Sposa d’Inverno

 

Sposarsi in Inverno: un periodo insolito, ma non meno meraviglioso. Il candore dell’abito e degli accessori, perfettamente in linea con quello dei paesaggi imbiancati, permette di sfoggiare look da autentica “regina delle nevi”. La preziosità fa da leitmotiv, l’Inverno non favorisce connubi armonici con il minimalismo. Il bianco si declina in tutte le sue sfumature – neve, ghiaccio, avorio, madreperla, panna – per dar vita a giochi cromatici ton sur ton con l’ambiente circostante. Pizzo, tulle e chiffon sono i tessuti ricorrenti, eterei e impalpabili al punto giusto; il luccichio argentato o perlescente è una costante: un rimando a suggestioni lunari, ai bagliori del ghiaccio, alla neve e ai suoi cristalli. Dedico la nuova photostory di VALIUM alla sposa d’Inverno, una stagione che impregna qualunque cosa di magia.

 

 

Foto via Pexels, Pixabay e Unsplash

 

Sogno in total white

Terry IlaFlà

“Here comes the Bride”: look, dettagli e close-up di alcune tra le proposte sposa più interessanti del 2023. Per sognare in grande, e rigorosamente in total white.

 

Terry IlaFlà

Allure Bridals

Amelia Casablanca

Helena

Elisabetta Polignano

Mysecret Sposa

Maison Signore

Julia Kontogruni

Mysecret Sposa

Michela Ferriero

Enzo Miccio

Giuseppe Papini

Terry IlaFlà

 

Sposa d’Estate

 

Sposarsi d’Estate: un’idea vincente, un modo per sbizzarrirsi anche nella scelta delle più disparate location. Il caldo favorisce soprattutto le opzioni open-air, che siano in riva al mare o in scenari esotici mozzafiato. L’abito e gli accessori, come sempre, giocano un ruolo preponderante. Le temperature bollenti, in questo senso, si associano a un ulteriore punto di forza: quello della libertà. Sposarsi a piedi nudi, per esempio, o indossando dei sandali decisamente innovativi rispetto al classico stile bridal. Oppure esibire scolli, tessuti, ornamenti e accessori del tutto particolari, che se in Inverno risulterebbero fuori posto, in Estate descrivono un mood potentemente unconventional. La nuova photostory di VALIUM inneggia proprio a questo spirito, un nuovo modo di vivere il matrimonio: due libertà che nel giorno del sì si compenetrano, diventano complici, fanno squadra, pur senza rinunciare all’ indipendenza individuale.

 

 

Foto via Pexels e Unsplash

 

Tendenze PE 2023 – Le spose del prêt-à-porter

Simone Rocha

Mai come quest’ anno in passerella si sono avvicendate tante spose. L’ abito da sposa, di solito, è una prerogativa dell’ Alta Moda: teatrale, fiabesco e maestoso, conclude in bellezza le sfilate. Le collezioni di prêt-à-porter Primavera Estate 2023 hanno sancito un giro di boa. I look bridal sono presenti in gran numero, sostituiti non di rado da un total white che ben si presta ad essere indossato il giorno del sì. E dato che il bianco è il colore associato al mese di Aprile, ho pensato di pubblicare una panoramica di questi stupefacenti abiti, diversissimi tra loro ma accomunati dal fil rouge della preziosità.

 

Antonio Marras

MSGM

Sandy Liang

AC9

Dior

Ermanno Scervino

Act N.1

Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood

Richard Quinn

Dolce & Gabbana

Chanel

Elie Saab

 

 

Sally LaPointe lancia la sua prima collezione Bridal

 

Sally LaPointe ha lanciato la sua prima collezione Sposa. E l’ha fatto alla grande, presentandola alla Bridal Week tenutasi a New York tra l’ 11 e il 14 Ottobre. Il risultato? Un autentico boom, l’apoteosi del signature style LaPointe in versione “giorno del sì”. La sposa a cui si ispira la designer non è, naturalmente, una sposa convenzionale: sceglie indifferentemente la gonna (con inserti trasparenti e spacchi vertiginosi) o i pantaloni, adora le texture paillettate, indossa top cortissimi, bralette, body “squarciati” da tagli geometrici che mostrano la pelle nuda, blazer squadrati e maglie-tunica asimmetriche. Il tutto, impreziosito da un tripudio di piume che ornano oppure invadono interamente i look. La collezione, destinata alla Primavera 2023, spodesta il bianco per lasciare spazio al crema e privilegia il velo, ma rivisitato e corretto: ad accompagnare gli outfit è un velamento in tulle che ricopre anche il volto e si allunga nella parte posteriore fino a sfiorare i fianchi. Un residuo di tradizionalismo? Neanche per sogno. Sotto il velo, la sposa di Sally LaPointe sfoggia un paio di enormi, enigmatici occhiali neri à la Greta Garbo.

