Salsedine: la collezione PE 2023 di Federico Cina si ispira ai colori e alla suggestività della Salina di Cervia

 

La palette esplora tutte le nuance del beige, del sabbia e del panna, sebbene non manchino tocchi di rosa, grigio, celeste e nero. Le forme sono disinvolte ma sensuali, sovrapposizioni e asimmetrie regnano sovrane. Tessuti e fantasie eterogenei convivono, esaltando drappeggi, increspature e pattern che sembrano finissime cesellature (infatti sono stati realizzati a mano). Il mood è decisamente avantgarde. La collezione Primavera Estate 2023 di Federico Cina non passa inosservata: ammalia sia grazie ai look che ai dettagli preziosi, frutto di una perizia sartoriale doc.

 

 

L’ispirazione a cui attinge il giovane designer nato a Sarsina, un comune in provincia di Forlì-Cesena, prende vita da luoghi e atmosfere della Romagna, la sua regione, dove ha scelto di tornare dopo gli studi fiorentini al Polimoda ed esperienze lavorative internazionali. Le radici, i valori e la cultura romagnola sono dei leitmotiv costanti, per Federico Cina. La collezione Primavera Estate 2023 non sfugge alla regola: intitolata “Salsedine”, è focalizzata sulla Salina di Cervia e sul suo parco naturale a sud del delta del Po. Uno scenario futuribile, dove le montagne di sale assumono colori cangianti che spaziano dal rosa al ruggine e riflettono i bagliori delle pozze d’acqua lambite dal sole. Sale e acqua si alternano in una distesa sconfinata, contraddistinta da panorami mozzafiato e da specie botaniche e faunistiche rare. Basti pensare che la Salina, per fare solo un esempio, è popolata da ben 2000 fenicotteri rosa. Quando di sera cala il silenzio, le montagne di sale emanano la stessa suggestività delle dune del deserto. Federico Cina ha rielaborato quel paesaggio avveniristico, le sue sfumature, l’idea della salsedine rimasta impressa sul corpo, dando vita a una collezione intrisa di fascino che conquista al primo istante.

 

 

 

Un abito bianco, il cielo di Giugno, la natura

 

“Il bianco è un mondo così alto rispetto a noi che quasi non ne avvertiamo il suono, è un nulla prima dell’origine.”
(Vassili Kandinsky)

 

Un abito bianco, le sfumature incredibili del cielo di Giugno, i colori straordinari della natura nei giorni che precedono il Solstizio d’Estate. Il bianco sprigiona luminosità, risalta in qualsiasi scenario, fa tabula rasa del passato e simbolizza la rinascita associata alla bella stagione. E’ questo il tema della photostory che oggi vi propongo. Il bianco come un foglio tutto da riempire, per voltar pagina ed iniziare a scrivere un nuovo capitolo.

 

(Foto via Pexels e Unsplash)

 

Fiaba d’Inverno

   

“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma anche perché affermano che si possono sconfiggere.”

    (Gilbert Keith Chesterton)

 

L’Inverno è la stagione della fiaba: la neve, i paesaggi ammantati di candore, i cristalli di ghiaccio hanno il potere di calarci in uno scenario fatato. E il silenzio che accompagna la discesa dei fiocchi dà vita a un’atmosfera magica, istanti in cui il tempo sembra quasi sospeso. Il crepitio del caminetto acceso fa da sottofondo ad attimi in cui torniamo a godere dell’ intimità della nostra casa, e nei momenti di relax ci sembra ancora di ascoltare quella voce che iniziava immancabilmente il suo racconto con “C’era una volta…”. La nuova photostory di VALIUM è un’ ode all’ Inverno e al mood fiabesco che si associa a questa splendida stagione.

