La veletta di Undercover: come un fiore in boccio

 

Vedere rosa…ma anche giallo, azzurro, rosso, nude, viola. I look della Primavera Estate 2024 di Undercover hanno sfilato accompagnati a una veletta di chiffon declinato in diversi colori. Una veletta singolare, che ricopriva il capo, gli occhi e gli zigomi: l’effetto era quello di un fiore in boccio, etereo e dalle nuance delicate. Metà veletta e metà copricapo, l’accessorio che abbiamo visto sulla passerella di Undercover sfoggia un mood vagamente onirico, decisamente primaverile. E si presta ad essere esibito in tutte le sue tonalità, abbinandole sia al look che allo stato d’animo del momento.

 

 

Il maglione natalizio

 

Lo conoscete tutti: è il maglione natalizio. Generalmente rosso (ma altri colori non mancano, meglio se in linea con il mood festivo), viene arricchito da un tripudio di decorazioni. Qualche esempio? Renne, fiocchi e pupazzi di neve, orsi polari, elfi, pinguini, omini al pan di zenzero, alberi di Natale…Spesso il focus si concentra su un elemento dell’iconografia natalizia e tutto il resto diventa un pattern ornamentale. Il maglione del Natale è stato riportato in voga da “Il diario di Bridget Jones”, il famosissimo best-seller di Helen Fielding, dove Mark Darcy (che nel film tratto dal libro è interpretato da Colin Firth) ne indossa uno con una gigantesca renna sul davanti. E anche se dai più viene considerato kitsch, non c’è dubbio che è l’ironia con cui viene esibito a fare la differenza: perchè il maglione natalizio è colorato, ridondante, esagerato, ma anche divertente. Evitando i modelli più trash, ed abbinandolo a un bel sorriso, può tramutarsi nel capo giocoso e un po’ naïf che vi farà rivivere (almeno sotto certi aspetti) le Feste di Natale della vostra infanzia. Non va dimenticato, poi, che se ne è appropriata persino l’Alta Moda: a portarlo in passerella è stato Jean-Paul Gualtier, che l’ha inserito (tinto di rosso e bianco e decorato con fiocchi di neve) nella sua collezione di Haute Couture Autunno Inverno 2017/18.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Tendenze AI 2023/24 – Micro-reggiseno: il sorprendente must dei mesi freddi

Moschino

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le tendenze dei mesi freddi decretano il trionfo di look più succinti che mai. Il busto si scopre completamente e fa a meno del pullover, sostituendolo con un reggiseno che non è neppure una bralette: ha forme micro e spesso si limita a coprire i capezzoli. Ogni brand l’ha declinato in una propria versione, ma a fare da denominatore comune sono le dimensioni ridottissime. Lo si può accompagnare a un capospalla; tuttavia, in passerella è stato quasi sempre lasciato in bella mostra. Preparatevi, quindi, a un inverno molto “nudo”…forse anch’esso influenzato, chissà, dai cambiamenti climatici!

 

Gucci

Nensi Dojaka

Behen

Ann Demeulemeester

Melke

404 Studio

Valentim Quaresma

Rokh

Vaquera

Nensi Dojaka

 

Tendenze capelli dell’ Autunno Inverno 2023/24: qualche anteprima vista in passerella

Il corto sbarazzino di VIVETTA

Un’occhiata alle tendenze capelli dell’ Autunno Inverno 2023/24 viste in passerella. Il bob resiste e acquista volume, la riga in mezzo impera, torna la frangia: la ritroviamo sia in versione mini che lunga e geometrica. Ma c’è anche un altro grande ritorno da segnalare, il tipico hairstyle afro della “Blaxploitation” anni ’70. La chioma iper voluminosa e fitta di ricci sfoggiata da “Foxy Brown” (l’attrice Pam Grier) nell’iconico film che Jack Hill girò nel 1974 aveva già fatto la sua comparsa alle sfilate Primavera Estate 2023, ma con la stagione fredda si inserisce a pieno titolo tra i top hair trends.

