On the beach with…

 

MARTA JAKUBOWSKI. Ultimo rendez-vous con la rubrica che VALIUM dedica al beachwear. Per i vacanzieri tardivi e per chi non esita a catapultarsi al mare per sfruttare gli ultimi weekend di sole, riflettori rigorosamente puntati sul costume intero: Marta Jakubowski, designer di origine polacca ma londinese di adozione, tra le proposte della sua collezione Primavera/Estate 2018 inserisce uno “one-piece” davvero cool. Il punto di forza? Un sapiente gioco di contrasti. Il design è essenziale, quasi da nuoto, con spalline larghe e sgambatura media. Ma lo swimsuit griffato Jakubowski è tutt’ altro che classico o castigato. Completamente tinto di rosa fluo, cattura lo sguardo grazie alla tonalità vibrante e dal vago sapore Eighties; spetta a un volant sul fondo, applicato in diagonale, il compito di impreziosire il taglio minimal con un tocco di sfiziosa femminilità.  Il risultato è un capo estremamente versatile, da indossare sia in versione costume da bagno che come parte integrante di un outfit: in perfetta linea con la tendenza che abbatte ogni confine estetico tra il beachwear e il clothing più stiloso. 

 

 

Il beachwear di Claudia Cardinale: una Diva e i suoi must

 

Mora, occhi castani, forme generose quel tanto che basta, Claudia Cardinale è l’ emblema della donna mediterranea. Di origine siciliana, il suo inaspettato accento francese è il tocco esotico che rivela un’ infanzia trascorsa a Tunisi, dove Claudia peraltro è nata. L’apogeo del suo beachwear style lo raggiunge negli anni ’60, quando a swimsuit preferibilmente a pezzo intero alterna top aderenti, miniabiti a trapezio, super à la page sandali alla schiava ma, soprattutto, la fascia per capelli: un accessorio imprescindibile che abbina ad ogni outfit e che sceglie anche per la spiaggia. In svariati colori, sempre brillanti, la fascia si lega indissolubilmente alla figura di Claudia Cardinale: è uno sfizioso must che enfatizza mirabilmente la lunga e folta chioma di capelli scuri. Per il resto, le sue curve inguainate in costumi interi riconfermano l’assioma secondo il quale, per le dive d’antan, “less is more” dovrebbe tradursi più o meno con l’ equazione “più fascino = meno cm di pelle in mostra”, convalidando la teoria che identifca la sensualità con lo spazio lasciato all’ immaginazione. E Miss Cardinale è la prova vivente di quanto un costume ad hoc possa enfatizzare e rendere sommamente seducente anche il corpo più voluttuoso.