Les 4 Ombres Tweed di Chanel: quattro palette preziose, iconiche e ispirate alla stoffa cult di Mademoiselle

Les 4 Ombres Tweed Pourpre

Chanel continua a stupirci con delle meravigliose novità make up. Impossibile non aggiornarci costantemente; rimanere immuni al fascino dei suoi prodotti è fuori discussione. Questo Autunno la Maison non fa eccezione, e lancia una rivisitazione più iconica che mai della palette occhi Les 4 Ombres: l’ ispirazione attinge al tessuto in tweed che Mademoiselle, prendendo spunto dal mondo equestre, utilizzò per la creazione dei tailleur e delle giacche che la resero celebre in tutto il mondo. Nascono così quattro palette di ombretti (in edizione limitata) le cui cialde sembrano avere la stessa consistenza del tweed. La texture, in rilievo, è composta da numerosi intrecci ed è apparentemente identica alla stoffa; un’elegante custodia, stavolta davvero in tweed, completa l’esclusiva reinterpretazione del cult di Chanel. L’unicità e la preziosità di questa chicca portano la prestigiosa firma della Maison Lesage, che, forte del suo savoir faire nell’arte del ricamo (è una delle eccellenze artigiane dei Métiers d’Art Chanel), ha realizzato ogni astuccio rigorosamente a mano. Ciascuna delle quattro palette è associata a una precisa armonia cromatica. Le tonalità, perfette per la stagione autunnale, risultano incredibilmente intense, sature, pastose; i finish alternano le finiture opache a quelle metalliche e satinate. I quattro accordi di colore conquistano immediatamente, nessuno escluso: Les 4 Ombres Tweed Cuivré, raffinatissimo, combina un porpora/marrone intriso di riflessi madreperla con tre marroni che tendono rispettivamente all’oro, al bronzo e al rame. Les 4 Ombres Tweed Fauve, solare e luminoso, abbina toni caldi come il corallo, il melanzana, l’arancio e l’oro che vira all’ ambra, con un sottotono mattone a fare da denominatore comune. Les 4 Ombres Tweed Pourpre, audace, coniuga un malva oro iridescente con il rosa pesca, il rosa antico e un profondo prugna. Les 4 Ombres Tweed Brun et Rose, affascinante, affianca il cioccolato, il rosa platino, il rosa cipria e il marron glacé. Le armonie sono seducenti al punto tale da invogliarci a comprare il quartetto di palette in blocco; bisogna aggiungere, inoltre, che la custodia in tweed creata dalla Maison Lesage è stata appositamente pensata in funzione di ciascun accordo cromatico. Gli ombretti, che valorizzano lo sguardo tramite l’ intensità del colore, sono ricchi di pigmenti minerali, mentre gli oli vegetali contenuti nel prodotto assicurano una stesura scorrevole e un alto tasso di luminosità.

 

Les 4 Ombres Tweed Pourpre

Les 4 Ombres Tweed Fauve

Les 4 Ombres Tweed Cuivré

Les 4 Ombres Tweed Brun et Rose

 

 

Valentino Daydream, un sogno ad occhi aperti al Summer Palace di Pechino

 

Daydream, ovvero “sogno ad occhi aperti” ma anche “fantasticare”, se considerato come verbo: così Pierpaolo Piccioli ha chiamato il défilé-evento che Valentino ha mandato in scena il 7 Novembre al Summer Palace di Pechino. Nella settecentesca, splendida location – un’ ex residenza imperiale situata in un parco che ospita svariati edifici, pagode, padiglioni e persino un lago – ha sfilato una collezione di Haute Couture che ha onorato il titolo dello show. Un vero e proprio sogno ad occhi aperti ha ammaliato, fatto fantasticare il pubblico accorso, evidenziando l’incanto puro scaturito dal connubio tra il Rinascimento Italiano, ormai un’ispirazione signature della Maison, e la tradizione cinese più squisita: le creazioni indossate dalle modelle, meravigliose in quanto a bellezza e a spettacolarità, emanano una allure colma di fascino. Abiti dai volumi extra, quasi sempre svasati, ostentano una sartorialità strepitosa arricchita da fiocchi, decori scultorei, finissimi ricami, un tripudio di ruche e di applicazioni floreali, il tutto declinato in una palette cromatica mozzafiato. Rosso e fucsia in bicolor, verde smeraldo, rosa, oro, argento e bianco ghiaccio si alternano al “rosso Valentino” in un crescendo di preziosità, risaltando una serie di drappeggi, puff sleeve e forme a ventaglio a dir poco “imperiali”.

 

Una pagoda del Summer Palace di Pechino

Dotati di strascichi e lunghe mantelle non di rado, gli abiti – a cui Piccioli ha dato il nome dei sarti artigiani grazie ai quali hanno preso vita – vantano uno straordinario processo di realizzazione: basti pensare ai 500 metri di stoffa utilizzati per una singola creazione, alle migliaia di paillettes (fino a 32.000) profuse su alcune mise così come ai fiocchi e ai fiori innumerevoli applicati sui long dress, un’ abbondanza di materiali che ha richiesto infinite ore di lavorazione. Il risultato di tanto splendore, in passerella ha raggiunto il suo apice: l’ incedere delle modelle, visioni celestiali (un termine che in questo caso potrebbe derivare proprio da “Celeste Impero”) nei loro copricapi scintillanti, creature argentee dalla testa ai piedi, leggiadre dee orientali, ha pervaso la sala di una magia indescrivibile. Il make up ideato da Pat McGrath, in tal senso, è stato basilare. A fare da leitmotiv sono dosi massicce di eyeliner, mascara e lipstick rosso laccato, utilizzate però in modo differente. Un look in total silver ha lasciato a bocca aperta il pubblico: miriadi di paillettes ricoprono un lungo abito con cappuccio, mentre il viso della modella, completamente argentato a sua volta, ne accentua l’allure lunare: viaggiando con la fantasia, potrebbe quasi sembrare un omaggio alle oltre 900 tonnellate di “tael” d’argento che, due secoli orsono, l’ Imperatrice Cixi destinò alla ristrutturazione del Summer Palace portandolo all’ odierno splendore. Altre uscite hanno visto prevalere volti di porcellana adornati di rossetto e di un eyeliner in deciso stile cat eye, mentre velette in rete rigida tempestata di Swarovski si sono contraddistinte per la loro iconicità. In questo caso, i visi vengono celati pressochè totalmente, rimandando forse a un concetto di “maschera” molto presente nella cultura cinese. Il beauty look di Pat McGrath e le creazioni di Pierpaolo Piccioli si sono fuse in un mix superbo, onirico ed oltremodo raffinato. La filosofia del direttore creativo di Valentino, sempre più tesa all’ inclusività e al pluralismo culturale, ha trionfato anche nel Paese della Grande Muraglia, dove il savoir faire italiano e le suggestioni cinesi hanno dato vita a una stupefacente alchimia. Non c’è alcun dubbio: Daydream ha scritto una nuova pagina nella storia della Maison Valentino.

 

  Il gran finale della sfilata