Uno sguardo ‘swinging’ sui 60s

 

Erano gli anni della Swinging London, le luci di Biba scintillavano anche una volta spente, la minigonna diventava sempre più mini e, mentre l’uomo si preparava al primo sbarco sulla luna, i Beatles e i Rolling Stones si fronteggiavano in duelli musicali senza esclusioni di colpi. Le oceaniche adunate rock diventavano importanti fenomeni di costume. Il nuovo stile rivoluzionava il modello di donna ‘à la page’ e scattanti, flessuose giovanissime in hot pants e stivaloni aderenti in pelle total white sfrecciavano agili lungo le vie delle metropoli, sostituendo maggiorate ormai cadute nel dimenticatoio e vive solo in certi film di Poveri ma belli girati nella Penisola della pizza e del sole. Arrivava, spadroneggiando, la donna grissino: Twiggy, Penelope Tree, Petula Clark, Jean Shrimpton, Donyale Luna, Veruschka erano esili, asciutte, senza seno eppure piacevano e facevano furore. Aria finto-smarrita da bambina che guardava al mondo con occhi di rinnovato stupore, la nuova it-girl rifletteva anche nel make up la sua personalità ‘ di rottura’: moderno Pierrot trasfigurato in eterno femminino, evidenziava al massimo gli occhi, delineando l’ interno palpebra con la matita bianca per enfatizzarli e circondandoli di abbondante eye-liner nero che ne ingrandiva i contorni. L’ombretto era fondamentale in questo gioco di sottolineature, atto a rendere lo sguardo più intenso e intrigante. Ma, su tutto, troneggiavano le ciglia finte, che conferivano occhioni da Bambi dall’effetto smarrito rimarcando la femminilità di donne che la rinnegavano nelle curve. Le sopracciglia? Alte e sottili, preferibilmente ad ala di gabbiano. La liberazione del costumi fece sì che ci si liberasse anche del fondotinta e spesso e volentieri le carnagioni si lasciavano nude, rivestite giusto di una spolverata di cipria e di una pennellata veloce di blush. La bocca, in accordo con gli occhi, si manteneva in sottotono tingendosi di tonalità neutre o di blandi rosa confetto: il potere andava agli occhi, mettendo in risalto un’espressività tradotta nelle sue potenzialità massime. E spalancando lo sguardo su un mondo che, in realtà, rinasceva a nuova vita solo allora.

Felice weekend!

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