Sulle tracce del Principe Maurice – La prima Festa della Donna di Dubai e altri racconti

Il Principe Maurice con la “Maschera più Bella” del Carnevale di Venezia 2024

Da Natale al Carnevale, dal Carnevale alla Festa della Donna aspettando l’ Equinozio di Primavera. E poi, da Treviso a Milano, Deruta, Firenze, Venezia, Dubai, con tappe in Romagna e nelle Marche prima di salpare verso l’Asia Orientale…I racconti del Principe Maurice ci trasportano in un turbinio caleidoscopico di ricorrenze, luoghi, personaggi, e come sempre ci fanno sognare. Dopo qualche mese di latitanza da VALIUM dovuta ai suoi impegni innumerevoli, Maurice ritorna per renderci partecipi dei momenti più speciali della sua straordinaria vita. Che coincidono con un tripudio di eventi, certo, ma anche di riflessioni. Un esempio? Il Gran Ballo dell’ 8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai ha segnato una tappa importante nella storia degli Emirati Arabi, dove per la prima volta è stata celebrata la Festa della Donna: in questa intervista, oltre a parlarci della sfarzosa serata a cui ha preso parte, il Principe discute della questione femminile, esprime la sua opinione sulla piaga dei femminicidi, porge il suo augurio alle donne, che vanno festeggiate tutto l’anno. E a proposito di donne, ce n’è una, iconica e “Divina”, che l’ ha stregato al punto tale da riapparire, molto probabilmente, nei suoi progetti futuri…Se volete saperne di più, leggete la conversazione qui di seguito e addentratevi nel magico percorso che conduce sulle tracce del Principe Maurice.

Ci siamo sentiti in occasione degli auguri di Natale, e vorrei partire dalle feste natalizie per fare un riepilogo degli eventi più rilevanti (la cernita è d’obbligo, dato che saranno incalcolabili) in cui hai avuto l’occasione di esibirti.

Partirei direttamente dalle feste, che ho passato in famiglia e in modo abbastanza tranquillo. Il 23 dicembre ho presentato il libro con cui celebro il trentennale di uno dei locali più importanti del Nord-est, l’Odissea di Treviso, che è ancora work in progress e spero sarà molto interessante così come lo è stato quello che ho dedicato ai 50 anni di attività dei Venerandi, la famiglia che ha fondato questo impero di discoteche. Nel nuovo libro si parlerà dei 30 anni di attività dell’Odissea Fun City, che Giannino Venerandi ha cominciato a gestire quando era appena ventitreenne. Devo dire che ha fatto un ottimo lavoro: non a caso è uno dei pochi club di quelle dimensioni ancora attivo in Italia, perché ha seguito le mode e soprattutto le ha anticipate. Il volume sarà ricco di fotografie: l’Odissea aveva ogni anno qualcosa di diverso, qualcosa in più. Il concetto della metamorfosi è stato sempre legato a doppio filo alla mia esperienza artistica, se ci pensi anche il Cocoricò cambiava gli scenari ogni stagione…Perciò questa iniziativa mi emoziona molto. Nel mondo dell’intrattenimento, più si dà e più si riceve: Giannino Venerandi non ha mai temuto di investire nelle scenografie, nelle innovazioni tecnologiche. La gente lo apprezza e torna nel suo locale. Prova ne è il fatto che da 30 anni siamo sempre in pista! La vigilia di Natale, invece, l’ho passata con Flavia e la nostra famiglia di amici in modo molto intimo e piacevolissimo. Il giorno dopo sono andato a pranzo da mia sorella, mentre la sera stessa mi sono esibito in un evento Memorabilia a Deruta: è stato stupendo ritrovare l’altra mia famiglia, quella del Memorabilia e dei fan che, fedelissimi, ci hanno seguito anche in trasferta per assistere a questo evento. A Capodanno sono tornato all’Odissea e all’Anima, dove era in programma un dinner show sfarzoso per festeggiare la fine dell’anno in tutte le sale del locale. Il 5 gennaio, avendo un’anima propensa al “coast-to-coast”, l’ho trascorso a Firenze con una performance all’ Insomnia di Antonio Velasquez. Il giorno dell’Epifania, infine, mi sono riposato dato che la notte precedente avevo svolazzato sulla scopa tutto il tempo.

 

Il trentennale dell’ Odissea Fun City di Treviso

Il Carnevale di Venezia ti ha visto, come sempre, nelle vesti di Gran Cerimoniere. Qual è stato lo spirito che ha animato l’edizione 2024 della kermesse?

Grazie al procedere dei lavori di sistemazione della pavimentazione di Piazza San Marco, è stato possibile allestire un palco più grande dove finalmente si sono potuti ripristinare spettacoli come il Concorso della Maschera più Bella e la presentazione delle Marie. Personalmente adoro gli appassionati del travestimento: creano dei costumi e delle maschere meravigliose, sono i protagonisti assoluti, lo zoccolo duro del Carnevale, che è fatto sì di numerosi spettacoli in tutta la città metropolitana e soprattutto all’Arsenale, come pure di uno spettacolare corteo acqueo in pre-apertura, ma è fatto soprattutto di questi straordinari personaggi che si muovono tra la piazza, le calli e i campi! Quest’anno il Carnevale era dedicato al 700esimo anniversario della morte di Marco Polo. Ma il grande esploratore veneziano è stato raccontato in modo inedito, e il direttore artistico Massimo Checchetto in questo si è rivelato geniale: il focus non era incentrato su “Il Milione”, bensì su ciò che il ragazzino Marco Polo ha immaginato quando lo zio gli ha detto che al suo ritorno in Cina l’avrebbe portato con lui. Sui sogni, cioè, che Marco Polo ha imbastito in base ai racconti di viaggio dello zio. È stata una visione anche un po’ fantasiosa, non priva di momenti che hanno celebrato il Marco Polo adulto, tornato dalla Cina con un’enorme ricchezza (soprattutto di esperienza). È stato bellissimo rivedere la piazza piena, miriadi di maschere…c’è stata un’affluenza di turisti e appassionati davvero notevole.

 

Il palco orientaleggiante di Piazza San Marco: i sogni di un Marco Polo ancora bambino sul suo futuro viaggio in Cina

Io, esibendomi prevalentemente in Piazza San Marco, sono stato esonerato dal vestire i consueti panni di Maestro di Cerimonie al Dinner Show Ufficiale organizzato al Casinò da Antonia Sautter. Ho partecipato soltanto a una serata, quella di Giovedì Grasso, su invito del sindaco. E’ stato molto bello assistere al Gala come special guest: mi sono complimentato con Antonia perché ha ideato una scenografia e una regia davvero speciali sul tema “La corte del Gran Khan”.

 

Durante il Gala delle Marie al Teatro La Fenice

L’ Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia, della quale sei socio fondatore oltre che direttore artistico, quest’anno ha celebrato il suo 25esimo compleanno. Come lo avete festeggiato?

In un modo straordinariamente meraviglioso. La Presidente, Giovanna Barbiero Bonaventura, mi ha dato fiducia completa per cui ho curato la direzione artistica di quattro eventi, ma non solo: ho potuto anche partecipare, cosa che non succedeva da anni perché ero sempre impegnato al Dinner Show Ufficiale del Casinò. La prima serata di gala l’abbiamo organizzata al Palazzo Pisani di Santo Stefano, dove ha sede il Conservatorio “Benedetto Marcello”. L’intento era quello di celebrare coloro che hanno creato la colonna sonora dell’immaginario del Carnevale veneziano settecentesco, quindi ha avuto luogo un omaggio ai grandi musicisti veneziani dell’epoca: Vivaldi, Alessandro e Benedetto Marcello, Claudio Monteverdi e così via. Io ho interpretato proprio Antonio Vivaldi, soprannominato “il prete rosso”, indossando il mio iconico abito in total red con ruota di 15 metri di diametro nell’ atrio maestoso di quell’incredibile palazzo. Con trucco e parrucca ad hoc, mi sono tramutato in un enorme Vivaldi che accoglieva gli ospiti del ballo sulle note della sua opera sinfonica “L’estro armonico”, che era pure il titolo dell’evento. Per gli intrattenimenti musicali abbiamo ingaggiato gli allievi dei corsi avanzati del Conservatorio, i più preparati sul Barocco, ma la cosa più straordinaria è stata la partecipazione di Vittorio Grigolo, uno dei più grandi tenori  mondo.

 

Con il Maestro Vittorio Grigolo, celebre tenore, ospite d’onore dei festeggiamenti per il 25esimo anniversario dell’ Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

Grigolo si è fatto promotore di una tesi importante, l’incoraggiamento dei giovani: i giovani vanno incoraggiati affinché studino e possano avere una carriera brillante come la sua. E poi ha cantato insieme a noi, in maniera festosa, giocosa, non ufficiale…Durante la serata abbiamo fatto una donazione al Conservatorio di modo che si possa proseguire con il suo restauro, e c’è stato anche un momento dedicato alla beneficienza alla Onlus “Prorett” per la ricerca sul morbo di Rett, una grave patologia neurologica. Questo primo evento, tra le varie animazioni, la bellezza degli allestimenti, l’eleganza della location, è stato senza dubbio il più bello del Carnevale! Si è svolto Venerdì Grasso, mentre il giorno dopo, come tutti gli anni, abbiamo organizzato il Corteo delle Nazioni in onore del Corpo Consolare di Venezia. Il corteo di gondole è saltato a causa del maltempo, ma lo spettacolo è stato eccezionale: quattro giovani talenti del Conservatorio si sono esibiti in un concerto di adattamenti per chitarra di arie famose. Vittorio Grigolo ha voluto partecipare e ha cantato assieme ad altri artisti il brindisi della Traviata, brindando ai 25 anni dell’Associazione alla presenza del corpo diplomatico e delle massime autorità cittadine…. A questo prestigioso evento è seguito un cocktail a Ca’ Sagredo, un hotel di lusso che ci ospita ogni anno.

 

Ancora uno scatto con il Maestro Vittorio Grigolo

La domenica sera, invece, nel portico antico e bellissimo della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista (sede di una delle congregazioni più importanti di Venezia), abbiamo riprodotto l’ambasciata del Gran Khan illuminando lo scenario con centinaia di candele a LED. Questo luogo, dall’ atmosfera a metà tra il Medioevo e il Rinascimento, era proprio la location perfetta per una cena ravvivata da antiche danze dell’Impero Celeste, una delle quali beneaugurante per il Capodanno Cinese che è coinciso con la data dell’evento: si è esibita una ballerina dell’etnia Miao che indossava dei magnifici costumi antichi. In chiusura, abbiamo proposto un concerto di musica medievale per ricordare Marco Polo e l’Oriente del Gran Khan. È stata una festa meravigliosa…La cena nel portico si è svolta tra cuscini, coperte e pellicce in stile mongolo! La sera del Martedì Grasso siamo stati gli unici che hanno potuto organizzare una festa nel famosissimo Palazzo Pisani Moretta, splendidamente illuminato da lampadari con candele vere. Questa atmosfera così calda, così intima, così autentica, ci ha accompagnato per tutto il Carnevale.

 

Un video mozzafiato dell’ evento di Gala a Palazzo Pisani Moretta in occasione dei 25 anni dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia

A proposito di esploratori come Marco Polo: in quali lande ti porterà il tuo Grand Tour?

Mi porterà in Medio Oriente, a Dubai, e alla fine dell’anno – credo e spero – in Azerbaijan e addirittura in Cina. Diciamo che il mio Grand Tour sta volgendo a Oriente! In Cina c’ero già stato, ma stavolta andrò a Pechino e nelle città più importanti a portare il saluto e le atmosfere del Carnevale di Venezia: c’è un gemellaggio in corso e una delegazione cinese è già venuta in Italia a fare dei meravigliosi spettacoli, anche pubblici.

Parallelamente al tuo ruolo “principesco” e sfarzoso di Maestro delle Cerimonie, hai sempre portato avanti quello di icona della nightlife, del “Teatro Notturno” che prende vita tra le luci stroboscopiche dei club. Che ci dici degli eventi che ti vedranno protagonista nel mondo della notte?

Stasera ci sarà il primo Memorabilia dell’anno al Cocoricò, in aprile ho in programma un Memorabilia a Bologna e una serata anni ’90 dedicata alla East Coast dei club in quel di Fabriano. I mesi di marzo e aprile, quindi, sono contrassegnati da eventi importanti. Per il resto, sarò a cadenza mensile al dinner show dell’Odissea.

 

Stasera, al Cocoricò di Riccione, il primo appuntamento dell’anno con il Memorabilia

Parliamo della Festa di Marzo per eccellenza, la Giornata Internazionale della Donna: so che l’hai festeggiata in modo molto speciale. Puoi raccontarci qualcosa in merito a questa iniziativa?

Specialissimo, direi: sono stato invitato dall’organizzazione del Gran Ballo dei Principi e delle Principesse, presieduta da Delia Grace Noble, a prendere parte a una trasferta voluta dai Reali di Dubai. L’evento si è tenuto nell’albergo più iconico e lussuoso del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah, dove per la prima volta, in un paese con quelle tradizioni, è stata celebrata ufficialmente la Festa della Donna: un fatto molto importante. Il Gran Ballo è stato patrocinato dal Principe Alberto di Monaco, però senza un protocollo ufficiale per renderlo una festa il più possibile autentica, organizzata con il cuore. Io, da Maestro di Cerimonie casanoviano quale sono, vi rivelo che Casanova ha sostenuto di aver amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte. Le sue amanti si sentivano veramente amate, sebbene poi lui le lasciasse “per il loro bene”!

 

Al Gran Ballo dell’8 Marzo al Burj Al Arab di Dubai insieme a Delia Grace Noble

Che tipo di valenza riveste per te la Festa della Donna? Si rivela una data dai caratteri più che altro giocosi o davvero può riuscire a catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile?

Dovrebbe catalizzare l’attenzione sulla condizione femminile, perché è nata da una tragedia. In decenni “festaioli” come gli anni ‘80, ‘90 e 2000 (negli anni ‘70 veniva percepita diversamente), la Festa della Donna è stata considerata un po’ la giornata in cui le donne potevano trasgredire e darsi ai divertimenti goliardici tipici degli uomini. Ma non è quello il senso che deve avere l’8 Marzo. Questa festa è molto importante, celebrativa dell’importanza della donna e del fatto che può avere la stessa forza di ribellione dell’uomo, perché sorse in seguito alla rivolta di alcune operaie che si chiusero nella fabbrica per far valere i loro diritti e furono bruciate lì dentro. Per cui divertiamoci, ma non dimentichiamoci di portare avanti una lotta seria per i diritti di genere. E’ essenziale che si evidenzi questo aspetto, oltre a quello festaiolo e giocoso. A mio avviso, la lotta per la parità di genere è il perno della Giornata Internazionale della Donna.

 

Il Burj Al Arab, il luxury hotel di Dubai dall’iconica forma a vela

Un suggestivo tramonto sul Golfo Persico

Nonostante l’8 Marzo sia ormai alle nostre spalle, cosa auguri a tutte le donne?

Dovremmo riflettere tutti i giorni sul fatto che le donne sono preziose per la società, per la cultura, per l’imprenditoria, e anche e soprattutto per la famiglia. Perciò il mio augurio è che ogni giorno ci si ricordi di quanto grandi meravigliose e importanti siano le donne per il genere umano, oltre ad essere portatrici di vita e vitalità. E poi, hanno una sensibilità, un’intelligenza e un’intuizione che gli uomini raramente possiedono. Per cui viva le donne, viva le donne per quanto speciali sono sempre, tutti i giorni dell’anno! E non dimentichiamoci dei problemi che sono costrette ad affrontare, perché da troppi anni sono sempre gli stessi. Cerchiamo di dare alla donna il posto che merita, da sempre e per sempre, nella società!

 

Nei panni di Casanova (“che ha amato tutte le donne che ha avuto, anche se per una sola notte”) al Gran Ballo del Burj Al Arab

Qual è la tua opinione sui femminicidi, un fenomeno tristemente dilagante?

Le donne si stanno emancipando sempre di più e credo che certi uomini non riescano ad accettarlo, così partono all’attacco e diventano aggressivi. Il problema è che anche se oggi molte donne prendono il coraggio di denunciare, non ci sono ancora, purtroppo, l’attenzione e la sensibilità adeguate per prevenire questi crimini, neppure quando vengono segnalate situazioni a rischio. A mio parere non basta aumentare le pene, è necessaria un’attenzione ai segnali. Bisognerebbe tenere in considerazione anche solo un accenno di violenza fisica, verbale o economica (perché esistono anche i ricatti economici) …Le donne devono potersi tutelare. Gli omicidi sono sempre più terrificanti, la situazione è molto grave come lo è quella dei giovani che, abbandonati a se stessi, si perdono nei meandri delle risse, delle baby gang e via dicendo. I social possono essere droghe ancora più pericolose delle sostanze stupefacenti. Bisogna ritornare a umanizzare questa società, soprattutto per quanto riguarda un’età in cui i confronti tra pari o gli insegnamenti degli adulti dovrebbero essere accolti, accettati. La scuola dovrebbe avere un ruolo fondamentale, riuscire a comprendere come nascono questi disagi ed aiutare i giovani ad affrontarli.

 

Un’immagine “caleidoscopica” del Principe

Una domanda sui tuoi progetti futuri non può mancare: cosa bolle in pentola per il Principe Maurice, dall’Equinozio di Primavera in poi?

