Les Eaux de Chanel, tributi olfattivi ai luoghi di Mademoiselle

 

Deauville, Venezia, Biarritz: tre tappe fondamentali nella vita di Gabrielle Bonheur, meglio nota come Coco, Chanel. Les Eaux de Chanel nascono con l’ intento di celebrare quelle destinazioni iconiche attraverso un trio di fragranze all’ insegna della freschezza più assoluta. Paris-Deauville, Paris-Venise e Paris-Biarritz invitano a una fuga che si può compiere rimanendo immobili: il potere evocativo che sprigionano è talmente intenso da trascinare in un viaggio sulle ali della loro scia olfattiva. Les Eaux sono racchiuse in un flacone lineare, ricercatamente arrotondato, che a un’ ideale maneggevolezza coniuga una texture modellata sull’ andirivieni delle onde del mare.   Suggestioni, reminescenze, sensazioni si amalgamano in un effervescente mix sensoriale: andiamo subito a scoprire le nuove, inebrianti Eau de Toilette dell’ estate Chanel.

 

 

PARIS-DEAUVILLE

Deauville, 1913: è qui che Coco Chanel inaugura la sua prima boutique. La sofisticata città balneare della Côte Fleurie la accoglie, da subito, con tutti gli onori. Le signore eleganti adorano i grandi cappelli, lo stile mannish  e quello di ispirazione marinara proposti dalla couturier che al look “artificioso” della Belle Epoque sostituisce una semplicità tutta nuova. Deauville, inoltre, abbina al fascino del mare le suggestioni tipicamente campestri della Normandia collinare: un connubio all’ insegna di spazi sconfinati, profumi vibranti e di una spiccata radiosità naturale. Paris-Deauville li declina in un’ Eau de Toilette luminosa che fonde gli accenti aromatici del basilico con la  vivace intensità dell’ arancia di Sicilia.

 

 

PARIS-VENISE

Venezia, 1920: la città lagunare segna un nuovo inizio nella vita di Mademoiselle Coco. Ricca di contrasti, cosmopolita, crocevia tra Occidente e Oriente, è la splendida location in cui Gabrielle Chanel cerca conforto dopo la morte del suo amatissimo Boy Capel. Inutile dire che ne rimane ammaliata. Il fascino di Venezia la cattura in modo tale da divenire, con i preziosismi artistici barocchi e bizantini che la Basilica di San Marco custodisce come uno scrigno, uno dei leitmotiv delle sue prime creazioni di gioielleria. L’ Eau de Toilette Paris-Venise concentra gli esotismi lagunari in un jus sensuale ma fresco, di forte impronta orientale, in cui predominano note di neroli e un mix ambrato di vaniglia e fava tonka.

 

 

PARIS-BIARRITZ

Biarritz, 1915: Gabrielle Chanel sceglie la sciccosa località affacciata sull’ Atlantico come sede della sua prima Maison de Couture. Sport e mondanità si intrecciano, a Biarritz, e questo elemento intriga moltissimo Mademoiselle: dopotutto, anche il suo stile coniuga sofisticatamente comfort e puro chic. La Maison è collocata nella villa che fronteggia il Casinò, e attrae immediatamente una clientela proveniente da ogni parte del globo. Esclusività, libertà ed energia prorompente rappresentano gli atout di una città, ribattezzata “perla” della costa basca francese, che emana uno charme irresistibile. La brezza sferzante, il vigoroso flusso dell’ oceano si traducono in un’ Eau de Toilette rigenerante che combina il fruttato aroma del mandarino di Sicilia con sfavillanti accordi di mughetto.

Les Eaux de Chanel sono disponibili in versione vaporizzatore nell’ unico formato da 125 ml.

