Uno, due, tre…le grucce scorrono lungo l’asse del guardaroba provocando un impercettibile fruscio di stoffa. Ondeggiano impalpabilmente, gli abiti appesi: il solo sfiorarli mette addosso un brivido di entusiasmo e al tempo stesso di soggezione, tanta è la loro squisita preziosità. In tonalità tra il rosa e l’azzurro, delicati, sfumati, dégradè, si giostra la loro sofisticata apparenza. Rosa e azzurro: i colori dei primordi, il dualismo indiscindibile e simbolico che ci accompagna sin da bambine. I primi colori legati al nostro mondo d’infanzia. Ma i modelli, il taglio, la raffinata allure sono dedicati ad una donna: una donna che fa del fascino uno strumento di attrazione naturale, dalla seduttività incantevole quanto inconsapevole. La immaginiamo, eterea, indossare quegli abiti con un drink in mano, mentre si muove flessuosa tra gli invitati di un party nel loft di design che ha sostituito il castello del principe: non sono forse abiti da fiaba, quelli esposti nel guardaroba Elie Saab? Viene spontaneo accostarli, con la fantasia, agli abiti che immaginavamo addosso alle eroine delle fiabe ascoltate da bambine: tulle, spalline sottili, ruches, raso, marabou, lustrini…diafano e scintillante armamentario di una vera principessa, della Cenerentola che al ballo perse la scarpetta, di un’ Alice nel Paese delle infinite meraviglie. Lo sguardo si posa su di essi deliziato, carico di stupore. I bagliori delle paillettes, delle stoffe ampiamente glitterate, illuminano il buio di un alone speciale: quasi un incantesimo che cristallizza, in sè, tutta la magia e la suggestiva fascinazione di abiti che trasportano in un’altra dimensione spazio-temporale, trascendendo la realtà. Una dimensione a cui si giunge solamente tramite le ali del sogno, della fantasia, dell’ immaginazione…Abbandonando la propria identità, grazie a nuvole di tulle e di lamè, per tramutarsi nelle eroine di una fiaba.
Buona domenica.