La primavera per me è una stagione meravigliosa, un periodo di rinascita pieno di fermenti e di intenzioni. C’è nell’aria il fatto di poter riuscire a concretizzare progetti già esistenti ma anche progetti nuovi che riguardano la musica e il teatro, la mia dimensione ormai più autentica, da proporre sia in discoteca che a teatro. Una mia aspirazione (oltre a quella di affrontare il tema di far rivivere il mio fratello gemello attraverso un doppio monologo) sarebbe quella di portare a teatro il mio Teatro Notturno con atmosfere techno come chiusura di un cerchio. Su alcuni progetti specifici mantengo un velo di mistero, però voglio che sappiate che il centenario della Callas ha scatenato in me un desiderio irrefrenabile di poter far conoscere ai giovani il personaggio meraviglioso, quasi divino, di Maria. Altro non posso dire! (ride, ndr.) Maria Callas è stata speciale perché ha saputo colmare la mancanza che c’era nella filosofia del melodramma: sosteneva che le cantanti dovessero esprimere al meglio la propria voce nelle opere che interpretavano, ma anche esprimere al meglio il ruolo che impersonavano. Questo merito incredibile che ha avuto ha rivoluzionato il teatro dell’opera e si presta a poter essere riproposto come esempio di completezza, di ricerca: un invito a non fermarsi mai anche quando si è raggiunto il massimo del successo, a non avere limiti a livello di creatività, curiosità, studio e via dicendo per poter veramente lasciare un segno.

 

Davanti a un ritratto di Maria Callas, “la Divina”, nel foyer del Teatro La Fenice

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Un’estate da red carpet e gli indizi di un autunno eclettico

Il Principe Maurice, con tanto di Flassy Mask, sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia

Nonostante la pandemia dilagante, l’ estate del Principe Maurice è trascorsa in un susseguirsi di progetti, sorprese ed eclatanti novità. Potremmo definirla un’ “estate da red carpet”, e non solo metaforicamente: le sue apparizioni sul tappeto rosso della 77ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia sono state salutate da un autentico tripudio di applausi e scatti. Merito, forse, anche di una stagione che lo ha decretato “Principe del Lido” a tutti gli effetti, supremo testimonial di un’isola che ha contribuito a riportare agli antichi fasti. “Il Lido veniva chiamata “l’Isola d’Oro”, racconta, “un secolo orsono era una delle mete turistiche più esclusive del mondo. Non è un caso che vanti tuttora un’ eccellente offerta ricettiva. Parliamo di strutture del calibro dell’ Hotel Des Bains, che Thomas Mann inserì in “La morte a Venezia”, dell’ Hotel Excelsior, prima sede della Mostra del Cinema, dell’ Hotel Ausonia Hungaria, che con la sua facciata di maiolica in stile Liberty è uno dei più splendidi edifici Art Nouveau che io abbia mai visto. La spiaggia dell’ isola, Bandiera Blu, è lunga dodici chilometri, il mare è trasparente, e poi c’è la Terrazza del Blue Moon che è il fiore all’ occhiello del litorale. Gestirla artisticamente mi ha permesso di scoprire il Lido a 360 gradi: ci sono due stupende riserve naturali del WWF, l’Oasi Dune degli Alberoni e quella di San Nicolò , chi ama lo sport può sbizzarrirsi tra impianti di tiro a segno, maneggi, campi da tennis e da golf…Sulla pista del piccolo aereoporto turistico, pensate, atterrò nientemeno che D’Annunzio con il velivolo tramite cui raggiunse Fiume. ” L’attenzione del Principe si focalizza anche sugli eventi che hanno reso celebre  l’Isola d’Oro: “La Biennale Cinema ovviamente è il top, ma in generale la location si presta a feste che definirei “alla Grande Gatsby“. Ho in mente di creare un Carnevale d’Estate che – Covid permettendo – verrà inaugurato l’ anno prossimo!” Oltre al resoconto dei mesi estivi del nostro eroe, in questa intervista troverete delle ghiotte anticipazioni relative ai suoi progetti autunnali. Ve li sintetizzo con un sibillino “Ciak, si gira!” che potrete approfondire qui di seguito…

Dopo un’estate per te sfavillante, eccoci arrivati all’ autunno: una stagione che spesso coincide con nuovi progetti, in cui si formulano i veri buoni propositi. Quali sono i tuoi? Mi riferisco sia ai progetti che ai propositi.

I progetti sono importanti, in vista, ma non sono ancora delineati. Una delle conseguenze dell’emergenza Covid è questa sorta di last minute su tutto. Un mio proposito è quello di   dedicarmi nuovamente al teatro: sto iniziando a scrivere un monologo dove, grazie alla tecnologia, riuscirei a interagire con un me stesso virtuale, olografico. Un altro progetto importante riguarda un’ulteriore evoluzione del format “dinner show”, non solo riferito alle atmosfere degli anni ‘20 e ‘30 del 2.0 ma che va oltre, si proietta in una modalità totalmente innovativa. Dobbiamo puntare sulle cene perché, purtroppo, la situazione dei locali è ancora penalizzata e non si sa per quanto tempo lo sarà. La collaborazione con Flavia sarà strettissima dal punto di vista dei costumi, perché conosce bene le mie esigenze. Con lei sono al sicuro! Il nostro rapporto ha un senso persino a questo livello. Oltre che su Flavia, poi, posso contare su dei collaboratori eccellenti: cito ad esempio Simone Fucci, alias Simon The Prince. Questo ragazzo straordinario che fa l’attore e il performer, ma in realtà è anche un ottimo regista, assistente regista e assistente di produzione, è diventato il mio braccio destro. L’ho portato con me sul red carpet della Mostra del Cinema! Dal momento che diffonde un messaggio importante sulla libertà di genere e sul rispetto delle identità sessuali, ho pensato di donargli questa magnifica vetrina. Ha avuto un successo notevole anche perché si muove sempre con molta naturalezza, con una grande eleganza.

 

Con Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema…

…e insieme all’ attore, regista e performer Simon The Prince

La tua estate al Lido, con tanto di red carpet alla 77ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, rimarrà negli annali. Quali fotogrammi porti impressi nella mente, di quella fantastica stagione?

Cominciamo proprio dalla Mostra del Cinema, dove sono stato invitato sia all’ apertura che in chiusura. Ho potuto piluccare qualche film, sebbene fossi molto impegnato. Devo dire che la mia amicizia con il direttore Alberto Barbera è diventata ancora più forte: lo ammiro tantissimo per il coraggio che ha avuto organizzando questo Festival in tempi di Covid. E’ stato qualcosa di esemplare non solo per l’ambiente del cinema, della cultura, ma in generale. Da Venezia è partito un messaggio rivolto al mondo intero: bisogna – in sicurezza – osare, fare, continuare a vivere. Io, come sai, ho portato avanti il mio progetto della Terrazza del Blue Moon al Lido; un progetto un po’ condizionato dalle regole anticovid,  ma anche sostenuto dall’ entusiasmo di chi ha collaborato con me e soprattutto delle strutture che mi hanno ospitato, perché la  bellissima Terrazza appartiene a Venezia Spiagge SpaVela Spa e la municipalità di Venezia  hanno mirato a valorizzare il restauro di quest’opera architettonica veramente straordinaria progettata dall’ archistar Giancarlo de Carlo a fine anni ’90. Il suo restauro è stato presentato l’anno scorso, ma la riapertura al pubblico quest’anno. Io sono stato il testimonial di questa sua nuova attività e la cosa mi ha gratificato e onorato. Lì ho vissuto dei momenti davvero magici, romantici e quasi esoterici, in comunione con la Luna. Siccome sono notoriamente “lunare” mi sono trovato perfettamente a mio agio, e ho potuto  dar  vita ad eventi speciali dedicati in particolare alla Luna piena. Devo dire che la visuale sul mare che si gode dalla Terrazza, in realtà, era lo spettacolo più bello!

 

Una spettacolare performance del Principe sulla Terrazza del Blue Moon

La Burlesque performer Giuditta Sin mentre si esibisce durante l’ evento “Blue Full Moon” del 3 Settembre scorso

Una suggestiva foto scattata la stessa sera dello show “Blue Full Moon”

Poco prima di approdare al Lido, però, hai vissuto un’esperienza – o sarebbe meglio dire una “High Experience” – in netto contrasto con il glamour della Mostra del Cinema, ma decisamente spettacolare a livello di emozioni e di contatto con la natura…Potresti parlarcene?

L’esperienza che ho vissuto è stata davvero agli antipodi della mondanità della Mostra, ma non meno entusiasmante. In Luglio ho trascorso una settimana a Livigno insieme a tutto lo staff di Metempsicosi. Sono tornato a collaborare con i miei vecchi amici dell’Insomnia, tra cui dj/producers quali  Joy Kiticonti, Ricky LeRoy, Mario Più, 00Zicky, tutti nomi che nel mondo della notte sono celeberrimi, per un esperimento nuovo chiamato “High Experience”: musica elettronica sperimentale fatta in alta quota per poche persone privilegiate e motivate. Mi sono abbandonato ad improvvisazioni vocali ed ho interpretato in libertà canzoni del mio repertorio. È stato stupendo! Lì, a più di 2000 metri di altitudine,  la scenografia è divina nel vero senso della parola; quella corona di montagne lascia senza fiato! Non si trattava solo di un esperimento artistico, bensì di un’esperienza totale dedicata ai sensi: degustazioni, passeggiate, fruizione della natura con i suoi profumi, scalate, attività anche avventurose…Mi sono cimentato in arrampicate bizzarre che non avrei mai immaginato, fuori esercizio come sono, di riuscire a fare! E’ stata una parentesi straordinaria in compagnia di amici carissimi con i quali ho condiviso momenti davvero unici. Voglio ringraziare gli organizzatori di questa incredibile avventura, in particolare Leonardo Brogi che è il manager della Metempsicosi e che, insieme ad alcuni sponsor locali, ha avuto l’idea di coinvolgerci in una full immersion da sogno. Hanno anche organizzato dei convegni: c’è stato un momento in cui ho dovuto raccontarmi ai presenti con la mia musica e sintetizzare il motivo per cui ero arrivato fin lì. E’ stata una sfida molto bella, sia dal punto di vista artistico che umano. Livigno è deliziosa! Tra l’altro, nel raggiungerla insieme a un caro amico, ho vissuto un’esperienza inaspettata. A Merano l’auto si è guastata! Abbiamo dovuto passare una notte in loco ed ho scoperto una città pazzesca, una parte di Italia – il Sud Tirolo – che mi ha incantato.  Al ritorno, mentre ero diretto a Milano, ho fatto tappa a Sankt Moritz e, ironia della sorte, mi sono ritrovato all’ Hotel Des Bains sapendo che dopo due giorni sarei arrivato all’ Hotel Des Bains del Lido di Venezia! Non c’è che dire, la mia estate è stata bellissima e speciale!

 

 

La High Experience di Livigno: sound elettronico ed esperienze multisensoriali ad alta quota

Il Covid, purtroppo, è ancora una realtà e le discoteche (almeno per il momento) rimangono chiuse. Ma un’icona come il Principe Maurice, con il suo talento, le sue competenze e la sua poliedricità, non è associabile esclusivamente al mondo della notte. In quali direzioni ti stai diversificando, oltre che nel dinner show?

Io nasco con il mondo della notte. Tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio dei ‘90 sono riuscito a creare qualcosa di alternativo e da lì è partito il progetto del Teatro Notturno. Questo progetto, però, si può portare ovunque e non solo nelle discoteche. Perché è un teatro che ha le sue atmosfere, a volte anche un po’ oscure, dark, ma con quell’ autoironia e quel senso del grottesco che lo rendono fruibile da tutti gli animi. Da qualche tempo a questa parte si è affacciata l’opportunità di una nuova carriera, sia cinematografica che nella fiction. Sono in cantiere parecchi progetti interrotti giocoforza a causa del lockdown. Per una miniserie a cui mi sto accingendo a prender parte c’è la concreta possibilità di essere programmati su piattaforme televisive importanti ed internazionali: si tratta di una serie criminale, d’azione, dove due bande di motociclisti si fronteggiano. E’ molto bello il messaggio che viene dato: le due gang fanno parte della malavita veneta, ma sono contrarie alla droga. Questo trasmette positività ai giovani e mi piace molto. Il titolo della serie è “Rockers”. Io interpreto un insospettabile notabile trevigiano che vive in una villa antica, ma ha una doppia personalità e traffica in armi e in diamanti. Sono molto cattivo! E’ qualcosa di bizzarro, perché non ho mai recitato in questo tipo di ruoli…sarà una bella prova d’attore! Ho sempre bisogno di stimoli e di provocazioni. Il fatto che il mondo della notte sia in crisi è per me un dispiacere, ma al tempo stesso uno stimolo per tentare nuove strade. E devo dire che sono abbastanza fortunato: la mia fama di performer spontaneo, abituato a improvvisare ma con una solida preparazione alle spalle, mi ha aperto strade che non avrei mai immaginato! Al mondo della notte devo tutto, anche la capacità di poter cambiare e di tornare, quando sarà il momento, sempre molto volentieri. Soprattutto per tutelare i diritti di chi in quel mondo lavora, diritti ancora adesso calpestati. Tornando a “Rockers”, la serie è stata presentata durante la Mostra del Cinema di Venezia nello spazio della Regione Veneto, in quanto è sotto il patrocinio della Film Commission regionale, della Film Commission Treviso e dell’associazione Ville Venete & Castelli perché gireremo soprattutto in quelle località. Non posso dire più di tanto se non che le riprese dovrebbero partire entro fine anno con tutte le precauzioni anticovid del caso. Non è facile, però credo che sia cosa buona e giusta iniziare. Bisogna reagire. Il messaggio della Mostra del Cinema è stato forte e chiaro: ricominciamo altrimenti ci perdiamo, ci abbandoniamo a un’inerzia che non ci appartiene. Soprattutto a noi italiani!

 

Una chicca in anteprima per voi: il trailer della serie “Rockers”!

 

La presentazione alla Mostra del Cinema di “Rockers”, serie destinata alle piattaforme TV  che vede Maurice tra i protagonisti

Uno scatto del party dedicato alla serie

Il Principe insieme all’ attore romano Mirko Frezza, protagonista principale di “Rockers”

Ti vedremo anche in TV: una splendida anticipazione, per tutti i lettori di VALIUM! La notizia è ancora top secret o può essere rivelata almeno in parte?

Si tratta di una trasmissione che è una sorta di candid camera, e visto che non hanno ancora girato tutte le puntate non può essere svelata. Per me è stata un’esperienza piuttosto forte, perché a un certo punto, all’ insaputa della vittima (non posso dire troppo, però cerco di spiegarvi), sono subentrati dei fattori umani e ho dovuto far forza su me stesso per calarmi nel ruolo del cinico che interpreto…Però ci sono riuscito! Mi sono detto: “Beh, ma allora posso fare anche il cattivo!”. E’ tutto collegato nella mia vita, c’è un legame un po’ per tutto…Mi arrivano degli indizi che poi si sviluppano, una serie di coincidenze sempre molto fortuite in cui mi trovo ad affrontare nuove sfide e soprattutto nuovi stimoli, che – specialmente in questo periodo – sono fondamentali.

Non molli mai, neppure la pandemia è riuscita a scoraggiarti…sei da ammirare! Sapevi che l’elemento alchemico collegato all’ autunno è il ferro? Il ferro come determinazione, forza di volontà, autocoscienza ed energia interiore. Quanto ti riconosci in queste caratteristiche?

Posso dirti che sono abituato a battere il ferro finchè è caldo! (ride, ndr) Non è che io sia privo di sconforti, però ritengo che la vita mi abbia temprato abbastanza, pur senza togliermi la sensibilità che in me proviene anche dall’ estro artistico. Mi riconosco parecchio nell’ elemento del ferro, anche se il mio vero elemento è l’acqua. Se reagisco, se mi rialzo ogni volta è perché ho avuto dei grandi esempi in questo senso: li ho seguiti e li porto avanti con quel coraggio che mi ha dato l’esperienza. Perché mi riconosco nell’ acqua? Il fuoco forgia il ferro, ma è l’acqua che lo tempra. La cosa più importante, nella metafora del ferro, è che non va fatto arrugginire! (ride, ndr) Il ferro puoi forgiarlo come vuoi, ma una volta che l’hai temprato rimane solido ed eterno soltanto se non lo fai arrugginire.

 

Un’ immagine “cosmica” e un po’ esoterica del Principe Maurice sulla Terrazza del Blue Moon

Quanto ha influito l’amore sul tuo rinnovato dinamismo?

Io vivo d’amore. Sono sempre vissuto d’amore, per cui dal momento in cui lo incontro sulla mia strada e lo riesco a conclamare mi sento più forte. E’ l’amore che mi fortifica. Ho la necessità di condividere, e la cosa bella riguardo alla mia unione con Flavia è che noi condividiamo anche le nostre passioni e le fomentiamo a vicenda, perché lavoriamo nello stesso ambiente. Nel vortice dell’estate scorsa, per fortuna, sono riuscito a ritagliarmi del tempo con lei, che è venuta a trovarmi in due occasioni, una delle quali è coincisa con un importante appuntamento veneziano: la Regata Storica. Siamo stati invitati dal Sindaco nella “machina”, la struttura istituzionale sul Canal Grande dove le autorità e i vip possono assistere comodamente a quello che è uno degli eventi più antichi, tradizionali e prestigiosi della Serenissima. Poi, per la prima volta nella mia vita, sono riuscito finalmente ad andare a vedere e a sentire l’opera che amo di più in assoluto, “Didone ed Enea” di Henry Purcell, in programma al Teatro La Fenice. Dato che a causa del Covid hanno dovuto eliminare molti posti a sedere, il direttore della scenografia Massimo Checchetto (che è anche il direttore artistico del Carnevale di Venezia) ha fatto trasferire tutte le poltrone dal parterre al palcoscenico, quindi si assisteva allo spettacolo sia dai palchi che dalle poltronissime genialmente sistemate lì dove normalmente si svolge lo spettacolo. Flavia ed io eravamo proprio “on stage” e guardando il parterre e ci sentivamo parte della scenografia dell’opera. Dietro di noi c’era la prua di una nave in costruzione: un elemento simbolico che trasmetteva un messaggio ben preciso. Era come dire “Stiamo costruendo questa nave e dobbiamo navigare insieme verso nuovi traguardi dello spettacolo.”, una metafora davvero bellissima.