 

 

 

P. M. N. 3: MSGM celebra i suoi capi iconici con una capsule in full color

 

Il suo nome è P.M. N. 3 ed è la capsule tramite cui MSGM celebra i capi iconici del suo archivio reinterpretandoli con un twist iper contemporaneo. All’ insegna del puro glam si alternano felpe con stampe-logo, t-shirt, maglie crop in cromie multicolor, pantaloni sia in versione slim che con leggera svasatura, gonne plissettate, abiti patchwork o in floral print, e non mancano camicie con polsini a contrasto o pervase di pattern stripes. Lo chic serale si declina in total pink e prende la forma di un tuxedo con pantalone in coordinato. In questo tripudio in full color sono inclusi anche gli accessori: foulard  che ostentano palette di nuance con i relativi codici si fanno ancor più sorprendenti affiancandosi a variopinti bouquet floreali. E’ il trionfo di uno stile vibrante, che a una allure vagamente sporty coniuga forme movimentate da un mix and match di pattern, shade cangianti e plissé scultorei. Da P.M.N.3 ho selezionato 5 + 1 capi: la mia personale sintesi di una capsule che è già un must per tutti i fan di MSGM, e non solo.

 

 

Alla giacca tuxedo in jersey (vedi foto sotto il titolo) mi piace abbinare – in modo niente affatto scontato – i pantaloni slim nell’ identica nuance di rosa. In doppio crepe cady, sono adornati da tasche frontali all’ americana e da una tasca piatta posizionata sul retro.

 

 

L’ abito nero in viscosa, sleeveless e lungo fino a metà polpaccio, viene ravvivato da una miriade di plissé multicolor.

 

 

Senza maniche, in misto lana, la maglia crop è una vera e propria scacchiera di colori sul davanti, mentre il retro è in plain pink. Le bordadure a costine creano un contrasto giocoso di toni, “sigillato” dalla lettera M in bella vista sul fondo del top.

 

 

E’ impreziosito da una scia di piume, il mini abito patchwork che riassume i punti cardine di P. M. N.3: scolpito da una miriade di pieghe, alterna check in technicolor e pattern floral a un bianco candido prima di declinarsi nel fascinoso rosa confetto del plumage. La linea ad A rievoca decise reminescenze Sixties.

 

 

Ancora rosa, fortissimamente rosa: ma questa volta si tratta di una preziosa nuance di rosa antico. La longuette plissé è in poliestere interamente ricoperto di paillettes, e “danza” intorno al corpo con soavità leggera. Abbinata ad una delle felpe sporty della capsule, acquista subito un’ irresistibile allure fondata sull’ antitesi di stili.

 

 

Quando il wet look si fa gotico: il backstage hair & beauty PE 2018 di Alexander McQueen

 

Una giovane donna avanza. Ha lo sguardo torvo, i capelli intrisi d’acqua ed incollati attorno al viso. La sua allure magnetica è accentuata da un forte sapore gotico: ad esaltarla, antichi gioielli in pietre e argento che le adornano le orecchie e le cingono il collo copiosi. Da dove viene questa misteriosa ninfa delle acque? Potrebbe essere appena uscita dal mare o da uno stagno, ma è anche possibile che la pioggia l’ abbia colta di sorpresa. Oppure, ancora, che emerga da un mondo sotterraneo e oscuro. A commentare l’ input ispirativo è Guido Palau stesso, hairstylist-guru e autore del look che ha ideato per la sfilata PE 2018 di Alexander McQueen. Il tocco di Palau ha donato unicità a delle mise, già di per sé, preziose: la poesia floreale e l’ ode al British di Sarah Burton si fondono con il suo enigmatico wet style in un potente mix. Non è un caso che questo hair look abbia evocato reminescenze di un film-cult dell’ horror come “The Ring”. Sono i lunghi capelli fradici e buttati sul viso di Samara, la malefica bambina della pellicola, ad essere chiamati in causa. Ma  dal momento che siamo ad Halloween, perchè non tramutare lo spunto in un hairstyle a tema? Per replicarlo potete avvalervi di prodotti Redken come l’ Hardwear Gel 16, l’ Addict Color 28 Hairspray e lo Shine Flash 2, un trio che coniuga effetto bagnato e finish iper lucido. Il make up realizzato da Lucia Pieroni si è concentrato su un incarnato e su uno sguardo all’ insegna del “wet”: punto focale sono gli occhi, sottolineati da un eyeliner nero sbavato che .ribadisce le suggestioni acquatiche di questo look.