 

 

 

 

Il Focus

 

Un look che si addice alla magia dei tramonti primaverili: le paillettes catturano i bagliori iridescenti del calar del sole, li riflettono emanando un alone di luce irresistibile. Questo post è il sequel della photostory pubblicata ieri su VALIUM, “Tramonti di Primavera”. Le giornate si allungano e il rito dell’ happy hour si svolge rigorosamente all’aperto, torna il gusto di agghindarsi per onorare l’ effervescenza della nuova stagione. Non è un caso che Philosophy di Lorenzo Serafini, nella sua collezione Primavera Estate 2022, inserisca svariati look “paillettati”. Tra le tante proposte, mi ha colpito il capo che vedete qui sopra: dei pantaloni oversize completamente ricoperti di lustrini. Il colore? Un verde brillante, tempestato da decori floreali molto simili a una stampa maculata. L’orlo è rasoterra, la vita alta, la svasatura parte dall’ inizio della gamba. La tonalità, luminosa e intensa, conferisce al capo un’ eccentricità raffinata. Per creare un look perfetto, Philosophy abbina i pantaloni a una camicia di satin increspato color cipria e a un’ampia giacca doppiopetto nera. Ma sono gli accessori a fare la differenza: un choker in camoscio impreziosito da un fiore con tre frange e un cappello con veletta. Il romanticismo si fonde con la seduttività, la femminilità si ammanta di mistero. Sullo sfondo di un tramonto di Primavera, risalta un look che rivaleggia per fascino, magnetismo e sfavillio con quell’ incantevole scenario.  

 

Marzo

 

Ancora non se n’è andato l’inverno,
e il melo appare
trasformato d’improvviso
in cascata di stelle odorose.
(Pablo Neruda)

 

La Primavera è sempre più vicina: si conclude il periodo che VALIUM ha dedicato al “Winter Wonderland”. Marzo è iniziato con delle temperature gelide, ma il sole splende e presto sbocceranno i primi fiori. Le giornate si sono allungate notevolmente; il tramonto arriva tardi e si tinge già del caleidoscopio di colori che prevalgono durante le lunghe serate tiepide. In questo post a parlare sono le immagini, puro incanto per lo sguardo. Una natura che rinasce: fiori in boccio, boschi verdeggianti, suggestivi tramonti e alberi da frutto dalle chiome fiorite. Il canto degli uccelli, il ronzio delle api che sostituiscono l’ovattato silenzio della neve. Per descrivere un simile scenario, le parole sono superflue. Ne spenderò certamente molte di più il 20 Marzo, in occasione dell’ Equinozio di Primavera, quando l’ Inverno eseguirà gli ultimi passi della danza cosmica per lasciare spazio alla nuova stagione…

 

 

 

 

White Breakfast

 

Prima domenica di Gennaio, prima domenica del 2021. La colazione, oggi, si fa all’ insegna del total white: bianchi sono i bonbon, le ciambelline, le stelle ricoperte di glassa. E bianco è anche lo scenario in cui la colazione si svolge, tazze e piattini inclusi. Il perchè di questa tonalità va ricercato nel suo significato altamente simbolico. Somma di tutte le cromie dello spettro luminoso, il bianco è al tempo stesso assenza e compendio di colore. Rappresenta la fase vitale ai suoi albori, l’ essenzialità, la purezza e la purificazione, è il nuovo inizio per antonomasia. Perchè per ricominciare occorre far piazza pulita di ciò che c’era prima, liberarsi da ogni ingombro: il bianco incarna il pensiero lineare, il minimalismo, ma anche la levità assoluta. Va incontro al futuro senza timore, con fiducia, leggero e privo di zavorre. A chi gli contesta una vaga freddezza, potremmo controbattere che è puro e netto. Unite tutte le definizioni di cui sopra e addizionatele, ora,  ai segni distintivi del “winter wonderland”. Il risultato sarà un connubio di fascino, gusto e raffinatezza che dona un significato del tutto speciale al primo weekend dell’ anno.

 

 

 

 

 

Colazione di fine Novembre

 

Spremute di agrumi per fare il pieno di vitamina C (e rafforzare le difese immunitarie, un must in tempi di Coronavirus), crostatine alla crema e un’ invitante bottiglia di bollicine con cui passare la serata: è una colazione eterogenea, quella che contraddistingue queste ultime giornate di Novembre. Ancor più perchè viene consumata tra le pigne argentate, le sfere in total gold e i fiocchi di neve, simili a merletti, che andranno ad adornare l’ albero di Natale. Ma il mix ornamental-culinario di cui sopra è tutto fuorchè scoordinato: rappresenta i variegati tasselli del puzzle che compone lo scenario pre-natalizio, mai privo di un magnetico appeal.

 

 

Tendenze AI 2020/21 – Autumn in Black

 

Gucci

” Io sono nero di amore, né fanciullo né usignolo, tutto intero come un      fiore, desidero senza desiderio.”

