1 Settembre

 

Ecco arrivati i giorni di settembre. Con dell’estate il meglio del tempo, e dell’autunno il meglio della vivacità.
(Helen Hunt Jackson)

 

L’arrivo di Settembre coincide con un importante giro di boa: l’Estate volge al termine, le vacanze si apprestano ad entrare nel cassetto dei ricordi, le giornate tornano ad essere scandite dagli orari lavorativi. Ma non è tempo di tristezza, anzi. Il 23 di questo mese inizierà l’Autunno, una stagione di bilanci e riflessioni. La natura esuberante dell’ Estate ci ha donato i suoi frutti, adesso è il momento di immagazzinare il raccolto. E di dedicarsi alla vendemmia, raccogliendo l’uva che finirà sulle nostre tavole e quella destinata alla vinificazione. La delizia dei suoi grappoli è incomparabile così come le sue proprietà, ed è in buona compagnia: tra la frutta di Settembre rientrano i mirtilli, i lamponi, le susine, le mele, le pere e le arance. Il clima è mite, l’aria è frizzante. Gli animali cominciano a far provviste per l’Inverno, gli uccelli migratori si accingono a librarsi in volo verso mete lontanissime. Il rituale dell’approvvigionamento dei viveri appartiene anche all’ uomo, che in previsione dell’ arrivo del freddo si dedica alla preparazione di conserve e marmellate. Settembre è il mese dei buoni propositi, dei nuovi progetti: la transizione tra l’ Estate e l’Autunno rappresenta il periodo in cui si prende maggiormente coscienza della ciclicità della vita, del cambiamento intrinseco alla sua continuità. Ringraziamo Madre Terra per il raccolto di cui ci ha fatto dono e prepariamoci ad affrontare una stagione che, a differenza dell’ Estate briosa ed estroversa, valorizza l’ interiorità e l’introspezione. Il nome “Settembre” deriva da “September” e da “Septem”, “sette” in latino: per il calendario romano era il settimo mese dell’ anno. September su sostituito con “Germanico” per ben due volte. La prima, nel 37, fu Caligola a farlo variare in onore del padre che portava quel nome. La seconda, nell’ 89, il mutamento imposto da Domiziano intendeva celebrare la sua vittoria sui Catti (una popolazione germanica), ma quando l’imperatore venne assassinato il mese riprese il nome originario. Anche Commodo, che regnò dal 180 al 192, operò una variazione. La riforma del calendario da lui attuata prevedeva che September diventasse “Amazonius”, ma il cambiamento ebbe breve durata. E’ interessante sapere che Settembre, nel calendario rivoluzionario francese, era il mese che concludeva l’anno. “Fruttidoro” terminava tra il 16 e il 17, e il 22 Settembre, dopo una pausa di cinque giorni battezzati “Sanculottidi”, iniziava “Vendemmiaio”: per i rivoluzionari, il mese che coincideva con l’inizio dell’ anno. Le ricorrenze più importanti di Settembre sono l’Equinozio d’Autunno (in cui il giorno e la notte, dalla durata identica, simbolizzano l’armonia perfetta tra maschile e femminile) e la festa di San Michele, il 29 Settembre, di fatto una solennità dedicata agli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. I segni zodiacali del mese sono la Vergine e la Bilancia, il colore è l’ametista, la pietra lo zaffiro in tutto il suo splendore.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

November mood & food

 

Zucche, funghi, castagne, miele, bacche, frutta secca, mele, vino…Novembre ci regala delizie a volontà. Ma anche una valanga di dolci tipici. Dalle mie parti, nelle Marche, si inizia con le fave dei morti (dei dolcetti a base di burro e mandorle) e il lonzino di fichi di San Martino (tra i cui ingredienti figurano i fichi secchi, il cacao, le mandorle e un mix di sapa e di mistrà) per poi approdare a dessert tipicamente autunnali: strudel, torte, crostate e plumcake arricchiti dai più ghiotti prodotti di stagione. E’ molto importante coniugare il palato con uno stato d’animo. Che a Novembre si ammanta di atmosfere suggestive e decadenti, quasi un invito a nutrire l’anima oltre che il corpo. Immergetevi in questo mood tramite la nuova photostory di VALIUM, e assaporatelo scatto dopo scatto.

