I leather trousers del nuovo millennio secondo Sonia Rykiel

 

Il pantalone in pelle nera: un grande ritorno che affonda direttamente le sue radici negli anni ’70, in quel periodo in cui gli esotismi e i colori psichedelici del Flower Power lasciavano spazio a un mood più cupo e introspettivamente tormentato che, nella musica, iniziava a far riferimento alle grandi metropoli europee e mitteleuropee -vedi Berlino – come fonte di ispirazione. Un periodo che, sfociando poi veementemente nel punk, si andava diramando in sonorità frutto di un’ inquietudine interiore crescente e vagamente angosciosa. Anche Lou Reed si incanalava in questa corrente: nel dar voce alla sua quotidianità in modo realistico e crudo, nell’ esplorare gli ambiti più reconditi e a volte bui della coscienza, nel cantare un’ umanità .variopinta e  fuori dagli schemi. Non era un caso che persino nel look in perenne total black, costantemente caratterizzato da un paio  di pantaloni di pelle nera e dai Rayban indossati ad ogni ora del giorno e della notte, esprimesse il lato wild e più duro della vita  e del vissuto descritti nelle sue canzoni. I pantaloni di pelle, oggi, vengono abbondantemente riproposti da  Géraldo de Conceicao, che nella collezione Autunno/Inverno 2013/14 per Sonia Rykiel ne ha lanciato una serie che affianca al classico nero altre due nuance: il rosso ed un celeste dai toni ipersmorzati.  L’ interpretazione che ne viene data è inedita, innovativa. Lascia spazio al dualismo contrastante ma complementare che denota l’ intera collezione: dalla linea dritta, con cavallo basso e leggermente svasati in fondo, i leather trousers pensati da de Conceicao si allontanano dal modello skinny o comunque estremamente attillato in vigore negli anni ’70 per diventare più comodi, appena più baggy mantenendo intatto ogni connotato grintoso. Ma l’eclatante novità risiede negli abbinamenti con delle sofficissime maglie in lana, prevalentemente angora, che seguono le forme del corpo disegnando linee morbide ed ultrafemminili, tratteggiando una fluida sensualità. Quanto basta per donare un’ aria totalmente ‘da nuovo millennio’ ad un basic che ha attraversato epoche e generazioni senza minimamente scalfire la sua valenza simbolica predominante: quella di capo legato tout court alla ribellione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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