 

La mini frangia e le trecce arrotolate intorno alle orecchie di ANTONIO MARRAS

Il bob con volume di ANTEPRIMA

Gli afro hair di ZIMMERMANN

I capelli tirati a lucido e la coda bassa di GIAMBATTISTA VALLI HAUTE COUTURE

I “ricci e capricci” di GIORGIO ARMANI PRIVE’

La media lunghezza platinata di MENCHEN THOMAS

La riga in mezzo di ALBERTA FERRETTI

La frangia iper mini di AVELLANO

Le onde laterali di ROKH

La frangia geometrica di MARCO RAMBALDI

Il supercorto di Y/Project

Lo chignon minimale di SACAI

 

 

Rimandi tribali nell’hairstyle estivo

 

Le terre tropicali, i rimandi esotici, l’aspetto più “selvaggio” dell’estate sono da sempre associati all’ iconografia e allo stile di questa stagione: un concetto che, anno dopo anno, coinvolge soprattutto l’hairstyle. Trecce, treccine e tipiche acconciature tribali tornano alla ribalta non appena iniziano i mesi caldi, ma per l’estate 2023 si rinnovano e presentano sostanziali differenze rispetto a quelle che impazzavano un anno fa. Svariati brand le hanno riproposte in passerella, reinterpretandole con massicce dosi di estro e di genialità creativa. Alla base, ovviamente, c’è la treccia, declinata in innumerevoli versioni. Qui di seguito vi mostro alcuni esempi, tutti tratti dalle sfilate delle collezioni Primavera Estate 2023.

 

Jawara Alleyne

KNWLS

Bronx and Banco

Laruicci

Etro

Eenk

Naeem Khan

Akris

Etro

 

Foto di copertina di Bherbery Andres Balanta Bocanegra via Pexels

 

Tendenze PE 2023 – Le spose del prêt-à-porter

Simone Rocha

Mai come quest’ anno in passerella si sono avvicendate tante spose. L’ abito da sposa, di solito, è una prerogativa dell’ Alta Moda: teatrale, fiabesco e maestoso, conclude in bellezza le sfilate. Le collezioni di prêt-à-porter Primavera Estate 2023 hanno sancito un giro di boa. I look bridal sono presenti in gran numero, sostituiti non di rado da un total white che ben si presta ad essere indossato il giorno del sì. E dato che il bianco è il colore associato al mese di Aprile, ho pensato di pubblicare una panoramica di questi stupefacenti abiti, diversissimi tra loro ma accomunati dal fil rouge della preziosità.

 

Antonio Marras

MSGM

Sandy Liang

AC9

Dior

Ermanno Scervino

Act N.1

Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood

Richard Quinn

Dolce & Gabbana

Chanel

Elie Saab

 

 

Milano Fashion Week: flash dalle collezioni PE 2022

 

Cari fan di VALIUM, oggi ci trasferiamo a Milano dove dal 21 al 27 Settembre si è tenuta la Fashion Week delle collezioni Primavera Estate 2022. La moda è tornata a emozionare “live” attraverso un buon numero di sfilate in presenza, esattamente 42, ma le presentazioni via web registrano ancora, comunque, parecchi consensi: 23 brand hanno scelto questa formula per svelare le proprie collezioni. In totale il calendario ha annoverato 173 appuntamenti, di cui ben 125 dal vivo. Vaccino anti-Covid e Green Pass si sono rivelati essenziali in tal senso, permettendo il ripristino di una “quasi normalità”. Tra i ritorni in passerella si segnalano quelli di brand del calibro di Roberto Cavalli, con Fausto Puglisi alla direzione creativa, Moncler e BOSS. Hanno debuttato sui catwalk meneghini, invece, Luisa Spagnoli, MM6 Maison Margiela, Joy Meribe, Hui, Vitelli e Maison Alvine Demanou. Il progetto “We are made in Italy (Black lives matter in Italian Fashion – collective) “ è tornato ad animare, in digitale, la settimana della moda, e sempre in digitale il 22 Settembre si è tenuto il convegno “Creating Collective Change: A Circular Fashion Ecosystem”, incentrato sulla sostenibilità. Uno sguardo ultra rapido alle tendenze: da New York a Milano è ormai assodato il trionfo della bralette, che si indossa prevalentemente sotto la giacca al posto del top o della t-shirt. Cominciamo subito, dunque, con i commenti sulle collezioni dei quattro marchi selezionati a Milano da VALIUM: stavolta assisteremo alle sfilate di Dolce & Gabbana, Versace, Fendi e Tod’s.

