God save Vivienne


 

 

“Ho guardato agli eroi del passato che sembravano incredibili nei loro abiti: artisti, intellettuali, scienziati, gente colta. Traggo sempre ispirazione del passato  e provo a catturarlo nelle mie creazioni: il XVII secolo è stata un’ epoca di avventurieri e di personalità intraprendenti.” (V.Westwood)

Ed è così che Vivienne Westwood assegna il degno nome di ENGLAND alla sua ultima collezione Autunno/ Inverno, presentata a Parigi durante la Fashion Week del prèt-à-porter. Ispirazione seicentesca, dunque, per i costretti reinterpretati e ristrutturati, ricamati, decorati, arricchiti di perle e mixati con guanti rigorosamente Opera Lenght dalle reminescenze Elisabettiane più rivisitazioni in chiave pop dell ‘English flag, riprodotta sugli arti inferiori a mo’ di sottilissimi fuseaux dalla consistenza di un collant e portati con zeppe dalle vertiginose altezze. Un omaggio all’ Inghilterra a tutto tondo, che rivaluta il ‘600 ma non tralascia di porgere omaggio alla Regina stravolgendo le linee del suo classico cappottino rosa e rendendolo una vaporosa, fluttuante vestaglia nella stessa tinta. Il mondo di Westwood è un mix di contaminazioni made in the UK in cui passato e presente si incrociano e uniscono: la Regina del Punk, in realtà, non ha mai preso le distanze dalle sue radici e crea delle splendide e massiccie zeppe in tartan molto underground abbinandole ad abiti come nuvole di tulle che sono un glorioso tributo al passato. I capelli a cresta del punk non scompaiono dall’ orizzonte dell’estrosa designer di ‘World’s end’, non solo boutique ma fucina del movimento, e il suo mitico orologio – ne siamo sicuri…Continua a segnare il tempo all’indietro, centrifugando dal passato i nuovi stili del presente: per declinarli in un ‘no future‘ (e qui andrebbero smentiti i Sex Pistols) che non muore mai.

Buon giovedì e buon Otto marzo a tutte!

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