
La protagonista: Kim Kardashian, celeb del momento, in tutta la sua procacità.
L’artista: Jean-Paul Goude, autore dello shooting e geniale creativo che contribuì a rendere la sua musa e compagna Grace Jones una scultorea figura iconica, pantera nera di una giungla metropolitana che venerava le sue fattezze d’ebano scolpito.
L’ obiettivo: Break the Internet, rompere Internet, come recita la copertina dell’ edizione invernale di Paper Magazine che ha pubblicato il servizio. Un’ operazione riuscitissima, nella quale le curvilinee forme della Kardashian rivestono il ruolo di protagoniste assolute e sfrontate: il corpo della neo moglie di Kanye West diviene plastico, quasi da cartoon, risulta ancora più polposo ricoperto di un olio che ne enfatizza le famose protuberanze. Dalla spigolosa Grace Jones felina, scattante, “pericolosa”, alla burrosa Kardashian tutta curve e sorriso smagliante il passo non è breve, ma il fil rouge è più evidente di quanto non appaia a prima vista: si traduce nell’ ironia. Componente fondamentale delle opere di Goude, è l’ironia che campeggia in ogni foto dello shooting di Paper Mag, a partire dalla copertina. Kim, in lungo abito di lurex nero e collana a più giri di perle attorno al collo, stappa una bottiglia di champagne la cui scia finisce in un calice appoggiato sulle sue natiche: una citazione dello scatto Champagne Incident che il talentuoso artista francese realizzò nel ’76 con Carolina Beaumont. Non poteva esistere immagine migliore per risaltare il celeberrimo, controverso posteriore della Kardashian che in questi scatti lo propone quasi in close up, tondo e esagerato -ma la diretta interessata smentisce ogni illazione di ritocco con Photoshop – offrendolo ad argomento di dibattito con il sorriso sulle labbra. E scherza, commentando la cover su Twitter: ” E dicono che non ho talento, provate voi a tenere in equilibrio una coppa di champagne sul sedere!” Nelle altre foto dello shooting, sempre sfoggiando un’ ironia perfettamente in linea con un’ interpretazione di sè stessa a metà tra una pin up e un personaggio da fumetto, Kim rivela altri squarci della propria nudità non solo in versione ‘posteriore’. Una novità? Niente affatto, a giudicare dai frequenti selfie senza veli pubblicati nei Social e dal servizio che, nel 2007, le dedicò Playboy. Quel che fa la differenza, oltre alla firma di un creativo del calibro di Jean-Paul Goude e del suo inconfondibile tocco d’ artista, è appunto il fine: “rompere Internet“. E Internet si è letteralmente frammentato in mille pezzi, bombardato dai commenti di ogni genere che le immagini non hanno tardato a suscitare. D’altronde, persino una voce autorevole come quella di Oscar Wilde si proclamò, due secoli orsono, a favore del “Nel bene o nel male, purchè se ne parli”. Chissà quali esternazioni avrebbe proferito, l’ intellettuale irlandese, sul “polposo” argomento che grazie allo shooting di Paper Magazine ha scatenato il dibattito tra i suoi posteri…

Champagne Incident, Carolina Beaumont by Jean-Paul Goude, 1976