“L’ interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell’ inconscio nella vita psichica.” Sigmund Freud
Esistono sogni ricorrenti: mondi e persone, soprattutto quelle dalla nostra vita ora assenti, che visitiamo con frequenza…Sono mondi fatti di colori sfumati, evanescenti, mescolanze di toni che delineano gli ambienti della nostra realtà interiore. Raggiungiamo quei mondi percorrendo tragitti, scendendo scale che ci conducono nei meandri più profondi di noi stessi, dove sentimenti ancora vivi ci chiedono un perchè e dolori mai sopiti, ma solo rimossi, gorgogliano dentro come lava. I personaggi che li popolano, volti noti, spesso uniti a noi da legami particolari, ne sono i protagonisti assoluti: figure eteree, spesso dall’espressione fissa, che come in un film dal doppiaggio mal sincronizzato ci parlano…ma la loro voce è solo un eco che proviene da lontano, che avanza in differita. In quei mondi, con loro, viviamo situazioni stranamente amalgamanti di una realtà che è stata, che vorremmo fosse stata, che vorremmo fosse stata diversa…I desideri inespressi, inattuati galleggiano come in un acquario senza pesci. Le sensazioni si acuiscono donandoci la gioia nel vederli realizzati, una smaniosa inquietudine nel constatare strani intoppi, impedimenti, telefoni di cui non riusciamo a digitare i tasti, personaggi i cui corpi svaniscono in sagome immateriali, partenze continuamente bloccate da auto o treni affossati nelle sabbie mobili. Eppure, ogni singola sequenza di quegli avvenimenti è il tassello che va a ricomporre la nostra zona più buia e oscura, quella dell ‘inconscio. La preziosità di quel mondo onirico, surreale, va colta analizzando dettagli, sensazioni, persone: tutto, e nulla escluso, costituirà il materiale che andrà a ricostruire, mattone per mattone, le mura crollate del nostro ‘io’ più profondo, quelle corrose da un’indistinta varietà di emozioni. Un percorso di basilare importanza per conoscerci, per viaggiare dentro noi stessi. Perchè, come scrisse anche Schnitzler nel suo ‘Doppio sogno’ ripreso cinematograficamente nell’ ‘Eyes wide shut’ di kubrickiana memoria, “Nessun sogno, è mai solamente un sogno…”.
Felice weekend.