 

DOLCE & GABBANA

 

 

Un’ esplosione di luce, sensualità, fasto in puro Dolce & Gabbana style: il duo creativo si ispira alla sua collezione cult del 2000 e la aggiorna al terzo millennio ammantandola di brillantezza. L’era del Covid ha stimolato un po’ in chiunque una certa nostalgia del passato, ma in questo caso si tratta di ripristinare, con entusiasmo, i connotati iconici di uno stile che ha ammaliato il mondo. Il mood con cui Dolce & Gabbana reinterpretano quella collezione è la chiave di lettura dei numerosi – sono 103 – look proposti. La voglia di vivere, di divertimento, di luminosità sfolgorante dopo il buio della pandemia predominano, in #DGLight  (questo il nome che è stato dato alla linea). Sprigionano tanto ottimismo e tanta speranza gli ensemble in denim tempestati di pietre scintillanti, i top con grandi maniche a farfalla, le minigonne rivestite di lustrini, le giacche “da torero” in broccato sfavillante, il tripudio di frange danzanti e fantasie animalier. Gli stivali che arrivano al ginocchio sottolineano una allure grintosa e seduttiva, così come la lingerie a vista e la pressochè  onnipresente bralette. Un choker di cristalli che copre quasi interamente il collo accentua il sapore ultra glam dei look. La palette cromatica abbaglia con l’oro e l’argento, ma esalta anche il nero, il bianco, il rosa, alternandoli ai pattern zebra, floreali e maculati.

 

 

VERSACE

 

 

Anche Versace rivisita i suoi capi cult. In un periodo cruciale come quello del post-pandemia, per alcuni brand il termine “rinascita” equivale ad un rafforzamento della propria identità, dei propri codici iconici. Naturalmente, reinterpretando entrambi in chiave squisitamente contemporanea: nel caso di Versace, emblematico è un accessorio come il foulard, che per la Primavera Estate 2022 diventa parte integrante dell’ outfit (plasmando gonne, pantaloni, top, miniskirt) oltre a rimanere un complemento d’abbigliamento tout court. Oppure le spille a balia, che vengono utilizzate in dosi massicce e in un’inedita versione variopinta sui look in total black. Le silhouette sono grafiche, disinvolte e molto cool. I colori fluo trionfano letteralmente: tra essi prevalgono il fucsia, il giallo, l’ arancio e un verde mela “segnaletico”, affiancati anche in color block. Il nero non viene accantonato e dà vita a una serie di mise dalle linee pulite, ma movimentate da spacchi, squarci improvvisi, pantaloni a zampa, giacche strutturate e cosparse, per contrasto, delle spille a balia in technicolor già menzionate sopra. Il vinile esalta una allure anni ’80 declinandosi in pencil dress con il corpetto a cuore, i tailleur pantalone si tingono di total fluo, le stampe Medusa e La Greca si impregnano di suggestioni sporty. Un accessorio (già avvistato nelle precedenti sfilate di Versace) regna sovrano: il foulard annodato sulla nuca o sotto il mento. Le nuance della collezione spaziano dal nero al vinaccia, dal viola brillante al verde mela, dalle vibranti tonalità fluo alle policromie delle stampe.

 

 

FENDI

 

 

La Maison Fendi, quasi centenaria (fu fondata nel 1925), manda in passerella la seconda collezione dello stilista inglese Kim Jones. Un’ eleganza fluida, essenziale, sensuale, pervade tutti i look. Leitmotiv ispiratore è la produzione artistica risalente agli anni ’60 e ’70 dell’ illustratore Antonio Lòpez: dettagli dei suoi disegni sono stati ingigantiti e riprodotti sugli abiti, oppure riportati a mò di pattern ricorrente, come il profilo della musa di Lòpez Jane Forth. Un glamour dal sapore anni ’70 (non a caso il periodo in cui la fama di “Antonio” raggiunse l’ apogeo) impregna l’ intera collezione, composta da diverse serie di look monocromatici: si inizia con il bianco per passare successivamente al tortora, al grigio delicato, alle quadricromie di nero, beige, bianco e marrone. Si prosegue con il cipria, il celeste chiarissimo, il marrone, concludendo con il nero. I look in bianco colpiscono per il connubio di seduttività e raffinatezza; gilet con revers importanti e vertiginose scollature vengono abbinati a pantaloni larghi e svasati, il reggiseno fa capolino dalle giacche da smoking. Le bluse sono fluide, con lunghe e vaporose maniche a sbuffo, impalpabili pellicce di marabù si indossano con pantaloni palazzo in seta. Un logo Fendi disegnato da Antonio Lòpez si insinua tra le righe diagonali di alcuni abiti e caftani, mentre svariate rielaborazioni del profilo di Jane Forth adornano outfit dagli orli mini e i cuissardes a cui si accompagnano. Il tailleur pantalone ampio, con reggiseno abbinato, è un look vincente e non stupisce che chiuda la sfilata: in questo caso, il “bra” è in pizzo come la maggior parte degli abiti della serie “in nero”.

