Da Nialtri, un’ oasi marinara sulle rive dell’ Adriatico

 

Chiudete gli occhi per un istante. Adesso riapriteli: davanti a voi c’è il mare, una distesa azzurra e piatta. Le onde si infrangono sulla riva con cadenza rilassata ma incessante, il cielo viene invaso dal colore rosa-arancio del tramonto. All’ odore di salsedine si mescola un aroma di pesce appena cucinato che la brezza contribuisce a diffondere. Voci e risa  sono un tutt’ uno, si librano nell’ aria effervescenti come le bollicine del calice che avete di fronte. No, non è un sogno: siete Da Nialtri (“da noi” nel dialetto dell’ anconetano), a Marina di Montemarciano, e vi trovate a un metro di distanza dal mare Adriatico. Un ristorante, un wine bar, un bistrot pieds dans l’eau? Buona la prima, ma non solo. Da Nialtri è molto di più: lì, si sperimenta un’ esperienza esistenziale e sensoriale a tutto campo. Quella di Nialtri è come una famiglia. Nel locale, dalla struttura che rievoca una barca o le capanne in legno dei pescatori, l’ estate si vive appieno. Ci si incontra con gli amici, si chiacchiera, si ride e ci si innamora respirando l’inebriante atmosfera di momenti suggestivamente “fronte mare”. Il pranzo, la cena e l’aperitivo diventano una pausa conviviale impregnata di pura magia. Il panorama, senza dubbio, fa la sua parte, così come il décor del ristorante: reti da pesca sul soffitto, fila di conchiglie penzolanti che sembrano campane a vento, pesci ornamentali nelle più svariate forme, ciambelle di salvataggio, ancore, lampade esterne che ricordano le tipiche lampare.

 

 

Dire “esterne” è fuorviante, perchè Da Nialtri è un locale quasi completamente all’ aperto. La zona che potremmo definire interna è una veranda affacciata sul mare, dove la brezza si inoltra indisturbata e il tramonto è uno spettacolo da godere in tutto il suo incanto. Moltissimi tavoli, poi, sono collocati lungo la striscia di spiaggia che separa il ristorante dal bagnasciuga. Ma qual è l’ ispirazione da cui nasce quest’autentico paradiso del litorale? Le storie raccontate dai vecchi pescatori, la cultura marinara, la tradizione della cucina di pesce, il desiderio di coniugare un’atmosfera vivace con i sapori del territorio e con prodotti genuini, di ottima qualità.

 

 

In linea con i suoi riferimenti, l’ eccellenza di Da Nialtri non poteva che essere, appunto, il pesce:  protagonista assoluto è il mosciolo selvatico di Portonovo, un mollusco tipico del mar Adriatico. Si riproduce in modo spontaneo ed è rintracciabile nella zona del Conero, dove vive attaccato alle pendici del monte omonimo o sugli scogli, a partire da quello del Trave fino a quelli delle Due Sorelle. I moscioli, che a differenza dalle cozze non vengono allevati ma pescati direttamente, vantano un sapore unico, sono gustosissimi e ricchi di Omega3 (un elemento nutrizionale dai benefici innumerevoli). Omaggiando la tradizione locale, Da Nialtri si degustano appena pescati, quando ancora sprigionano l’ inconfondibile aroma del mare e delle sue alghe.

 

 

Gli altri piatti – sempre basati sul criterio della stagionalità del pesce – includono prelibatezze dell’ antica cucina dei pescatori: un menu solo all’ apparenza semplice, in realtà saporito e accuratissimo, che si accompagna a vini provenienti dalle migliori cantine delle Marche. Su tutti regna il Verdicchio dei Castelli di Jesi, un vino DOC ideale per gli abbinamenti con la gastronomia marittima. Anche alla qualità dell’ olio (come d’altronde a quella di tutti prodotti) viene dedicata una particolare attenzione. Da Nialtri ha scelto l’ Olio Flaminio Fruttato, corposo, leggermente piccante e dal retrogusto amaro. Quest’ olio aromatico si contraddistingue per il sapore delle olive fresche, raccolte a mano appena inizia la maturazione e molite entro 12 ore dal prelevamento.