 

La Regata Storica di Venezia: un evento che il Principe ha vissuto insieme a Flavia Cavalcanti, la sua “dolce metà”

Maurice e Flavia nel giorno della Regata

La coppia al Teatro La Fenice in occasione della messa in scena dell’ opera “Didone ed Enea” di Henry Purcell

Dopo anni di underground, ti stai affermando nel mondo dello spettacolo mainstream. Che sensazioni provi?

Diciamo che il mio personaggio inizia ad essere riconosciuto e guardato da media importanti perché sta uscendo un po’ di più allo scoperto nel mainstream. In fondo, anche la diatriba che qualcuno ha fomentato sul fatto che Achille Lauro mi imiti, che porti avanti il discorso del trasformismo, della fantasia, del riferimento storico, della trasgressione, tutti valori che ho fatto miei negli anni ‘90 con il Cocoricò, ha contribuito ad innalzare la fonte (ossia me stesso) oltre il livello dell’underground…Sabato 3 Ottobre, su RAI 2, “Tg2 weekend” ha proposto un servizio speciale dedicato al sottoscritto a cura della giornalista Carola Carulli. Era al Lido per la Mostra del Cinema e non le è sfuggito quello che stavo combinando sulla Terrazza del Blue Moon: è venuta a trovarmi insieme alla troupe, si sono entusiasmati e hanno voluto farmi questo omaggio. A proposito di Mostra del Cinema, le mascherine Flassy che ho sfoggiato all’ inaugurazione e in chiusura della kermesse hanno divertito anche il direttore Barbera, che si è complimentato tantissimo per il fatto di veder trasformato un “must have” sanitario in un feticcio fashion. Grazie all’ inventiva di Flavia e Vassy Longhi ho avuto l’onore di essere stato pubblicato come top mask assieme a Tilda Swinton! Ma la cosa bella delle mascherine, declinate anche in versione eccentrica come le mie, è che hanno salvato la Mostra del Cinema: è filato tutto liscio, senza contagi. Il messaggio era senza dubbio giocoso, fashion, glamour, ma salutare. Alla Mostra sono stato abbastanza iconizzato…Il cinema è una mia grande passione e non hai idea di quanto sia bello, per me, cominciare a viverlo da dentro. Sono molto emozionato e motivato! Sfilare sul red carpet è sicuramente un riconoscimento, qualcosa di prestigioso, piacevole, simpatico e, nel mio caso, anche ironico. Ho sempre indossato qualcosa che facesse sorridere, che si distaccasse un po’ da quei paludamenti che si vedono in giro. Ha funzionato e funziona ancora: il mio look è piaciuto ai fotografi e di conseguenza ai giornali. Il red carpet è stata una bella vetrina, l’ennesimo passo verso il mainsteram. Ringrazio la Biennale, ringrazio il direttore Barbera che mi invita sempre con grande piacere – un piacere reciproco, devo dire!

 

Ancora uno scatto del Principe alla Biennale Cinema 2020

Una curiosità a bruciapelo: qual è, a tuo parere, la differenza tra “successo” e “fama”?

Il successo lo hai quando realizzi i tuoi sogni, è più “personale”. La fama è il riconoscimento generale e possibilmente duraturo del tuo successo. L’una è l’auspicabile compendio dell’altro, un coronamento. Preferisco l’idea di successo a quella di fama. Certo che il fatto di essere riconosciuto, amato ed ammirato da tante persone diverse per età e condizione sociale, mi fa un piacere enorme. Innanzitutto perché ho notato che sono stati premiati, oltre al mio lavoro, la mia umanità e il mio rispetto per ogni tipo di impiego: per me siamo tutti importanti, quando lavoravo al Cocoricò anche la signora che puliva i bagni era una protagonista. Aver riscontrato il grande affetto nei miei confronti nel prestigioso contesto della Mostra del Cinema è stato molto gratificante e mi ha anche incoraggiato a portare avanti l’attività della Terrazza, qualcosa di non facile in tempi di Covid: sarebbe bastato un contagio per mandare all’ aria tutto.

 

Prima della rappresentazione di “Didone ed Enea” al Teatro La Fenice

Flavia tra le “poltronissime” sistemate on stage

Dove potremo rivederti, a brevissimo?

Ho appena ricominciato con i dinner show all’ Odissea di Treviso, ma ci saranno sviluppi anche in altre città.  In questo momento mi trovo a Milano e il fatto di essere con Flavia, che ha molte relazioni lavorando ad un ottimo livello nel suo settore, fa sì che stiano nascendo dei progetti in loco. Mi riferisco sempre a spettacoli che, purtroppo, non danno adito alle danze, visto che è a tutt’oggi proibito ballare. Vorrei esibirmi in svariate parti d’Italia. Come ti accennavo, il Covid ci ha abituati a confrontarci spesso con situazioni last minute, ma non è detto che dal last minute scaturiscano delle brutte cose. Anzi: c’è l’entusiasmo del dover far tutto subito, delle idee da sviluppare nell’ immediato… Ci sono già grandi progetti, variegati e ancora rigorosamente top secret che – nel caso andassero in porto – vi comunicherò nella prossima puntata di questa rubrica!

 

Maurice “in Terrazza” con il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

All’ evento mondano “No Paparazzi” della Mostra del Cinema insieme all’ artista internazionale Florence Aseult e ad alcune amiche

Biennale Cinema in versione glamour: cocktail party vip all’ esclusiva Terrazza Campari

Il Principe con Fabio Testi…

…con Ottavia Piccolo…

…e con Floriano Cattai, alias Lyzard, autore della serie “Rockers” oltre che raffinato sound designer e produttore di musica elettronica

La High Experience: l’elettronica tiene alto il suo vessillo anche sulle Alpi. Nelle foto qui di seguito, alcune immagini di Livigno e di Maurice insieme ai dj Joy Kiticonti e Mario Più

 

 

 

 

 

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: Halloween con il Principe della Notte

 

Per tutti voi, lettori, fan e amici di VALIUM, si preannuncia un Halloween davvero…da brividi! Avete infatti il privilegio di viverlo insieme all’ Icona della Notte per antonomasia, il Principe Maurice. Chi meglio di lui, dark nel profondo dell’ anima, potrebbe condurvi nei meandri più stregati di questa magica ricorrenza? La sua filosofia di vita stessa, il “memento mori” di latiniana memoria, invita a godere l’attimo esorcizzando l’ ineluttabilità della morte. E la morte, come racconterà più avanti, è stata una presenza costante nell’esistenza del Principe. Il fato, però, pochi giorni fa gli ha fornito una splendida occasione per sconfiggere quelle ombre: la nascita di Thomas, figlio di sua nipote Gloria, lo ha riempito di tutta la gioia che dona l’ arrivo di una nuova vita. Quando lo incontro è euforico, commosso, non riesce a contenere la felicità; la nostra conversazione ha inizio proprio con la notizia del lieto evento, che vuole condividere con gli habitué di “Sulle tracce del Principe Maurice”. Lascio a lui la parola: “In questa intervista parleremo di magia. Bene: nei giorni scorsi sono stato testimone della magia più grande che ci sia, la nascita di una nuova vita. Mia nipote Gloria ha dato alla luce un bambino, Thomas, io non ero presente in sala parto ma ho assistito al travaglio. E’ stata un’emozione fortissima capire che stava succedendo qualcosa nel corpo di Gloria, e poco dopo vedere questa bellissima creatura! Mi sono commosso…Io non ho figli (forse!), però ho potuto prender parte a una magia che da una grande sofferenza fisica origina una gioia immensa! Quando mia nipote è entrata in sala parto, ero accanto a lei con il cuore. Ho percepito tutte le sue vibrazioni, tutte le sue energie, sentivo che soffriva…che tremava dal dolore. Ha già avuto una bambina, Asia, ma il parto è sempre un’esperienza tosta. E l’ho capito proprio grazie a Gloria. Ecco, vedi? La magia è attorno a noi in ogni istante. Mi fa molto piacere rendere tutti voi partecipi tutti della mia felicità. La nascita di Thomas, per me, è stato uno degli eventi più importanti in assoluto non solo dell’ anno in corso, ma della mia vita di prozio! ” Forse è proprio questa la chiave per celebrare Halloween e la sua iconografia “mortifera”: addentrarsi nelle tenebre per riscoprire la pienezza della vita, prendere coscienza dell’ eterno ciclo che alterna vita e morte. E la venuta al mondo del piccolo Thomas, in tal senso, sembra quasi emblematica. Benvenuto al delizioso nipotino di Maurice, tantissimi auguri al suo prozio ed alla mamma Gloria e, naturalmente…Felice Halloween a tutti!

 

Maurice insieme al piccolo Thomas

Giorni fa VALIUM ha annunciato  l’avvio del tuo nuovo progetto, “The Origins” (rileggete qui l’articolo), un’evoluzione di Memorabilia che porterai in tour nei club insieme ai dj guru del Cocoricò. Il debutto era fissato per il 19 Ottobre, ma l’evento è stato annullato: cos’è successo? Avremo modo di vedervi a breve?

Le dinamiche dell’annullamento, a tutt’oggi, sono piuttosto misteriose. Pare che ci sia stato un cambio di proprietà e di gestione del locale….C’è molto fermento in collina, a Riccione: il Cocoricò è stato rilevato da un gruppo capitanato da Enrico Galli dell’ Altromondo Studios, mentre il Prince è entrato a far parte del  gruppo Cipriani con la direzione artistica di Tito Pinton, un notissimo operatore del mondo della notte veneto. Da tutto questo “movimento”, forse, è scaturita la cancellazione di una data super pompata, super promossa, super costruita, pronta per il debutto. Sinceramente, non riesco a capacitarmi di cosa sia successo e devo dire che ci sono rimasto davvero male. In ogni caso il format c’è e sicuramente troveremo altri luoghi dove realizzarlo. Chissà, magari proprio al Cocoricò, dato che “The Origins” è un po’ la matrice di Memorabilia: questo nuovo progetto mi piace molto perché è nato dal cuore, dal desiderio di tutti coloro che, come Cirillo, Saccoman, Ricci, i Datura, Rexanthony, hanno tenuto a battesimo la techno italiana rendendola protagonista a livello internazionale; in più, si fonde con il Teatro Notturno dando vita ad un evento unico nel suo genere. Siamo rimasti tutti esterrefatti dal suo annullamento, ma adesso, magari, avremo anche più tempo per perfezionarlo. “The Origins” va oltre l’essenza di Memorabilia catapultandosi, come vi ho già raccontato, alle sue origini e al tempo stesso proiettandosi nel futuro in un movimento circolare dove passato, presente e futuro si rincorrono continuamente. Il concept è proprio quello: non vogliamo fossilizzarci sulla memoria musicale. La musica con “The Origins” sarà nuova, sempre elettronica ma nuova.

 

Una foto che Maurice ha immortalato nel reparto maternità dell’ Ospedale di Lecco, dove Gloria ha partorito: sembra un po’ un “compendio” visivo dei temi di questa intervista

Che puoi dirci, invece, rispetto al Cocoricò e alle novità che lo riguardano?  

Il Cocoricò va in mani esperte. Ancora non si sa chi si occuperà della direzione artistica, è un po’ prematuro dirlo. Indubbiamente dovrebbe diventare non solo una discoteca, bensì un luogo di incontro, di cultura, di informazione, uno spazio dedicato alle nuove generazioni che hanno bisogno di umanizzarsi. Perché c’è bisogno di Umanesimo, oggi. Io credo che la rinascita del mondo della notte e del mondo in generale debbano cominciare dall’ allontanamento dalla virtualità “non virtuosa” dei social, che sono “pseudo” social perché rendono fasulli, anziché autentici, i rapporti. I giovani devono incontrarsi davvero, dal vivo: al Cocoricò gli spazi ci sono e io mi auguro, credo e spero che venga aperto anche di giorno in funzione di questa socialità e di una cultura che va sviluppata, implementata e incoraggiata. Sono molto felice che il Cocoricò abbia finalmente ritrovato una dimensione affine a quella dei suoi esordi. Enrico Galli ha dichiarato pubblicamente che sarà votato alla musica elettronica, il che mi piace e mi interessa! E il fatto di poterlo elevare a luogo di rinascita e di incontro, di socialità e di cultura, è quello di cui a mio avviso ha più bisogno. Alla nuova gestione lancio la proposta di utilizzarlo, di giorno, come laboratorio di idee e di cultura. Non dovrebbe avere una funzione solo ludica, ma diventare la fucina di una visione inedita che si rifà però ai vecchi valori. Penso che il futuro della società odierna sia sì quello di lasciarsi intrigare dalla tecnologia, sempre affascinante, ma soprattutto di tornare ai valori di comunicazione e di incontro, di uno scambio autentico.

 

 

L’ Autunno è ormai “esploso” alla grande anche grazie ad uno dei suoi appuntamenti più attesi, Halloween. Tu come lo festeggi?

Il mio Halloween è sempre stratosferico, perché è una delle feste che mi piacciono di più! E’ quella versione dark del Carnevale che vorrei esistesse anche nel Carnevale tradizionale come “memento mori”: bisogna godere l’attimo, perché la morte ci aspetta tutti. Il “memento mori” è la mia filosofia e Halloween, sostanzialmente, la rispecchia in pieno. Lo stile dark, poi, è nelle mie corde in maniera assoluta. Quindi per me Halloween è una festa importante, che comincio a celebrare qualche giorno prima. Il 26 Ottobre, per esempio, sono stato ospite di un evento privato, blindatissimo e molto esclusivo, dove ho interpretato il Maître des Cérémonies di un “Cabaret Infernale” nello stile di Toulouse-Lautrec. Il mio Halloween è cominciato con questa festa, un Moulin Rouge in versione dark, in una villa antica meravigliosa, una delle più belle della Lombardia: c’erano dei personaggi fantastici, che come tutti i Vip preferiscono celebrare le ricorrenze in anticipo, o magari dopo un po’ di tempo, in modo da evitare la ressa e non essere scontati. La Villa, a posteriori posso rivelartelo, era Villa Borromeo a Cassano d’Adda. Una location pazzesca! Invece stasera ho un doppio appuntamento: prima al “Monsterland Halloween Festival”, che ha un format commerciale se vogliamo…C’è anche J-Ax, sarà un pot-pourri sia artistico che musicale, ma la cosa straordinaria è che sai dove si organizza? Nel Castello Estense di Ferrara. E’ stupendo! Sono felicissimo di festeggiare lì il mio Halloween, è uno dei castelli più belli che io conosca…L’amministrazione comunale di Ferrara lo ha messo a disposizione per questo Festival che comincia alle 4 del pomeriggio e termina alle 2 del mattino. Ma come se non bastasse, siccome finirò presto rispetto ai miei soliti orari notturni, dopo andrò a fare il testimonial dei 25 anni di una delle feste di Halloween più belle d’ Italia, “Spiritika” al TNTKamasutra di Portogruaro, che mi ha ospitato sin dagli esordi. E’ proprio una figata, non pensi?

 

La locandina del “Monsterland Halloween Festival”

Ferrara: un dettaglio notturno del Castello Estense

Sono assolutamente d’accordo! Cosa rappresenta, per l’icona del Teatro Notturno, la festa della Notte per eccellenza?

Per me Halloween è la notte in cui le fantasie, le angosce, gli spiriti, in maniera anche goliardica e giocosa, si esprimono liberamente. In questo momento mi trovo a Milano da Torriani-La bottega del Carnevale, uno dei negozi più importanti di effetti speciali e di costumi, dove sono alla ricerca di qualche spunto per arricchire ulteriormente il mio oufit halloweeniano. E’ veramente fantastico…Mentre nei paesi anglosassoni trovi negozi così a bizzeffe, in Italia è difficile trovarne con la stessa qualità e varietà di prodotti. Devo dire che è quasi diventata più importante la “notte degli spiriti” che non il Carnevale! Lo trovo bellissimo, perché se il Carnevale è una festa che tutti, senza distinzioni, possono vivere in maniera entusiasmante, Halloween lo è altrettanto, però con quel gusto notturno in più che mi appartiene. Lindsay Kemp mi definì la sua versione dark, e devo dire che aveva perfettamente ragione. In me il lato dark è innato, fa parte delle mie esperienze di vita: la morte è stata una presenza costante che ho voluto esorcizzare anche rappresentandola in modo dissacrante, ironico, un po’ come una sfida. Il Teatro Notturno è tutto questo, tant’è vero che comincio a festeggiare Halloween il 26 Ottobre e proseguirò fino al 2, al 3 Novembre. Perché lavoro, ma senza rubar spazio al mio divertimento. Voglio assaporare a pieno questa atmosfera straordinaria!

 

La locandina di “Spiritika”

Un Principe molto, molto dark

Propendi più per Samhain, l’antico Capodanno celtico, oppure per Halloween, spiccatamente associata alla tradizione americana?

Halloween, avendo radici in Irlanda e in Inghilterra, è stata poi esportata negli Stati Uniti. Ma noi in Europa la festeggiamo meglio e in Italia, da qualche tempo a questa parte, è diventata una delle ricorrenze top. Come Capodanno. Anzi, a dirla tutta…è il mio Capodanno! Ecco: siccome il Principe Maurice è dark, vive il suo Capodanno in questa notte davvero magica! (ride, ndr.) Guarda, non è sbagliato. Anche perché da quel momento in poi – ad Halloween, intendo – si comincia a pensare in maniera più definita e definitiva al Carnevale, che è un altro evento per me molto importante. Quindi la mia stagione, il mio anno artistico, iniziano proprio con l’antico Capodanno celtico!

 

Milano, zona Brera: un dettaglio delle vetrine di Torriani-La Bottega del Carnevale

Maurice insieme al titolare del negozio

Halloween è detta anche “la notte delle Streghe”. Tu che rapporto hai con l’esoterismo?