(Pier Paolo Pasolini)

La settimana in cui la notte, su VALIUM, ha fatto da leitmotiv, non poteva che concludersi con una tendenza moda dal sapore dark: il trionfo del nero. Denominatore comune di tutte, ma proprio tutte, le collezioni Autunno Inverno 2020/21, il nero sfoggia una allure senza tempo e si fonde alla perfezione con il mood autunnale. Il 25 Ottobre, il ripristino dell’ ora solare sancirà il predominio ufficiale della notte sul giorno. In questi giorni gli alberi, ormai quasi del tutto spogli, esibiscono rami corvini e il mondo oscuro di Halloween ci trascina già nelle sue cupe atmosfere. Il nero della moda si incastra mirabilmente nello scenario appena descritto: fluttua nel tulle, alterna trasparenze e suggestioni urban, esalta la femminilità attraverso maniche a sbuffo, plissè ondeggianti e luccichii incantati. Tra gli accessori che completano i look in black, si fanno notare gli ankle boots minimali con un alto platform; li hanno proposti – per citare solo un paio di nomi – brand del calibro di Valentino e di Versace. Il loro valore aggiunto? Donano grinta alla mise evidenziando uno chic disinvolto e metropolitano.

 

Fendi

Valentino

 

Etro

Celine

 

Simone Rocha

 

Max Mara

Marco De Vincenzo

 

Rochas

 

Bottega Veneta

Versace

 

Dolce & Gabbana

 

 

 

 

Alba e rinascita

 

Nessun sole sopravvive al tramonto, ma risorgerà e porterà l’alba.
(Maya Angelou)

Avete cominciato la giornata (o magari siete andati a dormire) ammirando lo scenario mozzafiato della foto qui sopra? Siete fortunati. Oggi, 1 Agosto, inizia il mese più torrido dell’ anno, e nella mente riaffiora subito l’ immagine del mare. Perchè si associa alle vacanze, certo, e al tempo stesso ai viaggi che ci permettono di esplorare nuovi orizzonti. Ma anche perchè il relax, la vita di spiaggia, ci consentono di staccare completamente la spina e di calarci in una dimensione meno condizionata dai rituali quotidiani. Quando si ha il mare di fronte è come avere di fronte l’infinito, possibilità inesauribili di vivere il futuro. Che cosa c’è oltre il mare? Dove si approda, attraversandolo? Non servono nozioni di geografia per avere una risposta, soltanto un pizzico di fantasia e le sensazioni. Perchè il mare, così a pelle, sembra metterci in contatto con l’universo. E veder nascere il sole proprio lì, sulla linea dell’ orizzonte, è uno spettacolo indescrivibile a parole: i colori meravigliosi che a poco a poco rischiarano il cielo è come se sorgessero dal mare. L’ atmosfera si impregna di un silenzio magico, spirituale. Il giorno che nasce si tramuta nell’ emblema di un nuovo inizio, della vita che ricomincia dopo ogni notte. Le ore di buio, sebbene dirlo appaia scontato, si dissolvono sempre con la luce. E’ un dato di fatto, ma anche una metafora. Forse il bello della vita sta proprio qui: nella possibilità di rinascere, di avere infinite opportunità da perlustrare.  Ecco perchè l’ alba e il mare, soprattutto in estate quando li si vive appieno, instaurano puntualmente un connubio che ci imbeve di energia cosmica. Fateci caso: molti di noi fanno nuovi progetti o decidono di dare una svolta all’ esistenza durante le vacanze. Agosto è il mese in cui si formulano più “buoni propositi” che a Capodanno. Possiamo esser certi che a fare da sfondo a questo desiderio di cambiare ci sia stato, ebbene sì, tutto l’ incanto di un’alba sul mare.

