” Le ragazze Biba sono fresche, piccole puledre con lunghe gambe, volti luminosi e tondi occhi da bambola.”
Barbara Hulanicki definiva così, a fine anni ’60, il tipico look della giovane donna che nella sgargiante swinging London frequentava la sua boutique dai vetri anneriti e completamente in stile art déco. Contrapponendosi al trend che decretava il trionfo della psichedelia nei colori e nelle stampe, Biba celebrava una palette cromatica che includeva il prugna, il nero, il blu, il sabbia e tutti i toni della terra: il riferimento erano gli anni ’20 e ’30, quella Golden Age fautrice di uno stile da cui scaturiva una femminilità densa di fascino e di mistero. E quando, nel 1970, lanciò la sua linea di make up Biba Cosmetics, riprese le medesime tonalità declinandole in ombretti, fard e rossetti che vedevano un largo predominio del porpora, del prugna e del nero. Hulanicki non si limitò a creare una collezione trucco, ma definì tutti i dettami di un nuovo, esclusivo look a cui diede lo specifico nome di Dudu look, ispirandosi al make up style delle dive anni ’20, ’30 e a quelle del ‘muto’: smoky eyes tinteggiati di uno spesso strato di ombretto scuro e labbra dai colori cupi, in una rivisitazione anni ’70 dei must cari alle flapper. La campagna pubblicitaria di Biba Cosmetics fu affidata a Sarah Moon, che creò delle splendide immagini in cui i toni flou e gli sguardi sognanti delle modelle riconducevano ad atmosfere eteree, evanescenti, rarefatte in un ideale mélange. Uno stile, il Dudu look, recentemente riproposto dal fotografo e make up artist Kevyn Aucoin su una Kate Moss in perfetto mood late ’60s: suggestioni di un’epoca ormai lontana, ma dagli input più che mai attuali.
Ingrid Boulting in Dudu look
Il manifesto di Biba Cosmetics creato da Sarah Moon
Dudu look tips
Buon mercoledì.