 

 

Non so cosa ne pensiate voi, ma per me che sono innamorata del mare e dei tramonti sul suo sconfinato orizzonte, Da Nialtri è una vera e propria oasi che rinfranca lo spirito oltre che i sensi (palato e vista su tutti, naturalmente…).

Lo trovate a Marina di Montemarciano (AN) in via Lungomare 131. Per i contatti, vi rimando al sito web del locale: www.danialtri.it

 

 

 

Il Tempo

 

” Alice sospirò stancamente. “Penso che potreste impiegare meglio il vostro tempo” disse “invece di sprecarlo con indovinelli senza soluzione”. “Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io” disse il Cappellaio “non parleresti di lui così senza riguardo. E’ una persona”. “Non so cosa vuoi dire”, disse Alice. “Lo credo bene!” disse il Cappellaio, scuotendo la testa con disprezzo. “Ho l’impressione che tu con il Tempo non ci abbia mai nemmeno parlato!” “Forse non gli ho mai parlato” rispose Alice con una certa cautela, “ma so di dover battere il tempo quando studio musica”. “Ah, questo spiega tutto” disse il Cappellaio. “non sopporta di essere battuto. Ma vedi, se tu ci andassi d’accordo, lui farebbe quasi tutto quel che vuoi con l’orologio. Per esempio, mettiamo che siano le nove di mattina, proprio l’ora di cominciare le lezioni: bastrebbe soltanto che tu gli dicessi una parolina sottovoce, e il Tempo farebbe correre la lancetta dell’orologio in un batter d’occhio! L’una e mezza, ora di pranzo!” (…) “Sarebbe davvero magnifico” disse Alice pensosamente; “ma sai, allora non avrei fame”. “Non subito, forse”, disse il Cappellaio, “ma potresti tenerlo fermo all’una e mezza finchè ti pare”. “E’ così che fai tu?” chiese Alice. Il Cappellaio scosse la testa tristemente. “No, io no!” rispose. “Abbiamo litigato lo scorso marzo…”

 

Lewis Carroll,

da “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”

 

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: il Buon Natale del Principe ai lettori di VALIUM

 

Lo avevamo lasciato tra le brume halloweeniane e lo ritroviamo sotto lo splendente sole di Palma di Maiorca: il termometro segna 22 gradi, la vegetazione rievoca atmosfere tropicali. Il Principe Maurice è nel suo buen retiro per festeggiare il Natale (non importa se in anticipo, e più avanti capirete il perchè) con i tanti amici che vivono sull’isola. Cene, party e aperitivi si susseguono, l’allegria è incrementata dalla perenne estate maiorchina, l’ esuberanza dei colori si riflette persino nel presepe che Maurice ha allestito. Ma il Principe è di buonumore a prescindere. Il Natale è una delle ricorrenze che preferisce: un break da condividere con le sue molteplici famiglie, dove per “famiglia” si intendono i vincoli di sangue così come le amicizie e i legami professionali di lunga data. Non è un caso, quindi, che le festività di  Maurizio Agosti Montenaro Durazzo  – questo il (nobile) nome con cui è registrato all’ anagrafe – si snodino tra le location più disparate. Tra un volo e l’altro sono riuscita a rintracciarlo proprio a Palma, ed è da qui che invia il consueto messaggio di auguri a tutti i lettori di VALIUM: perchè anche noi, da un po’ di tempo a questa parte, siamo onorati di rappresentare una delle sue famiglie!

Innanzitutto tanti cari auguri, Maurice. So che nel 2020 ci sorprenderai con una serie di performance inedite e sempre più esplosive, ma intanto raccontaci come sarà il tuo Natale…