Ho un grande rispetto per quella che consideriamo “magia”, ma non è nient’ altro che la verità della natura. La natura è da sempre stata magica, il potere delle erbe veniva tramandato da persone che avevano la capacità di guarire proprio attraverso risorse naturali. Magari anche rendendo più suggestive le terapie con dei cerimoniali, ispirati alla cultura celtica, che furono poi demonizzati…In realtà, la magia la viviamo tutti i giorni. La viviamo su noi stessi, la viviamo nella natura, che va avanti ad oltranza nonostante noi continuiamo a violentarla…La magia di Halloween è un’ occasione in più per sottolineare l’esoterismo. Io ce l’ho nel sangue, perché se pensi che ho perso un fratello gemello e quindi una metà di me è nell’ aldilà, è evidente che io abbia una sensibilità particolare. Non ne ho affatto paura. A volte è inquietante, ma se riesci a volgere in positivo questa sensibilità puoi fare del bene agli altri e farlo anche a te stesso. Credo nella magia, credo nell’esoterismo, ne sono affascinato. Non lo coltivo, non è nelle mie corde fare il mago, però quando faccio uno spettacolo e faccio divertire e star bene qualcuno, una piccola magia l’ho fatta anch’io. Quindi un po’ mago lo sono, dai!

 

 

Gli interni di Villa Borromeo, a Cassano d’Adda

Torniamo al mondo diurno. Come procedono i tuoi progetti cinematografici?

Cominceremo a girare alcune scene del film presentato alla Biennale (non ha ancora un titolo definitivo) agli inizi di Dicembre, quindi la prossima puntata di questa rubrica sarà ricca di foto del backstage! Chissà che non riusciremo a lanciarlo l’anno prossimo, alla Mostra del Cinema di Venezia…Un altro progetto che poi si è palesato e che diventa sempre più concreto è la mia partecipazione ad alcuni format televisivi: non è detto che il 2020 non sia foriero di qualcosa di originale da portare nella TV digitale. Sono davvero molto, molto contento!

 

 

A proposito di cinema, non posso fare a meno di chiederti un parere sul film di cui in questi giorni tutti, ma proprio tutti parlano: “Joker”, che è stato premiato, tra l’altro, con il Leone d’Oro della 76ma Mostra del Cinema di Venezia. Sono curiosissima di sapere cosa pensa il Principe Maurice del Joker descritto da Todd Phillips e dell’interpretazione di Joaquin Phoenix…

“Joker” è un film straordinario, perché si focalizza sulla psicologia e non sulla spettacolarità del personaggio. E’ un pazzo, Joker, è una persona che impazzisce perché non “si incastra” con questa società. La pellicola affronta la sua figura con un’intensità tale da meritare tutto il successo che ha. L’unica cosa che mi dispiace è che il 90% delle feste di Halloween sia ispirato a Joker: secondo me un po’ lo svilisce, perché non è un Horror. E’ un film molto intimo, molto interiore. E’ bello addentrarsi nella psiche del protagonista e questo viene fatto in maniera davvero originale, così come originale è l’interpretazione di Joaquin Phoenix. Lo sai che “Roma” di Cuaròn, la pellicola che si aggiudicata il Leone d’Oro l’anno scorso, ha vinto l’Oscar? Chissà che Venezia non porti bene anche stavolta ad un progetto tanto coraggioso. Perché “Joker” non è uno di quei polpettoni hollywoodiani pieni di effetti speciali, ma vero cinema d’autore! Lo definirei tale sia rispetto al contenuto che all’ interpretazione straordinaria di Joaquin Phoenix. Tra l’altro, alla Terrazza Biennale, ho avuto il piacere – oltre che l’onore – di stringere la mano e di offrire uno Spritz proprio allo stesso Phoenix, per cui “Joker” è una pellicola che mi vede particolarmente coinvolto!

 

Torriani-La Bottega del Carnevale e alcune delle sue maschere

Da qui a Natale, immagino che miriadi di eventi ti vedranno protagonista. Ti va di darci qualche anticipazione?

Dopo lo shock ricevuto dal mondo della notte mi sono buttato sulle feste private, quindi ho in programma svariati eventi veneziani molto prestigiosi e belli dove è stata richiesta la mia presenza. A breve, poi, festeggerò il mio compleanno (il 15 Novembre) con una doppietta di serate, il 15 e il 16, insieme al mio amico Giannino Venerandi che è il titolare di due splendidi locali a Mantova e a Treviso. Ricordi quando l’anno scorso ti ho parlato del dinner show in cui mi esibivo all’ Atelier? Lì, il mio amico Venerandi ha implementato la sala della cena destinandola ad un vero e proprio show, per cui avrò molto spazio in più per le mie performance. La discoteca in questione è l’Odissea Fun City di Spresiano, in provincia di Treviso, mentre il nome per intero della sala è Atelier Curiosité. Porterò anche altrove la formula del dinner show, ma all’ Atelier mi sento a casa e libero di sperimentare: tu sai che gli spettacoli debuttano sempre in un teatro, spesso di provincia, dove si possono testare le reazioni del pubblico. Ecco, io all’ Atelier posso provare, posso fare quel tipo di gavetta perché per me sarà una cosa comunque diversa e nuova che si rivelerà efficace nel caso volessi andarmene poi a Las Vegas, chi lo sa? (ride, ndr.)

 

Il manifesto del “VIVID Grand Show” di Berlino: Philip Treacy ha firmato i copricapi di scena

Sai qual è invece la metropoli che in questo momento mi intriga molto e che visiterò sicuramente? Berlino. E’ probabile che io faccia un salto lì a breve, forse a Novembre…Vorrei andare a vedere uno spettacolo di varietà a cui ha collaborato Philip Treacy, il “VIVID Grand Show”, e poi è una città che adoro. C’è un gran fermento a tutti i livelli, è persino più vivace di Londra. Non sono mai rimasto immune al suo fascino: il periodo della Repubblica di Weimar è una mia fonte di ispirazione da tempo, per non parlare di Marlene Dietrich…Inoltre, si respirano nuove atmosfere anche rispetto alla musica techno. Locali come il Berghain e il Trésor, solo per fare un esempio, sono sempre rimasti fedeli a questo genere musicale, mentre in Italia la techno è passata attraverso fasi molto difficili soprattutto dopo l’avvento del reggaeton, che io detesto.  Dunque vado a rifugiarmi e a prendere spunti nei luoghi in cui è viva e vegeta: basti pensare che Sven Väth ha festeggiato il suo compleanno con due meravigliose notti techno! Lui, da Berlino, mi manda l’anteprima delle sue produzioni che trovo stupende, veramente sperimentali…La techno non è morta. Bisogna però recuperarla e presentarla nel modo dovuto anche in Italia, dove ha tanti proseliti che in questo momento sono depressi e nascosti. Senza dubbio la Pasqua dell’anno prossimo coinciderà con una rinascita, una vera e propria resurrezione, perché pare che il Cocoricò riaprirà i battenti in quella data – parliamo del 12 e del 13 Aprile. E’ nell’aria…Speriamo che ce la faccia! Riguardo a “VIVID”, invece, posso dirti che è uno spettacolo davvero surreale. Philip Treacy ha ideato i copricapi ed è bellissimo che un designer come lui si sia messo in gioco per questo genere di show. In Italia abbiamo avuto, e abbiamo ancora, stilisti che creano costumi di scena per l’opera e per il balletto. Sarebbe fantastico, persino più fruibile se vuoi, se lo facessero anche per il varietà: un libero sfogo alla fantasia e alla creatività.

 

Esorcizzare la morte per celebrare la vita, la filosofia che sottostà ad Halloween: un primo piano del piccolo Thomas, che ha reso il Principe prozio per la seconda volta

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

Foto del Castello Estense di Ferrara by L’Orso Sul Monociclo via Flickr, CC BY 2.0

Foto di Villa Borromeo by visitadda.com via Flickr,  CC-BY-NC-ND-2.0

 

 

“The Origins”: il mito di Memorabilia rinasce a nuova vita

Cirillo dj e il Principe Maurice, i due headliner del progetto

In attesa di ritrovare il Principe Maurice nella prossima puntata della rubrica che VALIUM gli dedica, “Sulle tracce del Principe Maurice”, ho il piacere – oltre che l’ onore – di anticiparvi un progetto che i suoi fan, e tutti i fan di Memorabilia, adoreranno. Signore e signori, rullo di tamburi per “The Origins”: un nuovo format, una nuova iniziativa che vedrà Maurice nelle sue vesti più leggendarie, quelle di icona della notte e del Teatro Notturno. Il luogo in cui debutterà questo inedito concept non poteva essere che Riccione, patria dell’ indimenticabile Cocoricò. Come in un cerchio che si chiude per ricrearsi subito dopo, “The Origins” riflette la natura ciclica delle cose: ad ogni fine succede un inizio, e così via all’ infinito. Ma partiamo innanziutto dall’ evento, che vi descrivo prendendo in prestito le parole del comunicato stampa ufficiale.

ATTENZIONE: VI COMUNICO CHE L’EVENTO DESCRITTO DI SEGUITO E’ STATO PURTROPPO ANNULLATO E VERRA’ FORSE RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

Sabato 19 Ottobre la collina di Riccione ospiterà la première del format più autentico riferito alla memoria techno degli anni ’90, diretta derivazione con i protagonisti storici del mito di Memorabilia: “The Origins”. Al Prince si ritroveranno coloro che hanno dettato le regole e definito l’immaginario diventando icone assolute per generazioni di techno lovers:  Cirillo, Saccoman, Ricci Jr., Cek saranno l’orchestra e il Principe Maurice, con la sua compagnia, il Teatro Notturno. Proprio come allora, più di allora: ORA!

Ma qual è la filosofia che sottostà al progetto? E’ presto detto. Se Memorabilia è la celebrazione del fenomeno musicale e performativo techno che ha segnato un’ epoca fondamentale per il mondo della notte, per la sua valenza artistica e storica, “The Origins” nasce dall’ esigenza di proseguirne il percorso emotivo  andando propriamente alla fonte di quel movimento che aveva trovato nella Piramide il suo straordinario habitat. Il mito e il rito vengono così celebrati proprio dai protagonisti di allora, che sentono l’esigenza di proporre un viaggio che riporta alle radici di un successo senza tempo. Il luogo, più che fisico, diventa mentale, in un coinvolgimento sensoriale totale e travolgente. “The Origins” non è “figlia” di Memorabilia, ma probabilmente la “madre” che si rivela finalmente quale matrice senza limiti di tempo e spazio per la potente energia che ha generato e che continua a nutrire con libertà, dignità e amore un mondo di suono, creatività e passione.

 

 

A pochi giorni dall’ esordio di un progetto così speciale, naturalmente, ho contattato il Principe Maurice per saperne di più. Ecco cosa mi ha raccontato su “The Origins” :

” Con tutti i protagonisti dell’ epoca d’oro della Piramide ci siamo confrontati e abbiamo pensato che fosse necessario reagire allo shock e all’ empasse per la chiusura del Cocoricò, riunendoci a corte per reagire anche alla confusione di format riferiti alla memoria storica del movimento giovanile musicale, artistico e sociale più importante degli ultimi decenni. Da qui è nata l’idea di tornare alle origini del tutto, ma chiudendo il cerchio (simbolo del progetto) e proponendo anche una nuova visione che dia il senso del passato che si trasforma, senza soluzione di continuità, in nuove sperimentazioni dei suoni e delle visioni. Insomma qualcosa, in attesa degli sviluppi non facili e immediati della situazione riccionese, che ribadisca i valori, la professionalità e la creatività necessari per mantenere vivo il lavoro svolto finora da tutti noi. E’ bello che tutto questo ricominci dalla collina magica, in un posto che mi è sempre piaciuto e che è stato rinnovato totalmente per l’occasione: il Prince. Ci crediamo molto e il feedback da parte del nostro pubblico è già altissimo! “

Il 19 Ottobre, quindi, tutti al Prince di Riccione per partecipare al nuovo, affascinante rituale che vi trascinerà in un vortice di atmosfere techno “primordiali”: un’ autentica esperienza sensoriale, un viaggio agli albori di Memorabilia che coinvolgerà in toto le vostre emozioni. Con “The Origins”, inizia un percorso che va a ritroso nel tempo per tracciare un futuro completamente da scoprire. “Tutto muta, nulla perisce”, disse Ovidio. E miti come la Piramide, si sa…non muoiono mai.

 

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I dj protagonisti dell’ iniziativa

 

 

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice: ciak, si gira! Alla Biennale del Cinema il lancio di una nuova carriera

Il Principe all’ evento “Reaction” di Kiev

L’ incontro tra me e il Principe, complici anche l’ Estate e le vacanze, è avvenuto a Riccione. Nella “perla verde dell’ Adriatico“,  seduti a un tavolino del Victor Bistrot, tra un calice di bollicine e l’altro abbiamo conversato del più e del meno, degli eventi a cui Maurice aveva preso parte e di quelli con cui avrebbe inaugurato la nuova stagione. Gli aggiornamenti, d’obbligo vista la portata delle ultimissime notizie, sono però avvenuti via telefono e pochi giorni dopo l’ apertura della Biennale del Cinema di Venezia. Non è un caso che il cinema, come potrete leggere in questa intervista, sia il nucleo attorno al quale ruota un’ importante iniziativa che vede il Principe Maurice direttamente coinvolto: rappresenterà un’ autentica svolta per la sua già di per sè eclettica carriera. Ma non voglio spoilerarvi altro, rovinandovi il piacere della sorpresa…Qualche anticipazione sui personaggi, sulle location e sugli eventi citati qui di seguito dall’ icona del Teatro Notturno? Vi dò solo alcuni indizi, sicura che (come sempre) ne rimarrete intrigati: in ordine rigorosamente di apparizione, Riccione, la Reunion al Peter Pan, Palma di Maiorca e Ibiza Global Radio, Grace Jones e il Brighton Pride Festival, Kiev e la serata Reaction, la 76ma Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, l’ appuntamento seral-notturno alla Terrazza Biennale insieme al dj Francesco Trizza e via dicendo. Dulcis in fundo, viene presentato proprio oggi, alle 11, nello Spazio Veneto dell’ Hotel Excelsior di Venezia, il progetto che darà il via “col botto” alla carriera cinematografica di Maurizio Agosti Montenaro Durazzo alias il Principe Maurice. Come vedete, il mio spirito giornalistico ha prevalso e ho ceduto inesorabilmente alla succosità della notizia. Per saperne di più, tuttavia, non vi resta che continuare a leggere.

“L’Estate sta finendo”, come cantavano i Righeira tempo fa. Ma quella del Principe Maurice credo che sia stata un’Estate a dir poco rutilante: Riccione, Brighton, Palma di Maiorca, Kiev sono state solo alcune delle tue tappe. Immagino che avrai molto, anzi moltissimo da raccontarci…

Direi proprio di sì! Cominciamo con Riccione che, orfana del Cocoricò, è ancora molto viva grazie alle sue spiagge che sono diventate i nuovi contenitori del divertimento. A partire dal Samsara Beach, che ha funzionato alla grande avvalendosi di dj di prestigio e soprattutto della formula di fare discoteca durante il giorno, per tutto il pomeriggio fino all’ora dell’aperitivo – eccetto alcuni eventi che, comunque, non terminano mai oltre la mezzanotte. Ecco, diciamo che l’aver spostato il club sulla spiaggia ha anche anticipato i tempi di chiusura e di apertura del divertimentificio riccionese. Sempre in spiaggia si è tenuta una grossa produzione curata dall’ Altro Mondo Studios, la Rimini Beach Arena, ricca di eventi stratosferici come il Circoloco che da Ibiza è arrivato in pompa magna fin lì. La novità importante, quindi, è che Riccione attira ancora i giovani grazie al suo litorale, però questo fa del divertimento una realtà prettamente stagionale. Tra gli show a cui ho preso parte c’è stata una serata molto bella, una reunion dei dj più importanti sia legati al Cocoricò che ad altri circuiti del movimento techno anni ’90: si è tenuta al Peter Pan. E’ stato fantastico ritrovarci tutti a questa grande festa dove il 90 % del pubblico danzante sfoggiava le t- shirt del Cocoricò e memorabilia varia! E soprattutto è stato molto emozionante vedere come la Piramide, seppur chiusa, rimane nel cuore e nella memoria non solamente della “old school”, ma anche dei giovani che l’avevano cominciata a conoscere di recente. Passiamo a Brighton e al Brighton Pride Festival, bellissimo, dislocato in tutta la città ma più che altro nei suoi parchi. Ospite d’eccezione di questo straordinario evento è stata Grace Jones, protagonista di un live pazzesco. Io, invitato da Grace in persona, ho avuto il piacere di frequentarla per tre giorni e per tre notti. Mi ha voluto sul palco con lei, quindi ho adattato la mia mise alla sua dipingendomi anch’io io il volto con dei graffiti tribali alla Keith Haring. E’ stato molto divertente: Grace è sempre una grande, grande, grande artista nonostante sia alla soglia dei 70 anni. Per cui, ragazzi, sappiate che esistono dei personaggi che non hanno età! Il concerto di Brighton – con 25.000 persone partecipanti e sold out già da due mesi – è stato per me un’autentica botta di vita, perché l’energia che ti arriva da un’artista così e dal suo pubblico è qualcosa di meraviglioso…A Palma di Maiorca ho preso parte invece ad un evento molto chic, il White Party dell’Hotel a cinque stelle Portals Hills, di cui ho curato la parte lounge a bordo piscina. Il pubblico, ultra raffinato, ha gradito tantissimo; anche perché per me è stata la prima collaborazione con Ibiza Global Radio, dalla quale provenivano i tre dj che, rispettivamente, hanno seguito la parte pre-serata, curato la diretta radiofonica dell’evento e la discoteca. Non erano abituati ad avere un executive, un vocalist, un animatore, chiamatemi come volete, e sono rimasti stupefatti! Quello con Ibiza Global Radio è un nuovo, bellissimo canale che per me si è aperto e chissà che non porti a sviluppi radiofonici nelle Baleari… Arriviamo infine a Kiev, dove la Kuzmenko PR & Events ha organizzato una splendida serata Reaction. Il format, che avevo creato per il Plastic, era piaciuto e avevano voluto prenderlo a scatola chiusa per presentarlo non in una situazione di grande club, ma di club esclusivo: all’ evento erano presenti solo 100 persone in tutto, tra cui personaggi talmente importanti che non sono autorizzato a citare. La location era davvero deliziosa, il suo nome è Fregat…si tratta di uno yacht club esclusivo sul fiume Dnepr: lì hanno voluto provare il mio format in attesa di adottarlo, e poi replicarlo, in club più grandi. E’ stata una sorta di preview di lusso dove ho potuto esprimermi liberamente e, devo dire, con un ottimo successo. Ero accompagnato da una ballerina del Teatro dell’Opera di Kiev, Margot Gozalyan, che si è esibita ne “La morte del cigno” sulle note di un sound elettronico, ma era presente anche il mio fido Daniel Didonè che ha letteralmente ammaliato le signore dell’alta società ucraina. La parte dance, invece, è stata curata dal dj veneziano Joe Frattin, che ha dato vita a un set estremamente coinvolgente. Prima della serata Reaction, però, sono stato invitato al vernissage del pittore lussemburghese di origine italiana Claudio Rosati, un mio amico. La sua mostra occupava un piano intero del Museo di Storia di Kiev e non c’è bisogno di dire che ha riscosso un successo enorme. E’ in quell’occasione che ho reincontrato il dj Francesco Trizza, occupato nel dj set dell’opening: ci eravamo conosciuti a Milano, al Bar Martini di Dolce & Gabbana dove si esibisce in pianta stabile. Trizza è un “luxury dj” e ha creato un nuovo filone musicale, elegantissimo ma molto coinvolgente, che accompagna gli eventi di lusso. Sono rimasto entusiasta della sua musica al punto tale che abbiamo pensato di creare insieme una situazione easy e prestigiosa al tempo stesso alla Mostra del Cinema di Venezia sulla Terrazza Biennale del Masterchef Tino Vettorello, da dove passano (e rimangono a mangiare, bere e divertirsi) tutte le star e gli operatori del mondo del cinema oltre agli appassionati.