 

 

 

“Haunted” di Antonio Marras: quando la moda si fa performance art

Negli spazi della Triennale, dove si snoda il percorso espositivo di Nulla Dies Sine Linea, Antonio Marras ha presentato la sua collezione AI 2017/2018: per la prima volta le creazioni Uomo e Donna hanno sfilato insieme, e si è trattato di un debutto d’eccezione. Il Marras artista celebrato dalla mostra ha tramutato l’ allestimento in una location onirica, suggestiva, spettrale. O meglio Haunted, come ha intitolato la performance che ha tradotto il suo fashion show in una vera e propria pièce teatrale. Antonio Marras ci trasporta in Scozia, nel castello fatato dove visioni, reminescenze e fantomatiche creature si succedono in un pot-pourri che rievoca le atmosfere di Edgar Allan Poe: scenari in cui tutto è immateriale e la realtà sconfina con il sogno. A far da sottofondo, sonorità inquietanti che alternano il rigoglio dell’ acqua a porte che scricchiolano, a vetri che si infrangono, alle note di un pianoforte lontano. E poi, all’ improvviso, una risata sinistra, l’ eco del latrato di un cane: frammenti di ricordi, apparizioni che mescolano il vissuto all’ intangibile calando lo spettatore in un non-luogo dal potente impatto visivo. Al suo interno, si susseguono misteriose presenze e apparizioni: giovani uomini che lanciano aereoplanini di carta, enigmatiche donne in veletta, fanciulle sdraiate su superfici a specchio come eteree ninfe, i gendarmi di Pinocchio con lo sguardo celato da occhialini alla John Lennon.

 La sartorialità dei look è impeccabile, il rétro una costante: se gli scolari indisciplinati indossano suit con pantalone corto, cappotti e parka dal sapore Mod, le “jeunes filles d’antan” sfoggiano long dress a balze con stampe floral, kimono, damascati rifiniti in lamè, tessuti impalbabili riccamente lavorati ed incrostati di paillettes. L’ itinerario prosegue tra figure maschili in coat o chiodo impreziositi da ricami, individui “senza volto”, ragazze che giocano a mosca cieca in ricercati abiti con tanto di “farfalle” applicate. Ovunque spuntano cappelli, copricapo e turbanti con l’ immancabile veletta. Su due scale a pioli, irriverenti, due uomini mangiano il lecca-lecca facendo sberleffi mentre a pochi passi di distanza, tutta tulle e ricami color crema, ecco apparire una sposa.

Maschile e femminile non conoscono barriere nè differenze, si fanno portatori della stessa eleganza estrosa che al leopard print accosta pattern a contrasto e nei ricami floral persino sul completo da caccia incarna un suo leitmotiv. Ai dettagli in pelliccia, ricorrenti, si alterna la sofisticatezza di capi come il cappotto da uomo con mantella, il preziosismo dei decori è minuzioso. Un’ ultima, onirica visione prima di quella di un appassionato ménage à trois: simile a una gigantessa, una donna barbuta sferruzza un’ enorme massa di lana grezza. L’ apparizione è surreale, quasi felliniana. In sottofondo, una porta si chiude e scricchiola: la nostra magica avventura è giunta al termine.

Per vedere il video della performance e della collezione: https://www.antoniomarras.com/

Tendenze FW 2016/17: il disco glam torna a brillare

Ashish

Paillettes, lamé e glitter mixati in uno scintillio più che mai glamourous: la dancing queen scende in pista, si scatena al ritmo della musica mentre le strobolights la inondano di una miriade di bagliori. Le feste natalizie brillano di un nuovo trend, che strizza l’ occhio ad un passato neanche tanto lontano. Ritornano, esplosivi, gli anni della discomusic martellante, di uno Studio 54 in pieno fulgore. Con un 2017 che si accinge a celebrare il 40mo di La febbre del sabato sera, la moda riscopre un’ era sfavillante di sfrontatezza sensuale. Spacchi, bodysuit, suggestioni orientali che ricordano la “Queen of Chinatown” di Amanda Lear: e che la notte abbia inizio!

