Te ne stai lì in paziente attesa, piacevolmente ricolmo delle forme femminili più opportunamente voluttuose, seminascosto tra solenni poltrone in velluto rosso e semimmerso nell’oscurità. Le tue stoffe, riccamente decorate, il tulle che ti riveste leggiadro, sono ancora impregnati di un intenso profumo francese, iperbole di femminilità e di seduzione. Circondato da antichi pianoforti, specchi incorniciati di lampadine, da tutta quella paraphernalia teatrale che si ammucchia dietro le quinte prima di far vivere uno spettacolo, osservi indolente – rapito a volte dalla noia, a volte dall’irritazione -le manovre interminabili della troupe che ti depositerà nel camerino della prima attrice qualche minuto prima di renderti protagonista. Ma è nel turbinio che ti circonda, nel viavai ininterrotto dove attingi la tua carica: forte e persistente, ti raggiunge un odore inconfondibile e familiare…è odore di polvere, odore di polvere mista a legno, quell’odore di palcoscenico che ha il potere di galvanizzarti e di pervaderti di adrenalina ogni volta che calchi le sue tavole e, in confronto, il profumo francese della prima attrice di turno, se ci pensi è niente. Perchè il tuo mondo sono quelle malandate tavole di legno, il sipario di velluto che, pesante, arranca mentre viene aperto, le luci e i faretti puntati addosso, lo scroscio degli applausi che consacrano ogni tua apparizione in scena. E nulla importa a te, abito rosa, se ora la tua attesa vive nel caos e tra disordinate cianfrusaglie sparse: le preferisci alla sterile scenografia di una lussuosa boutique, dove saresti puntato da migliaia di occhi ma destinato a una vita incognita dopo l’acquisto, e non lo sopporteresti. Perchè i tuoi intarsi, le tue decorazioni a rouches, i tuoi pizzi e i tuoi rasi rivestiti in tulle contano antenati tra le più applaudite ‘chanteuse/sciantose’ d’ antan, e la tua vita di vestito ‘barocco’ altro non contempla che le luci della ribalta, l’effervescenza contagiosa del protagonismo, i bagliori di una luce ‘ad occhio di bue’ su di te puntati e l’entusiasmo di mille applausi ritmicamente ripetuti. La tua vita è il palcoscenico, e non potresti mai calarti altrove. Le luci della ribalta sono la tua linfa, e di esse ti abbeveri, nutri e…vivi,
Buon lunedì.