Le Frasi

 

“La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse
essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale…
un po’ più in basso del braccio
per essere protetta e dal lato del
cuore per essere Amata.”
(William Shakespeare)

 

 

Giambattista Valli x H&M: 5+1 pezzi in total red (o quasi)

ABITO LUNGO IN TULLE PLISSETTATO (399 euro)

Come anticipato in un post del Maggio scorso (rileggilo qui), il 7 Novembre la collezione completa di Giambattista Valli x H&M ha debuttato on line e presso store selezionati del colosso del low cost. Pochi giorni dopo, i capi della “co-lab” erano già sold out. Un autentico boom, un successo annunciato: una capsule attesa a tal punto da registrare il tutto esaurito in tempi record. Perchè il suo stile è quello, inconfondibile, dell’ Haute Couture di Giambattista Valli, look creati su misura per una globetrotter cosmopolita e chic, ma i prezzi la rendono abbordabilissima dal grande pubblico. Il che ha originato una vera e propria corsa ad accaparrarsi outfit diventati dei must have prima ancora di essere lanciati sul mercato. Un esempio? L’iconico abito rosso, in tulle, sfoggiato da una testimonial del calibro di Kendall Jenner: corto sul davanti e con un lungo strascico, rievoca le immaginifiche creazioni di Alta Moda griffate Valli ed è il più gettonato dell’ intera capsule. Proprio a partire dal rosso di quell’ abito, un colore che in questi giorni incarna una valenza più che mai emblematica – quella del Natale ormai imminente, certo, ma anche di nuance simbolo della violenza sulle donne – dalla collezione Giambattista Valli x H&M ho selezionato 5 + 1 pezzi all’ insegna del total red (meno il giacchino rivestito di ecopelliccia bianca, ma era troppo sfizioso per non essere incluso). Tra ruches, volants, fake fur e pelle effetto rettile, i look inneggiano ad una femminilità romantica ma appassionata, carica di audacia: l’auspicio è che il rosso, colore dell’ energia vitale per eccellenza, potenzi ed incentivi l’ autoaffermazione. Dopotutto, e il Natale lo dimostra, è sempre stato associato alla regalità, al divino. Indossarlo è quindi un modo per imporre il proprio sè in tutto il suo valore, con magnetismo e self confidence. I cinque pezzi immortalati in questo post, declinati in sfumature che spaziano dal vermiglio al carminio, esplorano il concetto nelle più svariate modulazioni: “I’m dreaming of a red Christmas“, insomma. Sostituendo “white” con “red”.

 

MINIABITO IN CHIFFON E TULLE CON SCOLLO CHE SCOPRE LE SPALLE (149 euro)

GIACCA IN FAKE FUR A PELO LUNGO CON DETTAGLI IN PELLE (149 EURO)

BLUSA IN CHIFFON DI SETA DECORATA CON VOLANTS (99 EURO)

PANTALONI IN PELLE LAVORATA EFFETTO RETTILE (199 EURO)

NECESSAIRE A FORMA DI CUORE IN PELLE LAVORATA EFFETTO RETTILE (39,99 EURO)

 

 

 

Il close-up della settimana

 

La Fashion Week milanese della Moda Uomo si conclude ma non il Wall of Dolls che, su iniziativa di Jo Squillo, è stato allestito al civico 21 di via De Amicis: un alto muro dal quale pendono centinaia di bambole, un’ installazione artistica dalla valenza del tutto speciale mirata a denunciare la violenza e gli abusi contro le donne. Inaugurato il 21 giugno scorso in concomitanza con l’inizio della Fashion Week maschile, il muro manterrà la sua funzione anche durante la Expo Milano 2015 dopo essere stato replicato, probabilmente, in varie capitali americane ed europee. All’ insegna del motto “We are not just dolls”, l’ ex punk singer nostrana ha inoltre intenzione di arricchire il muro di sempre più numerose bambole in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, prevista per il prossimo 25 Novembre. Ma come nasce il progetto? E’ la stessa Squillo a spiegarlo. In molti la ricorderanno esibirsi, agli albori degli anni ’80, in scatenati brani come Violentami o Sono cattiva insieme alla Kandeggina Gang: “In quegli anni interpretavo una canzone punk provocatoria contro la violenza sulle donne.”, dichiara. “Oggi la mia impressione è che, nonostante il tempo sia passato, non solo poco è cambiato, anzi, si sta verificando una escalation brutale ai tempi del Medioevo. ” E’ sorta quindi l’esigenza di sensibilizzare al problema l’ opinione pubblica tramite un’azione che ha coinvolto – grazie al patrocinio del Comune di Milano e della Camera della Moda Italiana – svariati fashion brand ed associazioni Onlus, celebrities e donne comuni divenute tristemente note per la violenza subita in prima persona: ecco allora la presenza di griffes come Max Mara, Missoni, Moschino, Alberta Ferretti, La Petit Robe di Chiara Boni, Luisa Beccaria ed OVS accanto a quella di Maria Grazia Cucinotta, Valeria Marini, Giusy Ferreri, Arisa, Eleonoire Casalegno e Malika Ayane affiancate a loro volta da Lucia Annibali e Valentina Pitzalis, barbaramente sfigurate dai rispettivi compagni. Tutte hanno portato con sè la propria bambola  più rappresentativa, realizzata ad hoc, per poi appenderla al muro che  (a tutt’oggi) ne conta circa 400: emblema di una muraglia di silenzio di abbattere ma anche della speranza, della bellezza, della più intima essenza femminile che va, al contrario, obbligatoriamente salvaguardata. L’iniziativa richiama l’ attenzione su dati agghiaccianti: nel mondo si contano circa 130.000 donne che hanno subito mutilazioni genitali, in America si stima che una donna venga aggredita ogni 15 secondi e in Europa ben 62 milioni di donne subiscono maltrattamenti (solo in Italia, si contano circa 7 milioni di donne vittime di violenze). In tutto il pianeta, 1 donna su 5 ha subito violenza fisica o sessuale e lo stupro da parte del marito, in diversi Paesi, non viene considerato illegale. Il Wall of Dolls, inserito nel Calendario degli Eventi della Camera della Moda  Italiana, conta di potenziare la sensibilizzazione a questa drammatica realtà grazie all’ apporto di tutte le donne: ognuna può appendere al muro la propria bambola, donando un prezioso contributo ad un problema divenuto più che mai pressante.