E con la neve che riprende a cadere in un continuum ritmico ininterrotto, anche i pensieri seguono un flusso perenne che abbraccia ricordi, fa rivivere mentali immagini, si proietta in un futuro totalmente offuscato nella bufera che ha bisogno di tracce, di un sentiero di impronte affondate nel bianco per trovare una sua consistenza. In un gioco di specchi che rimandano la tua identità sfaccettata, si compongono e frazionano tutti i volti, tutte le maschere della tua esistenza in un’eterna alternanza: segmenti del passato, suggestioni del presente, congetture di futuro che ancora necessitano di coordinate. Un ultimo sguardo all’ orologio a muro: è tardi, le lancette continuano ad avanzare ed il tempo non attende…Sistemi l’abito che riveste la tua interiorità, ne alzi lo strascico e ti affretti, corri, esci dal tunnel degli specchi avvolta da un’ inquieta eccitazione. Il tuo corpo nel concreto della vita, nel qui ed ora, per non mancare l’appuntamento con ogni nuova avventura che ti riserverà l’esistenza. Ma ti confonde l’immagine che riflettono gli specchi, sei trattenuta dalla neve come da sabbie mobili…Ti perdi, disorientata, nella contemplazione dei fiocchi…E poi prendi coscienza che, in fondo, è sufficiente un semplice battito di ciglia per uscire da un brutto sogno.
Buon venerdì.