Saldi addiction

 

Oggi l’avremmo definita una ‘shoes addicted’, ma all’epoca il termine e l’addiction erano sconosciuti ed era inoltre il francese, la lingua ‘internazionale’ europea! Marie Antoinette sapeva bene il fatto suo, in tema di gusto e vanità. La collezione di calzature che Manolo Blahnik ha creato per il suo biopic firmato Sofia Coppola, è stata concupita dalle fashionistas di tutto il pianeta: ‘Candy shoes’ in colori bon bon, con tacco a rocchetto e punta affilata, preziosamente decorate come voleva la moda di Versailles . Le spese folli dell’ ultima Regina di Francia hanno fatto storia, divenendo argomento di satira e uno dei tasselli che ne determinarono la caduta: lei, certamente, non sarebbe ricorsa ai saldi per rifornirsi delle sue ‘Candies’. Per noi ‘comuni mortali’, invece,  dal 6 gennaio si è aperta ufficialmente la stagione delle svendite con il conseguente assedio dei negozi. Lo sciamare dei potenziali acquirenti, dei curiosi e dei compratori effettivi è un continuum giornaliero che anima un centro storico ancora addobbato di luminarie natalizie per l’occasione. La frenesia riguarda tutti quei prodotti che, a prezzo pieno, ci si limitava solo a vagheggiare in vetrina, ‘puntandoli’ in attesa del calo dei prezzi. Il rischio che implica tale euforia, è quello di condurre a uno ‘shopping compulsivo’ giustificato dai prezzi minimi accumulando acquisti che, esaurita l’adrenalina dell’ impulso iniziale, verranno classificati come ‘assolutamente inutili’ e riposti, a tempo illimitato, nell’armadio. Tutte conosciamo i miracolosi effetti delle compere ‘d’istinto’, compiute d’ impeto e con scopo principalmente gratificante: lo ‘shopping compulsivo’ è caratterizzato da una vera e propria addiction all’ acquisto che trova nel gesto del comprare  una valenza liberatoria, lo sfogo a una tensione, e rinviene nei prodotti un intento di affermazione della propria identità. Il periodo dei saldi, dunque, a furor di popolo euforicamente accolto (specie in tempi di ‘magra’ economica), presenta una doppia chiave di lettura: il suo effetto collaterale potrebbe favorire il rischio, con la scusante del minor prezzo, di compiere acquisti ‘compulsivamente’ a briglia sciolta.

Felice sabato.

2 risposte a “Saldi addiction”

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