei giovani designer invitati, grazie all’ iniziativa Fashion East dedicata ai talenti emergenti, a presentare la propria collezione alla London Fashion Week. Per la Primavera/Estate 2013, ispirandosi ad icone contemporanee quali le eroine cine-televisive Bridget Jones, Ally McBeal e Miranda Hobbes, crea abiti talmente femminili e deliziosi da ricordare dei prom dress anni ’60. L’ intera collezione ruota attorno ad un mood frou-frou evocato soprattutto dai materiali: LO opta per tessuti iridescenti, nuvole di tulle, broccati, stampe floreali, fantasie glitterate declinandoli in ogni sfumatura del rosa. In molti hanno rinvenuto, tra i suoi motivi ispiratori, riferimenti alle femme fatale di Wong Kar Wai e all’ esuberante inventiva di Christian Lacroix. Destinate alle ‘sognatrici’ del XXI secolo, le sue creazioni sorgono come reazione al minimalismo imperante e scelgono il rosa, delegandolo a potente terapia d’urto, per renderlo parte integrante del progetto stilistico. La ricercatezza  sartoriale e l’abile artigianalità di Ryan LO hanno già pienamente promosso il suo talento creativo, annoverandolo tra i designer più promettenti del panorama internazionale.

Felice weekend.