 

Durante la Reunion al Peter Pan con Cirillo Dj

Insieme a Margot Gozalyan, che danza “La morte del cigno” all’ esclusiva serata tenutasi al Fregat Yacht Club di Kiev 

Vorrei soffermarmi sulla figura di Grace Jones: l’hai definita “uno dei due più grandi amori della tua vita”. Cosa provi, oggi, quando la incontri? Qual è il rapporto che vi lega?

C’è lo stesso grande amore, una grande affinità dell’anima. Dai tempi della nostra relazione sono maturato artisticamente, per cui riusciamo ad essere – anche se non mi metto certo al suo livello! –  un po’ più alla pari, a scambiarci degli spunti. E poi, devo dire che c’è ancora molta attrazione. Grace è per sempre nel mio cuore. Anche se le nostre vite si sono separate, quando ci rivediamo è come se ci fossimo lasciati il momento prima: è uno di quei rapporti che non hanno né tempo né spazio. Certo, il rammarico è che, vivendo lei molto di più in Giamaica, ora ci incontriamo meno frequentemente; ma tutte le volte che arriva in Europa io faccio il possibile per raggiungerla, perché insieme stiamo veramente bene. E’ un punto di riferimento assoluto della mia vita: tra noi c’è intesa, alchimia…Il nostro rapporto è veramente ad altissimi livelli sia umani, che artistici. E vederci è sempre una gioia reciproca!

 

On stage al Brighton Pride Festival

Venezia in questi giorni è di nuovo sotto i riflettori, grazie alla Mostra del Cinema e ai suoi fasti. Corre voce che anche il Principe, quest’ anno, lì stia presentando un progetto speciale. Che ci dici al riguardo?

Esatto: si tratta di un progetto cinematografico. Ha il patrocinio della Film Commission e, siccome la burocrazia è abbastanza lenta, questo un po’ ha rallentato i tempi di esecuzione, ma a Venezia verrà presentato un film di cui sono il protagonista. Non sto parlando di “Ca’ Moon” bensì di una nuova sceneggiatura, molto brillante, molto dinamica, molto bella, che ha trovato una via preferenziale perché sviluppa un tema di attualità come quello dell’immigrazione. Il film verrà sicuramente girato entro la fine dell’anno e lo presenteremo ufficialmente il 5 Settembre, alle 11.00, nello spazio Regione Veneto all’ Hotel Excelsior. Una volta che un progetto viene annunciato in queste sedi significa che è assolutamente conclamato, quindi posso dirti che comincerò una nuova carriera nel cinema! Avevo già fatto dei camei, poi c’era stato il mio #Tribute, che però era un docufilm…Stavolta, invece, farò proprio l’attore e reciterò un ruolo importante. Non posso dirvi nulla della progettazione, è ancora work in progress…Ma è importante dire che, dato che la pellicola è parzialmente finanziata dalla Film Commission ma consistentemente finanziata da privati, la sera del 5 Settembre il nostro produttore riceverà un Leone di Vetro per il suo impegno nell’ industria cinematografica. Recitare mi intriga tantissimo, mi sento pronto per farlo come mi sento pronto per fare televisione…Vi metto una pulce nell’ orecchio, perché anche in quel senso c’è qualcosa che bolle in pentola!

 

Red carpet in black and white alla Biennale del Cinema di Venezia

A proposito di cinema: cosa rappresenta e cosa ha rappresentato, il cinema, nella tua vita?

Il cinema è un’arte assoluta, per me: è l’arte dei sogni, delle suggestioni, ma anche della realtà. E’ un racconto diretto, un potente mezzo di comunicazione che veicola tutto, dalla fantasia più sfrenata (non a caso io adoro i film Fantasy) fino alla realtà più cruda. A me il cinema ha sempre suggestionato tantissimo. Sono un amante dei film d’antan, a partire da quelli del cinema muto – il mio Nosferatu si riferisce proprio a quello di Murnau del 1922 – per arrivare al cinema degli anni ‘30, ‘40, ‘50 con le grandi star hollywoodiane, indimenticabili e meravigliose icone. Anche il cinema attuale mi piace, non tutto ma ci sono cose che mi intrigano. Infatti sono alla Mostra del Cinema anche per vedere che c’è di nuovo, pur non disdegnando la celebrazione di registi e di attori conclamati. Insomma il cinema lo amo, è un’arte che amo sin da quando ero bambino e sono felice di poter finalmente entrare a far parte di questo universo, in punta di piedi e con grande rispetto, come interprete.

Con il direttore della Biennale del Cinema Alberto Barbera

Se avessi la chance di diventare un attore a tempo pieno ma dovessi abbandonare il Teatro Notturno e le tue performance, pensi che lo faresti?

Non abbandonerò mai il Teatro Notturno! Potrebbe diventare, anzi, una mia forma di interpretazione anche cinematografica. Il Teatro Notturno è dentro di me, nelle mie fibre…Qualsiasi cosa succeda io cercherò sempre e comunque di comunicare in maniera diretta con il pubblico, non solo attraverso lo schermo cinematografico o televisivo: trovo che sia molto importante. Per cui non preoccupatevi, anche se dovessi diventare una star di Hollywood farò il Teatro Notturno a Hollywood!

 

Al White Party dell’ Hotel Portals Hills di Palma di Maiorca

Daniel Didoné al White Party. A destra, la postazione di Ibiza Global Radio

Siccome sono molto curiosa, ti chiedo di citarmi tre nomi: il regista, l’attore e l’attrice che preferisci e perché!

E’ una scelta molto difficile, perché ogni attore, ogni regista che mi ha colpito aveva un suo stile, un suo modo di comunicare e un suo argomento da sviluppare. Posso dirti che un regista che mi intriga moltissimo indubbiamente è Kubrick, perché pur avendo usato tecniche completamente dissimili da un film all’ altro tanto da sembrare ogni volta un regista diverso, ha mantenuto quello che è il suo leitmotiv, la disfatta dell’uomo: dell’uomo che arriva a raggiungere il massimo della soddisfazione in tutto, ma non riesce a mantenere questo status e in qualche modo desidera distruggerlo. Se ci fate caso, in qualsiasi film di Kubrick c’è questa inquietudine dell’uomo nei confronti della tecnologia, del successo, anche dell’amore. Guardate il suo ultimo film, per dire. “Eyes wide shut” è una meravigliosa storia d’amore che viene rovinata da una voglia di ricerca che diventa morbosa, e quando i protagonisti ritornano sui propri passi qualcosa è inesorabilmente cambiato. Io che sono un grande sperimentatore, un curioso delle tecniche di espressione, amo soprattutto il fatto che ogni film di Kubrick differisca dall’ altro. Anche nella fotografia…Ad esempio, negli interni di “Barry Lindon” usa solo la luce delle candele: un dettaglio che a me ha suggestionato tantissimo. Con i mezzi dell’epoca, che non erano certo quelli di oggi, è riuscito a fare un excursus di tutti i modi di vedere la realtà e la fantasia che lo rende un unicum assoluto. Per quanto riguarda l’attore, resto in Italia e ti rispondo Mastroianni. Mi piaceva moltissimo, lo trovavo di una bellezza, di una raffinatezza che lo mettevano al pari delle grandi star hollywoodiane e di una bravura incredibile nell’ interpretare tanti tipi di personaggi. Come attrice, e c’è un motivo personale, scelgo Silvana Mangano. Silvana Mangano perché mia madre le somigliava come una goccia d’acqua: pensa che la costringevo tutte le estati ad andare all’ Hotel Des Bains al Lido per fare “Morte a Venezia” con me, e lei si prestava a fare la contessa! Ero molto fiero di questa somiglianza, ma devo dire che a parte questo lato un po’ simpatico, bizzarro e malinconico nei confronti della mia straordinaria madre, effettivamente Silvana Mangano, che esordì come pin up, poi diventò un’attrice di un’intensità pazzesca. Anche il suo penultimo ruolo, quello della Reverenda Madre Ramallo in “Dune” di David Lynch, lo interpretò in modo eccelso pur essendo già molto malata.

 

A Palazzo Labia insieme alla performer Florence Aseult

Parlando ancora di Mostra del Cinema, hai qualche progetto inerente all’ edizione in corso?

Certo. Oggi è il 31 Agosto (data dell’intervista, ndr.) e mi accingo a far vivere un affresco di Tiepolo a Palazzo Labia, sede della RAI, per un gala ufficiale dedicato alla delegazione cinese e giapponese del Ministero della Cultura sezione Cinema: esalteremo la magia veneziana donando vita, in modo tridimensionale e performativo, al famoso affresco di Antonio e Cleopatra che si trova nel Salone delle Feste. Amo molto contaminare le arti e grazie al contributo di Stefano Nicolao, che è un grandissimo costumista e ha riprodotto esattamente i costumi della composizione pittorica, faremo una performance che lascerà a bocca aperta i nostri ospiti orientali. Io parteciperò nelle vesti di Maestro di Cerimonie, sarò un Casanova fuori dal tempo e dallo spazio, mentre il tableau vivant è di carattere rinascimentale ed è stupendo come d’altronde lo stesso affresco, che riproduce un pranzo tra Antonio e Cleopatra: lei scioglie una perla nell’ aceto per dimostrare quanto sia ricca e prestigiosa e mostra il seno quasi con arroganza, consapevole della propria bellezza.

 

Cleopatra nell’ affresco del Tiepolo

Stasera ci sarà anche il party in black and white di Vanity Fair, al quale accompagnerò la mia amica carissima Yvonne Sciò che ha una straordinaria carriera di attrice a Los Angeles. C’è tanta mondanità, a Venezia, durante la Mostra del Cinema! Ma l’unica mondanità inerente al Lido è quella, come vi ho già accennato, della Terrazza Biennale. Apro una parentesi: a me piace che si diano molte feste, ma mi dispiace che vengano organizzate in città e non al Lido, perché questi 10 giorni di festival dovrebbero essere il suo trionfo. Quindi il nostro tributo al Lido io e il luxury dj Francesco Trizza lo realizziamo alla Terrazza Biennale, che ormai da anni è gestita dallo chef Tino Vettorello: è un connubio tra il buon bere, il buon mangiare, la buona musica e l’allegria che io cerco sempre di portare, mondana ma anche simpatica e accessibile a tutti. La Terrazza infatti non è blindata, può venire chiunque. La selezione è naturale, perché può piacere o non piacere quello che facciamo, ma devo dire che stiamo avendo un enorme successo e andremo avanti fino alla fine della Mostra. Sono molto soddisfatto di questo nostro appuntamento serale, sta andando davvero alla grande. Francesco Trizza è un dj simpaticissimo e Tino Vettorello, oltre ad essere un ottimo chef, è un ottimo padrone di casa: l’atmosfera che si è creata, quindi, è quella di una festa tra amici, tra gente di tutto il mondo che parla qualsiasi lingua e si ritrova alla Terrazza dopo un film, prima di un film, dopo cena, per l’aperitivo…Siamo presenti ogni sera dalle 18 a mezzanotte, ma ormai si sfora tranquillamente fino alle 2. E’ un party continuo, bello, spontaneo, che nasce in amicizia e dove le amicizie si creano. Io mi esibisco nel ruolo di entertainer, canto live su delle basi, ogni tanto mi metto anche alla consolle, ma la musica è appositamente curata da Francesco Trizza.

 

Un particolare del costume creato da Stefano Nicolao per Nina Aprodu, interprete di Cleopatra nel tableau vivant di Palazzo Labia

Cambiamo argomento, ed affrontiamone uno completamente diverso. Cosa consigli ai tuoi fan per riprendersi dallo shock del rientro?

In realtà non saprei cosa risponderti, perché per me non esiste lo shock da rientro: quando vado in vacanza e poi torno a lavorare, sono contento perché il mio lavoro mi piace! Sicuramente, però, potrei consigliarvi di organizzare una serata tra amici e di raccontarvi i vostri aneddoti dell’estate, così in simpatia, un po’ per rievocarli e un po’ per riviverli nel racconto reciproco. Trovatevi tutti insieme a una cena, a un aperitivo, a un dopocena, e condividete i momenti più belli delle vostre vacanze. Penso che possa essere molto divertente, prima di chiudere il capitolo definitivamente e ricominciare a lavorare.

 

L’artista Claudio Rosati al vernissage della sua mostra al Museo di Storia di Kiev

E come affronterà Settembre, invece, il Principe?

Il mese di Settembre sarà un mese di preparazione. Ho in programma degli importanti eventi di lavoro, però dal punto di vista concettuale sarà un mese di puntualizzazione di quel che andrò a sviluppare concretamente durante l’Inverno e dei nuovi impegni che mi accingo ad affrontare: il cinema, la televisione, ma anche il mio progetto di creare una struttura, una Academy, per trasmettere le mie competenze a chi volesse approfondirle e portarle avanti. Tutto quello che prima dell’Estate era stato solo un abbozzo, a Settembre si deve chiudere ed organizzare. Sostanzialmente, quindi, per me è un mese di organizzazione. Bello pesantino ma senza dubbio intrigante, soprattutto viste le novità che ci sono all’orizzonte!

 

L’ invito all’ evento Reaction di Kiev

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice: 1 anno con VALIUM

 

“Il Principe Maurice, all’ anagrafe Maurizio Agosti Montenaro Durazzo: un sublime performer, un’ icona della notte e del Teatro Notturno, un Casanova del 2000 che celebra le gesta del seduttore veneziano in Italia e oltreconfine. Ma non solo. ” Eh già, non solo: così presentavo il Principe quando lanciai questa rubrica a lui dedicata (rileggi qui l’ intervista del 3 Luglio 2018). Da allora, è passato esattamente un anno. Un anno che i lettori di VALIUM hanno avuto il privilegio di trascorrere con il “guru” del Cocoricò, certo, ma anche con una persona a dir poco squisita. Di mese in mese (o giù di lì) Maurice ci ha addentrato nel suo universo magico, intriso di meraviglia, e al tempo stesso non ha mai risparmiato riflessioni sulla società che ci circonda. In occasione del primo anniversario di “Sulle tracce del Principe Maurice”, queste sfaccettature si fondono in un caleidoscopio degno delle strobolights sparate sulle sfere a specchi di una discoteca: il paragone non poteva essere più pregnante. Dagli eventi veneziani all’ incanto del mare (inteso sia come protagonista di spettacolari kermesse che come agognata vacanza), passando per la chiusura del Cocoricò e per i fasti del Life Ball di Vienna, Maurice si esprime a ruota libera sul mondo della notte, su piaghe del nostro tempo come la droga e l’Aids e su una libertà che, a volte, sembra languire. Un ricordo del Maestro Zeffirelli e l’ inaugurazione di Villa La Superba a Stra, sulla Riviera del Brenta, ci riportano poi nel vivo della sua mirabolante esistenza, che la rievocazione di quel party di fine Giugno tratteggia nella dimensione più fatata, lunare e stratosferica…Mi fermo qui. Non mi resta che augurare Buon Anniversario a noi e a tutti voi che, numerosissimi, già da un anno ci seguite!

L’estate è ormai arrivata, sancita da un’afa incredibile. Vorrei prendere spunto proprio da questo tema: che cosa rappresenta per te la stagione del sole, dell’amore, delle vacanze?          

Io amo l’estate, e da quando ho una “base” a Palma di Maiorca ci vado appena posso, anche solo per 2-3 giorni, per godermi il mare, il sole e i paesaggi incantevoli dell’isola. Per me estate è uguale mare, che amo tantissimo! Adoro le calette che si raggiungono solo in barca e non ti nego che, quando posso, frequento anche spiagge naturiste: è meraviglioso spogliarsi degli indumenti per essere il più possibile a contatto con la natura.

 

Palma di Maiorca, il “buen retiro” di Maurice

Calette incontaminate e natura verdeggiante a Maiorca

Il mese di Giugno ti ha visto più che mai preso in un vortice di appuntamenti veneziani: il Salone Nautico (in programma dal 18 al 23), ma anche i numerosi eventi del Teatro La Fenice. Vuoi parlarcene?