 

 

TOD’S

 

 

Con Walter Chiapponi, al timone creativo di Tod’s dal 2019, lo sporty si fa chic. Denominatore comune della collezione sono gli orli mini, sia che si tratti di abiti che di capispalla o pantaloni. Un vago mood anni ’60 pervade tutti i look: gli abitini hanno linee essenziali, spesso a trapezio; a volte sottolineano il punto vita, altre sfoggiano una vita alta e si svasano a palloncino. I pantaloni, affusolati in stile Mod, sono sempre accompagnati dalla giacca e arrivano alla caviglia a malapena. Le lavorazioni colpiscono per la loro preziosità: risaltano minidress all’uncinetto, con lunghe frange in lana, scolpiti in molteplici plissè o forgiati da decori geometrici suddivisi in fasce lavorate a maglia. I colletti a punta accentuano l’ allure rétro, la bralette spunta dalla giacca ampia e squadrata. Ma è il colore, l’autentico punto di forza della collezione; il turchese, il verde smeraldo, l’ arancio, il giallo oro, il violetto e il rosa carico energizzano e danno nuova linfa ai parka, ai piumini, ai trench, ai giubbotti sportivi resi aerosi dal nylon gazar. La palette viene completata da una serie di toni écru rafforzati dal bianco e dal nero. Anche le calzature contribuiscono a donare un tocco di raffinatezza estrema ai look: trionfano i mocassini con alto plateau e tacco massiccio, un inno alla femminilità dinamica che caratterizza il nuovo corso sporty-chic di Tod’s.

 

 

 

 

Do you remember New Romantic? Il backstage beauty & hair PE 2020 di Alexander McQueen

 

Chi è stato/a un/a teen negli anni ’80 ricorda molto bene il New Romantic, uno stile che fondeva suggestioni punk con reminiscenze vittoriane e si ispirava al look degli antichi pirati. Le band inglesi dell’ epoca erano emblemi viventi di quel trend: basti pensare ai Duran Duran, agli Spandau Ballet, ai Visage, agli Adam & The Ants…e, in Italia, a una Bertè che nel video di “Ninna nanna” sfoggiava una mise corsara molto cool. Oggi, il New Romantic continua ad intrigare il fashion world. E un brand modernamente romantico, profondamente British come Alexander McQueen non poteva non prenderlo come riferimento. E’ il top hairstylist Guido Palau, Global Director di Redken, a farlo rivivere in passerella: il beauty look della sfilata Primavera Estate 2020 è uno splendido tributo agli Adam & The Ants e allo stile pirata. Un dettaglio risalta su tutti, il trait d’union che connette il make up con i gioielli e con l’hairstyle. Tendenza chiave di stagione (come vedremo nei prossimi giorni), accomuna svariati backstage beauty. Ma che tipo di connubio unisce esattamente quella triade? Lo scopriremo subito.

 

 

Palau realizza un hairstyle cosparso qua e là di treccine, ma con un denominatore comune: la treccina sulla fronte. L’ ispirazione attinge ai pirati dell’ era vittoriana e agli Adam & The Ants per quanto riguarda la treccina frontale, poichè Adam esibiva spesso un look che la includeva. L’ hairstylist “sigilla” infine le treccine attorcigliando del nastro dorato attorno ad ognuna, un particolare che accentua il mood d’antan, e crea un “mix and match” di gioielli assai selvaggio ma molto chic. Gli orecchini sono spaiati e multipli per ogni lobo, le collane impreziosite da ciondoli antichi. A fare da fil rouge è l’oro, che si lega sia al nastro utilizzato sui capelli che al make up ideato da Lucia Pieroni. Per plasmare l’hairstyle delle modelle, Guido Palau si serve di dosi massicce di mousse spray Redken Guts 10. Una volta realizzate le trecce, poi, le vaporizza con Redken Shine Flash 02: l’ effetto bagnato rende ancora più suggestiva la pettinatura e la fa brillare sotto i riflettori.

