Déjà vu

 

Il bianco e nero, il cappello a cloche, il giaccone in faux-poils, i sandali dal massiccio tacco a parallelepipedo potrebbero trarre in inganno: no, la foto non risale agli anni ’20 e le modelle ritratte non sono flappers appena uscite da un tea room e ancora in vena di confidenze. Ma nel fotografo rinveniamo un nome prestigioso come Arthur Elgort, che nel 1971 immportalava, per VOGUE UK, due slanciate top il cui outfit sembra davvero uscito da un’epoca lontana: quegli anni ’20 ruggenti che sancivano per le donne una nuova emancipazione e nuovi traguardi, oltre che un nuovo stile. L’abito in primo piano, nella foto, è caratterizzato da grafismi e da una linearità che ricordano, pur non riproducendone lo sfavillante e ‘fatale’ glamour, la collezione PE 2012 che Frida Giannini, per Gucci, ha dedicato alle flappers concependola come uno speciale tributo.  Corsi e ricorsi della moda, epoche che si alternano attingendo dal passato una continua ispirazione, stili che evolvono traendo linfa da must lontani nel tempo, un presente che ripropone spesso e volentieri diktakt  déjà vu. Dopotutto, non è il principio stesso su cui si basa l’enorme successo del vintage? Guardandoci indietro, volgiamo lo sguardo al futuro ogni qualvolta rielaboriamo uno stile ‘di rottura’, che ha segnato una svolta, che ha rivoluzionato un’epoca. Quanti capi, in tempi recenti, sono stati oggetto di un clamoroso ritorno tramutandosi in cult assoluti? Molti, moltissimi…Tanto per citarne solo alcuni: le zeppe, i pantaloni a zampa, la minigonna, l’abito charleston, l’esistenzialista dolcevita nero, gli abitini stile anni ’50, le ballerine…Negli anni ’80, una riedizione del taglio alla garçonne evolvette in quel famosissimo carrè che anche oggi miete numerosissime proseliti. Non possiamo che concludere con una chiosa assolutamente in linea con l’argomento di questo post: negli anni ’70, il déjà vu rimandava a esperienze esoteriche e a sensazioni legate a fenomeni di ‘espansione della coscienza’; oggi, il déjà vu è strettamente legato al mondo dello stile ed è dogma ispiratore che, dal passato, detrae le più interessanti coordinate per elaborare la moda del futuro. Un procedimento sicuramente intrigante che non esita a valorizzare, attraverso uno stile, tutta la cultura del contesto che lo definisce.

Buon martedì.

Una risposta a “Déjà vu”

  1. Ad eccezione delle scarpe, troppo basse per i miei gusti, questo stile mi appartiene.

    Buona giornata cara, un bacio.

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