Come hai anticipato, il mio Natale sarà suddiviso tra tanti luoghi e tante famiglie. Dalla famiglia vera e propria – ossia da mia sorella – vado ormai da anni il giorno di Santo Stefano, quando ci riuniamo insieme ai pochi parenti rimasti, e con i miei pronipotini il Natale sarà ancora più dolce. In questi giorni però sono a Palma, sull’ isola di Maiorca, con la famiglia costituita dai miei cari amici del posto: ho un programma di feste prenatalizie molto fitto, molto bello e interessante, oltre che appuntamenti di lavoro per eventi da realizzare qui nel 2020. Ve ne parlerò piu avanti! Quindi, dopo una serie di cene e di cocktail tra Milano, Roma e Maiorca, la vigilia di Natale la passerò probabilmente a Venezia, a casa mia, e spero di riuscire ad andare alla messa di mezzanotte di San Marco (augurandomi che non ci sia l’acqua alta) perché io adoro le vigilie, le celebrazioni, le messe: sono cattolico, e in fondo amo questa tradizione.  Il fenomeno dell’acqua alta a Venezia è sempre piu frequente, la Basilica è stata danneggiata e dato che con immensa emozione, il 20 Novembre scorso, ho avuto l’onore di accendere le luminarie di Piazza San Marco insieme al sindaco Luigi Brugnaro, vorrei completare il mio iter natalizio assistendo  ad una messa meravigliosa, con un grande coro, come lo è quella di San Marco la notte della vigilia. Il giorno di Natale sarò invece a Treviso per un pranzo dai Venerandi: un’ altra mia famiglia. Sono i titolari dell’ Odissea, un locale a dir poco incredibile, e organizzeranno un pranzo di Natale riservato agli amici e ai familiari. Io con loro collaboro moltissimo e sarà un piacere prendere parte a questo appuntamento! Dopodichè, subito in treno fino a Milano, dove già in serata andrò da mia sorella per la consueta riunione familiare di Santo Stefano. Dovrò organizzare un intero Tir di giocattoli destinati ai nipotini, perché mi piace tanto fare il Babbo Natale di turno.  Preferisco fare Babbo Natale piuttosto che la Befana! (ride, ndr) Infine, tra il 27 e il 30 Dicembre preparerò il Capodanno che passerò a Treviso, all’ Odissea, dove ho in programma un megaspettacolo. L’ anno scorso ho portato con me un cavallo dalle sembianze di unicorno. Stavolta ho in serbo una grande sorpresa, ma ve la svelerò solo a posteriori per non “fare spoiler”! Le mie feste sono movimentate come la mia vita, però devo dire che sono gioiose e ben condivise. Il Natale, secondo me, va vissuto proprio con questo spirito.

 

Il Principe, testimonial per l’accensione delle luminarie natalizie in piazza San Marco, insieme al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

Gli auguri di Natale del Principe Maurice, per VALIUM, sono ormai un’ istituzione: quali parole dedichi ai nostri lettori in questa attesissima occasione?

I tempi che viviamo sono strani, duri. Sono tempi dove si hanno poche certezze dal punto di vista politico, sociale ed economico. E’ importante, quindi, la certezza di avere accanto chi si ama in questa ricorrenza così tenera e gioiosa perchè coinvolge la figura di Gesù Bambino, dei bambini che sono felici di ricevere regali. Il mio augurio è che possiate trascorrere un Natale in assoluta tranquillità, serenità, al riparo dalle preoccupazioni che con l’anno prossimo, probabilmente, torneranno ad attanagliare l’anima. Il mio messaggio, non solo a Natale ma in qualsiasi circostanza, è quello di valorizzare i rapporti umani: i rapporti tra amici, tra familiari, perché sono l’unica cosa certa e bella che possiamo avere nella vita. Su questi punti fermi – perché lo sono – dobbiamo concentrare le energie per sentirci pronti ad affrontare tutte le prove che l’ esistenza ci mette di fronte. Le feste natalizie rappresentano quei pochi istanti di gioia che vanno condivisi. Il mio consiglio è di non mandare messaggi di auguri tramite i social. Telefonate alle persone care, ascoltate la loro voce e donate. Il regalo più bello è l’umanità: torniamo ad essere più umani. Un altro dei miei auspici è che questo momento di pace porti maggior consapevolezza nei confronti dei problemi, soprattutto quelli inerenti alla natura ed ai cambiamenti climatici che stanno devastando il pianeta. A Venezia ne abbiamo preso coscienza con l’ episodio drammatico dell’ acqua alta. Vi auguro, quindi, che il vostro Natale sia  un momento di pace, di serenità, ma anche di riflessione.

 

Il presepe “maiorchino” di Maurice

Sempre Maiorca: 22 gradi, pieno sole..

…e una natura lussureggiante

A conclusione della photogallery, torniamo a Venezia con l’aristocratico (quanto suggestivo) presepe a Palazzo del Principe

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti