Arthur Elgort: un innovatore della fashion photography

 

Nasce a Brookyn nel 1940 Arthur Elgort, l’artista che saprà meglio imprimere un tocco differente, audace, sbarazzino alla fashion photography contemporanea. A New York City studia pittura, ma la trova ben presto una forma d’arte troppo solipsistica per le sue attitudini, e passa dunque alla fotografia. Inizia come assistente di Gus Peterson, il cui stile fatto di naturalezza, e ‘in movimento’, influenzerà non poco quella che diverrà, nel tempo, la caratteristica ‘impronta’ di Elgort, che ne attribuisce tuttavia l’ ascendente al suo amore per la musica e per la danza- il balletto, in particolare. Quando, nel 1971, i suoi scatti appaiono in un numero di VOGUE UK, suscitano clamore: per la prima volta lo shooting si libera delle luci artificiali, prediligendo prevalentemente quelle naturali; alle pose si contrappone il movimento, colto in tutta la sua spontaneità come in un’improvvisa istantanea; le modelle incarnano donne contemporanee in corsa con il tempo, agili, flessuose, raramente immobili e spesso ironiche, ammiccanti, disinvolte: uno stile che, per Elgort, diventa quasi un copyright. Tra gli anni ’70 e gli anni ’80 firma shooting per i fashion magazine più prestigiosi iniziando una fitta collaborazione con VOGUE America, GQ, Glamour, Rolling Stone, Teen VOGUE. Le sue immagini sembrano identificarsi con la moda di allora, che ridisegnava il corpo femminile rendendolo scattante interprete di una nuova plasticità. Oltre che con i glossy, Arthur Elgort collabora alle campagne pubblicitarie di numerosi brand, tra cui colossi del lusso come Yves Saint Laurent, Valentino e Chanel. Negli anni ’80 inizia a pubblicare libri di fotografia,  a cui segue il famoso Model’s manual edito nel 1994, nel pieno boom delle ‘supermodels‘, e si dedica a film e documentari. Oggi, prosegue la sua carriera di fashion photographer per  VOGUE America e molti altri top magazine, curando al tempo stesso le campagne pubblicitarie di importanti realtà della moda internazionale.  I suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti dell’ International Center of Photography di New York, del Victoria and Albert Museum di Londra e del Museum of Fine Arts di Houston,

Buon venerdì.

 

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