Venezia pullula sempre di eventi. Il Teatro La Fenice ha un calendario che spazia da Gennaio a Dicembre, e di recente sono riuscito ad assistere a due spettacoli importanti: uno è il premio “Una vita nella Musica”, ideato da Bruno Tosi, premio che quest’ anno si è aggiudicato il Maestro Riccardo Chailly, mentre il Quartetto Adorno e la compositrice Clara Iannotta hanno ottenuto il premio “Una vita nella Musica Giovani”, perché da alcuni anni viene dato anche ai giovani artisti. “Una vita nella musica”, quindi, sia nel senso di compimento di una carriera straordinaria che di una carriera in fieri e di un’indiscutibile qualità.

 

Il Maestro Riccardo Chailly

E’ stato veramente emozionante! Quella sera stessa, subito dopo, sono stato tra gli spettatori del “Don Giovanni” di Mozart, molto suggestivo, una delle mie opere preferite. Ma la gran novità è stato indubbiamente lo straordinario Salone Nautico che ho avuto l’onore di preinaugurare con la Miss Italia in carica, Carlotta Maggiorana: c’è stata un’esibizione delle Frecce Tricolori, la presenza istituzionale è stata massiccia e in Laguna è arrivata persino la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Castellati.

 

L’ esibizione delle Frecce Tricolori e (a seguire) alcuni scatti del Salone Nautico

 

Poi ci sono state cene, eventi, visite a yacht meravigliosi! L’Arsenale, cuore pulsante della Serenissima, a Venezia era diventato una zona militare, chiusa, tranne che per alcune parti acquisite dal Comune in tempi recenti – le Tese – dove si svolgevano appuntamenti anche legati al Carnevale. Grazie al Salone Nautico, invece, è stata aperta una buona parte del Presidio della Marina. Era possibile entrare nell’ Arsenale passando per il Museo Navale ed ammirare quindi imbarcazioni antiche, prestigiosissime, come quella che ha sostituito il Bucintoro: qualcosa di estremamente suggestivo! Dopo essere passati negli spazi del Presidio della Marina, dove spiccavano imbarcazioni militari impressionanti, si raggiungeva la parte espositiva e commerciale. Il Salone, insomma, è stato un compendio di tutta quella che è la vita sul mare e da un punto di vista militare e da un punto di vista ludico (gli yacht del Gruppo Ferretti sono pazzeschi) e da un punto di vista prettamente istruttivo, che evidenzia come Venezia sia legata al mare, come la ricerca di energie alternative per alimentare i natanti abbia portato anche alla creazione di motori ibridi. C’era addirittura un’imbarcazione con il motore completamente elettrico! Aver assistito a questa manifestazione è stata un’emozione sotto tutti i punti di vista: culturale, perché si è ripercorsa la storia di Venezia, sociale perché abbiamo potuto vedere da vicino le imbarcazioni che usano la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Croce Rossa…Qui tutto è sull’ acqua e questa città non poteva che essere la testimonial ideale di un evento del genere.

 

 

 

Il Principe, in divisa da ammiraglio, nei giardini del Casinò Ca’ Vendramin Calergi con la conduttrice Chiara Sgarbossa e un magnate indiano ospite d’onore al Salone Nautico

Ti racconto un aneddoto, uno dei più spiritosi della mia carriera: una sera, al Casinò, c’è stata una festa dedicata proprio al Salone Nautico. Ero convinto che le autorità della Marina, compreso il contrammiraglio Romani, venissero in borghese. Nel mio consueto ruolo di Maestro delle Cerimonie, ho deciso quindi che avrei ricevuto gli ospiti vestito da ammiraglio. Ci crederesti che il contrammiraglio è arrivato con la stessa divisa che indossavo? E’ stato divertentissimo! L’ho accolto dicendo “Lei penserà che mi sono montato la testa” (ride a crepapelle, ndr.)…Poi mi sono cambiato d’abito, l’ho fatta passare per una gag e ha funzionato!

 

Il Principe con il contrammiraglio Romani

L’ ultima notte di Giugno mi ha visto in qualità di Maestro di Cerimonie (ormai un mio ruolo principe negli eventi) e co-regista di un evento straordinario di cui ti dò solo un assaggio, perché meriterebbe un’intervista a sé stante… L’inaugurazione a Stra, sulla Riviera del Brenta famosa per le sue eccellenze calzaturiere, di Villa La Superba , una stupenda magione di fine ottocento sede di rappresentanza e “club house” del noto studio di progettazione (calzature, interior design, fashion) RubensLuciano. Questo è stato l’evento privato probabilmente più spettacolare dell’anno e vorrò parlarne in dettaglio. Nella cappella privata ho potuto esprimere un momento di puro Teatro Notturno rappresentando “La Caduta di Lucifero” con i miei performer preferiti: Daniel Didoné e Nina Aprodu fruendo della collaborazione di Laura Giusti, astro nascente della performing art. Semplicemente stratosferiche le proiezioni mappate sulla facciata della villa e sulle fronde degli alberi dell’immenso giardino create da Emanuele Stocco di Circuitozero.

 

 

“La Caduta di Lucifero” a Villa La Superba

L’estate 2019 non è iniziata alla grande, purtroppo, per gli innumerevoli fan della “Piramide” di Riccione: il Cocoricò è stato dichiarato fallito e pare che abbia chiuso definitivamente i battenti. Cosa hai provato ascoltando questa notizia e qual è la tua opinione al riguardo?

Io spero che il Cocoricò possa essere rilevato da imprenditori che vogliano investire per un restauro della struttura ed un rilancio. Certo, è doloroso: finisce un capitolo che è stato il nostro, sarebbe stato meglio non arrivare al fallimento. Indubbiamente c’è stato un atteggiamento, diciamo, un po’ vessatorio nei confronti non solo del Cocoricò ma di tutto il mondo della notte. Il fallimento è stato dichiarato senza giungere ad alcun compromesso, pare quasi che ci sia una volontà istituzionale di cambiare il volto del divertimentificio della Riviera. Vediamo che succederà! Per sdrammatizzare io, intervistato dallo Zoo di Radio 105, ho detto che stavano parlando con una “mummia senza la piramide”! In realtà mi sento un po’ spaesato, perché anche se ho avuto modo di esportare altrove il mio progetto del Teatro Notturno, non ho più una casa madre. Almeno per il momento.

Pensi che sia possibile, un giorno, che il Cocoricò possa rinascere (come l’araba fenice) dalle proprie ceneri?

Lo spero, anche se secondo alcune voci al suo posto vorrebbero costruire dei quartieri residenziali. Mi auguro che non sia così, perché in tal caso non avrebbe senso aver creato un marchio con un grande valore, oltre che evocativo, anche economico per poi distruggere l’essenza del marchio ovvero la location. Sarebbe un grosso danno annientare il Cocoricò. Farlo rinascere, al contrario, sarebbe l’ideale, creando un investimento importante sia in termini di denaro che di creatività per renderlo di nuovo un punto di riferimento internazionale del mondo della notte. Il Cocoricò figurava nella classifica dei primi 10 locali al mondo e come primo locale d’Italia, quello che è successo non me lo sarei mai aspettato…Mi ha molto commosso il pensiero che tutti gli habitué del club hanno rivolto a me considerandomi la sua icona. Se ne avrò l’occasione, farò il possibile per contribuire a far rinascere il Cocoricò a nuova vita, in vesti diverse…Ho tante idee: non penserei solo a rievocare gli anni ‘90, sono già proiettato nel 3000 io! E questo anche grazie al grande amore che mi è stato dimostrato da migliaia e migliaia di fan nella circostanza della sua chiusura.

 

Un fotogramma tratto dal party d’inaugurazione di Villa La Superba

Nel frattempo, la tua vita è stata movimentata dalla miriade di eventi che ormai ne sono diventati parte integrante…Ad esempio, il Life Ball di Vienna. Cosa ci racconti della tua partecipazione a quella che pare sia l’ultima edizione di uno show che ha fatto storia?

Vedi, è un segno dei tempi: anche questo evento, che per 26 anni ha alimentato l’immaginario artistico e creativo dell’ambiente queer a livelli di qualità altissimi, con contributi di artisti persino hollywoodiani …pare che chiuda i battenti. Devo dire che quest’ ultima edizione è stata particolarmente sentita, anche se la mancanza di sponsor istituzionali importanti l’ha un po’ penalizzata. La presenza del famoso Circo Roncalli di Amburgo mi ha spronato a rappresentare uno dei miei personaggi preferiti, il clown bianco, in una versione scenografica e bizzarra indossando un costume raro e prezioso (comparso anche nel film “I Clown” di Fellini) della collezione privata di Antonio Giarola, veronese regista circense e teatrale di fama internazionale.

 

Il Principe al Life Ball di Vienna nei panni del clown bianco

Anche stavolta ho accolto i vip presenti nella reception per la cena di gala e poi mi sono esibito per Redbull insieme a David Morales: è stato un bellissimo finale. Qualcuno dice che il Life Ball andrà avanti comunque…Speriamo! Sta di fatto che la società, in qualche modo, sta implodendo. E bisogna reagire, altrimenti si perde il passo con la libertà, con la libertà di espressione e con il fatto di sentirsi a proprio agio in ogni veste che si decide di indossare. Per me è una grossa preoccupazione: sono segnali brutti. Nei decenni abbiamo cercato di lavorare, anche attraverso il Teatro Notturno e così via, per abbattere limiti e pregiudizi affinché tutti potessero sentirsi bene nella propria pelle; adesso, invece, pare che qualcuno voglia fare dei passi indietro suscitando disagio in persone che cominciavano a vivere la loro dimensione serenamente, senza fare nulla di male agli altri.

 

Ricordi del Life Ball di Vienna. Il Principe con Dave Morales…

…e con il top model Nyle di Marco

Noi andiamo avanti, sperando sempre che si possa recuperare quello che è stato fatto finora. Il Life Ball di quest’ anno è stato bellissimo, molto emozionante, anche un po’ malinconico soprattutto da parte dell’organizzatore Gery Keszler, che ha fatto un discorso molto toccante. Neppure la città di Vienna vuole rinunciare a questo evento che la pone in una vetrina internazionale meravigliosa; tra l’altro, a tutt’oggi il Life Ball (in collaborazione con importanti associazioni internazionali) ha raccolto oltre 30 milioni destinati alla la ricerca sull’ Aids…I risultati si cominciano a vedere. Interrompere questo flusso perché politicamente non si vede più la necessità di organizzare l’evento, secondo me è sbagliato. Bisogna ribadire che l’Aids esiste ancora e che, purtroppo, per l’ignoranza e la mancanza di informazione il contagio sta ritornando alla ribalta. Mettere la parola “fine” sul Life Ball sarebbe quindi sciocco, anche dal punto di vista dello spettacolo e dell’immagine: Vienna in quei giorni è il centro dell’Europa, del mondo, e tra l’altro ricorda il Carnevale di Venezia. Ecco perché amo tanto quell’ evento: perché è un gran Carnevale!

 

Maurice al Life Ball insieme alla Principessa Lilly von Wittgenstein e un amico

Giorni fa è venuta a mancare una figura leggendaria del cinema e del teatro italiano, Franco Zeffirelli. Hai avuto modo di conoscerlo e, in ogni caso, come lo ricorderesti?

E’ stato un grande Maestro. Ho avuto l’onore di collaborare con lui a cavallo tra il 1989 e il 1990 per il “Don Giovanni” di Mozart al Metropolitan – che vedeva il grande Samuel Ramey protagonista – in qualità di assistente (dell’assistente…dell’assistente…) alla produzione, lo conoscevo bene. Ci siamo incontrati a Venezia durante una serata di gala, era il presidente del concorso “Maria Callas, Voci nuove per la lirica” e grazie a Bruno Tosi e Uto Ughi abbiamo fatto amicizia. Dopo la cena a palazzo Malipiero, dove ebbi modo di intrattenere la prestigiosa giuria tra cui c’erano i mitici soprano Renata Scotto e Magda Olivero, Zeffirelli mi invitò a New York, dove, appunto, lavorai con lui per qualche mese. Successivamente ci perdemmo di vista, ma quando capitava di ritrovarsi ci salutavamo e chiacchieravamo molto volentieri… Se Lindsay Kemp è mio indiscusso  mentore, poter vantare una collaborazione con Zeffirelli è per me comunque un onore! Lo porterò sempre nel cuore: era un grande.

 

Ancora un momento immortalato al Life Ball. Qui Maurice è davanti al Municipio di Vienna, sede dell’ evento

Immagino che chiunque, pensando all’estate del Principe Maurice, ti immagini mentre ti esibisci “all night” nei club, la techno martellante come sottofondo. Ma anche il Principe andrà in vacanza, giusto? Vorremmo avere, se possibile, delle anticipazioni…

La mia vacanza è andare a Palma di Maiorca, a casa mia, nel poco tempo libero che mi rimane! Tra l’altro, a Palma ho in previsione un evento molto bello: privato, raffinato…In linea con il mio motto attuale, lo definirei “Meno club, più Kabaret”. In un esclusivo hotel, infatti – il Portals Hills – mi esibirò in uno show di apertura della stagione. O meglio, la stagione è già iniziata ma desiderano che io mi presenti, e a me piace molto l’idea di entrare in questo circolo. Poi ci saranno delle serate in discoteca e lavorerò in Italia in svariate sedi, rifacendomi anche al prodotto techno che mi appartiene…Sebbene ora, come ti accennavo, io sia più orientato verso la dimensione teatrale e nell’organizzazione di happening vari. Le mie esibizioni nelle Baleari mi porteranno sia a Maiorca che a Ibiza: vi aggiornerò di volta in volta! A Venezia, invece, tra gli eventi che attendo con impazienza c’è la Festa del Redentore del 20 luglio, che vi racconterò nel nostro prossimo appuntamento; non vedo l’ora di rivivere questa antica e bellissima tradizione veneziana che viene celebrata fino all’ alba, dapprima sull’ acqua e poi sulla spiaggia.

 

Tramonto a Maiorca

A proposito di club, la società associa non di rado il mondo della notte allo sballo. Che ne pensi e quale sarebbe, in quel caso, la “ricetta alternativa” che il Principe Maurice proporrebbe ai giovani?

Non esiste una ricetta alternativa. L’alternativa è solo informarsi di più, parlare di più di questo problema, perché purtroppo la marcia indietro che hanno fatto le istituzioni a livello di prevenzione ha creato non poco disagio: bisogna imparare a conoscere gli effetti della droga. Non parlandone, drogarsi viene considerato quasi come qualcosa che si può fare tranquillamente. Il vero problema è che non si capisce che cos’è la droga, non il contenitore dove potrebbe succedere una tragedia (ad esempio la discoteca, il bar e così via…). Perché potrebbe succedere ovunque. Anzi, il fatto che non esistano luoghi di aggregazione fa disperdere i giovani e non si ha modo di comunicare direttamente con loro, il che non è l’ideale. Non esiste una forma di divertimento immune, volendo ti puoi drogare anche per andare a messa, oppure a scuola: ci sono ragazzi, per esempio, che si drogano prima delle lezioni pensando di potenziare le proprie prestazioni. Il problema non è che tipo di divertimento proporre affinché i giovani non si droghino, ma informare i giovani sui pericoli della droga e sulla prevenzione, aggiungerei anche dal punto di vista del contagio di svariate malattie (come appunto l’Aids). La società non può abbandonare i giovani a se stessi, deve informarli. Potrebbe essere l’inizio della soluzione di questo grande problema. Non esiste, quindi, una ricetta alternativa dal punto di vista del divertimento ma esiste una ricetta dal punto di vista sociale: cominciamo ad incontrare i giovani ed a spiegare a cosa vanno incontro se vogliono provare l’esperienza della droga.

Concludo con l’anniversario che ti lega a questa rubrica: oggi, infatti, “Sulle tracce del Principe Maurice” compie un anno: qual è il tuo bilancio e come definiresti con un aggettivo il nostro connubio?

Io sono contentissimo di questo appuntamento che mi obbliga un po’ a fare il punto della mia situazione, anche perché mese dopo mese mi rendo conto di quante cose belle faccio! E’ un appuntamento che mi gratifica sotto molti punti di vista. Diventa quasi la cronaca della mia vita: come a corte esistevano gli storiografi del Principe, Silvia Ragni fa la storiografia delle mie avventure notturne, diurne e in giro per il mondo. E’ un bel materiale sul quale posso anticipare che vorrò eventualmente, più avanti, cominciare a scrivere la mia storia. Quindi, grazie a questa rubrica mi è venuta voglia di raccontarmi in maniera ancor più esaustiva prima che manchi la memoria e che io rincoglionisca del tutto (ride, ndr.)…Di raccontare questa vita straordinaria che ho il piacere di vivere! Poi è logico che per VALIUM io evidenzi gli avvenimenti più belli e più intriganti, ma anch’io ho i miei momenti no. Momenti di sofferenza, anche davanti a questa ignoranza che dilaga, a questo rigurgito di omofobia e di xenofobia che non posso condividere, oppure a causa della natura che soffre. Però, nonostante gli inevitabili problemi, grazie alle nostre conversazioni periodiche mi rendo conto che la mia vita è piena di cose che mi rendono felice e delle quali sono fiero. Una definizione per “Sulle tracce del Principe Maurice”? Direi un salotto che, nell’ intimità della nostra amicizia, attraverso VALIUM viene condiviso con tutti i lettori ed è ormai diventato un appuntamento irrinunciabile. Ad Maiora! Adoro portare a tante persone un momento di sorriso, di speranza e di divertimento…

 

Il Principe “clown bianco” con lo sfondo di una scenografia sfarzosa al Life Ball di Vienna

 

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice: ritorno al Cocoricò e magia pre-natalizia

Il Principe al Memorabilia del Numa Club (Bologna)

Al Natale manca qualche settimana, ma per il Principe Maurice l’ aria è già carica di magia. Dal giorno del suo compleanno, il 15 Novembre, è come se i festeggiamenti non fossero mai finiti: colpi di scena, eventi inediti, progetti mozzafiato sono i leitmotiv che lo accompagnano in questo Autunno inoltrato.  Ci ha sorpreso con una news spettacolare, quella del suo ritorno al Cocoricò dopo quattro mesi di crisi, e venerdì scorso è riapparso alla grande insieme a Cirillo, ai Datura e a Ricci Jr in occasione del Memorabilia in programma al Numa Club di Bologna (leggi qui l’ annuncio dell’ evento). Impossibile dimenticare una simile rentrée:   sfoggiando robe-manteaux strepitosi, gonfi come mongolfiere ad ogni alito di vento, il Principe ha dato ancora una volta prova del suo incredibile carisma scenico. I fan che da sempre lo seguono, smaniosi di assistere ad un riavvicinamento tra la Piramide e la sua leggendaria icona, sono stati accontentati. A loro, Maurice ha anticipato il più bel regalo natalizio. E non è finita qui: l’ 8 Dicembre potremo riammirarlo proprio nel tempio riccionese della techno grazie ad un Memorabilia che si terrà in loco! L’ ultimo mese dell’ anno, insomma, sancisce il ruolo mitico del Principe Maurice prima di un 2019 all’ insegna di una grande svolta. Quale? E’ lui stesso a raccontarcelo nella conversazione che segue.