 

 

La make up artist Lucia Pieroni completa il look con un trucco naturale, ma “spolverato” d’oro. Le sopracciglia sono folte, ben definite, le palpebre rivestite di una calda sfumatura dorata. Sulle labbra, color nude,  viene passato un velo di gloss che ne evidenzia la lucentezza e la polposità. I gioielli che fanno da cornice al volto si integrano alla perfezione con il make up, instaurando quasi una simbiosi. L’oro, in qualsiasi modo lo si declini (hairstyle, gioielleria, trucco), è il leitmotiv che dà vita a un beauty look luminoso, radioso e all’ insegna di una preziosità inedita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le trecce, il must della bella stagione (anche con il lockdown)

MAX MARA: chic

E’ boom trecce. Ma niente strutture elaborate: per la Primavera/Estate 2020 si portano rigorosamente in coppia e con la riga in mezzo, modello schoolgirl. In passerella sono state gettonatissime, e non stupisce. Innocente ed intrigante al tempo stesso, questo hairstyle è semplice da realizzare e fa sempre la sua figura, persino adesso che siamo confinate in casa per il lockdown. Anzi, a tal scopo è la pettinatura ideale: le trecce permettono di rimanere in ordine con pochi gesti, danno subito un’aria curata e non cessano mai di essere cool. Durante le sfilate dedicate alla bella stagione le abbiamo viste sul catwalk di Ashish, Bora Aksu, Dior, Max Mara  e Antonio Marras (per citarne solo alcuni), dove ci hanno conquistato subito con la loro allure iconica. La versatilità, poi, è uno dei punti di forza che le rende uniche. Assolutamente perfette per donare una marcia in più a qualsiasi stile.

 

BORA AKSU: fiabesche

DIOR: bohémienne

ANTONIO MARRAS: urban

ASHISH: casual

 

 

Un tripudio floreale di matrice impressionista: il backstage beauty & hair PE 2020 di Giambattista Valli

 

Che la Primavera sia la stagione dei fiori è un dato di fatto, ed è tutto fuorchè banale. Lo sa bene Giambattista Valli, la cui collezione Primavera /Estate 2020 è un autentico tripudio floreale. Ma anche il make up della sfilata si è fatto notare: sui volti delle modelle sbocciano bouquet ravvivati da nuance in pendant con gli abiti. Il risultato? Decisamente mozzafiato, e non solo dal punto di vista cromatico. L’ideatrice di questo scenografico beauty look è Isamaya Ffrench, una make up artist talmente talentuosa da essere considerata l’erede di Pat McGrath. Ffrench ha incorniciato lo sguardo delle mannequin con infiorescenze posizionate sulla fronte e sulle tempie. L’ effetto è formidabile, incredibilmente poetico e affascinante: miriadi di petali rosa, gialli, rossi, bianchi o lilla instaurano una sorta di simbiosi con le fattezze delle top, lasciando a bocca aperta chi li osserva. L’ ispirazione si rifà a Monet e al suo giardino acquatico. Isamaya Ffrench ha immaginato una ragazza che, dopo essersi tuffata in un lago, riemerge con una moltitudine di fiori  – in gran parte orchidee – appiccicati sulla pelle.

 

 

Il suo viso non può essere che liscio e luminoso. Per avvolgerlo di luce, la make up artist ha steso Mixing Medium Shine di MAC Cosmetics (il brand che accomuna tutti i prodotti) sulle guance, mentre ha “lucidato” le palpebre con del lipgloss. La pelle è stata uniformata grazie al fondotinta in stick Studio Fix Soft Matte, che si fonde con l’incarnato alla perfezione. Una spolverata di cipria, invece, si è rivelata imprescindibile per opacizzare le zone dove venivano fissati i fiori: alcuni sono stati applicati con la colla per ciglia finte, altri con un potente adesivo.  Questa eterea fioritura è il punto di forza di un make up annoverato tra i più spettacolari dei fashion show Primavera/Estate 2020.

 

 

L’ hairstyle, firmato da Anthony Turner, punta tutto sull’ effetto bagnato. La ragazza è appena uscita dal lago; la sua chioma, pettinata all’ indietro, viene raccolta in una coda bassa. Per concentrare l’attenzione sul make up, il focus del beauty look, Turner ha pensato a un’acconciatura essenziale ma perfettamente in linea con l’ispirazione di Isamaya Ffrench. Si è quindi servito di un vaporizzatore per spruzzare acqua sui capelli delle modelle fino a pochi secondi prima che sfilassero in passerella: ne è scaturito un hair look che accentua ulteriormente il fascino di creature che sembrano uscite da un dipinto impressionista.