“C’era una volta, in un regno incantato, una bellissima principessa: dalla pelle bianca, come la neve, e i capelli neri, come la notte…” inizia cosi il discutissimo film Biancaneve di Tarsem Singh, in uscita sul grande schermo proprio in data di oggi su tutto il territorio nazionale. Una Biancaneve in cui la fiaba originaria dei Fratelli Grimm è stata riscritta per immagini in una versione più aderente a temi e problematiche non di stretta pertinenza medievale, ma che potrebbero perfettamente incastrarsi nella nostra contemporanea realtà. Biancaneve, nel film di Singh, è una giovane e bella Principessa che si trova a subire l’ invidia di una Matrigna afflitta dal terrore di invecchiare: un’ ex strega che, dopo la morte del marito Re, fa vivere il popolo nella più assoluta privazione vessandolo di tasse e maltratta quotidianamente il personale di corte. Ma il clou della trama ha inizio quando la Regina decide di sposare un giovane, ricchissimo Principe per sanare la condizione economica del suo Regno: al ballo organizzato per circuirlo, ahimè, il Principe si innamora però perdutamente di Biancaneve mandando la Regina su tutte le furie. La strega che c’è in lei, allora, architetta un piano e fa rapire la sua figliastra da un fedele servitore che dovrà condurla nel bosco e lasciarla sbranare da una terribile belva. Ciò non avverrà perchè il destino, per Biancaneve, ha in serbo ben altre sorprese: nel bosco riuscirà a scappare e a rifugiarsi in una strana casetta dalle minidimensioni, che si rivelerà abitata da una banda di sette nanetti ladruncoli. Il periodo trascorso nel bosco e la convivenza con i nani, tuttavia, saranno proficui per la Principessa: imparerà a tirar di cappa e spada come un’esperta spadaccina e sarà pronta a riscattare il suo Paese e a salvare il Principe dal matrimonio organizzato dalla Matrigna. Il finale, ribaltando i classici diktat delle fiabe, vede Biancaneve trionfare sul male e farsi carico del ruolo ‘salvifico’ che, da tempi immemorabili, è spettato al principe di turno.
Il film di Tarsem Singh è un deciso e positivo rimaneggiamento della versione dei fratelli Grimm che prevede, per il grande schermo, due protagoniste d’eccezione: una Julia Roberts superlativa nei panni della Matrigna, la giovanissima Lily Collins nella parte di Biancaneve. In uno spettacolare e magico scenario innevato, dunque, si riscrive una delle fiabe più amate virandola, con un ironico stile da cartoon, in toni rocambolescamente eccessivi e brillantemente avventurosi. E gli abiti? Splendide creazioni in full colour che potrebbero esser frutto dell’estro di uno stravagante couturier: maniche a sbuffo, corpini decorati a punto smock, gonne ampie ad effetto ‘guardinfante’ costituiscono il look base – creato da Eiko Ishioka – della ‘principessa spadaccina’ : vogliamo scommettere che – tempo qualche giorno – lanceranno una nuova moda?
Buon giovedì.
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