Iniziamo con la notizia clou di questo incontro: la tua “riconciliazione” con il Cocoricò. Più che di un ritorno di fiamma, si può parlare di un amore mai finito. Con quale stato d’animo hai affrontato il Memorabilia al Numa di Bologna?

Effettivamente non si può parlare di ritorno di fiamma in quanto non si era mai spenta… Sono sempre stato e sempre sarò innamorato del Cocoricò e di tutte le sue emanazioni, Memorabilia in testa. C’era stato un malinteso con la gestione che è stato chiarito e appianato quindi nulla ostacolava la ripresa dei rapporti artistici e di lavoro, tanto più che pare foriera di interessanti sviluppi. Molto emozionante poter nuovamente proclamare al pubblico del Numa la fatidica frase: “Ieri, oggi e domani: Memorabilia”. La serata è stata bellissima perché tra di noi si è ricreata quella sintonia che rende speciale il lavorare insieme sotto l’egida del Cocoricò.

 

 

Avremo quindi il piacere, oltre che la grande opportunità, di riammirare il tuo Teatro Notturno nel mitico luogo che l’ha visto nascere. Dell’ evento bolognese mi hanno colpito molto anche i tuoi costumi, decisamente spettacolari. Chi firma le creazioni mozzafiato che sei solito sfoggiare durante le performance?

Sì e sono estremamente felice di tornare nella Casa Madre, la grande Piramide. Ti ringrazio di darmi l’opportunità, tu che sei appassionata e specialista di moda, costume e society, di rimarcare che i cosiddetti “travestimenti” sono frutto in realtà della professionalità di intere equipe di artisti ed artigiani al servizio della spettacolarità ma anche dei contenuti delle mie performances. Quelli di venerdì erano eseguiti da Placido Balzano del Dok Show il quale ha la particolarità, ispirandosi a collezioni iconiche di Haute Couture, di rendere quei concept ancor più teatrali rimarcando quanto effettivamente la Moda sia Teatro. In questo caso i bellissimi “robe-manteaux”,  che si gonfiavano al minimo soffio di vento in versione nero, rosso e bianco, riprendevano una celeberrima collezione di Alexander McQueen utilizzata anche da Grace Jones (tuttora) on stage. Una eccezionale costumista che in maniera ancor più continuativa collabora con me da 25 anni è Flavia Cavalcanti, brasiliana trapiantata a Milano. Le dico sempre scherzando (ma non troppo) che verrà schiacciata dal peso del suo incredibile curriculum (ahahaha!)… Basta cercarla sul web per capire l’importanza e l’innovazione anche tecnica del suo incredibile lavoro, frutto di ricerca continua e genialità vera e propria. Un altro artigiano/artista che considero un po’ una mia scoperta e che ha più recentemente cominciato a collaborare ai miei costumi è Sascha Sgualdini “FreeFoolery”, lui è anche il mio assistente di scena. Attingo spesso anche da Sartorie Teatrali prestigiose (Nicolao e Atelier Pietro Longhi a Venezia, Francesca Serafini Antico Atelier a Padova, Arrigo e Lo Bosco a Milano, Tirelli a Roma e Cerratelli a Firenze, per esempio), ma sempre contaminando con accessori e acconciature create ad hoc. Credo tu sappia, comunque, che ho una discreta collezione personale con pezzi unici sia antichi che vintage che provenienti da sfilate di alta moda (soprattutto di Miyake, Gaultier, Westwood, Mugler, Margiela..). Effettivamente la Couture e la Culture sono mie grandi passioni approfondite e implementate dalla condivisione con il mio compagno di una vita, stilista e costumista di grandissimo talento e autore dei primi mitici look del Principe MauricePierluigi Voltolina, prematuramente scomparso dieci anni fa.

 

 

Il Principe con Cirillo al Numa Club di Bologna

L’ 8 Dicembre il tuo ritorno al “cocco” sarà effettivo, sancito dal Memorabilia in programma a Riccione…Cos’hai in programma per quella serata speciale? Potresti anticiparci qualche dettaglio in esclusiva?

Una mia caratteristica è quella, quando possibile, di decidere all’ultimo momento ed improvvisare. Diciamo che in questo periodo sono affascinato dalla potenza dei quattro elementi: Aria, Fuoco, Terra, Acqua…più, ovviamente, il quinto: l’Amore! Vedremo….

 

 

Il 15 Novembre scorso è stato il tuo compleanno. Non ti chiedo quanti anni hai compiuto perché il Principe Maurice, in quanto leggenda, è per definizione senza età e immortale, però ti chiedo: qual è il tuo bilancio di vita? Guardandoti indietro, c’è qualcosa che non rifaresti o che faresti in modo diverso?

Ahahah! Non ho difficoltà a fomentare il “mito” dichiarando un’età di circa 3725 anni… Credo di potermi definire una persona “realizzata” non tanto per il successo ottenuto attraverso il mio lavoro, che è anche la mia passione, ma proprio perché posso con cuore sereno ammettere di non avere rimpianti di sorta. Ho avuto l’istinto di anteporre a qualsiasi altra cosa nella vita l’Amore ed è stata la scelta più giusta. Nulla è più importante dell’Amore in ogni sua espressione e per ogni forma di vita. Ciò che predico con convinzione è ciò che ho sempre vissuto sulla mia pelle: Libertà, Dignità e Amore… Ora voglio aggiungere: Condivisione. In un’epoca di sempre più stridenti differenze sociali e di torpore emozionale credo sia importante condividere.

Come ti poni nei confronti dei ricordi? Preferisci il conforto del passato, il “qui e ora” rassicurante del presente o le sfide del futuro?

Per me la vita e il tempo sono un flusso senza soluzione di continuità e ricordi, presente e aspettative per il futuro si fondono in un’unica grandiosa esperienza emozionale. Non avendo rimpianti il passato è una dolce (a volte melanconica, come per tutti) culla nella quale si conforta il presente e si confronterà il futuro. Un crogiolo di sensazioni ed aspirazioni che si fondono tutte in quel meraviglioso gioiello che è la Vita in sé.

 

La locandina del Memorabilia dell’ 8 Dicembre al Cocoricò di Riccione

Mi giunge voce che ti sei recentemente esibito in un travolgente “dinner show” – una delle tue forme di intrattenimento preferite – all’ Odissea Fun City di Spresiano, vicino Treviso…Confermi?

Certo! E’ un progetto che stiamo condividendo, sponsorizzati dal patron del locale Giannino Venerandi, al ristorante “Atelier” uno degli spazi dell’Odissea Fun City di Spresiano (Treviso). Dico stiamo perché al mio fianco c’è Simone Fucci (Simon the Prince) che è garanzia di eleganza e professionalità per ciò che riguarda il Varietà e il Burlesque venendo da esperienze quale il Salone Margherita di Roma (sede pure del Bagaglino) e di respiro anche internazionale come me. Se ne vedranno e sentiranno delle belle. Ogni sabato ci alterniamo con altre Guest Star per intrattenere il pubblico a cena lì.

 

Il Principe durante il dinner show all’ Odissea Fun City

Facciamo un passo indietro: nella puntata scorsa di “Sulle tracce del Principe Maurice” hai accennato ad un progetto cinematografico ancora top secret. Cosa ci racconti, oggi, dei suoi sviluppi?

Finalmente possiamo in modo intrigante e graduale spiegare la trama, il cast e il work in progress di questo importante progetto. Bisogna andare sulla pagina Facebook Ca’ Moon per addentrarsi in questo magico mistero che riguarda un principe squinternato… Io! Ahahahah!

 

 

 

Ci avviciniamo al Natale. Che troverà sotto l’albero il Principe Maurice, e come concluderà in bellezza il 2018?

Il regalo più bello che mi faccio ogni anno è di passarlo in famiglia, in particolare mia sorella cui tengo particolarmente. Vigilia e pranzo con loro e poi la sera del 25 dicembre una edizione on tour del Memorabilia by Cocoricò all’ANIMA, sala discoteca sempre dell’Odissea Fun City. Una soddisfazione essere riusciti a portare anche lì questo progetto importante per me! Con immenso piacere ho accettato pure l’invito nella splendida casa di Milano della contessa Pinina Garavaglia  – un salotto prezioso per livello intellettuale e mondano – per la sua tradizionale ed esclusivissima festa prenatalizia che quest’anno avrà un titolo per me intrigante: “Rococò Folie”, a cui parteciperò ovviamente in costume a tema. Per ciò che riguarda la fine dell’anno, più che l’inizio, la mia iniziativa più particolare sarà una cena spettacolo l’ultimo sabato del 2018, il 29 dicembre, questa volta a Venezia in collaborazione con l’artista francese Florence Aseult presso il bellissimo Palazzetto Pisani sul Canal Grande.Titolo, SENSO, una notte veneziana. Per saperne di più basta andare sempre su Facebook e seguire gli sviluppi dell’evento dallo stesso titolo… Ma ci sentiremo prima delle Feste per gli auguri, promesso!

 

L’ immagine associatata al party natalizio “Rococò Folie” della contessa Pinina Garavaglia

 

 

La locandina di “Senso”, cena spettacolo in programma a Venezia

 

Photo courtesy of Maurice Agosti

 

Sulle tracce del Principe Maurice – Speciale Memorabilia on Tour: il ritorno del Principe

 

Il 23 Novembre sarà una data memorabile per tutti i fan del Principe Maurice e del Cocoricò: tra i due è pace fatta, e l’ icona della Piramide tornerà in grande stile in occasione del Memorabilia in programma al Numa di Bologna. Per chi volesse ripercorrere la genesi del divorzio, rimando alla seconda puntata della rubrica “Sulle tracce del Principe Maurice” che trovate qui. In breve, il Principe Maurice disse addio al Cocoricò quattro mesi fa, all’ indomani del trentennale del club di culto della riviera romagnola: un periodo di “crisi”, come lo definisce il Principe stesso, ormai giunto al termine. “La parola “crisi” non deve avere un’ accezione necessariamente negativa.”, ha spiegato a VALIUM. ” In realtà, etimologicamente è legata al concetto di crescita. Una crescita magari a volte un po’ dolorosa, ma pur sempre una crescita.”  La prima tappa di questo riavvicinamento sarà quindi sancita dal “Memorabilia on tour” che si terrà domani sera al Numa Club, locale trendy e dalle atmosfere fashion situato nella periferia bolognese. Lo show itinerante che celebra il Cocoricò e la sua leggenda vedrà protagonisti sul main stage Cirillo, i Datura, Ricci Jr., oltre che naturalmente il Principe Maurice con le sue “scenic performance”: tutti nomi che hanno fatto la storia del tempio della techno.

 

Ricci Jr Dj, il Principe Maurice e Cirillo

“Ritorno nella grande casa musicale ed emotiva del Memorabilia by Cocoricò. Sarà per me una gioia condividere col mio pubblico le mie visioni e il mio Teatro Notturno con la colonna sonora di Cirillo, Datura, Ricci Jr…Non vedo l’ora”, ha scritto il Principe Maurice su Instagram riguardo il grande evento del 23 Novembre. Per sapere quello che ha detto a VALIUM sul Memorabilia e su molto, molto altro ancora, non vi resta che attendere la prossima puntata di “Sulle tracce del Principe Maurice”: la rubrica dedicata alla star del Teatro Notturno. Stay tuned!

 

Il Principe durante una delle sue performance

 

MEMORABILIA COCORICO’ @ NUMA club
c/o: NUMA club – Via Maserati 9 – Bologna
Opening doors: 23:30

Per info: numaclub.com

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

 

Sulle tracce del Principe Maurice: addio al Cocoricò

 

Siamo a Riccione, e l’aria è frizzante come le bollicine dei calici di prosecco che, su uno dei tavolinetti “open air” del Victor Pub, aspettano di essere sorseggiati. Questo incontro con il Principe Maurice avviene in occasione di una data speciale: il 14 Luglio, anniversario della Presa della Bastiglia ma non solo. Tra poche ore, infatti, il Cocoricò festeggerà i suoi primi 30 anni con una Memorabilia spettacolare. PCP aka Marc Acardipane, Cirillo, Dj Saccoman e (naturalmente) il Principe stesso sono solo alcuni degli ospiti eccellenti di questa Reunion a cui prendono parte nomi che hanno fatto la storia della discoteca romagnola. Mentre mi accingo a intervistare Maurice, l’ euforia cresce in modo inversamente proporzionale al calar del sole. E nello scenario del tramonto su un viale Ceccarini ultrachic ha inizio la nostra conversazione.

Eravamo rimasti al Life Ball di Vienna: qual è stato il tuo ruolo nel grande evento arrivato alla sua 25ma edizione?

Già dall’ anno scorso, chiamato da Marco Maccapani che è il Direttore Artistico del Carnevale di Venezia, ero stato invitato a fare da Maestro di Cerimonie per i 439 VIP che occupavano la sala consiliare del Rathaus. Li ho accolti con un ingresso pazzesco insieme a Dionne Warvick, qualcosa veramente da sogno, ho fatto il mio show di benvenuto durante l’aperitivo e poi li ho portati al piano nobile del Municipio di Vienna per una cena di gala straordinaria. Sono piaciuto, ha funzionato, per cui quest’ anno Maccapani e Gery Keszler (il fondatore del Life Ball) mi hanno chiesto di fare sempre da Maestro di Cerimonie per il gruppo dei VIP, ma anche di aprire la sfilata degli abiti da sposa. Io ero una sorta di cardinale bizzarro che celebrava dei matrimoni molto misti…E’ stato un onore dare il via al momento “fashion”, motivo per cui ho partecipato al Life Ball la prima volta: nel 2008 infatti, quando ho iniziato, Agent Provocateur sfilava con la sua lingerie e io cantavo insieme a Nina Hagen nella band Dirty Stop Out di Joe Corré. Tra me e il Life Ball c’è ormai un legame a doppio filo. Il 25mo anniversario era una ricorrenza importante a cui ho partecipato con grande piacere e con grande successo. Sono felice, spero di poter continuare ancora a dare il mio contributo! Tutti gli artisti, a qualsiasi livello, si esibiscono gratuitamente pur di sostenere la lotta contro l’Aids. Quest’ anno invece di Dionne Warvick avevo a fianco Patti LaBelle, poi ho accolto la stupenda combriccola degli attori di Hollywood.

 

Il Principe al Life Ball con Rufus Wainwright

Che sensazioni, che emozioni hai provato, nelle vesti di guest star?

Questa volta, effettivamente, ero lì non solo a “lavorare”, ma ho avuto la sensazione di essere trattato come una guest star internazionale: una sorta di consacrazione in un ruolo che forse anche per carriera, per vecchiaia, mi spetta…(ride)

 

 

Al Life Ball partecipano le più sfavillanti celebrità internazionali. Puoi citarci qualche nome e raccontarci, magari, qualche aneddoto a tema VIP?

Certo! La prima volta che ho partecipato, l’incontro con Sharon Stone è stato un po’ inquietante perché stava molto sulle sue. Anche se è stata estremamente generosa nei confronti della manifestazione, è stato un peccato non riuscire a comunicare in maniera rilassata con lei…Però ho avuto modo di conoscere Linda Evangelista, per me un mito vivente: una donna di una dolcezza e di una sensibilità incredibili. L’ incontro più fulminante? Quello con Nina Hagen. Il fatto di poter cantare con lei è stato senza dubbio un bell’ imprinting! L’anno scorso Dionne Warvick si è “innamorata” di me, siamo stati a braccetto tutta la sera. Quest’anno invece ho ritrovato Rufus Wainwright – ci eravamo già conosciuti a Venezia, a un Ballo della Cavalchina…Vedete com’è piccolo il mondo? – e ho incontrato anche suo marito, che avevo conosciuto quando erano ancora solo fidanzati…Adrien Brody mi ha trovato immediatamente simpatico e ha voluto fare delle foto con me: siamo nell’ assurdo più totale, ma questa è la mia vita e mi piace proprio perché è così! Che un premio Oscar mi chieda “Posso fare una foto con te?” è troppo divertente, no?

 

 

In una foto, datata 10 anni fa, sei insieme a Nina Hagen e sfoggi un look da Casanova punk. Quando e come è iniziata la tua avventura al Life Ball?

Il look da Casanova punk era anche un po’ un omaggio a Vivienne Westwood, perché io ero lì con suo figlio. Lei negli anni ’90 aveva creato una collezione punk barocca che secondo me è stata forse la sua più bella, quella quantomeno più nelle mie corde, e io dovevo fare Casanova in ogni caso perché avevo in programma un numero di Burlesque: al Life Ball siamo in un perenne Carnevale, surreale e grottesco, dove io mi sento assolutamente normale. E Nina Hagen, che surreale e grottesca lo è da sempre, trovava la canzone giusta per accompagnare ogni frase della conversazione. “Life is a musical”, quindi…Ma io le ho detto, vedendo le sue facce bizzarre, “Life is also a cartoon!”. “La vita è un musical, ma è anche un cartone animato”: e questo mi piace molto!

 

Il Principe con Nina Hagen al Life Ball del 2008

Il gala viennese si è tenuto il 2 Giugno. Cosa è successo, da allora, nella vita del Principe Maurice?

