David Bowie is: le metamorfosi di un’ icona del rock al V & A Museum

 

Un anno decisamente importante, il 2013, per David Bowie: iniziato con i festeggiamenti del suo 66mo compleanno, prevede già nei primi mesi dell’ anno delle tappe di tutto rilievo. Marzo è un mese che conciderà con ben due di esse: il 23, infatti, il Victoria & Albert Museum di Londra inaugurerà – in partnership con Gucci – la già attesissima mostra David Bowie Is, visitabile fino all’ 11 agosto. Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, l’ exhibition traccerà un preciso e documentatissimo itinerario di tutta la carriera del Duca Bianco, donando particolare evidenza al David Bowie performer (non dimentichiamo che fu degno allievo di Lindsay Kemp) e non solo musicista: al David icona che, con le sue trasformazioni, ha saputo entusiasmare intere generazioni di giovani e di ‘addetti ai lavori. Fotografi, artisti, designer: in moltissimi sono stati ispirati dal suo look camaleontico e cangiante la cui versatilità e genialità creativa raggiunse il picco durante gli anni ’70 ed il periodo del glitter/glam rock. Basta pensare alla collezione Spring Summer 2013 che un grande couturier come Jean-Paul Gaultier ha recentemente portato in passerella: una modella, perfetta ‘replica’ di  Ziggy Stardust, ha sfilato in tuta ‘stellare’ e capelli rosso fuoco con l’ intento di far rivivere tutto il glam e la futuristica inventiva del famoso ‘alter ego‘ creato da Bowie nel 1972. Ma i richiami fashion al camaleontico White Duke non si fermano qui: anche Jonathan Saunders pare abbia espresso una chiara influenza ‘bowiana’ nella sua collezione primaverile di menswear, incorporandone il lato più prettamente ‘dandy‘. Frida Giannini, direttore creativo di Gucci – uno degli sponsor della mostra – dal canto suo, ha così commentato la sua passione per il personaggio Bowie: “Sono rimasta catturata dal suo stile e dalla sua stravaganza quando ero giovanissima e lo sono tuttora. ” aggiungendo: ” E’ totalmente intrigante, sia come artista musicale che nelle sue metamorfosi di stile.” Oltre 300 oggetti provenienti dall’ archivio personale del Duca Bianco verranno esposti per documentare il suo percorso di evoluzione: tra essi, la scultorea e maestosa tuta in nero e oro che Kansai Yamamoto pensò per lui, la foto originale scattata da Brian Duffy per la copertina di Aladdin Sane (con il famoso make up che attraversa il volto come un lampo), frammenti di testi scritti su pezzetti di carta, completi e giacche risalenti agli anni ’90 creati su misura da Alexander McQueen e, ancora, video che proiettano le sue performance dal vivo, il body che Freddie Burretti ideò per Ziggy Stardust, numerosi costumi di scena, film, storyboard e videoclip, strumenti musicali, scenografie e tutta una serie di copertine di album, tra cui figurano quelle firmate da Edward Bell e Guy Peellaert. L’excursus ha inizio con il periodo antecedente a Space Oddity (1969), relativo agli anni ’60, per approdare fino ad oggi. A quel Bowie felicemente ‘accasato’ con la supermodel Iman che vive ormai,  a New York,  la sua rinnovata ‘quiet life‘: ma attenzione, l’ arrivo dell’ album The next day incombe e una probabile nuova fase musicale del Duca Bianco è già in agguato. Nella lunga serie delle sue trasformazioni, un Bowie pantofolaio – questo è poco, ma sicuro –  non verrà mai, decisamente, incluso.

 

‘David Bowie Is’

dal 23 Marzo al 28 Luglio presso il V & A Museum di Londra

Per info: vam.ac.uk

 

Buona domenica.

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