 

 

 

Nodaleto lancia “The Wedding Collection”

(Photo by Hugo Comte)

Arriva San Valentino e Nodaleto ci stupisce con una sorpresa straordinaria: il lancio della sua prima wedding collection. Lo stile è quello signature, inconfondibile del brand, i colori sono il bianco, il panna e l’azzurro – in questo caso, nella nuance polvere – tipico della tradizione anglosassone (pensate all’ adagio che esorta la sposa ad indossare “Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di preso in prestito e qualcosa di azzurro” per avere un matrimonio fortunato). La capsule ripropone i tacchi massicci e scultorei, i vertiginosi plateau, le iconiche Bulla Babies declinate in innumerevoli versioni, ma include anche sandali impreziositi da strass, lacci e piume. Julia Toledano ha dichiarato che, dopo due anni di pandemia, è arrivato il momento di tornare a festeggiare: la sua The Wedding Collection nasce come omaggio alle donne che prediligono un bridal non convenzionale, lontano dal consueto stile classico. La cultura Pop, gli anni ’60 della Factory warholiana, il mood “wild & free” che aleggia su Los Angeles e i riferimenti all’ estetica Jap rimangono i cardini ispiratori della designer; la collezione dedicata alle spose li reinterpreta in occasione del “giorno più bello”, ma in modo del tutto esplosivo. Prova ne è la splendida campagna pubblicitaria scattata da Hugo Comte. Ambientata a Las Vegas, precisamente nelle cappelle dove si celebrano i matrimoni lampo, inneggia a un look intriso di audacia e di accenti camp. La modella Stella Maxwell, che impersona una sposa raffinata ma ribelle, sensuale e vagamente kitsch, è la perfetta protagonista dell’ ad. Potete acquistare The Wedding Collection in esclusiva nel sito di Nodaleto; però affrettatevi, perchè sarà acquistabile solo fino al 14 Febbraio!

 

 

 

Stella Maxwell nella ad campaign scattata a Las Vegas da Hugo Comte

 

CREDITS

Art direction: Olivier Leone

Photography: Hugo Comte

Model: Stella Maxwell

Styling: Georgia Pendlebury

Make Up: Sam Visser

Hair: Sasha Nesterchuk

 

 

Enchantment, il bridal incantato di Vera Wang

Larkspure

Nell’ era del Coronavirus, il rapporto tra VALIUM e la natura si fa sempre più stretto. Esaltare la bellezza del creato è rigenerante, ma sottolinea anche la necessità impellente della sua tutela: un mondo che vive in armonia con le proprie risorse, oltre a garantire la preservazione dell’ ecosistema, tiene lontane le minacce pandemiche. Per rimanere in tema “green”, oggi visitiamo una splendida serra fiorita. E’ qui che ammireremo la collezione Bridal Primavera/Estate 2020 di Vera Wang, spettacolari abiti plasmati sull’ incanto dei fiori. Il suo nome, Enchantment, sancisce un connubio perfetto tra le creazioni e lo scenario mozzafiato che le circonda. Piante di ogni specie si affiancano a cespugli di rose, miriadi di orchidee, cascate di glicine; immersi in questa rigogliosa location (di cui sembrano essere parte integrante), ecco gli iconici look che Vera Wang dedica alla sposa.

 

Tulip

Ma li potrebbe dedicare anche a una donna che ama gli abiti lunghi, eterei, preziosi con un tocco rock. Perchè il Bridal di Vera Wang non è esclusivamente destinato all’ altare: il suo stile romantico e privo di leziosismi a un tempo, vagamente gotico, si adatta alle occasioni più disparate. Le spose griffate Wang sono inconfondibili, non hanno nulla della sposa classica. La collezione “Enchantment” ribadisce il concetto attraverso dei look impalbabili e intrisi di una squisita allure floreale. Grandi fiori in organza spuntano su una spalla, sullo scollo, sul punto vita, sono scenografici e altamente ornamentali. Dal punto di vista cromatico, intensificano la nuance dell’abito o creano dei deliziosi spot-colore, risaltando su una palette che alterna i toni neutri a delicatissime tonalità pastello: bianco, avorio, nude, azzurro polvere, lavanda, un rosa evanescente….Ad esaltarli, tessuti come il tulle, il pizzo macramé e il faille di seta, sognanti quanto basta per fondersi con quella tavolozza rarefatta.

 

Sage

Corpetti affusolati e profonde scollature a V fanno da leitmotiv, le maniche sono off-the-shoulder oppure mancano del tutto. Il clou è costituito dalle gonne, che lasciano davvero senza fiato. Ampissime e teatrali, spesso sovrapposte, si alternano a modelli affusolati impreziositi da drappeggi o da lavorazioni plissè, ma hanno tutte un denominatore comune: un fiabesco strascico. I fiori ritornano anche nel nome che viene dato a ciascun abito. Abbiamo così il Delphinium (Larkspure), la primula (Primrose), il tulipano (Tulip), la gardenia (Gardenia), l’ oleandro (Orleander), l’iris (Iris), il giacinto (Hyacinth), la camelia (Camellia), la petunia (Petunia) e così via. E’ un tripudio floreale che arricchisce il giardino di Vera Wang di puro incanto. O sarebbe meglio dire “enchantment”…