Una cosa che ho fatto recentemente è stata quella di inaugurare la boutique romana di The Merchant of Venice, che nella mia ricerca del piacere dei sensi è il mio sponsor “olfattivo” perché crea profumi meravigliosi. Ma sapete con chi ho passato la serata e chi, addirittura, ha ballato sulla musica del mio emotional dj set durante il cocktail all’ Hotel di Inghilterra? Pierluigi Pizzi, il Maestro Pizzi, premio Oscar per i Costumi, al quale ho mostrato una mia foto con un suo costume creato nel ‘56 per un “Rinaldo” di Handel e ci siamo commossi tutti, perché mi ha detto “Non ho visto come ti sei mosso, ma già dall’ attitude della foto penso che tu l’abbia indossato bene.” Queste sono le soddisfazioni del Principe Maurice! Sono successe tante altre cose, ma poi si accavallano e dovrei fare ordine mentale…Per esempio sono stato invitato al concerto veneziano di Zucchero in piazza San Marco, riaperta finalmente agli eventi musicali dopo un periodo di chiusura.

Stasera si celebreranno i primi 30 anni del Cocoricò e tu, va da sè, non mancherai. Qual è il ricordo più bello che hai della Piramide e quello che vorresti invece accantonare?

Comincio con il ricordo più bello. Poco fa Marc Acardipane, che è l’ospite techno più importante della serata, mi ha detto: “La prima volta che sono venuto al Cocoricò ti ho visto in quella specie di casetta su due piani che avevi fatto costruire a lato della consolle, dove vivevi come in un Grande Fratello ante litteram. Ci abitavi dentro, e questa cosa mi ha molto impressionato.” Quella è stata l’unica volta in cui, assieme a Loris Riccardi (storico direttore artistico del Cocoricò, ndr), abbiamo ideato un tema stagionale. Ho vissuto per tutta l’estate in quella casetta con Manuela, che lì era mia moglie, poi abbiamo divorziato, poi ho avuto un’amante, poi sono rimasto incinto…Insomma, una storia come sempre assurda e grottesca! Era il 1994 o ‘95, sai che non ricordo bene? Fu un’idea geniale. E sai cosa successe a fine stagione? Demolimmo la casa – che chiamavo “la casetta di Barbie” – e demmo in pasto pezzi di piastrelle e di mobili agli avventori della serata di chiusura. C’ è qualcuno – molti, anzi! – che conserva i pezzettini di quella casa come fossero reliquie. Il ricordo più brutto? Qualche rammarico, ma niente di che. Il Cocoricò rimane sempre nel mio cuore e anche come “one man show”, su una cassetta della frutta e con una pila puntata addosso, riesco ad emozionarmi e ad emozionare.

 

Il Principe alla Memorabilia Reunion per i 30 anni del Cocoricò

Una domanda che forse vorrebbero farti in molti: com’è nato il dettaglio dei leggendari “occhi bianchi” del Principe Maurice?

Quando ho perso i miei genitori, a cavallo tra l’89 e il ‘90, sono andato a stare a Venezia per recuperare le mie radici nell’ acqua e ho cominciato a organizzare feste di Carnevale a palazzo. Una di queste era dedicata ai vampiri: io ero Nosferatu, quindi mi sono rasato i capelli a zero e mi sono fatto fare queste lenti bianche perché volevo avere un aspetto demoniaco, inquietante, vampiresco. Non volevo essere Dracula, era scontato! Io volevo essere Nosferatu. Per cui, lenti bianche create artigianalmente da un laboratorio di Jesolo (adesso me le realizzano a New York) e carnagione bianca, ho messo anche le protesi alle dita per allungarle! Il Principe Maurice è, in effetti, un’emanazione del “principe della notte” Nosferatu. Mi sono ispirato sia al Nosferatu del cinema muto che a quello interpretato da Klaus Kinski: il primo lo adoravo per questa capacità incredibile, nonostante i mezzi dell’epoca, di inquietare attraverso il movimento dell’ombra diverso da quello del personaggio e per la mimica esagerata, molto teatrale. Klaus Kinski in quel ruolo mi era piaciuto tantissimo. Nel sequel, “Nosferatu a Venezia”, lui era il signore dei ratti, quindi dalla stilista artista Fiorella Mancini mi sono fatto fare un vestito con tutte pantegane dipinte per poter essere anche Nosferatu a Venezia.

 

 

Cosa ti aspetti da questa serata e cosa diresti al Cocoricò, ormai trentenne, a mò di auguri?

 Auguro al Cocoricò di ritrovare la sua personalità e la sua capacità di creare tendenza non soltanto a livello di costume, ma proprio a livello culturale. Il Cocoricò è stato un volano di tendenze vere, dal punto di vista del teatro ha sdoganato compagnie tipo La Fura dels Baus, La Socìetas Raffaello Sanzio, i Magazzini Criminali…Siamo stati un unicum mondiale, in questo. Io vorrei che la sua reputazione fosse non solo legata alla straordinaria programmazione di dj che c’è, ma anche e soprattutto che tornasse a rappresentare la cultura giovanile e magari che riuscisse a lasciare un segno, come è sempre stato fatto in questi trent’ anni, alle nuove generazioni. Penso al Cocoricò come a un luogo di sperimentazione, di divertimento, dove addirittura un laboratorio di giovani potrebbe creare nuove situazioni. Stasera, ad esempio, coinvolgerò Raffaello Bellavista e Michele Soglia nella mia performance: sono dei musicisti che si esibiscono in uno spettacolo musicale classico e reinterpretato con l’ausilio di pianoforte, voce baritonale e marimba in una combinazione originale e rigorosamente live…il fatto che abbiano accettato di esibirsi con me al Cocoricò mi dà la speranza che il Cocoricò possa essere ancora attrattivo per questo tipo di artisti, giovani e innovativi, e che continui ad essere quella grande scuola di vita e di cultura giovanile che è sempre stato.

 

 

Una domanda di rito: cosa bolle in pentola, riguardo ai tuoi progetti futuri?

Si stanno delineando all’orizzonte una collaborazione con dei format televisivi e   anche un progetto per il cinema. Mi è stato sottoposto un soggetto cinematografico che è molto nelle mie corde: io reciterò nella parte di me stesso. Non posso rivelare più di tanto, ma il tutto sta diventando sempre più concreto. Appena saremo pronti, VALIUM lo saprà per primo! Per quanto riguarda il format TV, ti dico solo che si tratterà di una cosa un po’ buffa e anche molto autoironica…

 

 

 

GOODBYE COCORICO’

L’ entusiasmo delle celebrazioni, dopo la notte del 14 Luglio, è stato squarciato come un fulmine a ciel sereno: la notizia è arrivata inaspettata e ha lasciato di stucco il pubblico. Il mattino succcessivo alla Memorabilia Reunion, infatti, il Principe Maurice ha annunciato l’ addio al Cocoricò sui suoi social. Tristezza, incredulità, stupore…Un potente concentrato di emozioni è calato come un’ ombra su chi ha letto quelle parole. Ma quali sono i motivi che hanno decretato il “divorzio” tra il club più avantgarde d’ Italia e la sua icona per antonomasia? E’ il Principe Maurice stesso a spiegarceli:

“Questo grande evento del Memorabilia Reunion è stato estremamente emozionale per me in quanto, oltre a darmi la gioia di rivedere amici di vecchia data, ha determinato altresì la consapevolezza che ormai il luogo che ha dato origine al mio esperimento sul “Teatro Notturno” e fomentato il mio lavoro di ricerca su me stesso e nuove forme di ricerca espressiva, dopo il recente cambio di proprietà e senza una vera direzione artistica, ha totalmente cambiato direzione. Del “mio” Cocoricò è rimasto solo il nome e non mi basta. Elaboro il lutto e giro pagina anche perché ho trovato altrove terreni più fertili e anche un maggior rispetto per il mio progetto, sempre “in progress”, di espressione artistica “contaminata”, frutto di tanto studio, sacrificio e coraggio. Il “Teatro Notturno” è più vivo che mai, con l’acquisizione di nuovi talenti da coinvolgere e ai quali lasciare le redini quando sarà necessario. Sarò sempre grato a chi negli anni mi ha incoraggiato, accompagnato ed assistito in questo duro ma soddisfacente lavoro. Voglio in particolare citare la famiglia Palazzi, Loris Riccardi e il sempre presente Renzo Palmieri, senza i quali la Piramide non sarebbe diventata un laboratorio straordinario di avanguardia teatrale oltre che punto di riferimento, questo anche a tutt’oggi, di djs e produttori di livello internazionale.”

Sono parole che lasciano con l’ amaro in bocca, considerazioni che toccano profondamente tutti i fan di una Piramide vissuta sin “dagli albori”. Il re del Teatro Notturno dice addio alla location che l’ ha visto nascere: la malinconia prevale, una miriade di ricordi si sussegue fino a prorompere in un presente che sembra sancire la fine di un’ era. Ma in mezzo all’ incertezza e a tanti punti interrogativi, una cosa è certa: il Principe Maurice e il Teatro Notturno sono ormai immortali, e come l’ antico emblema dell’ oroboros si preparano a “cambiar pelle” per favorire la rinascita, un nuovo inizio che si riallaccia alla natura ciclica dell’ Universo. Non mi resta che concludere (per ora) con un “Lunga vita al Principe Maurice!” e un “Lunga vita al Teatro Notturno!”, prima di darvi appuntamento alla prossima puntata di questa rubrica.

 

Photo courtesy of Maurizio Agosti

 

“Sulle tracce del Principe Maurice”: la nuova rubrica che VALIUM dedica all’ icona della notte

 

Il Principe Maurice, all’ anagrafe Maurizio Agosti Montenaro Durazzo: un sublime performer, un’ icona della notte e del Teatro Notturno, un Casanova del 2000 che celebra le gesta del seduttore veneziano in Italia e oltreconfine. Ma non solo. L’ eclettismo si addice al Principe, che possiede l’ innata dote – per dirla con Pirandello – di essere “uno, nessuno e centomila” e passa con disinvoltura dal ruolo di Gran Cerimoniere del Carnevale di Venezia ai Memorabilia del Cocoricò di Riccione. Stavolta lo conosceremo, però, in una veste inedita:  quella di amico di VALIUM. Chi mi legge, infatti, sa bene che il Principe è stato ospite del mio blog svariate volte, l’ ultima in occasione di un’ affollatissima serata all’ AERA Club and Place di Fabriano (leggi qui la sua intervista). Strada facendo, quindi, l’ idea di sviluppare un progetto insieme ha preso a poco a poco forma fino a diventare una realtà concreta: “Sulle tracce del Principe Maurice” è una rubrica che seguirà il nostro eroe nei rutilanti eventi che lo vedono protagonista, e accenderà i riflettori su di lui nel ruolo di narratore. Racconti, emozioni, aneddoti: tutto verrà accuratamente mixato in un “botta e risposta” di approfondimento sulla glamourous life del Principe, che ce ne riferirà i dettagli in prima persona. Per iniziare, però, dobbiamo fare un salto retrospettivo. E ritornare con la mente proprio al 20 Gennaio scorso, quando la leggenda vivente della Club Culture approdò nella “città della carta”.

L’ ultima volta che VALIUM ha parlato di te risale alla tua soirée esplosiva all’ Aera Club & Place, in quel di Fabriano. Cos’è successo, da allora?

Ne conservo ancora un piacevole ricordo. A me succedono in continuazione piccole e grandi cose sempre straordinarie… Impossibile descriverle tutte, ma alcune sono anche importanti per il mio vissuto come il trasferimento quasi definitivo nelle Baleari, precisamente a Mallorca e nella sua bellissima capitale Palma (sulle tracce di Chopin, dell’imperatrice Sissi d’Austria, di George Sand…), mantenendo pur sempre il potente legame con Venezia  (le mie radici, la mia storia, la tradizione) e l’intrigante vicinanza con la Isla Blanca (indiscusso centro mondiale di tendenze musicali e d’immagine legate al mio vissuto professionale). Un’altra novità è data dal mio progetto di vita e performativo sui SENSI che sto sviluppando a livello filologico e filosofico casanoviano (“coltivare il piacere dei sensi fu per me, per tutta la vita, la principale occupazione”, esordisce Giacomo nella sua “Histoire de ma Vie”), ma anche sperimentale: per esempio, abbinandolo al celeberrimo format “Cocoon” del mitico Sven Vãth recentemente spostatosi al Pacha di Ibiza e sempre in tournée mondiale (nel 2019 sarà celebrato il ventennale dall’esordio all’Amnesia).

Cosa pensi di questa nuova rubrica a te dedicata?

Beh, sono evidentemente lusingato! Purtroppo per voi sarò piuttosto sfuggente per via dei miei molteplici impegni, ma prometto che ogni tanto apparirò… VALIUM mi è sempre piaciuto e ormai abbiamo un rapporto privilegiato.

 

 

Sarai “pedinato” costantemente…Come ti fa sentire l’idea di essere sotto i riflettori di VALIUM a oltranza?

Ahahahah! E’ divertente questa immagine di me che fuggo da VALIUM come una star rincorsa dai paparazzi! in realtà essere sotto i riflettori di una redazione così intelligente e preparata mi piace moltissimo perché sicuramente aiuta a capire chi sono e cosa faccio ad un pubblico curioso, disponibile e intelligente. Mi sento privilegiato e ringrazio per la scelta!

Tra le numerose tappe del tuo percorso di Master of Ceremonies risalta un evento oltreconfine e più precisamente a Baku, nell’ Azerbaijan: che ci racconti, al riguardo?

A Baku ho avuto l’onore di rappresentare, in una rievocazione ispirata al Carnevale di Venezia, alcune eccellenze legate al mio concept sui sensi in due eventi diversi, ma collegati: uno privatissimo per il Jet Set locale e l’altro ufficiale, legato al Grand Prix di Formula 1, presso uno dei locali più eleganti della città con una vista mozzafiato: l’Eleven  dell’Hotel Radisson proprio a ridosso del Circuito. Titolo: “SENSO a Venetian Dream”. Determinante per il mio successo è stato  avere al mio fianco realtà prestigiose quali l’Atelier Pietro Longhi per i costumi settecenteschi, “The Merchant of Venice” per le fragranze preziose e seducenti legate ad una storia molto antica di arte profumiera risalente al legame della Serenissima con Costantinopoli e la presenza di uno dei più grandi Maestri Vetrai di Murano, Fabio Fornasier, che ha appositamente realizzato una scultura che fa ora parte della collezione privata della famiglia del Presidente dell’Azerbaijan, una terra che ho scoperto essere semplicemente magica. Grazie al prezioso lavoro di relazioni pubbliche dell’amica Oksana Kuzmenko siamo riusciti a coinvolgere anche alcune importanti aziende locali come sponsor, e con il dj set di Luciano Gaggia abbiamo fatto l’”en plein”.

 

 

Il Principe Maurice a Baku in “SENSO a Venetian Dream”

Nelle vesti di Casanova ti abbiamo invece visto, di recente, inaugurare un itinerario che l’Accademia Casanova di Venezia dedica al grande seduttore…

Questo è un altro formidabile progetto che sta proseguendo benissimo ospitato nel delizioso Casino Venier, l’ultimo “Casin de’ Nobili”  (praticamente delle dependance dei palazzi sul Canal Grande dove i Signori ricevevano in privato) rimasto a Venezia. Un luogo che chiaramente  fu frequentato, a suo tempo, dal caro Giacomo. L’ Accademia Casanova parte dall’idea di un gruppo di studiosi e artisti, presieduto dal Maestro Luigi Pistore, di divulgare – anche con l’esposizione di memorabilia autentiche – la storia a modo suo del noto seduttore… Sono davvero onorato di farne parte e di esserne, sostanzialmente, il testimonial.

 

 

Sempre dalle parti di Venezia, a Mirano, hai preso parte a uno speciale dinner show. Di che cosa si è trattato e qual è stato il bilancio della serata?

Un amico ha aperto il locale Crudo e Amarone nell’elegante centro storico di questa cittadina legata alle aristocratiche villeggiature testimoniate dalle Ville Palladiane (e non). Su sua richiesta mi sono esibito in qualità di Emotional Dj e performer sempre per risaltare come tutti i sensi, partendo in quel caso dal Gusto, debbano essere collegati per essere goduti appieno. È stato un successo annunciato, perché le iniziative di qualità attirano sempre le persone giuste. Penso che ripeteremo l’esperimento tra spettacolo e degustazione enogastronomica del ricco territorio veneto.

 

 

La figura di Casanova è un leitmotiv degli eventi che ti vedono protagonista. Come si è cementata, nel tempo, questa identificazione?

Interpreto con perizia e passione, dopo essere stato folgorato dalle sue poderose memorie, questo protagonista del ‘700 da quando avevo 25 anni. Mi immedesimo in lui perché nelle sue gesta, spesso folli e bizzarre ma anche coraggiose e appassionate, risaltano tre valori fondamentali: la libertà, la dignità e l’amore, ovviamente. Non trascuro nemmeno il lato “libertino” che, in quanto attualmente single, mi diverte assai…

 

 

Potresti anticiparci in qualche intrigante “parola chiave” – ma senza rivelarli ancora – qualche indizio sui tuoi appuntamenti futuri e più recenti?

Eh, no! Starà a VALIUM inseguirmi e scoprire vieppiù cosa bolle in pentola! Ahahahah! E poi si sa, gli artisti sono scaramantici… Comunque, dopo il successo e la soddisfazione di essere stato tra i protagonisti del Life Ball di Vienna al fianco di Star mondiali, può essere che mi sia venuta voglia di passare anche per Hollywood… Vi basta?

No, non ci basta: naturalmente, vogliamo saperne di più…Intanto, il ruolo da guest star del Principe al Life Ball di Vienna, la sbalorditiva festa evento-charity a sostegno della lotta contro l’ Aids, ci fornisce una ghiotta anticipazione relativa alla prossima puntata di questa rubrica: stay tuned!

 

Il Principe al Life Ball di Vienna

 

All photos courtesy of Maurizio Agosti