 

 

La saggezza inizia con la meraviglia: lo show mozzafiato di Mary Katrantzou al Tempio di Poseidone

 

“La saggezza inizia con la meraviglia”, disse Socrate. E di meraviglia, la collezione Primavera/Estate 2020 di Mary Katrantzou ne sfoggia in abbondanza: basti dire che, osservandola, sembra di ammirare delle squisite creazioni di Haute Couture. Non a caso, è stata presentata con un evento che ha coniugato la sfilata con la celebrazione del 30esimo anniversario della nascita di ELPIDA, l’associazione fondata da Marianna V. Vardinoyannis a sostegno dei bambini malati di cancro. Uno show di tale portata non poteva che avvalersi di una location spettacolare: Mary Katrantzou ha optato per il millenario Tempio di Poseidone a Capo Sunio, in Grecia, conosciuto anche grazie ai tramonti mozzafiato che si godono dal promontorio su cui si erge. Il risultato? Memorabile, uno straordinario mix di estrosità creativa e monumentalità storica. Passato, presente e futuro si fondono in un’ alchimia che il sottofondo musicale di Vangelis rende ancor più magica. Esiste un termine ben preciso per definire il concept della sfilata: in greco moderno è ελληνικότητα, ellinikótita, ovvero “grecità”.

 

 

Perchè con questa collezione la stilista, nata ad Atene, omaggia la Grecia ad ampio spettro. Il suo è un tributo alla storia, alla cultura, allo spirito di un paese ricco di un heritage immenso. Anche nel pensiero: è nella Grecia antica che nacque la filosofia. Proprio da quell’ epoca Mary Katrantzou trae ispirazione, un’ ispirazione tradotta in abiti che ne riflettono tutto lo splendore. Il colore rappresenta il fulcro attorno al quale si concentra, prendendo in prestito i principi dei più noti filosofi. Espressione degli umori corporali e di linfa vitale, il colore nell’ antica Grecia è un emblema di potenza; Platone lo definì “una fiamma che scaturisce da ogni tipo di corpo”. Katrantzou lo profonde negli abiti realizzando creazioni monocrome, “spezzate” soltanto da dettagli ton sur ton. Risaltano il blu del mar Egeo, il viola imperiale di Tiro, il bianco e nero tipico del marmo, ma anche un prezioso verde smeraldo, l’oro, l’acquamarina, il rosa, il rosso, il fucsia. Le silhouette sono voluminose, svasate, ad anfora oppure sferiche, le ruche si moltiplicano così come le piume, le frange e le applicazioni floreali, che si affiancano a un tripudio di perline e di cristalli Swarovski. Ogni look è altamente evocativo, plasmato su un fil rouge specifico. Fitti plissè rimandano alle colonne dei templi, mantelle incorporate a long dress dorati rievocano la maestosità del dio Helios, mentre una bralette ricamata richiama la bilancia di Nemesi, dea della giustizia. I motivi decorativi attingono direttamente all’ antichità: se la costante di Archimede diventa un pattern, la rosa dei venti prolifera e il mappamondo troneggia sulle ampie gonne con crinoline. Interi abiti vengono costruiti su ruche nelle più disparate versioni, altri si rivestono di splendide composizioni floreali. L’effetto mosaico è frequente, acceso da uno scintillio costante, e origina un caleidoscopio cromatico su voluminosi abiti a sfera. Tra i materiali predominano la seta, il satin duchesse, il tulle, che dà forma a una mantella rasoterra su cui ricade una cascata di fiori: sovrapposta a un long dress altrettanto impalpabile, completamente tinta di rosa, costituisce uno dei look di punta della collezione. Ed è sempre la mantella, leitmotiv ricorrente, ad accentuare la ricercatezza degli outfit. Declinata in svariate lunghezze, dona sontuosità agli abiti che sfilano sullo sfondo di un magico crepuscolo.

 

 

Anche gli accessori, le scarpe e i gioielli partecipano a quest’ode alla grecità. Le modelle calzano sandali che gli artigiani greci realizzano a mano, servendosi di tecniche secolari. I gioielli appartengono all’archivio della Maison Bulgari, fondata nel 1884 a Roma dall’argentiere greco Sotirio Voulgaris, mentre la colonna sonora della sfilata è firmata (come già detto) dal Premio Oscar Vangelis. Il fulcro concettuale e la doppia celebrazione, dell’ heritage greco e del trentennale di ELPIDA al tempo stesso, sono il valore aggiunto di uno show che inneggia alla bellezza pura. Lo splendore dello scenario e quello degli abiti si uniscono in un connubio che sottolinea, valorizza e ribadisce la magnificenza ellenica: oggi come ieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto (cropped) del Tempio di Poseidone in chiusura dell’ articolo: Petroskaz / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0) via Wikimedia Commons