 

Iris

Cosmos

Primrose

Gardenia

Hyacinth

Delphinium

Hazel

Petunia

Camellia

Hazel

Aster

Orleander

Azalea

Primrose

Blossom

Hyacinth

Hazel

Azalea e Tulip

 

 

Here Comes the Bride

MOSCHINO

Direttamente dalle Fashion Week di New York, Londra, Milano e Parigi, quattro abiti che potrebbero avere come sottofondo la marcia nuziale: alcuni sono stati concepiti ad hoc, altri probabilmente no, ma ci piace immaginarli così. Ad accomunarli, il colore bianco e un fascino etereo, di rara preziosità. Che lascia senza fiato.

 

SIMONE ROCHA

CAROLINA HERRERA

GIVENCHY

 

 

Vera Wang: quando il bridal dice “sì” al colore

 

Bianco, bye bye.  Il flusso ispirativo ha condotto Vera Wang in tutt’altra direzione rispetto alla tonalità del bridal per antonomasia.  Ad accendere la sua fantasia sono state le opere di Jan Vermeer, il pittore olandese che il dipinto “Ragazza con l’ orecchino di perla” ha reso celebre, ma anche lo straordinario fervore artistico dei Balletti Russi di Djagilev. Niente bianco, dicevamo: la collezione Primavera/Estate 2019 di abiti da sposa griffati Wang è un tripudio di colore esaltato da metri e metri di tulle fluttuante. La palette privilegia il giallo, il rosso, il prugna, il rosa, il lavanda, il verde…Gioca tra alternanze di cipria e nude. Squisitamente  ricercata nei volumi, la silhouette si restringe in un corpetto a cuore per poi prorompere  in veli e strascichi a profusione. Vera Wang rilegge il bridal alla luce dei suoi elementi meno ovvi: a risaltare è una sposa fiabesca, eterea, l’ eroina di un regno incantato. Avanza tra strati impalpabili di tessuto su cui il colore si posa lieve, diluito in cromie che donano movimento e plasticità all’ abito pur senza intaccarne la rarefatta, preziosa allure.  L’ artista Rebecca Moses ha accentuato questa autentica meraviglia visiva dipingendo a mano ogni singola nuance esibita dalle creazioni.

Photo by Inez & Vinoodh

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo sfizio

 

San Valentino, cuori, singletudine…La “week of love” di VALIUM non poteva che concludersi con un emblema associato all’ amore eterno. O perlomeno alla cerimonia che, ufficializzandola con un “sì”, tramuta una relazione in unione indissolubile. Non è un caso che l’ abito da sposa mantenga intatta la sua allure da sogno nonostante divorzi e convivenze: nell’ immaginario comune è bianco, vaporoso e abbinato a un lungo velo, il look perfetto per una fiaba a lieto fine. Chi segue VALIUM, però, avrà dedotto che agli stilemi romantici preferisco l’appeal travolgente di una sposa “rock”. Questa mia ricerca mi ha portato a scoprire la collezione 2018 di Annagemma dell’ Atelier Lascari, 21 abiti contraddistinti da nomi di donna evocativi, un know-how sartoriale che reinventa i cardini del bridal grazie a lavorazioni inedite, tessuti tecnologici e laser cut. Il risultato sono straordinarie interpretazioni dell’ abito da sposa di volta in volta in chiave glam, street-chic o avantgarde, autentici look da red carpet che combinano dettagli rock con il tulle più fiabesco e sognante. Annagemma Lascari, mente creativa dell’ atelier, dal 1993 veste le spose con creazioni pensate su misura che sono un’ ode all’ alta moda: la qualità scenografica degli abiti si coniuga a una ricercatezza estrema, l’ originalità si fonde con raffinatissimi tessuti e ricami fatti a mano dando vita a una couture “made in Milano” in toto. Non sorprende che sia proprio Annagemma Milano – Unexpected Bride il nome completo di questa collezione.

 

 

Tra 21 meraviglie dello stile sposa ho scelto il look # 1, Grace, un tributo all’ iconica Grace Kelly di “Caccia al ladro”: l’ abito ne riflette il glam inquieto nel design minimal di un underdress che si fa principesco quando si adorna di un tripudio di tulle tempestato da micro borchie bianche applicate a point d’esprit. Queste “capocchie di spillo”, che movimentano la superficie del tulle e accompagnano ogni passo con il loro incantevole frusciare, sono vere e proprie calamite per lo sguardo. Indossabile separatamente o insieme al suo underdress, l’ abito viene personalizzato da sfiziosi accessori: una micro tocque da posare sul capo, una gorgiera in tulle per evidenziare un twist a metà tra il boyish e l’ onirico, una fascetta in sinamay che replica il tema delle micro borchie oppure, ancora, una cintura con borchie argentate che sottolinea l’ anima rock di una sposa dalla personalità sfaccettata, ma rigorosamente unconventional. Come il suo wedding dress .