Bianco

 

Freddo. Freddo polare. Ghiaccio. Bianco. Bianco ghiaccio. Neve. Bianco come la neve. Luminoso come il bianco. Candido come il ghiaccio. Luminoso come candida neve. Freddo come immacolato ghiaccio. Bianco, bianco, bianco…E’ il bianco su tutti, il colore che viene immediatamente da collegare alle temperature  sottozero di questi giorni: gelido come il ghiaccio, candido come la neve. Come la neve che non scende, cristallizzata nell’aria da un freddo assoluto, aspro, che svuota le strade e fa rabbrividire i pochi passanti. Un freddo che muta le vie in scenari da fantascienza, rendendole crateri lunari in cui il calore è un concetto inesistente. E il bianco regna, abbagliante e metaforico, nei paesaggi urbani e di campagna: ben si accorda con una serie di opere di Mark Ryden, artista statunitense classe 1963 che nel 2008 tinse di candore scenari, e interpreti, di molteplici tele. Qui ne ammiriamo una: ‘Girl in a fur skirt’, la ragazza in gonna di pelliccia dalle fattezze delicate e i grandi occhi che richiamano una doll contemporanea. Il bianco indistinto che la ricopre la rende fata, elfo dei boschi, principessina dei ghiacci. Ma è nella postura che si rinviene, dell’opera, il dettaglio più eclatante: la ragazza in gonna di pelliccia, infatti, nel capo inclinato e nelle braccia aperte ricorda una gestualità tipica dell’ iconografia cristiana, assumendo la posa di una contemporanea, immacolata Madonna.

Buon martedì.

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