Elisabetta Franchi

Saint Laurent

Nina Ricci

Lutz Huelle

Gucci

Tom Ford

Jenny Packham

Moschino

The Blonds

Bottega Veneta e le suggestioni in rosa di Eau Sensuelle

La luce rosata di un tramonto, una donna sprofondata in poltrona su un balcone, un pesco che fluttua nella brezza: è a questi fotogrammi senza tempo, momenti di un’ intimità sensuale e avvolgente, che si ispira la nuova fragranza di Bottega Veneta Eau Sensuelle. La gardenia e il gelsomino indiano mixano il loro bouquet floreale all’ aroma fruttato del pesco, rivisitando Bottega Veneta Eau de Parfum in un’ inedita chiave fresca. Tomas Maier, direttore creativo del brand vicentino, prosegue la serie Art of Collaborations con una partnership tutta all’ insegna dell’ olfatto: sono i profumieri Michel Almairac e Mylène Alran a “firmare” questa vellutata essenza, che all’ amalgama  floreal-fruttato combina il soffice cuoio del chypre, la vaniglia e il patchouli indonesiano per rinvigorirne il jus. “Una fragranza è l’ estensione naturale della filosofia di Bottega Veneta“, dichiara Tomas Maier, ed Eau Sensuelle della sua vision si fa emblema con i molteplici ingredienti intersecati tra loro, uniti in un connubio che sembra ricreare l’ iconica texture a intreccio del brand. Il profumo è “un accessorio che diviene la firma della donna che lo indossa”, prosegue Maier: rievocando suggestioni preziose, reminescenze in rosa fluttuanti nel tempo, la nuova fragranza riflette un mood sofisticato e romantico, ma ricco di note gioiose. Ed è ancora un rosa delicato a tingere il suo flacone trasparente, essenziale, dalle forme arrotondate. Dettagli come il motivo intrecciato inciso sul fondo e il nastro in gros grain – rigorosamente rosa – che circonda il tappo rappresentano ulteriori indizi di uno chic nel più puro stile Bottega Veneta.

Eau Sensuelle è disponibile nei formati da 30, 50 e 75 ml.

Lo sfizio

 

Bianco: in questi giorni di inizio 2015, il colore ideale per mettersi nei panni di una più che mai affascinante Regina delle Nevi. In realtà, al momento di ideare questa splendida e soffice mantella dai toni boho, Anna Molinari si è ispirata a ben altro: viaggiando a ritroso nel tempo, ha colto stili e umori dell’ indimenticabile Swinging London proiettandone il mood nell’ intera collezione Blugirl per l’ Autunno/Inverno. I riferimenti a due massime icone dell’ epoca, Anita Pallenberg e Marianne Faithfull, sono stati fondamentali. “Mi sono ispirata alle ragazze che seguivano i Rolling Stones – ha spiegato – erano donne che indossavano abiti meravigliosi e hanno creato una vera e propria moda. Io, ovviamente, le ho riportate ai tempi moderni e contemporanei e un po’ bohemienne. ” E’  così che al miniabito in stile Biba, ai pantaloni bootcut e ai capispalla dal twist rock si affiancano le pelicce di richiamo optical, i cappotti di alpaca e le camicie see-through, in un tripudio di colori pastello e di paillettes. La mantella è un capo a sè stante che si inserisce nei trend dell’ epoca come in quelli attuali: il suo è un ritorno massiccio e definitivo, declinato in molteplici versioni. Questa, di Blugirl, mirabilmente armonizzata in un look total white, ha gli orli sottolineati da piccoli pon pon e rifiniti da frange, citando uno stile e dei dettagli ornamentali squisitamente d’antan.  Risulta sfiziosa poichè rimanda ad un periodo di grande fermento rivoluzionario e creativo, anni in cui l’ espressione della propria unicità si contrapponeva alla crescente omologazione e l’ originalità nel vestire risultava una condicio sine qua non per definire lo status di qualsiasi It girl. Deliziosa nel suo gusto boho, questa mantella rientra nel filone womenswear che vedeva protagonisti boa di struzzo, elaborati caftani, abiti in stile gipsy accanto ai primi hot pants,  parte del guardaroba tipico sfoggiato dalle icone ispiratrici di Anna Molinari: per tutte le patite del magico Swinging mood, un irrinunciabile must have.