Il suo nome è Yasuhiro Wakabayashi, ma è universalmente conosciuto come Hiro. Nato a Shangai nel 1930 da genitori giapponesi, rivede il Paese del Sol Levante soltanto dopo la seconda guerra mondiale. Si trasferisce subito dopo (nel 1954, per ‘esattezza) in America, dove studia alla School of Modern Photography di New York per un breve periodo: deluso dalla scuola, diventa l’assistente di Lester Bookbinder per approdare poi, nel 1956, nello studio di Richard Avedon dove svolgerà le mansioni di assistente per circa un anno. Un compito che condivide con un contemporaneo, ennesimo incarico di assistente affiancando Alexey Brodovitch, art director di Harper’s Bazaar. Nel frattempo, Hiro ha già sviluppato un suo stile personale che nel primo piano trova la sua dimensione ideale, e nella discrepanza tra soggetto e contesto una sua unicità. Come fotografo può certamente considerarsi un innovatore; sceglie il settore della fashion photography dove la sua impronta diviene inconfondibile in foto di forte impatto, denotate da una surreale stravaganza, che ottiene utilizzando un’illuminazione non comune e dando estremo risalto all’uso del colore: il risultato evidenzia linee pulite, nette, una decisa eleganza. Con Harper’s Bazaar, Hiro collabora dal 1956 al 1975, e nel frattempo riceve l’onorificenza di ‘Fotografo dell’ anno‘, dall’ American Society of Magazine Photographers, nel 1969. Tra le sue foto più famose, il ritratto di uno splendido collier Harry Winston che circonda la zampa di un bovino. Lo stile di Hiro, originale e netto, è stato definito op: assonanze e campi visivi ispirati all’ optical art rendono le sue immagini ancora più particolari. Nel corso degli anni, la sua evoluzione artistica lo porta ad esplorare altri settori al di là di quello della fotografia di moda; sperimenta il paesaggistico con una rielaborazione tutta sua fino a giungere ai ritratti: dalle persone del suo quotidiano alle celebrities, sono notevoli gli scatti dedicati allo sguardo e ai volti umani. Successivamente si cimenta nel reportage, ma sempre con modalità del tutto personali. Il servizio fotografico – completamente in bianco e nero – che ha come soggetto la metropolitana di Tokio, realizzato negli anni ’60, in Italia appare tra le pagine di Epoca. Nella foto sovrastante, una ultraglamourous Jerry Hall è ritratta in riva al mare nel paradiso terrestre dell’isola caraibica di Saint Martins. Molteplici i dettagli tipicamente in stile Hiro: su tutti, spicca la boccata di fumo che va ad unirsi a un cirro nell’azzurro di un cielo terso e splendente, mentre il volto di Jerry è focalizzato da una luce ovale che ne circoscrive geometricamente il contorno. Avedon dedicherà un libro al lavoro fotografico del suo ex assistente, che intitola: ‘Hiro: Photographs’. Un attestato di stima che si va ad aggiungere agli innumerevoli riconoscimenti internazionali ottenuti, dal fotografo giapponese, ad ampie dosi.
Buon venerdì.