 

 

 

Mabon, Equinozio di Autunno

 

22 Settembre, Equinozio di Autunno. La terra si prepara a un lungo periodo di letargo e il sole a lasciar spazio a molte ore di oscurità. Il tempo del raccolto si conclude con il rituale della vendemmia e della lavorazione dell’uva: la sua chiusura nelle botti, dove viene lasciata a fermentare, sembra simbolizzare il processo di introspezione che l’arrivo dell’ Autunno favorisce; una meditazione sul nostro io concomitante con la stasi della natura che si va assopendo. Questa parentesi è sancita da Mabon, festività neopagana che ricorre a metà tra i due Solstizi e identifica l’Equinozio. Quel giorno, le ore di luce e di buio si equivalgono, suddivise in perfetto equilibrio. Il ciclo della semina e della raccolta, paragonabile all’ eterno ciclo di morte e di rinascita che scandisce il ritmo dell’ esistenza umana, è giunto al suo termine. Le foglie degli alberi volteggiano verso il suolo, la terra si addormenta in attesa della prossima coltivazione, gli animali fanno provviste in previsione dei rigori invernali. L’ ultimo raccolto ci ha permesso di fare un bilancio, di verificare l’entità di quanto, tra ciò che abbiamo seminato, ha dato il suo frutto. Allo stesso modo, Mabon è il momento ideale per sondare l’anima con una rinnovata consapevolezza, di effettuare una nuova “semina” in base al nostro raccolto interiore. E se l’oscurità che avanza ci invita a guardarci dentro, il torpore della natura va di pari passo con questa pausa di riflessione. Antichi rituali prevedevano l’istituzione di banchetti ricchi di bevande e cibo per propiziarsi le divinità della terra e celebrarne i doni, con l’augurio che – dopo la pausa invernale – continuassero ad elargire i loro frutti. A proposito di frutti, quale di essi se non la zucca può rappresentare l’Autunno in modo ottimale? La ritroveremo in un ruolo chiave ad Halloween (o Samhain, nella sua denominazione originaria), il 31 Ottobre: un’altra data estremamente significativa del calendario celtico e pagano.

 

 

 

 

 

Tramonto di riflessioni

 

Un’ altra domenica volge al termine, la penultima domenica della fase 1 del lockdown. Io la concludo qui, dondolando di fronte all’ immensa spettacolarità di un tramonto sull’ oceano. Naturalmente, con la fantasia. Stiamo vivendo giorni in cui la razionalità dovrebbe raggiungere il picco, per fronteggiare l’ emergenza Covid-19, ma al tempo stesso non possiamo trascurare l’ enorme potere dell’ immaginazione. Che è quella che davvero ci salva, nel nostro essere a tu per tu con questo dramma. E se al momento il Coronavirus ci proibisce di muoverci, di evadere, di viaggiare, possiamo farlo approdando in luoghi che, esplorati con la fantasia, risulteranno ancora più incantevoli e attraenti. Albert Einstein disse: “La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto”, una frase di cui tenere conto: oggi la faccio mia, e mi trasferisco in un paradiso tropicale per rafforzare il significato che il periodo di clausura ha assunto per me e gli insegnamenti che mi ha donato: su tutti, a parte il valore della solidarietà e dei sentimenti veri, solidi, che durano nel tempo, la basilare importanza dell’ amore per nostra Madre Terra, il rispetto nei confronti dei suoi paesaggi e del suo patrimonio faunistico, vegetale e floreale. Stasera, quindi, voglio sottolinearne il concetto con una semplice – ma sbalorditiva – immagine. Le albe e i tramonti sono da sempre i momenti della giornata che preferisco, perchè sono momenti di riflessione: il tramonto invita al bilancio del giorno appena trascorso, l’ alba a rinascere grazie al giorno che stiamo per affrontare. Mi lascio avvolgere dalle meravigliose cromie di questo sole che cala nell’ oceano, circondata dalle palme esotiche, per augurarvi una buona serata e per ricordarvi, e ricordarmi, di non dar mai per scontata la bellezza di tutto ciò che ci circonda. Ma anche di rivalutare il potere della fantasia che, soprattutto se si intreccia alla realtà, dà vita a un cocktail quanto mai prezioso e inestimabile.